BERLUSCONI MOLLI L'INTERIM

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Dopo mesi di sollecitazioni al governo, di interrogazioni e atti parlamentari, ieri, con il mio collega al Senato Felice Belisario, ho scritto una lettera aperta al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, auspicando un suo intervento autorevole per risolvere una grave anomalia politica, l’assenza di un ministro allo Sviluppo Economico.  

Ill.mo Presidente Giorgio Napolitano,

ci rivolgiamo a Lei come Capo dello Stato e garante della Costituzione, consapevoli della grande e costante attenzione con cui segue le vicende politiche ed i problemi sociali ed economici del nostro paese. Intendiamo, con questa lettera aperta, portare alla sua attenzione la nostra preoccupazione per la perdurante assenza di un ministro per lo Sviluppo Economico. Riteniamo che, in una difficile fase di crisi come quella che stiamo attraversando, questo delicatissimo dicastero, strategico per il rilancio dell’economia italiana, meriti di essere gestito a tempo pieno e non con un interim che ormai prosegue dal lontano 5 maggio, giorno successivo alle dimissioni di Claudio Scajola. Da quella data, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi mantiene l’incarico ad interim del ministero per lo Sviluppo Economico, nonostante le numerose rassicurazioni sulla durata del tutto transitoria del mandato. Non intendiamo in questa sede sollevare la questione del conflitto d’interessi, anche se riteniamo del tutto inopportuno che Silvio Berlusconi mantenga ulteriormente la responsabilità di questo ministero che ha, tra l’altro, anche ampie competenze in materia televisiva e di telecomunicazioni. Scriviamo per rappresentarLe il nostro profondo disagio per questa situazione che, con l’approssimarsi della pausa estiva dei lavori parlamentari, corre il rischio di protrarsi per altri mesi. Riteniamo che la situazione vada affrontata con urgenza perché si tratta di un problema grave che penalizza pesantemente la nostra economia, già duramente provata. Siamo certi che la questione sia per Lei una priorità e riteniamo che un Suo autorevole intervento possa essere decisivo per superare questa fase per noi anomala.

 Massimo Donadi Felice Belisario

 

Oggi il Presidente, nel corso della cerimonia del Ventaglio, tradizionale appuntamento con la stampa parlamentare ha detto: "L'istituzione governo non può ormai sottrarsi a decisioni dovute, come quella della nomina di un titolare del ministero dello Sviluppo Economico o del presidente di un importante organo di garanzia quale la Consob”. Parole nette, che non devono cadere nel vuoto. E soprattutto una grande soddisfazione per l’Italia dei Valori, nonostante l’ostruzionismo e la censura di gran parte dei media. Riteniamo l’azione di moral suasion di Napolitano anche una nostra vittoria, perché immediatamente successiva alla nostra lettera aperta. Ora Berlusconi non ha più alibi. Il ministero dello sviluppo economico è una cosa seria, non è una poltrona da offrire come se si stesse vendendo un frigorifero, come fece tempo fa con Emma Marcegaglia all’assemblea di Confindustria. Una scena pietosa, imbarazzante. “Chi dice di sì alzi la mano…nessuno dice sì?”. Che vergogna, che scena indegna di un Paese civile e democratico. Il ministero dello sviluppo economico non è neanche una merce politica di scambio per tenersi buono questo o quel partito. E’ un dicastero strategico, fondamentale per rilanciare l’economia e la produzione in un momento di crisi. Naturalmente non abbiamo la convinzione che Berlusconi ascolti Napolitano perché gli interessi del Paese non sono i suoi. Anzi, configgono. Il ministero dello Sviluppo Economico ha un ruolo fondamentale nell’assegnazione delle frequenze sul digitale terrestre ed il conflitto d’interessi del premier è evidente ed enorme. Ad aggiudicare i multiplex sul digitale terrestre che l'Italia deve assegnare per evitare la sanzione dell'Europa, infatti, sarà proprio questo ministero. E sky sarà la principale concorrente di Mediaset. L’interim di Berlusconi non è solo un impaccio alla ripresa perché manca un ministro a tempo pieno, ma anche una intollerabile violazione dei principi democratici e delle regole di concorrenza. Mi auguro che le parole di Napolitano non cadano nel vuoto, anche se non ne sono sicuro, visto che Berlusconi non ha mai mostrato rispetto per le istituzioni e le regole della democrazia. In ogni caso la nostra battaglia proseguirà, se necessario anche rivolgendoci all’Authority competente o all’Europa.

Commenti

Quel notaio che blinda Fini ed esaspera il premier
  • Ci sono “accordi prematrimoniali” tra Fini e Berlusconi che garantiscono al cofondatore il diritto di cittadinanza nel Pdl. Si tratta dell’atto costitutivo del partito depositato dal notaio Becchetti il 27 febbraio 2008 e che rappresenta, per la terza carica dello Stato, una vera e propria assicurazione sulla vita rispetto ad ogni ipotesi di espulsione o epurazione. Lo scrivemmo su questo giornale per primi lo scorso 6 luglio. Ieri lo ha confermato al quotidiano Il Tempo lo stesso Becchetti. Fini non può essere cacciato e, senza il suo assenso scritto, il Cavaliere non potrà utilizzare il simbolo del Pdl fino al 2014. Cosa ben diversa dall’uso è la proprietà dello stesso logo che è sì di Silvio Berlusconi, come ha fatto notare ieri l’ufficio stampa del Pdl, ma che in ogni caso alle prossime elezioni politiche non potrà comunque essere usato senza il consenso di Fini. Tant’è che il comunicato del partito cita un’ipotesi fantasiosa - «la fuoriuscita di uno dei contraenti» - che coincide con la tanto inutilmente auspicata separazione consensuale dei finiani i quali invece, forti di quel documento notarile, hanno già deciso che dal partito non usciranno mai. Per questo da Palazzo Grazioli giungono comunicati volti a dare interpretazioni diverse politicamente più comode, come quella diffusa ieri dal braccio destro di Scajola Ignazio Abrignani (l’avvocato che perse tutti i ricorsi sulla lista Pdl nel Lazio), secondo il quale lo statuto votato dal congresso del partito nel 2009, con rango inferiore rispetto all’atto costitutivo depositato dal notaio, pur non annoverando in alcun articolo il problema della disponibilità del simbolo, conferisce “al comitato di coordinamento in via esclusiva il potere di utilizzare i contrassegni del Pdl” (cioè nemmeno a Berlusconi ma ai soli La Russa, Bondi e Verdini). La verità è che quell’atto notarile blinda su tutta la linea il presidente della Camera che anche per questo ieri si è permesso di dichiarare quel che mai aveva detto fino ad ora: “Mi chiedo se è opportuno che chi è indagato continui ad avere incarichi politici”. Il discorso portava a pensare che si riferisse a Cosentino e Verdini. Ma in molti hanno pensato a chi, avendo da tempo superato la semplice condizione di indagato, è addirittura sotto processo, come il presidente del Consiglio. Sicuro che Fini ce l’avesse solo con Verdini e Cosentino?
27 luglio 2010      http://www.unita.it/rubriche/lorsignori/101725
Coofondatore giusto ieri pensavo di scriverlo visto tutti i discorsi su Fini.Ho appena sentito anche Travaglio nel video sulle nomine del Csm, anche lui entusiasta per Borrelli, ci sarebbe un appello da firmare sul Fatto per le suddette nomine auspicando nomi estranei( per quanto possibile) agli schieramenti politici.
la mia diffidenza verso Fini resta alta. Mentre per Granata faccio una valutazione diversa. Lui fa affermazioni non solo in quanto parlamentare, ma anche in qualità di vicepresidente della commissione antimafia. E' un magistrato, e quindi conservatore e legalitario. Certo, quando parla di inopportunità di ricoprire incarichi politici quando la propria vita pubblica non è di specchiata trasparenza, mi viene da chiedermi se questo improvviso sentimento legalitario sia limitato a Verdini e Cosentino, o se sia da estendere anche al presidente Berlusconi, che pure è imputato-non giudicabile grazie alle leggi ad personam VOTATE da tutti.....e anche con colpe dell'opposizione............Che poi, secondo qualcuno, la questione dell'etica, della legalità siano di esclusiva matrice di destra, mi lascia senza parole......................Ricordi anche tu la "storica" intervista di Enrico Berlinguer sulla questione etica, vero???? E Enrico era comunista, vero????Cerco l'appello su IL Fatto e sottoscrivo. Grazie.
Sara è incinta, l’azienda la caccia. Lei lascia l’Italia... 
  • Sara è incinta. L'azienda lo ha saputo e non le rinnova il contratto. Se una donna con un contratto a progetto resta incinta può scegliere se perdere il lavoro, perdere il bambino o convincere Piersilvio Berlusconi che è lui il padre. Sara ha optato per la numero uno e si è messa a studiare inglese. Non perché pensa che così avrà più possibilità di trovare un posto, ma perché è sicura che suo figlio andrà a lavorare all'estero. Le ho detto che quando suo figlio sarà grande forse in Italia si potrà di nuovo crescere e lavorare. Mi ha detto che no, c'è troppa distanza ormai con il resto d'Europa. In Europa, in effetti, alle superiori ci sono 4 ore di informatica. In Italia, dopo i i tagli, l'ora di informatica è stata sostituita con l'ora di pallottoliere. In Europa ci sono le borse di studio per i corsi di laurea. In Italia, da settembre, non ci saranno nemmeno più i corsi di laurea (la Gelmini è corsa ai ripari: il governo semplificherà le definizioni delle parole crociate). In Europa i treni arrivano in orario. In Italia arrivano in orario le tangenti per costruire i treni. In Europa se vuoi vedere un elefante sui pattini devi andare allo zoo. In Italia se vuoi vedere un elefante sui pattini devi guardare il Tg1. In Europa se l'opposizione alza la voce sta litigando con la maggioranza. In Italia se l'opposizione alza la voce sta litigando. Se sorvoli l'Europa e vedi una chiazza azzurra è un lago. Se sorvoli l'Italia e vedi una chiazza azzurra è il parcheggio delle auto blu. In Europa gli omosessuali possono sposarsi. Anche in Italia. Ma devono stare attenti a non farsi beccare dalla moglie con un uomo. In Europa c'è la crisi e c'è chi nasconde i risparmi sotto al materasso. In Italia la crisi è così grave che sotto al materasso nascondono i Gratta e Vinci. In Europa se un ministro viene accusato di appropriazione inbebita deve dimettersi. Se in Italia uno viene accusato di appropriazione indebita deve diventare ministro. In Europa un adulto su tre crede ancora a Babbo Natale. In Italia lo vota.    http://www.unita.it/rubriche/fornario/101652
25 luglio 2010   Francesca Fornario    
 Caro On. Donadi, anche se al Ministero vacante è già stato installato un altro titolare, questo è un servo leccapiedi e con antecedenti degni del padrone, e quindi i conflitti rimangono. Quelli elencati da Lei, da Maria b, da Stefy, da Perplessa, da Bulgarelli e dagli altri. Prima però di rivolgerci all’Europa, dobbiamo vedere che cosa possiamo fare da soli, avvicinarci alla gente come dice Stefano T. -  Sembra che siamo in tanti, e tanti altri, ancora confusi, ne possiamo attirare. – Ma muoviamoci, stampiamo di tasca nostra volantini con le denunzie fatte dall’On. Di Pietro, mettiamoli sotto l’uscio delle case del rione, diamoli ai conoscenti, al bar, attacchiamoli nei luoghi autorizzati dal Comune. – Conserviamo le ricevute delle spese : se ce la facciamo forse il Partito le prenderà a suo carico. – Quello che importa è arrivare a sbattere fuori il nostro aspirante a dittatore vitalizio, e mettere su un governo alternativo con il programma trasparente e solidale dell’IdV.  
a sky ho sentito che il nostro Capo (!?!)  ha scelto Il nuovo ministro  dello sviluppo economico !la prossima settimamna renderà noto il nome (facciamosi il segno della Croce..) sarà un suo alter ego..
che al ministero ci sia berlusconi o un suo sodale cambia poco, francamente!!! il vero nocciolo della questione è che berlusconi, col suo mega-conflitto di interessi, non avrebbe MAI dovuto presiedere un governo, non avrebbe MAI dovuto far politica, sebbene NON la faccia, in effetti. ed è questo il vero scandalo italiano!!! quindi, il monito di napolitano o di chiunque altro è il nulla rispetto al reale problema. certo, sarebbe imbarazzante se l'assegnazione delle frequenze avvenisse direttamente per mano di berlusconi...ma che avvenga per mano di un suo lacchè, il risultato è lo stesso. purtroppo il problema del conflitto di interessi sembra sia passato di moda, quando invece dovrebbe essere il PANE quotidiano di una VERA opposizione.....bisognerebbe incalzare quell'usurpatore tutti i giorni, incessantemente, fino alla noia, senza mai stancarsi, perchè l'indifferenza verso il problema è la vera "fortuna" di berlusconi (oltre agli aiutini di craxi e d'alema) che continua imperterrito ad agire per tutelare gli interessi dei suoi imperi economici sfruttando il suo ruolo e col beneplacito di tutti....
Nell'essere pienamente d'accordo con quanti lei ha scritto, mi permetto di aggiungere che adesso, come ieri, il vero problema E' il baffetto impenitente, quello dagli stivali facili contro Forattini, (ricorda?), e non solo.. Se poi si pensa all'inciucio della bicamerale e a quello ultimo che vorrebbe mettere in atto.. BEH !!! credo che ci sia poco da aggiungere... Anche nelle scorse primarie in Puglia, preferiva l'UDC a Vendola (che batosta ragazzi) ha dimostrato, se ve n'era bisogno, la sua grettezza e malafede di emerito statista (stavo per dire estetista).. In REALTA' IL PD HA SCELTO DI RIMANERE ALL'OPPOSIZIONE PERCHE', INCIUCI A PARTE, HA TROPPI SCHELETRI NELL'ARMADIO (De Luca e non solo).. Eppoi LADDOVE TANTI GALLI CANTANO NON FARA' MAI GIORNO.. Inutile dire che per formare una VERA OPPOSIZIONE, GIA' pronta a scalzare il nano s-PORCO, unto da mammasantissima con i serafici cammorristi e lodato dai suoi proni, assoldati come "ANIME MORTE", incoronato dai caporali della sacra corona unita, benedetto da don verzè, come già dal suo consigliori predecessore sigaro-fumante.maleodorante (chissà se dall'aldilà dove ora si trova bene o maledice) e, infine, consacrato dal va-ti-c(on)-ano, occorre, anzi SI DEVE CHIEDERE a gran voce oltre alla MORALITA' degli alleati, oltre al progetto comune, firmato e sottoscritto davanti a tutti, anche e soprattutto un LINGUAGGIO COMUNE che arrivi diretto a chi crede ancora nella NOSTRA INEGUAGLIABILE COSTITUZIONE.. Un linguaggio diretto, senza mezzi termini, che infiammi di speranza ed orgoglio chi non ha votato nelle ultime elezioni.. Un linguaggio pacato e sereno, nel contempo LIMPIDO e DECISO... Rilancio ancora una volta l'appello per indicare i possibili ALLEATI (in verità son pochi). Per quanto mi riguarda, sono per IDV tutta, e ancora.. vorrei Vendola, D'Ambrosio e Granata ... eppoi a voi tutti per allungare la lista, ma per carità e serità evitate di mangiare i BABA' di Cuffaro ed evitate di sostare in quel di Caltagirone.. insomma NON FATE CASINI, chè già ve ne sono tanti... All'On.le Donadi, che ammiro e stimo, una preghiera sola: Niki Vendola è migliore di Fini, perchè HA UNA SOLA PAROLA e NON AMA TEMPOREGGIARE... Lei lo sa GLI SCHELETRI, purtroppo son anche là.. Ciao, Stefy, e cari saluti.. Seguo spesso i suoi commenti.. Ciao da gigi. 
Cara Stefy, pare che il "successore lacchè" l'abbia già trovato......risponde al nome di Paolo Romani.  Credo che, ad esempio, la RAI migliorerà di molto.......A tal proposito guarda questo video.........è carino, e dura pochi minuti...... http://www.youtube.com/watch?v=FSyT9jESLC4
ho visto il video.....beh, direi che ne ha fatta di strada.....da "colpo grosso" a ministro non è male!!!
  • Mi viene la nausea a parlare ancora del conflitto d'interessi di Berlusconi, e delle sue conseguenze. Si sono oltrepassati i limiti della decenza da un bel pò. In un paese CIVILE un personaggio del genere sarebbe inellegibile, ma da noi, con il placet dell'opposizione dei "comunisti" (in quel caso erano comunisti amici), si può. In un paese civile un personaggio simile non potrebbe e non dovrebbe governare il servizio di TV pubblica. Non dovrebbe poter fare il bello e il cattivo tempo con i programmi a lui indigesti, (benchè risorse economiche per l'azienda pubblica). Non dovrebbe poter considerare l'informazione come una cosa da dover "governare" in prima persona. In un paese civile, un tal soggetto, si sarebbe dimesso al primo "sussurro" sul suo conto. In un paese civile il presidente del consiglio non intima ai dirigenti RAI (da lui nominati, come gli organi di controllo) ciò che debbono fare. In un paese civile, all'indomani della pubblicazione delle intercettazioni di cui a "Trani", l'intera dirigenza RAI si sarebbe dimessa, come il "direttorissimo" che ormai fa i TG "su misura". In un paese civile, il presidente del consiglio non tratterrebbe un ministero ad interim in una fase così delicata per l'economia e lo sviluppo del paese. In un paese civile, il presidente del consiglio non tratterebbe con i mafiosi. In un paese civile....................................................................
  • Lasciamo stare......l'elenco sarebbe troppo lungo. Bene, on. Donadi, lei ha voluto avere la cortesia di andare "per gradi", rivolgendosi al Presidente Napolitano. Secondo me, è stato un passaggio inutile. Il Presidente Napolitano, che ha firmato di tutto, di più, se non è un marziano, se abita ancora in Italia, sa bene qual'è la situazione di quel ministero in particolare. Se vive ancora in Italia conosce la questione ultima della concorrenza Sky-Mediaset. Se si accorge di ciò che succede attorno a lui, mi chiedo: perchè deve aspettare che l'on. Donadi glielo ricordi, prima di spiccicare "due parole" al riguardo? Inoltre, davvero lei crede che Berlusconi tenga in gran conto la "raccomandazione" di Napolitano? Io no. Quindi, se c'è da andare avanti, oltre, in Europa, o non so dove altro, perchè aspettare ancora???? Credo si sia aspettato anche troppo.
La penso uguale ed è triste dirlo!
non è triste il fatto che tra noi condividiamo le opinioni, ma le cose che accadono sotto i nostri occhi, tutti i giorni........il Ministro per lo sviluppo economico.....delega per le comunicazioni a parte.......il Ministro Marchionne ha continuato a fare ricatti sulla pelle dei lavoratori FIAT. E, come avevo previsto in un altro intervento, ha scaricato al colpa sul sindacato (!!??). Il fatto è che la delocalizzazione in Serbia è un piatto ghiotto, e per restare in Italia il Governo dovrà scendere a patti.....ancora una volta, sempre con la FIAT.....indovina chi paga??? Indovina chi ci guadagna??? Ma che bella l'Italia.....il paese del sole e del mare...................
Triste pensavo alla frase " ha firmato di tutto" ed è triste constatarlo, perchè a me piace molto come persona( non posso fare nomi che in questo blog un tipo mi vuol denunciare).Ma la Fiat come funziona, ogni volta che è in crisi minaccia dislocamenti all'estero per avere finanziamenti o ho sbagliato lettura della questione?
Fiat, lettera di un operaio: «Caro Sergio, saremo noi a perdere tutto»
  • Caro Sergio, Non posso nascondere l’emozione provata quando ho trovato la sua missiva, ho pensato fosse la comunicazione di un nuovo periodo di cassa integrazione e invece era la lettera del «padrone», anzi, chiedo scusa: la lettera di un collega. Ho scoperto che abbiamo anche una cosa in comune, siamo nati entrambi in Italia. Mi trova d’accordo quando dice che ci troviamo in una situazione molto delicata e che molte famiglie sentono di più il peso della crisi. Aggiungerei però che sono le famiglie degli operai, magari quelle monoreddito, a pagare lo scotto maggiore, non la sua famiglia. Io conosco la situazione più da vicino e, a differenza sua, ho molti amici che a causa dei licenziamenti, dei mancati rinnovi contrattuali o della cassa integrazione faticano ad arrivare a fine mese. Ma non sono certo che lei afferri realmente cosa voglia dire.
  • Quel che è certo è che lei ha centrato il nocciolo della questione: il momento è delicato. Quindi, che si fa? La sua risposta, mi spiace dirlo, non è quella che speravo. Lei sostiene che sia il caso di accettare «le regole del gioco» perché «non l’abbiamo scelte noi». Chissà come sarebbe il nostro mondo se anche Rosa Lee Parks, Martin Luther King, Dante Di Nanni, Nelson Mandela, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, Emergency, Medici senza Frontiere e tutti i guerrieri del nonostante che tutti i giorni combattono regole ingiuste e discriminanti, avessero semplicemente chinato la testa, teorizzando che il razzismo, le dittature, la mafia o le guerre fossero semplicemente inevitabili, e che anziché combatterle sarebbe stato meglio assecondarle, adattarsi. La regola che porta al profitto diminuendo i diritti dei lavoratori è una regola ingiusta e nel mio piccolo, io continuerò a crederlo e a oppormi.
  • Per quel che riguarda Pomigliano, le soluzioni che propone non mi convincono. Aumentare la competitività riducendo il benessere dei lavoratori è una soluzione in cui gli sforzi ricadono sugli operai. Lei saprà meglio di me come gestire un’azienda, però quando parla di «anomalie» a Pomigliano, non posso non pensare che io non conoscerò l'alta finanza, ma probabilmente lei non ha la minima idea di cosa sia realmente, mi passi l’espressione, «faticare».
  • Non so se lei ha mai avuto la fortuna di entrare in una fonderia. Beh, io ci lavoro da 13 anni e mentre il telegiornale ci raccomanda di non uscire nelle ore più calde, io sono a diretto contatto con l’alluminio fuso e sudo da stare male. Le posso garantire che è già tutto sufficientemente inumano. Costringere dei padri di famiglia ad accettare condizioni di lavoro ulteriormente degradanti, e quel che peggio svilenti della loro dignità di lavoratori, non è una strategia aziendale: è una scappatoia. Ma parliamo ora di cose belle. Mi sono nuovamente emozionato quando nella lettera ci ringrazia per quello che abbiamo fatto dal 2004 ad oggi, d’altronde come lei stesso dice «la forza di un’ organizzazione non arriva da nessuna altra parte se non dalle persone che ci lavorano». Spero di non sembrarle venale se le dico che a una virile stretta di mano avrei preferito il Premio di risultato in busta paga oppure migliori condizioni di lavoro. Oppure poteva concedere il rinnovo del contratto a tutti i ragazzi assunti per due giorni oppure una settimana solo per far fronte ai picchi di produzione, sfruttati con l’illusione di un rinnovo e poi rispediti a casa. Lei dice che ci siete riconoscenti. Ci sono molti modi di dimostrare riconoscenza. Perché se, come pubblicano i giornali, la Fiat ha avuto un utile di 113 milioni di euro, ci viene negato il Premio di produzione? Ma immagino che non sia il momento di chiedere. D’altronde dopo tanti anni ho imparato: quando l’azienda va male non è il momento di chiedere perché i conti vanno male e quando l’azienda guadagna non è il momento di fermarsi a chiedere, è il momento di stringere i denti per continuare a far si che le cose vadano bene.
  • Lei vuole insegnarci che questa «è una sfida che si vince tutti insieme o tutti insieme si perde». Immagino che comprenda le mie difficoltà a credere che lei, io, i colleghi di Pomigliano e i milioni di operai che dipendono dalle sue decisioni, rischiamo alla pari. Se si perderà noi perderemo, lei invece prenderà il suo panfilo e insieme alla sua liquidazione a svariati zeri veleggerà verso nuovi lidi. Noi tremeremo di paura pensando ai mutui e ai libri dei ragazzi, e accetteremo lavori con trattamenti ancora più più svilenti, perché quello che lei finge di non sapere, caro Sergio, è che quello che impone la Fiat, in Italia, viene poi adottato e imposto da ogni altro grande settore dell’industria.
  • Spero che queste righe scritte con il cuore non siano il sigillo della mia lettera di licenziamento. Solo negli ultimi tempi ho visto licenziare cinque miei colleghi perché non condividevano l’idea «dell’entità astratta, azienda». Ora chiudo, anche se scriverle è stato bello. Spererei davvero che quando mi chiede se per i miei figli e i miei nipoti vorrei un futuro migliore di questo, guardassimo tutti e due verso lo stesso futuro. Temo invece che il futuro prospettato ai nostri figli sia un futuro fatto di iniquità, di ingiustizia e connotato da una profonda mancanza di umanità. (...) Un futuro in cui si devono accettare le regole, anche se ingiuste, perché non le abbiamo scelte noi. Sappia che non è così, lei può scegliere. Insieme, lei e noi possiamo cambiarle quelle regole, cambiarle davvero, anche se temo che non sia questo il suo obbiettivo (...). A lei le cose vanno già molto bene così. Sappia che non ha il mio appoggio e che continuerò ad impegnarmi perché un altro mondo sia possibile. Buon lavoro anche a lei. Massimiliano Cassaro
24 luglio 2010    http://unita.it/news/economia/101621/fiat_lettera_di_un_operaio_caro_sergio_saremo_noi_a_perdere_tutto
purtroppo sì, è così. Si minaccia solo per avere altri finanziamenti. Ti invito a leggere questo passaggio di un più ampio articolo, che non troveresti mai su un giornale "accreditato". 
  • (............)Già dai tempi dell'Alfa Romeo, Pomigliano ha svolto il ruolo di ultima spiaggia per dislocare gli impianti obsoleti di altri stabilimenti del gruppo, e ciò ha fatto sì che tecnici e lavoratori sviluppassero negli anni la competenza di cavar sangue dalle rape, mantenendo in vita il più possibile macchinari che avrebbero dovuto essere dismessi; ciò a prezzo di condizioni di lavoro costantemente proibitive ed insicure. Occorrerà accertare se la ristrutturazione in corso a Pomigliano comporterà davvero l'adozione di nuovi macchinari, o si tratterà ancora una volta di riciclare i soliti ferrivecchi. L'improduttività di Pomigliano è quindi una leggenda costruita ad arte per nascondere l'inconfessabile, cioè finanziamenti pubblici agli investimenti ed all'innovazione che venivano dirottati dalle imprese - prima l'Alfa, poi la FIAT- verso speculazioni finanziarie o immobiliari. In questi mesi Marchionne ha raccontato molte balle su mirabolanti piani d'impresa e su promesse di investimenti, ma la sua è stata soprattutto un'operazione mediatica che ha usato Pomigliano come un pretesto; e certo non per rilanciare la produttività, a cui Marchionne appare poco interessato, visto come ha respinto il progetto di iper-sfruttamento dei lavoratori proposto dalla FIOM. La vera preoccupazione di Marchionne è stata quella di agitare lo slogan della "flessibilità", ovvero della crescente incertezza del posto di lavoro. Un padronato che considerasse la produttività come obiettivo principale, avrebbe tutto l'interesse ad interloquire con una controparte sindacale, sottomessa sì, ma comunque realmente rappresentativa, e non a tenere di fronte delle sigle di pura facciata come la CISL o la UIL. In questa operazione di demolizione della rappresentanza sindacale in nome della "flessibilità", Marchionne ha avuto come costante riferimento il ministro del Welfare, Sacconi. I due si sono rilanciati a vicenda la palla per tenere ossessivamente al centro della propaganda mediatica lo slogan che gli interessava: la flessibilità, e ancora la flessibilità.(.............)  
 Il testo completo è su internet. Il sito scandalizzerebbe i benpensanti di questo blog, quindi se lo vuoi, te lo scrivo in altra sede. 
Scusa l'ignoranza ma come facciamo a scambiarci le rispettive email?
......e sempre fino a quando ne potremo parlare, c'è un interessante comunicato dal sindacato Serbo, che ci dice:
  • COMUNICATO DEL SINDACATO UNITARIO DELLA ZASTAVA
  •  Jedinstvena Sindikalna Organizacija ZastavaSamostalni Sindikat Srbije - Savez Metalaca Srbijejsozastava @ nadlanu.com Kragujevac, 23 luglio 2010  
  • Per quanto riguarda gli articoli pubblicati in questi giorni in Italia e tradotti e pubblicati anche in Serbia, comunichiamo che - sulla base delle informazioni in nostro possesso - non esiste nessun Accordo ufficiale ne' informazione ufficiale del governo serbo (che è proprietario del 30% della Fiat Auto Serbia) relativa alle dichiarazioni (intenzioni) di Marchionne.
  • I fatti sulla situazione attuale nella fabbrica di Kragujevac:
  • * La fabbrica è ferma a causa delle vetture non vendute ferme nel piazzale (circa 450 unità).* Tutti i 1060 lavoratori della Fiat Auto Serbia sono in cassa integrazione (percepiscono il 65% del salario).* La ricostruzione dei reparti viene eseguita da imprese appaltatrici, nonostante che migliaia di lavoratori della Zastava [*] stiano a casa senza lavoro. Proprio 2 giorni fa un lavoratore di un'impresa appaltatrice è morto sul lavoro.* Circa il 70% dei lavoratori della Fiat Auto Serbia sono sovvenzionati dal governo serbo per arrivare al minimo garantito in Serbia che è pari a 160 euro.* Noi al Sindacato abbiamo seri dubbi per quanto riguarda la decisione di Marchionne, perchè in un anno ha cambiato il piano 3 volte.* Il sindacato della Zastava vede in questo girotondo di annunci il tentativo di dividere i lavoratori dei nostri due paesi e invita all'unità di tutti i lavoratori del gruppo Fiat.      Il segretarioRadoslav Delic      http://controappunto.splinder.com/post/23067400/comunicato-del-sindacato-unitario-della-zastava    insomma, poichè non credo all'ingenuità del ministro Sacconi, nè a quella di Marchionne......stanno "giocando" una bella partita a beneficio dei media e quindi degli italiani per nascondere cosa??? Che c'è dietro? Se non corrisponde al vero che c'è già un "piano Serbia" (visto che gli operai serbi sono in cassa integrazione, e che la produzione è ferma), cosa minaccia Marchionne?  Il fatto che Marchionne voglia fuoriuscire da Confindustria alla vigilia della riscrittura dei contratti collettivi nazionali di categoria, c'entra qualcosa? E che, in merito, il ministro Sacconi dica che "la cosa non riguarda il Ministero", che significa? Che son C****** loro????
Come dire ke l'intero ambaradam è sorto solo x motivi skiavistici
mia cara, nemmeno io saprei come fare. Con un altro utente mi è riuscito perchè aveva un link che mi riportava a FB. non so se, chiedendolo a Donadi (o chi per lui gestisce questo sito)....... Boh!
Berlusconi occupa delle cariche che in una democrazia non sono contemplate. Non solo ha accentrato nelle sue mani la carica del Ministero dello sviluppo economico, ma detiene un primato sui mezzi d'informazione intollerabile per un primo ministro. Siamo tutti a rischio. L'egemonia politica di quest'uomo in qualsiasi settore della vita economica sociale del paese, ci sta facendo diventare una sorta di repubblica delle banane. Per cui o verranno stabiliti regole e messi paletti o nei prossimi anni saremo sudditi di un monarca che al suo passaggio cospargeranno   la strada  con petali di rosa. Proprio come succedeva per i dittatori africani  delle più nere dittature
Il ministero dello sviluppo economico è una cosa seria, non è una poltrona da offrire come se si stesse vendendo un frigorifero, come fece tempo fa con Emma Marcegaglia all’assemblea di Confindustria. Una scena pietosa, imbarazzante. “Chi dice di sì alzi la mano…nessuno dice sì?”. Ed è 1 delle incompatibilità ke si aggiunge alla legge del 1957(ki mi dice il numero e magari il testo?)
E' evidente che B. non intende lasciare questo dicastero cosi importante per i suoi affari e per la sua famiglia, cosi come per gli amici della cricca, che costituiscono una vera e propria ASSOCIAZIONE A DELINQUERE - E come per consolidare l'autorità di B. se ce ne fosse bisogno. Ecco che il PD di quel Bersani, certo simpatico, ma che in questo momento sarebbe adatto alla raccolta dei pomodori, ed invece NO, eccolo continuare gli inciuci alla D'Alema, designando quel Vietti, SI, SI, quello che nel 2001 ha annullato il FALSO IN BILANCIO, proprio come, Se, B. glielo avesse domandato, ma si sa, quando si é dell'UDC il partito di Cuffaro, non é necessario aspettare ordini, basta precederli. Ed il colmo, nel 2004 Vietti dichiara che non toccherà quella legge, altrimenti si puo' pensare che l'abbia fatto per qualcuno in particolare. Quel cogxxne, ma cosa crede che noi pensiamo? che lo abbia fatto per  Pio Xll ???Come D'Alema, che su LE FIGARO de Paris di oggi, dichiara anche lui, che esiste un sistema GANGRENATO da COMITATI D'AFFARI al fine di condizionare la politica e le istituzioni. Ha probabilmente dimenticato, che proprio lui faceva, Fa, e farà parte dei FURBETTI DEL QUARTIERINO.Francamente, per momenti aspirerei alla legge del taglione, con la GUILLOTTINA mai molto lontana.
caro donadila lotta contro berlusconi va bene, ma ho l'impressione che stiamo stancando la gente. Per quello che vale il mio parere, tanto più che non è la prima volta che te lo dico,  bisogna parlare di problemi della gente, dei lavoratori, degli imprenditori ad esempio spiegami perchè il porto di venezia non funziona come quello di rotterdam o di capodistria dove commercianrti e industriali veneti e polesani sono costretti ad andare, spiegami perchè si danno le pensioni a persone che in Italia non hanno mai lavorato e i nostri pensionati muoiono di fame e di freddo, spiegami perchè i tanti enti di sviluppo sviluppano solo gli affari dei parenti e degli amici di chi ci lavora dentro,  spiegami perchè i tanti laboratori tessili chiudono ed invece prosperano nella più totale illegalità quelli dei cinesi (che poi si sputtanano tutto al casinò di tessera, tu che hai lo studio a mestre vai a fare un giro li) e ancora tu che sei stato eletto in Polesine vieni a fare un giro nelle nostre zone e ti accorgerai che gente che ha lavorato una vita vive in case che non è esagerato definire catapecchie! Datti una mossa se no perdiamo altri voti alle prossime elezioni!sono solo alcune piccole osservazioni in un mare di problemi irrisolti da decennicordialmentemario bulgarelli 
Si, Mario, l'antiberlusconismo sicuramente va bene, ma non può essere inteso come unico collante di un'opposizione. Abbiamo visto com'è andata a finire riguardo al governo uscito dalle urne nel 2006, una coalizione schizofrenica ed improbabile, a mente fredda. E' d'obbligo, come tu dici, avvicinarsi alla gente, e richiamare alle urne quella fetta di elettorato deluso dal csx. Ma per fare ciò è necessario un concetto:serietà. In caso contrario, rassegnamoci al banano ed ai suoi frutti.
Ha ragione Mario Bulgarelli. La maggioranza di governo é in affanno. L'opposizione é priva di idee e di una guida che possa sostituire PAPI CU-CU GHE PENSI MI PIDUISTA. Dato che l'attuale PD è in coma profondo, é giunta l'ora che l'IdV diventi maggiormente propositivo, conosca e affronti i problemi della gente e cerchi almeno di proporre delle soluzioni. Altrimenti siamo allo sbando. Si salvi chi può.