Taggati con: Casini

DA PROFESSORE A CAVALIERE

Il professore sembra sempre più il cavaliere. Da quando è iniziata la campagna elettorale, Mario Monti sta perdendo sempre più credibilità. Le sue dichiarazioni sono basate sul populismo e sulle promesse alla Berlusconi di cui gli italiani sono stufi. Lo spread è la sua arma principale, minaccia malumori nei mercati e attacca di continuo le altre forze politiche. Risultato: sta spostando il dibattito pubblico dai reali problemi del Paese ad illazioni degne del peggiore talk show televisivo.

Monti, Casini e Fini puntano all’ingovernabilità per sperare di poter avere un ruolo nella prossima legislatura. Il loro vero interesse è questo, non il benessere dell’Italia. Ma oggi più che mai al Paese serve un governo stabile e politicamente omogeneo che sia capace di rilanciare l’economia, creare lavoro e sostenere le imprese, le donne e i giovani. La credibilità dell’Italia si misurerà su questo, anche a livello internazionale. Penso cha ai mercati spaventi più un governo disomogeneo che un solido governo di centrosinistra deciso a portare avanti un programma che punta alla crescita e all’equità sociale. E il centrosinistra ha la forza per vincere e governare con stabilità.

C’E’ CHI PUNTA ALL’INGOVERNABILITA’

Una cosa su tutte, tra quelle emerse dall’analisi politica degli ultimi giorni, mi ha particolarmente colpito. In negativo. E cioè: Fini e Casini puntano al blocco al Senato. E il tutto, magari, per poi andare a trattare con il Pd. Ma…calma, un momento, ragioniamo (come avrebbe detto Gaber). Chi darebbe mai il proprio voto a una coalizione che per obiettivo ha lo stallo elettorale? Chi lo farebbe, per di più oggi, in questo momento storico, in cui all’Italia (e su questo pensavo fossimo tutti d’accordo) serve un governo stabile, ben definito e con un programma da attuare il più presto possibile per far ripartire la crescita e lo sviluppo?

La Lista Monti è nata solo con l'obiettivo di rendere il Paese ingovernabile. Ma non ce la faranno. Non questa volta. Non più. Perché gli italiani sulla scheda elettorale troveranno i tre simboli di un centrosinistra forte e che propone un progetto di governo serio e credibile. Per quanto ci riguarda, prima con Diritti e Libertà e oggi con Centro Democratico, abbiamo dichiarato subito e chiaramente il nostro orizzonte elettorale per il futuro del Paese: un governo di centrosinistra con guida Pier Luigi Bersani. Al Paese questo serve.

Pd, Sel e Centro Democratico, insieme, rappresentano sempre più chiaramente l’unica coalizione capace di portare avanti dopo queste elezioni un programma di governo serio e lineare. E per “serio” non intendiamo il rigore per il rigore. No. La serietà per noi sta nel prendere a cuore il benessere del Paese, non solo a far quadrare i numeri (soprattutto se, poi, per far quadrare i numeri si persegue la via del salasso agli onesti, anche se da quando è partito il count down per la data del voto, improvvisamente, le dichiarazioni in merito hanno magicamente cambiato contenuto).

Ieri abbiamo presentato a Firenze la squadra toscana di Centro Democratico. Siamo molto soddisfatti, e presto seguiranno altri incontri in tutta Italia. Per sapere dove e quando, attiveremo a breve sul sito www.ilcentrodemocratico.it il calendario, grazie a cui essere costantemente aggiornati. Seguiteci.

CASINI E MONTI, IL GATTO E LA VOLPE

Tag: Casini , cd , elezioni , imu , Monti , Pd , Pdl , scelta civica , udc

Monti riserva sorprese continue, non smette mai di stupire. Ha imparato in fretta a muoversi bene nell’ambiente politico, ora può anche insegnarne i trucchi, anche perché ha un maestro d’eccezione: Casini. Che è la vera mente politica dell’operazione. Infatti possiamo tranquillamente dire che si scrive Monti, ma ogni giorno più chiaramente si legge ‘Casini’. Mario Monti è passato nel giro di pochissimo tempo dal ruolo di tecnico super partes ad esecutore della politica dei due forni di Casini. Solo chi pratica la politica dei due forni può affermare di essere pronto ad accordi post elettorali anche con Berlusconi. Cioè con il demagogo per eccellenza, il principale responsabile politico della crisi in cui è sprofondata l’economia italiana. Bersani e Berlusconi per lui pari sono. Non ci siamo caro Mario, è il tempo delle scelte. Del rilancio e di un governo liberal-progressista che abbia in mente un’Italia diversa. Un’Italia migliore.  C’è da fare, a questo punto, un’amara considerazione, la Lista Monti è nata solo con l’obiettivo di rendere il Paese ingovernabile. Fallirà nel suo intento perché il centrosinistra è forte e propone agli italiani un progetto di governo serio e credibile. 

MONTI INCOMPATIBILE CON CENTROSINISTRA

Tag: Bersani , Casini , D'Alema , Idv , Letta , Monti , Pd , Sel

Ieri D’Alema, oggi Letta. Entrambi gli esponenti democratici, in due rispettive interviste, sostengono che Monti sarebbe perfettamente a suo agio in una coalizione di centrosinistra e che dovrebbe continuare nelle persone e nei programmi dell’attuale governo.

Se fosse così, dovremmo prendere carta e penna e riscrivere la storia della politica, non solo italiana ma mondiale, cominciando con l’affermare che l’ex presidente americano Ronald Reagan e la "Lady di ferro" inglese Margaret Thatcher, sono stati due illuminati progressisti.

Se questa fosse la linea del Pd, è evidente che le nostre strade si separerebbero, non per veti dell’uno sull’altro, ma per fatti concludenti e manifesta incompatibilità.

Per questo, appare oggi più che mai urgente smetterla con il balletto delle sigle e dei veti e cominciare a discutere di cose concrete, a partire dai valori e dagli obiettivi di riferimento, anche perché l’idea di centrosinistra della quale ha parlato sino a qui il segretario Bersani è sembrata cosa sostanzialmente diversa rispetto a quella di D’Alema e Letta.

E’ su questo che noi vogliamo confrontarci, in concreto: almeno, ci ritroveremo o ci divideremo sui problemi reali del paese e non su sterili veti o pregiudizi.

A FORZA DI VETI NON SI VA DA NESSUNA PARTE

Al consiglio d'Europa l'Italia ha vinto una battaglia importante. Ma per vincere la guerra definitiva contro la speculazione, la recessione e la disoccupazione ci sono ancora tante battaglie e ci vorranno anni.

Per vincere la guerra servirà nella prossima legislatura una maggioranza senz'altro politica, ma ampia, capace di inglobare il massimo di rappresentanza sociale. Per questo ritengo inutile il dibattito fatto di reciproci veti e di volontà personali di rivalsa che anima in questi giorni il percorso di creazione della nuova coalizione di centrosinistra.

Mi riferisco ai veti del tutto inconsistenti espressi anche oggi da Casini e D'Alema nei nostri confronti, ma anche a quelli di Idv, che pure qualche fondamento ce l'hanno se si guarda la storia recente dell'Italia.

Le inclusioni o le esclusioni non possono nascere da altro che non sia la condivisione o meno di un progetto e di un sistema di valori di riferimento. I veti aprioristici non rafforzano le buone ragioni di ciascuno e finiscono soltanto per indebolire il paese, da chiunque provengano

legittimi sospetti sui centristi

Chi tocca la giustizia "muore". Quello che è accaduto ieri in commissione giustizia fa affiorare alla mente dei legittimi sospetti. E ragionevoli dubbi. Chi tocca la giustizia "muore", governo Monti compreso. Che il Pdl ricatti il governo sulla giustizia, è una certezza politica.

Il ministro Severino, che pure vorrebbe smarcarsi da un giogo pericoloso, ha una libertà d’azione molto limitata perché sa che dalle sue azioni dipende la sopravvivenza stessa del governo. Questo ricatto permanente si traduce in una mazzata alla nostra economia, che avrebbe bisogno di nuove regole, di trasparenza, di legalità.

In tutti i paesi del mondo che si riconoscono nell’ampio pensiero politico del liberalismo (di destra e di sinistra) e che applicano questi principi anche all’economia, le norme sul falso in bilancio sono severissime, così come quelle sulla corruzione. Negli Stati Uniti la lotta al falso in bilancio è una regola quasi religiosa. E non potrebbe essere altrimenti, perché si tratta dell’architrave del sistema economico e di mercato. Se le società presentano bilanci falsi, tutto il sistema crolla.

L’ostruzionismo del Pdl, che vuole difendere Berlusconi dai processi, è un danno enorme per tutta l’Italia. E questo lo sanno tutti i politici minimamente informati sulle questioni economiche e sociali dell’Italia. Compresi quelli dell’Udc. Perché, allora, il partito di Casini ha avuto un atteggiamento così ambiguo? Ha prima appoggiato la proposta del Pdl, contraria alle reintroduzione del falso in bilancio, e, dopo la ‘sconfessione’ del governo di quell’emendamento, ha detto che avrebbe valutato in Aula il provvedimento.

Fallita la costituzione del Terzo Polo assistiamo ad un riavvicinamento a Berlusconi. Forse il capo dell’Udc pensa di poter ereditare i voti in libera uscita dal Pdl e mira a diventare il nuovo leader del centrodestra.
Una scelta politica legittima, per carità. Ne ha tutto il diritto. Così come noi abbiamo il dovere di avvertire il Pd sui rischi di una rincorsa ai cosiddetti centristi che le urne hanno dimostrato essere perdente.

LAVORIAMO SUBITO AL DOPO-MONTI

Questo è il governo del ricatto. Monti e i suoi ministri sono sotto il giogo di Berlusconi, che continua a dettare i tempi della politica italiana. Uscito di scena dopo aver portato il Paese al collasso economico, politico e sociale, il Cavaliere, dopo aver cercato di far dimenticare le proprie colpe, sta cercando di tornare in scena. E intanto tiene in ostaggio il governo. Il caso del mancato vertice di ieri, saltato per il forfait di Alfano, ne è la dimostrazione più evidente. Finché si e' trattato di tagliare pesantemente le pensioni, il welfare e l'art.18 al Pdl e' andato tutto bene. Fino a quando a pagare sono stati i cittadini il partito di Berlusconi (Alfano sarà pure segretario ma il partito è proprietà di Berlusconi e basta!)  ha mostrato una compattezza granitica, ora che sul tavolo ci sono i temi del pluralismo televisivo e della riforma della giustizia, si torna al conflitto d'interessi più forte che la storia della Repubblica Italiana ricordi.

Si lavora alla riforma della governance della Rai? Il Pdl rompe. Si pensa ad un nuovo direttore del tg1? Alfano protesta. Si mette in cantiere una nuova legge anticorruzione? ‘Ma che siamo matti?’ dicono dal Pdl. Cosa dire di più per confermare che serve un'alternativa riformatrice a questo governo? Ieri Bersani ha pronunciato parole condivisibili e di grande serietà. Ha detto che ci sono le condizioni per un centrosinistra di governo. Italia dei Valori oggi, come all’epoca della famosa foto di Vasto, è disponibile a lavorare per la costruzione di una coalizione di centrosinistra forte e coesa con regole chiare di governabilità. Siamo consapevoli che gli elettori si aspettano nella prossima legislatura un esecutivo politico si dimostri capace, come e meglio dei tecnici, di decidere ed assumersi responsabilità.

Per quanto ci riguarda, faremo la nostra parte per dare vita a un progetto di governo che rimetta al centro la solidarietà, l’equità, l’innovazione e la lotta agli sprechi e alla corruzione. Proprio per questa ragione, tuttavia, non solo raccogliamo la sfida di Bersani, ma andiamo oltre. La coalizione si farà o meno non perché qualcuno ha sostenuto Monti e qualcun altro no. Nascerà se le forze politiche del centrosinistra saranno capaci, con un lavoro che deve iniziare già da oggi, di trovare un’intesa netta e trasparente, capace di indicare all’Italia il modello di sviluppo che abbiamo in mente per i prossimi dieci anni. Per questo la vera sfida che i partiti di centrosinistra hanno davanti, mentre Monti governa, è di cominciare a progettare il dopo-Monti, ovvero quell’idea di Paese che, quando si voterà, sottoporremo al giudizio degli italiani

"Vogliono avere mani libere per decidere dopo le elezioni"

Riporto per intero l'intervista rilasciata e pubblicata oggi dal quotidiano La Stampa.

I punti su cui si è trovato l'accordo nel vertice di ieri sono stati discussi e condivisi con tutti i gruppi parlamentari, puntualizza il capogruppo alla Camera dell'Idv, Massimo Donadi. "Pd, Pdl e Terzo Polo si stanno vendendo come loro intesa qualcosa su cui siamo tutti d'accordo. Facciano pure, l'importante è che siamo contenti tutti".

Accordo condiviso anche da voi, benché esclusi dal vertice di ieri...
"Dalla riduzione dei parlamentari al passaggio al 'bicameralismo eventuale' sono i temi di cui negli ultimi 10 giorni tutti i gruppi hanno parlato trovandosi concordi, compresi Idv e Lega sia pure con qualche remora perché vuole il Senato federale".

Pensa che siano possibili tempi celeri?
"Anche questo fa parte di una riflessione condivisa: abbiamo convenuto tutti di accelerare sulle riforme per avere il tempo di occuparci della legge elettorale".

Altro punto delicato: dica la verità, temete un accordo tra loro che possa svantaggiarvi?
"Siamo molto preoccupati ma non perché temiamo una legge che possa svantaggiarci. Il fatto è che quello di cui si sta parlando - una legge proporzionale che faccia finire il bipolarismo e porti ad alleanze dopo le elezioni - sarebbe una sciagura per il Paese. Non è bello ma è in atto un baratto".

Cioè?
"I due partiti maggiori barattano con il Terzo Polo la fine del bipolarismo in cambio di un sistema non esattamente proporzionale che sovrarappresenti i partiti più grandi. I quali sperano di allearsi poi con il Terzo Polo".

Questo non vi avvicinerà all'alleato Pd...
"Prendiamo atto che non si ragiona più in termini di alleanze: con la legge che vogliono loro, tutti avranno le mani libere per decidere dopo le elezioni".

LA CASA DEGLI SPIRITI

C'è un copione che, in questi giorni, gira nei palazzi. E' la sceneggiatura di un film horror ed è scritta a più mani da vari esponenti di diversi partiti, tutti di gran peso. 

Il film ricorda, in parte, il vecchio film horror “La Casa”. Dopo la bocciatura dei referendum, nei palazzi del potere, arriva un videocassetta che libera uno spirito maligno. Questo spirito maligno racconta agli italiani che la politica deve riprendersi la propria dignità e che, in uno scatto d’orgoglio, decide di restituire ai cittadini il potere di scegliere i propri eletti. La voce dello spirito maligno diventa subito un coro e comincia, allora, un operoso lavorìo all’interno delle segreterie dei partiti.

Mentre sta arrivando la sera, cominciano a manifestarsi i primi avvenimenti soprannaturali. Gli spiriti maligni, che operano all’interno dei vari partiti, convincono la maggioranza del Parlamento che l’unico sistema che non scontenta nessuno fino in fondo è il proporzionale alla tedesca, oppure una delle sue infinite varianti. La polpetta avvelenata viene servita su di un piatto d’argento agli italiani, ai quali si racconta che, con le preferenze e con i collegi uninominali, potranno eleggere il loro bel candidato.

Gli spiriti maligni, però, si guardano bene dal dire agli italiani che, accettando la polpetta, perderanno tutto il resto e cioè  il poter controllare con il loro voto le alleanze fra i vari partiti, il programma di governo e la composizione stessa del governo. 

Qualche voce si leva pure per denunciare tutto questo ma gli spiriti maligni riescono, con il loro potenti trucchi, a farle fuori. A questo punto hanno campo libero per dare vita alla fase due dell’operazione, il passaggio dalla “Casa” a “Il ritorno dei morti viventi”. 

Inizia la decomposizione dei partiti e dalle loro ceneri escono nuovi contenitori che hanno l'aspetto di veri e propri zombie. Si ricompone la diaspora democristiana e la quasi totalità di Forza Italia, ciellini in testa, gli ex democristiani del Pd, tutta l'Udc, l'Api e i vari gruppuscoli meridionalisti con qualche sponda tra gli iper-cattolici del governo tecnico e le gerarchie vaticane. Tutti loro danno vita a un vero e proprio ectoplasma di vaga ispirazione centrista che, aggiornato ai tempi moderni, potrebbe in qualche modo ricordare quello che fu la Democrazia cristiana. Il piano degli spiriti maligni è chiaro: un simile ectoplasma adeguatamente sostenuto anche dalla finanza cattolica, potrebbe tranquillamente veleggiare tra il 30 e il 35% dei consensi.

A questo punto alcuni potenti spiriti maligni che aleggiano in quel che resta del Pd, iniziano a recitare la terribile formula magica tramandata da generazioni di malvagi stregoni e nota ai più come "compromesso storico" per unire le loro forze con l'ectoplasma neo centrista e garantirsi quindici anni di potere nel regno delle tenebre. 

Qualcuno dirà: "Va bene che è un film dell'orrore ma la storia deve avere una sua credibilità e non è credibile che, nel giro di un anno, si possa costruire un'alleanza simile". 

E' qui che però, nella storia, arriva il colpo di scena finale. Con un nuovo sistema elettorale proporzionale, senza premio di maggioranza, senza vincoli di coalizione che lascia di fatto mani libere ai partiti dopo il voto, è facile per gli spiriti maligni raccontare al Paese che né destra né sinistra, in assenza di un premio di maggioranza, avranno i numeri per governare; che non si può disperdere l'esperienza di pacificazione nazionale, rappresentata da un anno e mezzo di governo tecnico; che la crisi non è ancora finita; che ci sarà bisogno di una legislatura costituente e che questo presuppone un accordo fra le forze principali. Insomma, che sarà necessario il "compromesso storico" anche se nessuno degli spiriti maligni lo chiamerà in questo modo.

A quel punto, gli spiriti maligni avranno di fronte a loro 5 lunghi anni per convincere gli italiani che quella è l'unica maggioranza possibile, una democrazia nuovamente bloccata e senz’alternanza. E quando gli italiani capiranno che li hanno fregati ancora una volta e che, con il loro voto, potranno decidere meno di prima, sarà troppo tardi perché ormai sarà iniziato il regno delle tenebre. Ma non preoccupatevi è solo un film dell'orrore...

Vertici segreti? No a sette carbonare

La trasparenza in politica non è negoziabile. Da giorni si rincorrono voci su incontri segreti tra il presidente del Consiglio Monti e i segretari di Pdl, Pd, e Terzo Polo. Perché tanta segretezza, si vergognano? E di cosa?

Chiariamoci, la mia non è una polemica contro i vertici, ma contro la loro segretezza. Non riesco davvero ad accettare che le forze politiche che insieme rappresentano circa il 60% dei cittadini si vedano, decidano, ma poi non lo portino a conoscenza dell’opinione pubblica. Leggo di articoli in cui si parla di passaggi e corridoi tra palazzi per sfuggire ai giornalisti. Roba da romanzo di Dan Brown.

Chiediamo che sia fatta chiarezza su questo punto, in primis dal presidente Monti. Questi vertici ci sono stati o non ci sono stati? Oppure ci sono stati e continueranno ad esserci ma non si può dire? Si tratta di incontri assolutamente legittimi su cui si deve togliere ogni ambiguità. Anche perché è chiaro che i vertici tra segretari cambiano il profilo stesso dell’esecutivo, che, se è sostenuto organicamente dai partiti, smette di essere il governo del presidente e diventa il governo di una maggioranza politica e programmatica.

Vogliamo sapere se questo governo è sostenuto individualmente ed autonomamente da ciascuna forza politica oppure se ha una sua maggioranza politica. In ogni caso noi continueremo a sostenerlo ed a valutarlo sui singoli provvedimenti, ma non possiamo rimanere in silenzio di fronte ad un esecutivo che rischia di trasformarsi in una sorta di setta carbonara, che decide il proprio percorso e quello del Paese fuori dalle sedi istituzionali.

Questi vertici sono pienamente legittimi, ciò che non è tollerabile è la segretezza, che offende il Parlamento ed anche i partiti. Se ci sono vertici, lo dicano e lo rivendichino dal punto di vista politico. Se esiste una maggioranza politica che sostiene Monti, smetta di nascondersi ed anzi rivendichi questo percorso ed operi alla luce del sole, nel rispetto della trasparenza che è dovuta ai cittadini. Insomma, se fate una cosa assumetevene la responsabilità.