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Tanti luminari dell'economia a consulto non servono a rianimare un paese che lentamente sta morendo. Eppure aldilà dei numeri le strategie mi sembrano ovvie se mirate a politiche sociali e non solo strettamente finalizzate a numeri che da soli sono sterili. La crisi è mondiale. Ma mentre in America Obama pensa a defiscalizzare i salari della classe media e a incentivare le piccole e medie imprese che assumeranno personale, in Italia si  attuano tagli in  settori vitali come la scuola e invece di potenziare le procure a rischio e stanziare fondi per le forze dell'ordine  si attuano tagi indiscriminati.Sulla scuola poi continuare a recitare il "Te Deum" dei precari in esubero è quanto di più iniquo ci possa essere. Una classe di 21 ragazzi quanto il sistema scolastico ne prevede è cosa diversa da classi di 30 alunni. E' chiaro che questo serve per giustificare i tagli insensati e ridurre personale oltre che impoverire la qualità dell'istruzione. Non considero momentaneamente cosa succede con i test di medicina. Ho così una grande esperienza in materia che la Gelmini dovrebbe vergognarsi per le sue affermazioni. Insomma per ritornare a bomba il sistema economico italiano gira tutto intorno all'asse dei Berlusconi. Le politiche per incentivare il lavoro sono inesistenti e anche nel panorama europeo non c'è nessuno che difende il nostro made in Italy. In compenso abbiamo dittatori del calibro di Gheddafi che con la scusa del trattato di amicizia arrivano fin dentro casa per comprarci in massa, tramite i liquidi depositati in Unicredit. E' proprio il caso di dire:"Vu Cumprà"? 

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