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SCARICHIAMO BRUNETTA

Renato Brunetta è un pessimo ministro. Si sa, l’hanno capito tutti. La sua crociata antifannulloni, che nelle intenzioni era lodevole, si è risolta in un nulla di fatto. Anzi. In perfetta linea col suo capo, Brunetta si attiene alla politica degli annunci, degli spot privi di sostanza e gli italiani sono stufi. Oltre a questo, che di per sé basterebbe a renderlo poco credibile come ministro dell’Innovazione (ma de che?) il ministro è abituato ormai da tempo ad irrompere nel dibattito politico con frasi incendiarie. Accende gli animi con dichiarazioni inaccettabili ed offensive, indegne di un ministro della Repubblica. Non solo, indegne di un qualsiasi uomo politico, anche dell’ultimo consigliere circoscrizionale. In un Paese normale non gli sarebbe stato consentito di occupare la poltrona così a lungo, ma siamo nell’Italia di Berlusconi e certi comportamenti non sono solo tollerati, ma premiati. Ricchi premi e cotillon a chi la spara più grossa. E Brunetta è lanciatissimo in questa speciale gara. Ha offeso i precari definendoli ‘la parte peggiore dell’Italia’ e poi ha invitato i disoccupati a scaricare le cassette. Vola alto il ministro nell’affrontare l’emergenza occupazione…Noi lo invitiamo a dimettersi. Sappiamo che non lo farà, ma ci penseranno gli italiani a mandarlo a casa, presto, insieme ai suoi colleghi. Saranno i cittadini a scaricarlo perché è evidente che questo governo ha esaurito il suo ciclo politico. Il video di Brunetta che insulta i precari è l’immagine perfetta del declino di questo governo. Sono scene da fine impero. I politici che prima offendono e poi si trincerano dietro le scorte sono quelli che hanno chiuso, che non hanno più nulla da dire. Nel caso di Brunetta sarebbe auspicabile.

PARLAMENTO FANNULLONE? IDV COME ROBIN HOOD

video: 

Che il Parlamento lavori poco non è certo una novità. Al di là della facile demagogia, è vero, infatti, che i regolamenti e gli iter legislativi non agevolano la velocità dei lavori parlamentari. Ma con questo governo si è davvero toccato il fondo. Se prima si lavorava poco, ora non si fa quasi più nulla. E questo perché questa maggioranza è talmente pasticciona che, per rimediare ai grossolani errori, i provvedimenti devono essere visti e rivisti dalle varie commissioni competenti un numero considerevole di volte. Vi faccio un esempio concreto. La settimana scorsa ci sono state solo due votazioni su un paio di ddl: un trattato internazionale e una norma di aiuti all’Africa. Non c’era altro perché non era pronto altro. L’Aula è rimasta sostanzialmente ferma e non perché l’opposizione non avesse voglia di lavorare ma perché il governo, che fa l’agenda dei lavori, non aveva pronto nulla su cui lavorare. I progetti del governo, a parte quelli che interessano al premier, si arenano nelle commissioni, quando non sono privi di copertura finanziaria: dall’inizio di questa legislatura, ben 29 volte i disegni di legge sono stati rinviati dall’Aula alle commissioni. Ebbene, di questi 29 disegni di legge, 19 provvedimenti del governo, 4 della maggioranza e 5 delle opposizioni. Insomma, in Aula, arriva poco e niente, solo ddl di risulta, e per di più arrivano pure fatti male. Questa settimana, tanto per fare un altro esempio, c’è il provvedimento “Semplificazione dei rapporti tra burocrazia e cittadini” ed è stato talmente confezionato male che cinque commissioni hanno mosso rilievi. E, vi rivelo in anteprima assoluta, per colpa della cialtroneria del governo e della maggioranza non si discuterà. Dovrà essere di nuovo spedito in commissione bilancio. Come opposizione, oltre che denunciare nelle sedi opportune questo immobilismo e le incapacità del governo, non possiamo fare altro. Possiamo occupare le commissioni o l’aula di Montecitorio ma se non c’è nulla su cui lavorare c’è poco da incatenarsi o da occupare. Sarebbe solo uno modo, poco onorevole, per finire sui giornali. Una cosa, però, possiamo farla e Italia dei Valori lo ha già fatto. Torneremo a manifestare davanti a Montecitorio (guarda il video della nostra protesta dello scorso ottobre) perché i cittadini sappiano e siano informati. E continueremo a devolvere in beneficienza, così come abbiamo già fatto senza clamore mediatico, i soldi dell’indennità ingiustamente percepita. Vogliamo essere pagati per lavorare. E se avviene il contrario, facciamo come Robin Hood: restituiamo ai cittadini.