INTERCETTAZIONI: IDV, RESISTENZA CIVILE IN PARLAMENTO!
Se avessero un minimo di dignità e senso della democrazia si fermerebbero. Se avessero a cuore la sicurezza dei cittadini farebbero un passo indietro. Ieri, una piazza gremita di cittadini semplici, operai, insegnanti, impiegati, costituzionalisti, editori, scrittori, direttori, giornalisti e magistrati lo ha gridato forte e chiaro a Berlusconi. Il ddl intercettazioni, così come è, è da stracciare e buttare nel cestino perché è una porcheria colossale. In nome della tutela della privacy di manigoldi, ladroni di stato, mafiosi, e di una classe dirigente e politica corrotta, si lede il diritto alla libertà di informazione di tutti e si mette a rischio la sicurezza dei cittadini. Lo spettacolo che, invece, stanno offrendo governo e maggioranza, complice la Lega, è una commedia dell’assurdo, perché sono senza dignità. Attaccano il presidente della Repubblica Napolitano che fa il suo dovere, nel pieno rispetto delle sue prerogative, ovvero denunciare le pecche di una legge scellerata facendosi interprete e garante dell’equilibrio tra tutti i diritti. Fosse per loro, vorrebbero un Colle prono ai loro interessi e complice delle loro nefandezze. Anche i finiani si sono accorti che questo ddl è inemendabile, tanto che ieri il presidente della Camera Gianfranco Fini ha pronunciato parole chiare. Dopo l’allarme lanciato dal procuratore Grasso, ha detto Fini, è tempo di aprire una seria riflessione sul ddl intercettazioni nel Pdl, non dimenticandosi di denunciare l’evidente problema di legalità nel partito di maggioranza. Ora, però, bisogna che alle belle annunciazioni di principio del presidente della Camera seguano i fatti. E’ arrivata anche per i finiani l’ultima chiamata. Troppe volte si sono tirati indietro. Ora è tempo di diventare grandi, scegliendo tra la coerenza con quanto affermano o seguire ancora una volta gli ordini di scuderia, avvallando quel deficit di legalità che ha lamentato lo stesso Fini. Italia dei Valori si batterà come un leone perché questa legge venga ritirata. Sarà un assedio, senza esclusione di colpi. Siamo pronti ad occupare anche il Parlamento se necessario. Urleremo con tutto il fiato che abbiamo in gola e faremo arrivare la nostra voce ai cittadini, nonostante l’arroganza di questa maggioranza, complice il presidente della Camera, che ha imposto la discussione del provvedimento nella prima settimana di agosto quanto la maggior parte dei cittadini saranno già in vacanza, nel patetico tentativo di nascondere loro quanto stanno facendo. Non hanno fatto i conti con noi. E’ tempo di resistere. Saranno le nostre giornate di resistenza civile.
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