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Come iscritto ad IDV da molti anni, vorrei rassicurare il sig. Bianco sul metodo usato per costruire l'Italia Dei Valori. E' vero che è partito come movimento dai contorni nemmeno ben delineati, con l'organizzazione improntata più all'improvvisazione che ad una programmazione decisa da organismi legittimati a farla. I primi anni non esistevano figure di riferimento  che fossero espressione della volontà degli iscritti, quindi privi della giusta legittimazione fornita da una qualsiasi assise congressuale. Pertanto tutto dipendeva dalle decisioni provenienti dall'alto.  Dall'anno 2006, anno dei primi congressi provinciali e comunali non è più così. A Livorno, la mia città nel mese di luglio c.a. è stato celebrato il congresso provinciale, ed essendo una città oltre i centomila abitanti, sarà fatto anche un congresso comunale, mentre in autunno si terrà il secondo congresso regionale. Si può quindi affermare senza tema di smentite che oggi l'IDV è un partito a tutti gli effetti, in cui è operante una gerrarchia di rappresentanti eletti a suffragio universale, oltre ad essere sufficientemente rappresentato nelle istituzionhi locali sia politiche che amministrative. L'appuntamento di Vasto, entrato oramai nella niostra tradizione, rappresenta più un bilancio della politica del partito, più che la linea politica da dettare, già oramai scritta nei congressi già celebrati.  Giancarlo Spinelli

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