
Bossi contestato, Lega nella
bufera. Quel che sta accadendo nel Carroccio stupisce perché
fino a qualche mese fa il Carroccio mostrava compattezza granitica e si stringeva sempre attorno al suo leader e fondatore, Umberto Bossi.
Molti dicono che il tracollo di Berlusconi stia trascinando giù anche la Lega. Ma questa è una lettura troppo semplice e che non coglie appieno la realtà e la complessità dei fatti. La Lega non è debole perché Bossi è vecchio, stanco e malato (scusate la franchezza), ma è proprio il contrario:
un partito che dopo 25 anni ha il coraggio di compiere il ‘regicidio’ dimostra di essere un partito innanzitutto e non solo un’emanazione del proprio capo, e poi un partito vivo e con una classe dirigente.
Ai segni di debolezza di Bossi fanno da contraltare segni di vitalità nella Lega. E allora perché rischia di spegnersi? Perché per venti anni
ha raccontato solo illusioni, spesso vellicando il ventre più basso dell’opinione pubblica italiana. Prendiamo ad esempio la Padania, che è stata spazzata via dall’orizzonte leghista da poche e puntuali parole del Presidente della Repubblica Napolitano. Un mito cancellato da una precisazione. Et voilà,
la Padania non c’è più. E il federalismo? Hanno fatto credere per anni che fosse un sistema per far avere più soldi al Nord, ma hanno taciuto sul fatto che fosse un processo lungo e articolato. Avrà sì dei benefici, ma non quelli raccontati dai vertici del Carroccio. Carroccio, simbolo dei comuni italiani. Di uno in particolare: Roma. Eh sì,
la tanto odiata ‘Roma Ladrona’ si è trasformata in ‘Roma Poltrona’. Si sta comodi seduti sugli scranni parlamentari e ministeriali della capitale, come si sta comodi d’altronde, sulle ‘cadreghe’ delle tante province controllate. Le stesse che - se la Lega fosse ancora quella degli esordi, quella della moralità e dell’etica in politica, contro la corruzione e gli sprechi – vorrebbe abolire, in accordo con la propria base. Bossi si è venduto per 4 denari al potere berlusconiano, votando leggi indegne e ingoiando rospi uno dopo l’altro. Ha incassato qualche anno al governo e tante tante poltrone, ma ha condannato la Lega.
Commenti
Non è morta perchè incarna quei sentimenti di odio che da sempre il nord ha avuto per Roma. La lega è innanzi tutto un'idea, un'idea banale, confusa, becera, tutto quello che si vuole, ma pur sempre un'idea. E le idee muoiono soltnto quando vengono soppiantate da altre idee. Altre idee che al momento non si vedono all'orizzonte. Cambieranno Bossi e la sua trota, ci sarà un terremoto al vertice, ma la lega andrà avanti perchè l'odio nei confronti di Roma è vecchio di secoli. Che l'elettorato leghista si sia accorto che il suo capo li ha presi in giro, può anche essere vero, ma questo non scafirà il loro risentimento nei confronti della capitale. Anzi, ne accrescerà la rabbia.