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IL GOVERNO BATTE CASSA SULLA PELLE DELLE DONNE: NOI DICIAMO NO!

 In questo Paese, il lavoro femminile vive ancora condizioni profondamente ingiuste e diseguali. Dai sussurri e grida del palazzo, smentite e poi ribadite, sembra il Governo abbia l’intenzione di aumentare l’età pensionabile delle donne. Le ragioni che spingerebbero il Governo a varare tale sono dettate dall’esigenza di fare cassa, ovvero, per liberare risorse da destinare all’abbattimento del debito pubblico. Ebbene, se l’intenzione è quella di fare cassa sulla pelle delle donne io dico no. Sono convinto anche io per primo che un ragionamento sull’innalzamento della pensione delle donne non sia un tabù e che vada affrontato ma con dei se e dei ma chiari e grandi come una casa. Le donne sono chiamate a ricoprire nella società il doppio ruolo di lavoratrici e madri in condizioni non favorevolissime, anzi. In Italia, infatti, il sistema del welfare non è supportato da una rete di servizi, strumenti e agevolazioni che favorisce le lavoratrici madri e le famiglie. Il nostro welfare, e non certo svelo una novità per nessuno, si regge su un impianto di tipo familistico: la famiglia, i nonni sono il vero sostegno per le donne che sono impegnate nella difficile concertazione tra famiglia e lavoro. Dunque, se il progetto del governo dovesse andare in porto, di fatto, le donne sarebbero scippate di una sorta di tesoretto che verrebbe impiegato non per favorire politiche atte a favorire e agevolare il doppio ruolo di madri-lavoratrici ma solo ed esclusivamente per l’abbattimento del debito pubblico. Ebbene, se così fosse, ci troveremmo di fronte ad un vero e proprio furto, una vigliaccata inaccettabile sulla pelle delle donne al solo scopo di fare cassa. Così facendo, avremmo perso la straordinaria occasione di costruire un welfare su misure per le donne, per le famiglie e la società, al pari degli altri paesi europei. Ecco quello che penso io: i soldi che da questa operazione dovessero risparmiarsi dovrebbero essere reinvestiti per costruire un welfare di stampo europeo, come esiste in tutti i paesi occidentali, garantendo servizi, asili nido, scuole a tempo pieno, detrazioni fiscali per collaboratori domestici, il part-time come un diritto e non come una concessione, introducendo sgravi fiscali per il datore di lavoro: insomma, una serie di operazioni necessarie per mettere le donne nelle condizioni di poter svolgere al meglio il doppio ruolo che sono chiamate a svolgere. Un governo serio i soldi per fare cassa dovrebbe andarli a cercare da altre parti, dove pullulano un mare di sprechi e costi inutili: dai costi della politica, dal dimezzamento del numero dei parlamentari, i vitalizi, dal  taglio delle province, enti inutili e auto blu, dalle prebende, privilegi e poltrone che non hanno altro scopo che ingrassare la Casta. Pensare di fare cassa sulla pelle delle donne non è solo un furto ma un insulto: per questo, lancio il mio appello perché tutte le donne si ribellino a tale piano: fermiamoli, se non ora quando?