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Caro Donati, scusami se ti do del tu, ma credimi ti sento così simile a me che ho tenerezza per la tua genuinità, pulizia morale ed intellettuale. Quello della politica purtroppo è un mondo di squali, ha volte anche quando si persegue, "la moralita, la giustizia, la democrazia".Potrei scriverti un romanzo su queste cose, preferisco inviarti di seguito solo una delle tante lettere che ho scritto a Di Pietro nel 2001, dopo aver speso quattro anni del mio impegno politico fra incontri, convegni, mercatini, campagne elettorali ed elezioni. Non sono sicuro se la leggerai, Di Pietro, all’epoca, sicuramente no! O se si, l'avrà certamente cestinata.“Lettera postata a marzo del 2002 DI PIETRO…..ATTENTO!”            Preg.mo Antonio Di Pietro, ti ho seguito fin da "mani pulite", leggevo e conservavo le tue considerazioni,  più le leggevo e più mi convincevo che la tua competenza legale, la tua lucidità, la tua memoria storica, la tua intelligenza  e non ultima la tua determinazione, meritavano un posto di primo piano nella lotta civile.  Molti di noi, fin dalla prima ora,  ebbero a  suggerirti di aprire sempre di più alla società civile e non accettare gli ammalianti  inviti di uomini politici riciclati dai vari partiti politici. Ma la cosa che più mi sorprende è che mi fa impazzire oggi, è che purtroppo continui a circondarti sempre di più di uomini sbagliati. E’ possibile mai che proprio in questo aspetto che è il più importante per il futuro del  partito,  tu possa credere che non sia determinante?  La costruzione dell’immagine di un  partito diverso dagli altri, non la si ottiene raggranellando qualche voto in più, assoldando per questo  personaggi discutibili e molte volte palesemente collusi col malaffare, ma arricchendo sempre di più la compagine politica di uomini e donne di valore con storie personali trasparenti e pulite.  Ma allora è un’illusione credere ancora che un Di Pietro possa essere l'uomo del cambiamento? Vista la tua incapacità di crearti un "entourage" di persone affidabili moralmente e culturalmente?  Vista la tua incapacità decisionale?  Vista la tua arrogante egocentricità, che ad ogni occasione dimostri di avere, perdendo i migliori uomini che ti si avvicinano?           Io ho tristemente esperito di persona questa incapacità. Alle elezioni politiche del 2001, pur avendo pochissimo tempo libero da dedicare a queste faccende, detti  la mia disponibilità alla candidatura alla camera. Risultato: portai a casa, da buon "portatore d'acqua",  4500 voti, e come me tanti altri candidati, che ho avuto modo di conoscere e di stimare. Poi, d'un tratto, l'amarezza di scoprire un uomo di tale poca affidabilità. Sappi che le prime avvisaglie le avemmo quando   nel pieno della campagna elettorale 2001, con Elio Veltri si andava di porta in porta a racimolare voti, indicando Di Pietro l'eroe di "mani pulite", l'uomo che poteva dare una svolta morale e legale al Paese, fu allora che  ci cadde il mondo addosso. Nel mentre la bufera sulla corruzione, seguita dalle maggiori testate europee, attaccava Berlusconi, tu candidamente dichiaravi ai giornali che avevano scoperto "l'acqua calda", perché quelle cose le andavi dicendo già da tempo. E facesti  sbollire la cosa. Non parliamo poi del lavoro fatto con Veltri, per diffondere il libro "l'Odore dei soldi", boicottato fin dall'uscita e senza mai dare spazio a Veltri nelle trasmissioni televisive, il quale sarebbe stato certamente capace di imprimere negli spettatori quel dubbio che in tanti fece breccia. Ma Di Pietro, NO! L'unico indiscusso padrone della IDV era lui e solamente lui, spazio a nessuno. Conclusione? Per una manciata di voti (3,9 %), dopo tanta fatica, non avemmo neanche la rappresentanza Parlamentare. Ed oggi? Dopo aver perso tutti i tuoi uomini migliori, a causa delle ulteriori scelte arroganti e sbagliate fatte nelle assemblee regionali e fuori, scegli sempre con palesi  "imbrogli" il peggio.  Anche i leader degli altri partiti della coalizione del centro sinistra (se pur anch’essi incapaci) ti tengono alla larga, perché ti ritengono, inaffidabile e pericoloso per la coalizione.  Perché  ho detto queste cose con amarezza e tristezza? Per offenderti? Certamente no! E’ un semplice tentativo di farti aprire gli occhi.  Perché, credo, sia venuto il momento di rifondare un partito più legale, più democratico e aperto ad altri  culturalmente preparati. L’IDV  potrebbe avere la diversità rispetto agli altri partiti per  il suo programma di libertà, legalità, giustizia  e  democrazia.Dimenticavo di dirti, che io sono uno di quelli che allontanasti dal partito nel primo congresso regionale della Campania, ricordi perche? Eravamo contrari all'apparentamento con Rosa Russo Iervolino e con i referenti IDV regionale.Comunque interpreterai   questa mia nota,  ti assicuro che pur  otturandomi  il naso, ti voterò sempre. Ma sappi che è l’ultima volta, poi farò finta di non averti mai conosciuto.Nel salutarti cordialmente, attendo un  segno di cambiamento. Arnaldo  Napoli marzo 2002     

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