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Diceva Goebbels,ministro per la propaganda del governo nazista di Hitler:"La propaganda è come l'arte, non ha bisogno di rispettare la verità". Questo modo di pensare è insito negli spot politici di Berlusconi e dei suoi adoranti lacchè. Egli si proclama vittima ed è carnefice, si proclama perseguitato ed è persecutore, accusa gli altri di avere in mano l'informazione e lui ne è il padrone. Questo vergognoso episodio di "spiata al giudice Misiano ne è una controprova, qualora ve ne fosse stato bisogno, è un messaggio mafioso per avvisare chi non si conforma e nazifascista per le modalità con cui si esprime. La replica di chi lo ha messo in atto è segno lampante della vigliaccheria e della carognaggine di questa genia di mascalzoni.

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