QUANDO LA POLITICA SI RIDUCE A BLUFF

Non c’è niente da fare: è più forte di loro. I partiti che sanno di essere messi male per le prossime elezioni si giocano il tutto per tutto continuando a bluffare, facendo credere agli italiani che non c’è nessuna possibilità che la coalizione Pd-Sel-Cd vinca le elezioni (ma come diceva ieri Bersani: “E se noi vincessimo? Vogliamo farla questa ipotesi?”). In più, ognuno tira acqua al suo mulino lanciandosi in azzardate ipotesi di sicure alleanze post voto che snaturerebbero il centrosinistra: nel centrodestra dicono che alla fine ci alleeremo con la sinistra più estremista e, in specularità quasi perfetta, a sinistra dicono che finiremo nell’abbraccio mortale del centro montiano.

Ognuno, insomma, “la spara” a modo suo. Tanto per dire qualcosa, per farsi sentire, per confondere gli elettori e sperare così di recuperare qualche voto in extremis. Ovvio che il confronto vero, quello che sarebbe utile al Paese, ovvero quello incentrato sui programmi di governo, stenta ad avere luogo in queste condizioni. Ed è un peccato mortale. Oggi più che mai, in un momento di così profondi cambiamenti e di grande preoccupazione per gli italiani, dovremmo avere tutti l’umiltà di mettere al primo posto il bene del Paese. Di mettere da parte i personalismi. Di offrire agli elettori, in modo limpido, i propri programmi di governo. E su questo dare alla democrazia fiducia.

Invece eccoci al solito cabaret. Ed è veramente triste vedere che una così ampia fetta della politica italiana usi senza vergogna la strategia del caos, invece di quella del confronto serio basato sui fatti. Soprattutto in questa importante sfida elettorale che deciderà le sorti del Paese. Il centrosinistra, dal canto suo, ha parlato chiaro fin dal primo momento, presentando agli elettori una solida coalizione ed esponendo con coerenza i propri programmi.

Siamo una coalizione ampia e solida, e siamo fiduciosi di vincere le prossime elezioni. Raccogliamo quelle forze progressiste pronte a metter in campo riforme chiare e condivise per rilanciare l’Italia e creare lavoro. E lo facciamo con grande amore per la politica. Non sfruttando la rabbia, non incutendo paura. Ma parlando chiaro e assumendoci le nostre responsabilità di uomini dedicati alla res publica e al bene comune. E speriamo, con questo, anche di poter essere testimonianza del fatto che la politica si può liberare da quella connotazione negativa che alcuni partiti le hanno messo addosso e che, forse ora più che mai, l’impegnarsi in politica è la più alta testimonianza dell’amore verso la propria società.

Commenti

Che Berlusconi sia un giocatore di poker ed un affabulatore esperto e matricolato, con ingentissime entrate spesso di non chiara provenienza,  é noto a tutti a gli Italiani, ma anche lo Statista di Bettola la racconta bella e le risorse del PD e della sua Nomenklatura non sono proprio così limpide come vorrebbero far credere agli elettori. Rimborsi elettorali farlocchi e qualche elemosina MPS, per esempio! 

Il problema è convincere i cosiddetti "moderati" (molti dei quali in fuga dal PDL) che diversamente dal neoliberista Monti  il centro-sinistra è una forza perfettamente in grado di coniugare rigore ed equità,che Vendola non è un bolscevico ma un politico moderno e sensibile alle grandi tematiche sociali e che serve una politica economica neokeynesiana per rimediare alle aberrazioni del montismo.  Ma noi non parliamo  il linguaggio del populismo, non ne siamo capaci.