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senza che nessuno tra i tanti intellettuali, giornalisti, politici che albergano in questo Paese e che ogni giorno ci dispensano le loro pillole di saggezza, senta il bisogno di esprimere con forza e senza mezzi termini il suo profondo disagio culturale ed intellettuale. In un paese normale, l’editoriale di ieri sera sarebbe bastato al mondo civile, culturale, intellettuale e politico per chiedere a gran voce e unitariamente le dimissioni di un direttore che con disinvoltura smette le vesti di giornalista e indossa quelle del politico di parte.Caro Donadi forse lei oggi si e reso conto che in questo paese non esiste mondo civile ,culturale ,intellettuale e politico,ma esiste solo un popolo a maggioranza ignorante , lecchino e disonesto che venderebbe la propria madre per due centesimi.Che paese di me..a.

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