Taggati con: seccessione

UNITA’ D’ITALIA, ANNIVERSARIO DIFFICILE

Auguri Italia!Auguri Italia!Centocinquanta anni dall’unità d’Italia. Un anniversario importante, una data che celebra la storia, la dignità, il sacrificio dei nostri padri. Un anniversario che ci piace festeggiare nella migliore delle maniere e vorremmo che così fosse per tutti. Un anniversario, però, difficile, non solo per il momento politico di particolare buio, ma anche per le offese contro tale ricorrenza che dagli esponenti leghisti sono piovute e continuano a piovere, pesanti come saette. Già, perché se da un lato l’atteggiamento sprezzante del carroccio suscita amarezza, dall’altro lato, francamente e molto di più, provoca indignazione. Gli ammutinamenti nei confronti delle celebrazioni da una parte e le dichiarazioni vergognosamente secessioniste dall’altra, provengono da un partito di governo. Ed allora, mi verrebbe spontaneo chiedere a questi signori, come conciliano il proprio spirito antiunitario ed anti italiano, con il fatto di guidare il governo del Paese stesso? Esiste un modo per rendere conciliabili le due cose? Credo proprio di no e francamente, per quanto orgoglioso di essere italiano, non mi sento affatto fiero di essere cittadino di un Paese al cui governo siede gente che ha il coraggio di dire che “l'unità d'Italia oggi non esiste, non è stata fatta nè 150 anni fa, né il 2 giugno del '46, perchéle Italie sono due", come ha detto Calderoli. Né, tanto meno, posso sentirmi fiero di essere governato da una persona che, come ha fatto Bossi, dice che per il centocinquantesimo anniversario della nascita dell'Italia unita, “bisognerebbe fare una controstoria, una storia vera, quella che sui libri è stata nascosta, o fare un film", oppure, sempre Bossi, che ''l'Italia è divisa in due: chi sente che è una ricorrenza positiva la festeggia, gli altri non la festeggiano. I veneti non sbagliano se non festeggiano”. No, sinceramente mi pare che non ci sia nulla di cui andar fieri. Questi signori dovrebbero ricordarsi di ricoprire un ruolo pubblico, dovrebbero tener conto del fatto che sono ministri della repubblica e questi continui affronti alla Costituzione cozzano in modo inaccettabile con il loro ruolo. E arrivo all’altra ragione per cui questo è un anniversario difficile. Io credo che quella odierna sia anche un’occasione per rileggere il Risorgimento per ciò che esso fu davvero: un grande sforzo collettivo, dal punto di vista politico, per ritrovarsi in vera e propria unità statuale. Ed ora, a centocinquanta anni da quello sforzo, l’Italia si vede guidata da un governo non solo indegno su molti fronti, quanto diviso su tutto, non ultima la discussione sui festeggiamenti per questa giornata. Un anniversario, insomma, segnato da troppe macchie, che però noi ci sforzeremo di celebrare con la positività di chi sa che il buio della politica sta per finire, che questo governo non potrà andare avanti ancora a lungo, che questo paese si riprenderà a breve la propria dignità e tornerà ad essere degno di chiamarsi Italia.