giugno 2011

CONTROMANOVRA IDV: NOI FACCIAMO SUL SERIO

Manovra? Per chi? Per cosa? Non per il Paese, non per il futuro, non per il rilancio dell’economia. Se questa è una manovra economica non ci resta che piangere ma di rabbia. Perché è una truffa, una vigliaccata, uno scaricabarile sul prossimo governo che verrà. Su 45 miliardi complessivi, ne scarica 40 sul prossimo governo. E’ una schifezza colossale, perché prende in giro gli italiani con misure inefficaci che non rilanciano l’economia. Taglia la sanità, taglia pensioni, servizi e non toglie un euro ai costi della politica e agli sprechi del pubblico. Tornano i tagli lineari, quelli che non guardano in faccia a nessuno, che tagliano e basta senza badare a chi è stato virtuoso o no. Torna il ticket sulla diagnostica e sulla specialistica da 10 euro. In arrivo anche il ticket sul codice bianco del pronto soccorso da 25 euro. Noi abbiamo lanciato il nostro guanto di sfida. Abbiamo presentato la nostra contromanovra partendo da un punto fondamentale. I costi della casta si possono ridurre con considerevoli risparmi per le casse pubbliche, molto superiori a quelli, annunciati e poi ritirati dal ministro Tremonti. I tagli dovrebbero essere drastici: dimezzamento del numero dei parlamentari con una legge costituzionale, abolizione delle province, soppressione di enti inutili, l’introduzione dell’amministratore unico nelle spa degli enti territoriali, evitando la proliferazione e moltiplicazione delle poltrone. E ancora, cancellazione delle rappresentanze all’estero delle regioni e abolizione del Cnel e, infine, la cancellazione del vitalizio ai parlamentari, per il quale abbiamo predisposto anche un ordine del giorno che sarà votato già la prossima settimana. Facendo sul serio, si ottengono risparmi di 6,3 miliardi nel 2012, altri 11 nel 2013 e poi risparmi strutturali a partire dal 2014 di 15,2 miliardi. Si può fare. Solo se ci fosse un pizzico di responsabilità e coraggio in più. Ma manca il coraggio. Il coraggio di intaccare i privilegi, di tagliare i costi della politica, di fare interventi strutturali per la crescita. Così non si va lontano. Per questo hanno fatto una manovra che è a metà tra una schifezza e una vigliaccata, o meglio, una truffa. E lo sanno.