Taggati con: di girolamo

FOGLIE DI FICO ADDIO. IL POLITICO E' NUDO

video: 

 

Questa campagna elettorale, particolarmente dura ed aspra, forse anche sgradevole per la gran parte degli elettori italiani sempre più disorientati, ha sicuramente un merito: è la più vera degli ultimi quindici anni.

Per la prima volta le forze politiche italiane e gli uomini politici appaiono agli elettori per quello che sono realmente. La campagna elettorale, fino a qui, è stata preceduta e caratterizzata per l’emergere di tali e tanti scandali che i partiti si sono ritrovati nudi davanti agli occhi degli italiani, proprio nel momento in cui la campagna elettorale li ha messi improvvisamente al centro dell’attenzione. Non hanno avuto il tempo, questa volta, di darsi un contegno, di rivestirsi di quella solita melassa fatta di chiacchiere, più o meno serie e credibili. Questa volta, i partiti sono nudi e lo spettacolo è poco edificante. Le schifezze del Pdl, a partire da Bertolaso, sono talmente tante che si fa addirittura fatica ad elencarle tutte. Per 10 anni ci hanno dipinto il padrone della protezione civile come un incrocio genetico tra Batman e Madre Teresa di Calcutta. Poi, a guardare meglio, abbiamo scoperto che assomiglia più alle tre scimmiette che non vedono, non sentono e non parlano. Questa è l’immagine che rimarrà per sempre stampata nella mia mente: Bertolaso che si fa massaggiare dalla fisioterapista brasiliana in perizoma, mentre la cricca di banditi amici suoi saccheggia lo Stato sulla pelle dei morti e dei disperati. Poi c’è Cosentino. La Cassazione lo vorrebbe in galera perché la smetta una volta per tutte di aiutare i Casalesi. Berlusconi, invece, lo vuole saldamente ancora a capo del partito in Campania e a governare insieme a Tremonti il ministero dell’Economia. Si passa per Di Girolamo, il senatore smascherato dalle intercettazioni, che si è rivelato nello squallido ruolo di un semplice pupazzo i cui fili erano mossi da un boss della ‘ndrangheta. E sorvoliamo su Berlusconi. E’ fuor di dubbio che è stato il corruttore di Mills, per quanto prescritto. E sorvoliamo sulle minorenni, sulle escort. E sorvoliamo sul Pdl, il partito che non c’è, incapace persino a presentare le liste nel Lazio tali e tante sono le lacerazioni al suo interno. Non sorvoliamo, invece, anzi spendiamo due parole su Casini che ha trasformato la politica delle alleanze in questo paese in un mercato delle vacche e che ha confezionato per Berlusconi addirittura l’ultima legge ad personam sul legittimo impedimento, suggerendogli persino di farla a scadenza, come lo yougurt, in modo che la legge scada da sola dopo un anno, prima che la Corte Costituzionale faccia in tempo a cancellarla. Ma non paghi, dopo aver tuonato dalle pagine dei giornali e tg, contro il decreto salva liste, al momento del voto in Parlamento sulle pregiudiziali di costituzionalità, che avrebbe cancellato il decreto definitivamente per via delle numerose assenze nelle fila della maggioranza, Casini e metà del suo partito sono rimasti a casa, salvando Berlusconi ed il suo decreto legge. In Puglia la Sanità è uno schifo. Negli ultimi cinque anni, gli assessori alla sanità sono finiti tutti in galera, quando una manina provvidenziale non li ha spediti in Parlamento. giusto un attimo prima dell’arresto. Francamente Vendola, che quegli assessori ha scelti uno ad uno, farebbe bene per il futuro, e avrebbe fatto bene anche per il passato, quantomeno a prestare più attenzione. E del Pd che dire? Di scandali negli ultimi anni ne ha collezionati anche lui una cifra ragguardevole. Ma gli va riconosciuto di aver sempre rispettato le decisioni della magistratura, anche se qualcosa di diabolico nel perseverare di una certa sua classe dirigente nel malaffare obiettivamente c’è. Ma a colpire di più, nel Partito democratico, è la sensazione che pur condannando a parole i comportamenti sempre più antidemocratici di Berlusconi, non faccia seguire un’azione conseguente e coerente. Di fronte allo scempio della libertà di informazione, di fronte alla trasformazione della Rai in una metastasi del regime, non ci si può mettere la coscienza a posto dettando alle agenzie stampa un comunicato pieno di sdegno. Qui ci stiamo giocando il futuro, la tenuta delle istituzioni democratiche, quello straccio di libera informazione che ancora ci resta e non facciamo niente? Non agiamo? Le opposizioni, unite, in questo momento, dovrebbero buttare in aria, in senso metaforico, la vigilanza Rai, presidiare in migliaia giorno e notte viale Mazzini, invocare a pieni polmoni l’azzeramento dell’Agcom e dell’intera dirigenza Rai. E invece niente. Ed è un niente che sa di rinuncia, di debolezza, di indifferenza. Questa è la politica italiana purtroppo. Questa mattina, per un attimo ho tirato un sospiro di sollievo, quando ho letto che monsignor Bagnasco ha detto che la politica va rinnovata con la legalità. Ma è durato un attimo.  Due righe sotto, ho detto che Bagnasco ha pronunciato queste parole durante un convegno organizzato da Comunione e Liberazione, quella Comunione e Liberazione che di affari e tangenti, a leggere le cronache giudiziarie di questi mesi in Lombardia, ci campa e bene. Mi sono sentito preso in giro. Per questo, lo dico con forza e con convinzione, sono sempre più certo che Italia dei Valori è l’unico futuro per questo Paese, è l’unica possibile forma di riscatto della politica. Faranno di tutto per fermarci. Ma noi siamo la verità che loro non vogliono sentire. E la verità non si può fermare per sempre.

FUORI I SIGNORI DELLE TRUFFE

Falsi invalidiFalsi invalidi   Un cieco che parcheggia l’auto. Un altro in fila alle poste mentre legge il giornale. Un assessore comunale che promette pensioni in cambio di voti e detta a medici compiacenti le percentuali di handicap da assegnare. Un’associazione di mutilati che agevola i più furbi in cambio di voti al presidente assessore. C’è il medico al contrario, quello con la passione per la politica che, invece di guarirli, fa ammalare i pazienti per un pugno di voti. Nel paese dei furbi, il nostro, tra gli invalidi che godono di un assegno di sostegno c’è il malato di Sla, cui l’assegno magari neanche basta per tutte le spese che deve sostenere, ma anche chi, per un dolore al ginocchio, quell’assegno lo ruba a chi invalido lo è davvero. Su dieci malati di tumore, sette muoiono prima di ricevere l’assegno. Perché i falsi invalidi tagliano la strada a chi ha bisogno davvero.E’ la fotografia disarmante dell’Italia, diffusa dall’Inps, che ha vagliato 200 mila pratiche di invalidità, da cui è emerso un dato sconcertante: un invalido su dieci è perfettamente sano. Le truffe, dice l’Inps, costano allo Stato un miliardo di euro l’anno.Funziona così. Dietro alle pratiche illegittime c’è una rete di “agevolatori” che intasca la mazzetta. C’è uno spicciaffacende, uno che raccoglie le domande e che, per una cifra che si aggira intorno ai 6 mila euro, procura la pensione al falso invalido, corrompendo funzionari pubblici di vari ordini e grado, intascandosi parte degli arretrati. Il resto è il timbro fai da  te ed il verbale falso.Gli affari della protezione civile, le speculazioni sulla ricostruzione del terremoto, i falsi invalidi, la vicenda di riciclaggio  di Fastweb e Telecom: emerge un quadro sempre più desolante, dove la corruzione è una patologia cronaca che, dal basso in alto, investe istituzioni, politica e imprenditoria. E’ un sistema endemico, capillare, più diffuso di quanto si possa immaginare. Più forte di quanto si voglia ammettere. Non è un paese normale quello in cui uno fa il senatore per conto della n’drangheta e serve gli interessi non della collettività ma della criminalità. Di fronte a tutto questo, bisogna ritrovare il senso di una pubblica moralità e la politica, per prima, deve dare il buon esempio. Per questo, Italia dei Valori ha chiesto un intervento urgente del Parlamento affinché, a partire da queste elezioni regionali, non siano candidabili le persone condannate, la non assunzione di incarichi di governo per chi è sotto processo, il divieto di partecipazione a gare pubbliche per le imprese che hanno commesso reati. E’ questo l’unico segnale da dare per recuperare e ricostruire un rapporto di trasparenza e di fiducia tra le istituzioni ed i cittadini. Ma sappiamo sin da ora che, con questo governo e con questa maggioranza, in cui la legalità ed il rispetto delle regole sono valori da applicare agli altri e non a se stessi, non ci sarà nulla da fare.