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Purtroppo, io sono della generazione che ha vissuto in pieno la precarizzazione e devo confermare che i passi più importanti verso la flessibilità li ha fatti la sinistra.Sono convinto che ciò sia dovuto al fatto che gli strumenti legislativi vanno predisposti da chi ha un minimo di capacità e professionalità e quindi una accozzaglia di portaborse al soldo del padrone difficilmente sarebbe riuscita a fare una legge (o più leggi) senza che fossero bocciate a tutti i livelli.Quindici anni fa si operò una processo di lavaggio del cervello secondo il quale è giusto cambiare spesso attività. Peccato che in USA (paese portato ad esempio)  un CV valido significa essere assunti molto velocemente da altra ditta. In Italia per l'assunzione continua a valere il NOME di chi ti propone.E' ovvio che in un sistema così bloccato i posti appetibili per chi ha competenze NON ESISTONO cioè non sono sul mercato!Va comunque fatta una proposta: io sono stato interinale e so che il datore di lavoro preferisce pagare una percentuale all'azienda 'somministratrice' pur di poter rendere ricattabile e 'distante' il lavoratore.Bisogna fare in modo che chi si avvale di lavoratori a tempo determinato debba riconoscere (in virtù del rischio della precarietà cui è sottoposto il lavoratore) un premio che corrisponda ad una maggiorazione di circa il 15% dello stipendio rispetto al contratto nazionale. 

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