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  • Sono giorni che cerco di parlare di questo problema. Purtroppo noto che c'è molta gente che, non vivendo in quelle zone, non essendo napoletana o campana, crede di potersene infischiare. Ci sono troppi luoghi comuni su questa storia, che vanno dalla convinzione che i napoletani siano sporchi, come la maggior parte dei meridionali, che siano un popolo di serie b, che "se la sono cercata", che sono lavativi, etc etc Tante belle storielle create ad arte per far sì che nell'immaginario collettivo vi siano due Italie: una, quella del nord, operosa, efficiente, lavoratrice, produttiva, l'altra, quella del sud, parassitaria, fancazzista, lavativa, selvaggia, sporca. Questo il primo passo. Poi ne viene che l'Italia meridionale va lasciata perdere..... Che il federalismo fiscale serve a "salvaguardare" il nord, che è stanco di "pagare" anche per il sud, e altre corbellerie simili. 
  • La gestione dei rifiuti in Campania è un problema da decenni. La camorra ha trovato nella gestione dei rifiuti un filone d'oro, e l'ha sfruttato. Lo Stato, che nelle regioni ad alto tasso di criminalità organizzata è presente molto meno di quanto dovrebbe, non ha voluto o saputo far fronte a questo fenomeno. Così, attraverso varie amministrazioni, di diverso colore politico, il problema è degenerato. Da ultimo, il nostro attuale presidente del Consiglio, a ridosso delle consultazioni elettorali per la regione, ha trovato terreno fertile nell'indicare le inefficienze della gestione Bassolino, per fare poi della "soluzione" del problema, il suo cavallo di battaglia. E' arrivato con fare trionfale, ha "spostato" la monnezza, e davanti ai riflettori s'è posto come il "salvatore" della patria. Perchè LUI, l'UNTO dal Signore, non poteva NON risolvere il problema. Perchè LUI doveva dimostrare che era solo questione di "buona volontà", la volontà del "fare", che LUI conosce bene. Così, servizi giornalistici in pompa magna, volti a svelare il "miracolo". Già, perchè nella terra ove si crede ai miracoli, in un misto tra religioso e superstizioso, una terra in cui i poveracci ancora s'affidano a "san gennaro", poteva pur essere che si sarebbero affidati a San Silvio, o San Guido!
  • Ora, la popolazione, delusa e stanca, protesta. Nell'unica maniera possibile per non passare inosservata. Perchè, oggi, se per protestare non sali su un tetto, se non t'ammazzi, se non ti auto-sequestri su un'isola, nessuno ti degna d'attenzione. San Giudo Bertolaso (commissario straordinario da ben prima dell'attuale governo Berlusconi) ha detto che risolverà "di nuovo" il problema. Che lui terrà fede all'accordo "unilateralmente" (??). La nuova discarica si farà. I manifestanti (anche con la complicità della stampa e delle TV) sono percepiti come una massa pacifica di signori che la notte vano a prendere il fresco, e un gruppetto di facinorosi, sovversivi, anarchici, simil-camorristi che "disturbano". Quindi, si renderà "necessario" un intervento "per riportare l'ordine pubblico". Attenti: si renderà necessario un intervento di ordine pubblico, perchè stanno facendo credere a tutti che si tratta di una strana ribellione: gente che non vede l'ora di gettarsi di nuovo tra le braccia di San Guido e San Silvio, se non fosse per quei quattro gatti facinorosi. Personalmente, rabbrividisco all'idea di quale miccia si possa innescare con una simile azione di repressione.
  • Smanettando su internet, trovo articoli che non sono provenienti dalla "stampa ufficiale", in cui leggo: (.........)Lo stesso Berlusconi non ha però spiegato come mai la giunta di un Comune del Casertano, Camigliano, sia stata sciolta d'imperio da Maroni, nonostante lo stesso Comune riciclasse il 70% dei rifiuti. Neppure si è preoccupato di chiarire perché il ministro dell'Economia, Tremonti, abbia fatto mancare ai Comuni i fondi per attuare la raccolta differenziata, una attività che, dopo l'investimento iniziale, diventa persino remunerativa. Berlusconi si è limitato a farci sapere che l'inceneritore di Acerra, secondo lui, funziona. Una visita guidata ad uso della stampa ha fatto sapere che l'inceneritore di Acerra funziona perfettamente, infatti sarebbe attiva solo una linea su tre. 
  • Le associazioni ambientaliste hanno tracciato un quadro della situazione che risulta molto attendibile. Per alimentare un inceneritore, occorre che la raccolta differenziata si collochi ad una quota inferiore al 40% dei rifiuti. Quindi la raccolta differenziata, non appena funzioni anche a medio regime, toglie spazio agli inceneritori. 
  • Manco a farlo apposta, la legge sull'emergenza rifiuti in Campania, la 123/2008, prevedeva una soglia minima di raccolta differenziata di solo il 25%, tale da giustificare l'insediamento di nuovi inceneritori. In base alla stessa legge, il provvedimento di scioglimento della giunta comunale avrebbe dovuto colpire i Comuni che si tenessero al di sotto della soglia del 25% di raccolta differenziata, invece è andato a colpire un Comune che l'aveva largamente superata. Insomma, il governo ha boicottato la raccolta differenziata per favorire gli inceneritori
  • Acerra "ospita" infatti il più grande inceneritore d'Europa che, da solo, se funzionasse, supererebbe la portata dei tre inceneritori di Vienna. Nel business-inceneritori è coinvolta anche la multinazionale Impregilo, una delle predilette del Presidente del Consiglio in carica, tanto è vero che la troviamo in primo piano sia nella "ricostruzione" in Abruzzo, sia nella società per il Ponte sullo Stretto di Messina. Solo per l'inceneritore di Acerra la Impregilo ha incassato poco tempo fa trecentoquaranta milioni di euro, ed esclusivamente per attuare una valutazione di agibilità. 
  • Tutto verissimo, ma rimane il problema del permanente disfunzionamento di Acerra, che la sortita di Berlusconi ha finito ulteriormente per mettere in evidenza. 
  • Sia la Legge sull'emergenza-rifiuti in Campania, la 123/2008, che la Legge sulla fine della stessa emergenza, la 26/2010, considerano i siti di raccolta dei rifiuti come "aree di interesse strategico nazionale", quindi sotto la fattispecie del segreto militare previsto dall'articolo 682 del Codice Penale. Con la Legge 26/2010, della presunta fine dell'emergenza campana, si assiste perciò al paradosso costituzionale di una singola Regione posta sotto una legislazione speciale senza neppure più disturbarsi ad invocare il pretesto di un'emergenza. 
  • Il Decreto del Presidente del Consiglio 8 aprile 2008 - ultimo atto del governo Prodi - collocava gli inceneritori addirittura sotto segreto di Stato, cioè dell'articolo 261 del Codice Penale, in quanto considerati impianti di produzione di energia. Tutti questi segreti stanno a indicarci che ormai in Campania la monnezza è l'ultimo dei problemi, e che la questione riguarda rifiuti tossici di origine militare, a cui, per somma di business, si aggiungono probabilmente rifiuti tossici di origine industriale. 
  • La domanda, ovvia, è: perché si è andati a costruire il più grande inceneritore d'Europa proprio nell'area in cui la concentrazione di rifiuti tossici interrati "abusivamente" aveva già determinato la più alta mortalità per cancro d'Italia? 
  • I dati sulla concentrazione di rifiuti tossici nel triangolo Acerra-Nola-Marigliano, e sulla relativa mortalità per cancro, non sono di qualche estremistica organizzazione ambientalistica, ma di una ricerca del CNR pubblicata nel 2004 dalla più prestigiosa rivista scientifica del mondo, la britannica "Lancet". Il ricercatore del CNR ha sicuramente fatto riferimento anche ad altre indagini compiute da ASL e dall'Istituto dei Tumori "Pascale", ma nel 2004 si poteva ancora accertare la tossicità delle discariche con ricerche da parte di più soggetti, mentre oggi la presenza dell'inceneritore ha comportato che l'area sia diventata di interesse strategico nazionale, e quindi sottoposta al segreto militare. Inoltre tutto ciò che riguarda il sito ed il funzionamento dell'inceneritore è finito sotto il segreto di Stato (il che attribuisce molta credibilità ai dati forniti nella visita guidata ad uso dei giornalisti). 
  • Le esagerate dimensioni dell'impianto di Acerra sono probabilmente la causa del suo permanente disfunzionamento; ma è ovvio che solo tali dimensioni potevano consentire di coprire con il segreto tutta l'area interessata da anni allo smaltimento di rifiuti tossici. E il disfunzionamento consente anche di giustificare l'apertura di altre discariche, sempre sotto il relativo segreto militare e di Stato.(....)
  • Vorrei chiedere ai signori politici di verificare queste notizie, e di rendersi "attivi" passando ai "fatti". Grazie

 

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