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CENTRO DEMOCRATICO PER CRESCERE E INNOVARE

Centro Democratico è la forza liberal del centrosinistra che, nel rispetto del necessario rigore, punta sui temi dimenticati dal governo dei tecnici: la crescita, l’innovazione, la solidarietà. La coalizione di centrosinistra –Pd, Sel, Cd - esprime diverse sensibilità, ognuna delle quali è una ricchezza per il Paese. Non solo nel centrosinistra non si ‘silenzia’ nessuno, ma, al contrario, si ascoltano le proposte e le richieste dei cittadini, si presta attenzione ai problemi dell’economia reale, delle imprese e dei lavoratori. Solo il centrosinistra può rilanciare l’Italia dal punto di vista economico, sociale e culturale. Questo per quanto ci riguarda. Permettetemi altre brevi considerazioni. Ieri è stata una giornata nera dal punto di vista del rispetto dei principi democratici. Mario Monti ha chiesto a Bersani di silenziare  quelli che ritiene degli estremisti. Si può essere d’accordo o meno con Fassina, ma ritenerlo un estremista è tanto ridicolo quanto sciocco. Beppe Grillo, invece, quel sincero democratico, ha attaccato l’intera terza rete della Rai, auspicandone la chiusura. Perché? Per un servizio del tg3 che non gli era piaciuto. Complimenti mr. Beppe. Gli regalerò un libro di Voltaire, il filosofo che diceva ‘non condivido ciò che dici ma sono pronto a morire perché tu possa dirlo’. E finalmente, sempre, ieri, qualcuno si è accorto che Monti ci ha preso gusto ad andare in tv. Un po’ troppo spesso, come ha sottolineato la commissione di Vigilanza. Meglio tardi che mai.

‘SILENZIARE’ LINGUAGGIO DA ESTREMISMO TECNOCRATICO

Monti, nominato premier in circostanze eccezionali, dovrebbe essere più attento alle regole della democrazia e fare ammenda dell’intollerabile arroganza verbale di chi vuole silenziare chi la pensa diversamente.
‘Silenziare’ qualcuno è un linguaggio inaccettabile soprattutto per un leader politico.  Noi non silenziamo nessuno, tranne i violenti, i razzisti e chi va contro la Costituzione. Difendiamo l’Art.21 della Carta, la più bella del mondo, in tutte le sue forme. Non consentiamo a nessuno di utilizzare certi termini. Nemmeno a colui il quale è ancora formalmente il presidente del Consiglio. Non lo consentivamo a Berlusconi prima, non lo consentiamo a Monti oggi. Monti dimostra di essersi lasciato prendere la mano da un estremismo tecnocratico che pretende di essere verità assoluta. E’ proprio per questi motivi che Centro Democratico ha scelto il centrosinistra come campo politico, perché non ci appartiene il dogmatismo tecnocratico di chi rifiuta il confronto e pensa di poter dare patenti di riformismo e conservatorismo alle altre forze politiche. Monti se ne faccia una ragione: sarà il centrosinistra a governare e ad avviare quelle riforme che il governo dei tecnici non è stato in grado di fare. Nel rispetto del rigore, punteremo su crescita, innovazione e solidarietà, temi ‘dimenticati’ dai tecnici, attenti ai numeri ma poco alle esigenze degli italiani.

FASSINA E IL SIERO DELLA VERITA’

 Complimenti a Stefano Fassina, che ha detto ciò che molti pensano nel Pd, ma che pochissimi hanno il coraggio di dire pubblicamente. Sarà stata un’iniezione di siero della verità, realismo politico, un lapsus freudiano o altro, ma Fassina ha centrato la questione: meglio il voto delle sciagurate misure recessive e antisociali del governo Monti. In Transatlantico sono molti quelli che a quattr’occhi ti dicono che non ne possono più di questo governo, di dover votare provvedimenti in cui non credono per tenere in piedi il governo.

La pazienza si sta esaurendo anche in coloro che, a destra e a sinistra, hanno anteposto la tenuta del governo alla politica. Fassina ha semplicemente preso atto di una realtà che è davanti agli occhi di tutti. Questo governo non ha più una maggioranza parlamentare in grado di fare le riforme e di esprimere una linea economica, politica e sociale univoca.

 La pseudo-coalizione che sostiene il governo Monti è divisa su tutto ed ogni provvedimento è il frutto di un compromesso al ribasso. Dunque siamo d'accordo con Fassina: prima si va a votare meglio è. Il Paese ha bisogno di una guida politica stabile, condivisa dalla maggioranza degli italiani, in grado di fare il bene del paese.