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Intanto a Terzigno stanno effettuando rallestramenti casa per casa e senza mandato, e questo nell’assoluto silenzio dei media. “Si presentano a casa e perquisiscono tutto, creando dei problemi con i genitori e con le mogli”. Stiamo parlando di persone senza precedenti, completamente incensurate. Sono stati perquisiti circa quindici giovani manifestanti: qualcuno è stato rilasciato immediatamente, altri sono stati portati in questura di Napoli per poi essere liberato senza che sia stato trovato nulla. Dalla questura confermano le perquisizioni, ma dichiarano che si tratta di normali controlli. Per i manifestanti, però, lo scopo dei poliziotti è molto chiaro: “Con questo metodo diversi ragazzi si sono intimoriti e, anche per la pressione delle famiglie spaventate, difficilmente li rivedremo in giro. È un’operazione squallida”. Per Sabina Guzzanti «A Terzigno chi difende i figli rischia cinque anni di carcere.  Un problema lungi dall’essere risolto. E per impedire le contestazioni si attiva una norma che prevede che chi manifesta per la salute dei propri figli possa finire in galera per 5 anni».Inoltre, ierimattina è  stato investito un ragazzo da un mezzo della polizia antisommossa a Terzigno e versa in gravi condizioni; la notizia corre in internet ma nessun mezzo d’informazione la propone. Secondo quanto viene trasmesso da Facebook, i manifestanti stavano procedendo dalla rotonda panoramica fino alla Pizzeria Rifiugio, quando proprio davanti all’Hotel la polizia ha caricato, investendo il ragazzo. Alla notizia i tafferugli sono cresciuti in intensità.

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