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INTERCETTAZIONI: IL GOVERNO VUOLE L’OMERTA’

Idv contro ddl intercettazioneIdv contro ddl intercettazione

Diritto alla giustizia, addio. Diritto di cronaca, addio. Diritto alla verità, addio. E’ questo l’obiettivo dichiarato della maggioranza con il disegno di legge sulle intercettazioni, che comincia oggi il suo iter in Senato, dopo l’approvazione alla Camera. Non volano colombe, solo avvoltoi e corvi neri. Niente ripensamenti operosi da parte del Governo, anzi. La maggioranza compatta, almeno in questo caso, non retrocede di un passo. I giornalisti non potranno più pubblicare una riga delle intercettazioni sbobinate, neppure per riassunto. Cosa vuol dire questo? Che di una notizia di reato, e di chi lo ha commesso, non si potrà più dare notizia. E’ questo quello che più di tutto preme al governo: mettere il bavaglio alla stampa, non vedere più il nome di chi ha rubato o truffato lo stato inchiostrato sui giornali. Sul resto, paradosso dei paradossi, è disposto pure a cedere. Pare, infatti, che la formula “evidenti indizi di colpevolezza”, che avrebbe bloccato sul nascere qualsiasi indagine, sia stata superata e che si stia tornando ai “gravi indizi di reato”. Almeno, si limita il danno. Per il resto si peggiora: per i processi attuali si avranno solo tre mesi per mettersi in regola, rimane a 60 giorni la durata massima per le intercettazioni e toccherà ad un tribunale di tre persone autorizzare quello che prima passava per le mani di un solo giudice. E per quanto riguarda la pubblicazione sui giornali, o recitate in tv, via al capolavoro assoluto: nessuno osi pubblicarne neanche una riga o uno stralcio, pena 500 mila euro di multa per l’editore e carcere fino ad un anno se si pubblicano ascolti destinati al macero. C’è tutto Berlusconi in questa marcia forsennata verso il bavaglio finale alla stampa, un presidente del Consiglio che se ne frega bellamente dei problemi veri della gente ed è spasmodicamente e maniacalmente impegnato a preservare intatta la sua immagine di leader perfetto, senza rughe e senza grinze, a conservare intatto il suo mondo di plastica fatto di “cieli azzurri, bambini felici e famiglie serene”. C’è tutta la sua volontà a tenere lontani gli “odiati giornalisti”, almeno quelli non asserviti, dal disegno “comunista”, dipietrista” e “sfascista” di voler squarciare la tela della sua favola italiana con la quale incanta ormai da più di vent’anni gli italiani. Italia dei Valori si opporrà dentro e fuori il Parlamento a questa orrenda legge sulle intercettazioni che scrivono la parola fine alla libertà di stampa. Il giorno dopo l’approvazione di questa altra vergognosa legge vergogna, Idv lancerà il referendum, il quarto, dopo quello sul nucleare, il legittimo impedimento e la privatizzazione dell’acqua.