IL PD? E' LENTO. E' ORA CHE DIVENTI ROCK

 Ogni giorno il Partito Democratico ci dà mille motivi per pensare di rompere l'alleanza. Se, non lo facciamo, è solo perchè Italia dei Valori, con il suo primo congresso nazionale, ha fatto una scelta, quella della responsabilità di governo. Questa è l'unica vera differenza, ad esempio, tra noi e Beppe Grillo, cui ci accomuna una visione analoga su molti temi. Noi vogliamo contaminare la politica italiana con le nostre idee, i nostri progetti, la nostra idea di Paese, non limitarci ad un dirompente ma poco costruttivo "vaffa". Vogliamo assumerci la responsabilità di governare e contribuire a creare la vera alternativa. Ora per fare questo, siamo consapevoli che non possiamo uscire dalla logica di coalizione e che ciò comporta anche scendere a qualche compromesso. Questo, però, non ci esime, anzi in qualche modo ci obbliga, a sottolineare quanto non ci piace nel Pd e all'interno del centrosinistra, a partire dall'intervista rilasciata ieri dal vicesegretario democratico Enrico Letta. Il ribaltamento di fronte del vicesegretario democratico sull'antiberlusconismo ne è la riprova. Fino a ieri, infatti, in casa democratica dicevano che il nostro antiberlusconismo era un favore a Berlusconi. Ora, invece, il Pd scopre l'antiberlusconismo, perchè Berlusconi, quello con cui fino a ieri volevano dialogare per fare le riforme, è un pericolo per la democrazia e pur di sconfiggerlo, si deve essere pronti a fare patti con chiunque. Ebbene, ho come l'impressione che il Pd sia una barca alla deriva, senza idee o progetti. Per questo mi permetto di dare qualche suggerimento al vicesegretario Letta:1) Il Pd deve rendersi conto, come spiega anche oggi Ilvo Diamanti su la Repubblica, che fino a quando non costruirà la casa del centrosinistra con progetti validi, non vincerà mai, perchè agli occhi del paese rappresenterà sempre il vuoto di idee e noi non smetteremo mai di ricordarglielo. Al riguardo, rendo noto anche a voi amici del blog, che da più di un mese Italia dei Valori ha chiesto un incontro al Pd e che, ad oggi, la risposta è stata un assordante silenzio.2) Il Pd deve capire, come ribadisce sempre Ilvo Diamanti, che porsi come obiettivo quello di non andare a votare, mostrandosi davanti al paese terrorizzato dalla sfida elettorale, è un pessimo segnale.3) Il Pd deve capire che deve smetterla di inseguire trame di palazzo, come sta facendo ora, e prepararsi alle elezioni, cominciando a costruire una coalizione di centrosinistra intorno ad un programma unitario. Se il centrosinistra tornerà al Governo è solo perchè è passato attraverso il voto degli italiani. Prima di andare al voto si può al limite cambiare la legge elettorale, ammesso e non concesso che ci siano i numeri per farlo.Questo è quello che il Pd deve fare. Prepararsi alle urne con una coalizione di centrosinistra coesa. Poi si può anche ragionare su un fronte nazionale di liberazione, ma come fronte momentaneo di forze che si uniscono per cacciare il tiranno, e non come coalizione che porti a termine la legislatura. Una volta riscritte le regole della democrazia e fatte le riforme, ognuno torna da dove è venuto. Mi domando e vi domando, tutto ciò chiedere troppo?

Commenti

 Un dubbio, una certezza Mi dice un'amica: certo che questa storia delle grandi intese, tutti contro uno, dà proprio l'impressione, a chi come me non sa tanto di politica, di un avversario formidabile. E' come se si stesse dicendo che Berlusconi è fortissimo, il più forte di tutti a meno che tutti gli altri non si mettano insieme, e allora forse. Sicura che non sia propaganda in suo favore?Sicura no. Potrebbe in effetti passare l'idea che per sconfiggerne uno ce ne vogliano quattro, o sei, o anche dodici. Però di una cosa sono sicura: l'altra delle due. E' un avversario formidabile. Silvio Berlusconi è il più forte di tutti, lo è diventato negli ultimi vent'anni. Non è lui, ad essere forte: è la cultura, per così dire, che ha costruito intorno a sé. Berlusconi dispone di tutte le televisioni, i rotocalchi, tutti i mezzi di comunicazione di massa in senso tecnico: quelli che parlano alle masse. I programmi del mattino, le riviste del parrucchiere e del dentista. La maggior parte delle persone altro non legge non sente e non sa: s'informano e si formano così, era scritto nel programma della P2 una trentina d'anni fa e Silvio B. era già lì. Sono decenni che lavora. Dispone di denaro in quantità ingentissima - ottenuto in forme e modi che tuttora decine di processi non hanno finito di chiarire, altro che cognati, qui si parla di mafie stragi e trame oscure coperte ancora oggi dai corresponsabili, il sistema di potere eversivo di quegli anni è intatto - perciò compra corrompe e corrode qualunque cosa gli capiti a portata di sguardo. Il suo nemico numero uno è il sapere: ha ridotto gli italiani ad un popolo di teledipendenti, ha disarticolato la scuola l'università la ricerca, ha sbeffeggiato e combattuto ogni forma di intelligenza che non fosse quella attivata dalle tette e dai culi dei suoi Drive In. "Torna a casa in tutta fretta c'è il Biscione che ti aspetta", diceva il jingle della sua tv negli anni 80. Il suo programma era lì. Ha occupato i punti nevralgici dello Stato, anche questo era scritto nel piano di Gelli, le amministrazioni e i sottopancia sono suoi dipendenti. Così sono fiorite le cricche, gli affari, i condoni e i bingo, i truffatori di mestiere che costituiscono il sottobosco del suo giardino. Niente, forse la rete ma ha messo le mani anche su quella, può sconfiggere la forza della tv in un paese in cui ormai la realtà esiste solo se passa attraverso il teleschermo. Avete notato? Ogni volta che un giornale di opposizione dà una notizia e non è ripresa dai tg la notizia scompare e c'è sempre qualcuno che dice: mah, forse non era vero. La tv non dice niente, dunque non è vero. Ecco. Ci vorranno vent'anni per ricostruire, d'altra parte bisogna pur ricominciare. Dunque sì: mandiamolo a casa. Non sarà un programma di governo - non lo è - ma è un programma elementare per il recupero del futuro per i nostri figli, i nipoti. Poi discuteremo.Leggete gli articoli di Nicola Biondo e Carlo Lucarelli sulla storia di Giuseppe Gulotta, uscito innocente dopo 22 anni di carcere. È lui che parla. Una storia incredibile di mafie e servizi, di depistaggi e corruzione. L'Italia in cui abbiamo vissuto è stata ed è questa. Pensate cinque minuti alla donna di Catania bruciata viva dal marito, tre figli. Cosa sarebbe successo se fossero stati rom, o albanesi? Nessuna notizia in cronaca, invece. L'Italia a cui ci siamo abituati e in cui viviamo è questa. Costruiamone un'altra.  
Ma che fine ha fatto l'altro post ben più polemico sulla posizione di Letta? Sparito.
Sono completamente daccordo sul fatto che il PD sia un partito lento, ma non per la base del partito. Ho fatto varie discussioni con amici in rete e la cosa che più risalta è che il PD è ancora in mano ai vecchi della politica di sinistra. Si, i vari D'Alema, Veltroni etc sono vecchi pur restando dei buoni cervelli politici. Ma amano troppo il loro potere e non lo vogliono mollare, direi pure che si amano troppo e hanno la presunzione della loro superiorità su tutto il resto che ruota intorno alla sinistra italiana. Hanno avuto le loro occasioni e hanno perso, ora si facciano da parte e lascino che altri, con una politica più moderna, ma anche più chiara, facciano il loro tentativo. Mi riferisco a Vendola che pure l'Idv sembra voglia sostenere. A mio parere è l'unico in Italia che dica e faccia qualcosa di nuovo e di comprensivo, è l'unico che ha una dialettica che può contrastare tutte le armate che Berlusconi gli potrebbe lanciare contro, è l'unico che potrebbe mettere in dificoltà lo stesso Ducetto, è l'unico che ha fatto qualcosa di buono dove ha avuto le responsabilità di governo. In passato sono stati boicottati personaggi che erano all'apice del loro operato politico, e mi riferisco a Bassolino prima che finisse nella fogna dei casini della regione Campania, questo solo perchè dovevano scontrarsi col loro personalismo D'Alema e Veltroni. Dopo la caduta del primo governo Prodi, per ambizioni personali, si è fatto un altro governo con D'Alema a capo facendo un errore gravissimo e che gli Italiani hanno punito. In quel caso sarebbe stato un bene mettere da parte le ambizioni personali e andare alle elezoni. Come vedi ci sono, nel Pd, musicisti che suonano solo musica lenta, solo litanie e se continueranno a comandare loro poco cambierà. Voi che potete, lottate per il ricambio, lottate per la vera coesione, lottate contro le trame. E' un'impresa molto difficile, ma si può fare e si deve fare. Basta con lo spirito falso-buonista Veltroniano, noi della sinistra non siamo delle Mammolette, ache noi, come i leghisti, ce labbiamo duro, ma a differenza sappiamo usare la nostra testa perchè ragioniamo per un bene comune e non campanilistico. Il campanilismo lo portiamo solo allo stadio, per il resto esiste solo l'ITALIA. Un forte agurio
Per favore cancellatemi.
io credo che invece una alleanza con Beppe Grillo è lui che non la  vuole e sbaglia perché una coalizione IDV SEL Movimento 5 stelle, potrebbe prendere molti voti al Pd che pensa a pastoie  con i finiani, e raggiungere,quanto a peso politico il cosidetto terzo polo che sa di arrugginito ed ha il solo appoggio sicuro del Vaticano . Il colpaccio sarebbe questa ,purtroppo utopistica, compagine politica e scommetto che a quel punto accorrerebbe anche il Pd ,per paura di rimanere a bocca asciutta 
Caro Massimo,appoggio totalmente la tua posizione! Sei veramente un grande!Michele Toniato
che dolore rispondere addolorata e dolorante alle  tue parole !Fammi bestemmiare mentalmente un paio di minuti!Forse Fini ha avuto una rilevanza mediatica esplosiva nel legittimare la contrarietà a Berlusconi ma non ha certo lui aperto le danze.Voglio dire sono anni che l'Unità, come un martello pneumatico, batte il chiodo (Lodato, Camilleri, e tutti i giornalisti disgustati via di seguito).Il Pd.Non dico nulla torno a bestemmiare mentalmente! 
Se l'IDV è davvero coerente allora DEVE CHIEDERE LE DIMISSIONI IMMEDIATE DEL PRESIDENTE FINI, ALTRIMENTI NON SI COMPRENDE PERCHE' SCAJOLA SI DOVEVA ASSOLUTAMENTE DIMETTERE PUR IN ASSENZA DI AVVISO DI GARANZIA E FINI NO? QUALCUNO PUO' SPIEGARMI LA LOGICA DI QUESTO ATTEGGIAMENTO? CHE COSA E' LEGALITA' A CORRENTE ALTERNATA?
giusti, ti diro' di piu'. oltre alle dimissioni di fini, IDV chiede le dimissioni di berlusconi e di tutto il suo governo del malaffare. piu' coerenza di così.
 Anche se, in realtà, il vero dilemma è IDV o non IDV??? Visto che il dilemma è tutto in casa PD.Il Pd ha troppe anime. Ciò potrebbe essere un bene, se funzionali all'interesse dei cittadini. Non è un bene, nel momento in cui le “anime diverse” non rispondono ad un'esigenza di confronto, ma sono strategie volte al mero raggiungimento (conservazione) di poltrone a vario titolo. Gli elettori PD da più parti invocano maggior incisività, uscire dallo stato di “passiva attesa”. Io sono contraria (da sempre) agli “inciuci”, quindi alle soluzioni di “patti” che accomunino l'IDV a partiti come quello di Rutelli o di Casini o, peggio, a quello di Fini.  Tuttavia, l'articolo di Diamanti, parla della possibilità di “aprire” la coalizione anche a costoro, (tranne Fini) pur di raggiungere “i numeri”. Diamanti parla dell'IDV come dell'”ago della bilancia” che si pone a sinistra, come la Lega a destra. Anche se ammette che l'asse PD + IDV non raggiungerebbe ugualmente “i numeri”, e pertanto sarebbe costretto, in qualche modo, a coalizzarsi anche con altri, siano essi Vendola, o Casini................. E conclude dicendo …...da parte del Pd, ogni ipotesi, ogni idea - anche diversa da questa - è meglio dell'attuale afasia. Non temiamo le elezioni - per noi, anzi, sono ottime occasioni di lavoro. Temiamo, assai più, l'assenza di alternative e di speranze. Questo bipolarismo imperfetto tra un centrodestra che non ci (mi) piace e un centrosinistra (oppure centro-sinistra) che non c'è. Al congresso IDV sembrava che vi fosse un ritrovato spirito combattivo che attraversava entrambi i partiti, e ciò ci aveva fatto sperare. Ma la speranza, nei fatti, è durata poco. Il PD continua ad essere ostaggio di coloro che lo ritengono schiavo del giustizialismo dipietrista. E' una vigliacca forma di ricatto, che tuttavia evidentemente funziona, visto che alcune correnti piddine sono così contrarie all'alleanza con l'IDV. (Letta può – forse – aver cambiato idea sull'antiberlusconismo, ma dubito che sarebbe pronto all'alleanza con l'IDV).Auspico invece, che il PD si decida a “ragionare” con l'IDV. Credo che buona parte dell'elettorato approverebbe. Vedrei positivamente anche un dialogo con altre forze di sinistra. In fondo, anche se in passato ci possono essere state divergenze su talune posizioni, oggi la situazione politica-sociale-economica-ambientale è tale che una “coesione” di fondo, tra queste forze politiche, si può e si deve trovare. Come si dice: i disastri "compattano" le forze. E oggi, l'Italia è un disastro.Vedo difficile la  possibilità di cambiare alcune regole (anche solo quelle elettorali) PRIMA di andare al voto. Ecco perchè mi auguro che, invece, si lavori ad una reale alternativa, con un programma condiviso in maniera compatta dai partiti della sinistra, che ci possa permettere di vincere. Ripeto: con questa legge elettorale, non è necessario il 51% dei voti. Come NON li ha avuti Berlusconi. Poi, se ho sbagliato, Donadi mi correggerà.
credo che il PD stia facendo a pezzi sè stesso. Sta dimostrando, giorno dopo giorno, lo stato confusionale in cui versa, la perdita di identità, la mancanza di una linea chiara e univoca, che lo faccia apparire MENO riverente, MENO timoroso del ducetto di arcore ….il cambio di rotta sull’antiberlusconismo è arrivato dopo la rottura finiana che, col suo “dissenso” ha, finalmente, legittimato un atteggiamento “ostile” nei confronti di Berlusconi (se lo fa fini, l’antiberlusconismo è lecito, si saranno detti)….ma c’era bisogno del “lasciapassare” di fini per poter fare opposizione dura e senza sconti a Berlusconi??? O per capire che è fondamentale “intervenire” quanto prima per “farlo fuori” politicamente??? ……..Dipietro, da mo’, che cerca di dialogare con bersani, circa la creazione di un’alternativa di governo…è da mesi che lo va ripetendo (bisogna darne atto)…ma in casa PD, il nulla assoluto!!! La ragione ovvia: l’ala dalemiana del pd, quella che dirige il partito, per intenderci, NON vuole un’alleanza con IDV…..D’alema-Letta-Latorre e altri lo hanno fatto capire da tempo….loro prediligono un’alleanza con UDC, cioè con gli ex-alleati di Berlusconi, perché sono convinti, illudendosi, di “acchiappare” il cd elettorato “moderato”….ma non si rendono conto di quanto ne perderanno!!!! Moderati sì, fessi no!!!