DAL PREDELLINO ALLA SEDIA A DONDOLO

Chi si aspettava qualcosa di più sarà rimasto profondamente deluso. Era lecito d’altronde aspettarselo. Noi no. Non ci aspettavamo né più né meno di quello che è stato. Quello del presidente del Consiglio è stato un intervento piccolo piccolo, modesto, scontato, di corto respiro, una via di mezzo tra la relazione del ragionier Fantozzi, con tutto il rispetto per tutti i ragionieri d’Italia ed il mitico Fantozzi, e quello di un incantatore di serpenti che non incanta più nessuno. Un intervento spompato, senza afflato, con un'unica eccezione, quando il presidente del Consiglio ha mostrato viva preoccupazione per le sue aziende, piuttosto che per la nave Italia. Per quanto riguarda, poi, i contenuti, c’è da ridere, se non ci fosse da piangere. Tra le mirabolanti proposte per rilanciare l’economia, il governo propone nientepopodimeno che… il completamento della Salerno Reggio Calabria, la riduzione delle auto blu ed il nuovo statuto dei lavoratori. Ha ragione Tito Boeri: parole in libertà, i discorsi vuoti sono peggio dei non discorsi e meglio avrebbe fatto Silvio a non parlare proprio. L’impietoso e geniale Massimo Gramellini ha scritto oggi su "La Stampa" Il cavaliere senza benzina. Se quello di ieri doveva essere il nuovo predellino, si è rivelato per quello che è. Il discorso della sedia a dondolo: mancava solo la copertina di lana sulle ginocchia e la papalina in testa. E mi fermo qui, per carità di Patria. Nessuna indicazione di interventi urgenti sui conti pubblici, solo generici impegni. Il presidente del Consiglio continua a far finta di niente. Dice che l’economia è solida. Che la nave non affonda. Ed oggi, all’incontro con le parti sociali, ha annunciato un provvedimento per fermare l’abuso delle intercettazioni. La privacy, ha detto Silvio, è il principale diritto di libertà. Avete capito l’antifona? Qualcuno nutre ancora dubbi sulle priorità di Silvio?

Commenti

Il Satrapo Porcellone Impunito, rintanato nel suo fortilizio, difeso dagli onorevoli mercenari responsabili non mollerà facilmente lo scettro del comando anche se l'intero Paese lo chiede. Benito Mascellone dovette perdere una guerra mondiale e San Bottino Cinghialone dovette darsela a gambe levate dopo i  girotondi ed il lancio di monetine al suo buen retiro dell'Hotel San Raphael di Roma. Ma ciò che é oltremodo preoccupante é la sostanziale convergenza del PD col PDL. Negli effetti nessuno dei due vuole perdere i ricchi privilegi degli "onorevoli parassiti". Bersani l'ha detto chiaramente che sulle Province non molla. A parole l'onorevole senatore cialtrone PD di Bari doveva essere trattato come il compare di merende Papa, ma "i compagni l'hanno graziato", e che dire del'attuale "porcellum" che in caso di vittoria sarebbe molto gradito dal PD, che ha l'armadio pieno di scheletri, come il buon Penati amico di Bersani di lunga data.
State sicuri che qualcosa sarà fatto: la riduzione dello Statuto dei lavoratori a carta igienica con la complicità della Triade sindacale e la riduzione drastica delle intercettazioni telefoniche con la complicità di quella parte del PD che fa capo a D'Alema. Il resto è silenzio.