IL GOVERNO DEGLI AFFARI NON DEL FARE

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Pubblico il mio intervento in Aula alla Camera durante le dichiarazioni di voto al decreto legge sulla Protezione Civile.

Signor Presidente, onorevoli colleghi,

oggi l'Aula della Camera si appresta a convertire questo decreto-legge sulla Protezione civile ma lo fa, all'evidenza, senza particolare gioia, senza alcuna euforia e ha ben donde a non avere di che rallegrarsi. Infatti quello che esce oggi da quest'Aula altro non è che brandelli di quanto voi avevate in mente, di quel progetto che avevate con tanto orgoglio e tanto fierezza sbandierato come una delle medaglie al petto di questo Governo. A seguito del pentolone scoperchiato dalle indagini di Firenze, a seguito della pressione dell'opinione pubblica e a seguito anche dell'opposizione ferma fatta dall'opposizione parlamentare in quest'Aula avete dovuto mettere in campo una ritirata nemmeno tanto decorosa.

Ecco allora che il cuore del provvedimento in esame, quello per il quale davvero vi eravate battuti - in testa il sottosegretario Bertolaso ed il Presidente del Consiglio - e cioè quella privatizzazione della Protezione civile con quell'altra norma odiosa che introduceva una sorta di scudo, una sorta di immunità addirittura per le strutture commissariali, l'avete dovuta completamente abbandonare.

Oggi in quest'aula si registra una grande vittoria dell'opposizione, una grande vittoria di quella parte del Paese che nella legalità crede ancora, che nelle regole crede ancora, che è convinta che non vi possano essere veri servitori dello Stato, se davanti a tutto questi servitori dello Stato non mettono la tutela degli interessi collettivi e non i favori e non gli amici e non i parenti, siano moglie, fratelli, sorelle o cognati.

Questo non è essere servitori dello Stato: questo è piegare gli interessi dello Stato agli interessi di pochi, ad interessi particolari, ad interessi che non sono mai né chiari né trasparenti. Oggi, come dicevo, da quest'aula escono soltanto brandelli, ma anche questi brandelli del vostro decreto-legge sulla Protezione civile per noi sono inaccettabili, perché in realtà la logica che sta dietro al provvedimento in esame è la stessa ed è tutta funzionale a quel vostro progetto.

Sia ben chiaro: da parte nostra non viene la benché minima critica alla Protezione civile intesa come quelle migliaia di persone che con straordinaria competenza, con coraggio, con passione e con abnegazione da anni sono davvero un fiore all'occhiello dell'Italia in tutte le grandi situazioni di emergenza. No, noi non ce l'abbiamo con quelle persone e con la loro straordinaria professionalità: ce l'abbiamo con quella cupola che si è installata al vertice dello Stato, al vertice della Protezione civile e che ha confuso il governo del fare con il governo degli affari ed ha stravolto progressivamente quella che doveva essere una legittima e comprensibile situazione di eccezionalità e di emergenzialità, legata alle calamità ed a quelle disgrazie che purtroppo in un Paese ogni tanto accadono.

Voi avete preso quella eccezionalità, quella eccezionalità in base alla quale in tutto il decennio degli anni Novanta, fino ai primi del 2000, in tutto nel nostro Paese lo stato di emergenza nazionale è stato dichiarato dieci volte in dieci anni. Da quando è arrivato lei, sottosegretario Bertolaso, da quando è arrivato il Governo Berlusconi, abbiamo assistito ad una mutazione genetica della Protezione civile: nei dieci anni successivi, e cioè dal 2001 ad oggi, lo stato di emergenza nazionale è stato dichiarato 587 volte e di queste 540 volte soltanto negli anni in cui avete governato voi. In tutti gli anni in cui ha governato il centrosinistra solo per 40 volte è stato dichiarato lo stato di emergenza nazionale. Probabilmente anche quelle erano troppe, ma non è nemmeno paragonabile a quello scempio dello stato di emergenza che voi avete fatto. Questo Governo, soltanto nei primi 40 giorni di quest'anno, ha già dichiarato 30 volte lo stato di emergenza nazionale. Dunque l'emergenza nazionale è diventata dall'eccezione la regola: non riguarda più soltanto le calamità.

Si è passati prima alle grandi opere, poi alle opere medie, poi alle opere piccole. Insomma, dovunque vi erano affari da fare, dovunque vi erano soldi pubblici su cui mettere le mani, voi avete dichiarato lo stato di emergenza nazionale, che non significa soltanto far le cose in fretta, caro sottosegretario Bertolaso, non significa questo. Questo nessuno lo mette in discussione e nessuno lo dovrebbe negare. Quello che voi avete fatto, grazie a questa sistematica adozione dello stato di emergenza, è stato bypassare tutte le leggi del nostro ordinamento giuridico.

Oggi su questi provvedimenti emergenziali non vi è più il controllo nemmeno di collegialità del Consiglio dei Ministri, non vi è il controllo politico del Parlamento (perché non passano per il Parlamento), non vi è il controllo preventivo contabile della Corte dei conti. Vengono bypassate 40 leggi nazionali ed europee, comprese tutte le norme sulla pubblicità degli appalti pubblici. Ecco allora che si arriva alla lista corta degli imprenditori, amici o amici degli amici, quando non parenti o sodali. Ecco allora che si arriva alla discrezionalità che diventa arbitrio, sottosegretario Bertolaso. Questo è quello di cui noi la riteniamo colpevole, colpevole politicamente e non per indagini che oggi sono soltanto ai primi passi e sulle quali ci guardiamo bene dall'emettere giudizi o valutazioni.

Noi la riteniamo colpevole, senza appello, di avere trasformato, in questi dieci anni, la Protezione civile in una straordinaria macchina di potere e di gestione del denaro pubblico: 10 miliardi di euro spesi in dieci anni, al di fuori di qualsivoglia controllo di legalità è qualcosa che, nemmeno nei più disgraziati Paesi del Terzo mondo, sarebbe possibile.

Questo è ciò che condanniamo, quello che lei, insieme al Presidente del Consiglio, ha fortemente voluto: un sistema criminogeno. Oggi, non dovete meravigliarvi se, all'oscuro, sotto il cono d'ombra di questo sistema che avete voluto, proliferano gli imbroglioni, gli sciacalli e coloro che ridono della notte del terremoto de L'Aquila. Questo, infatti, è il frutto necessario, scontato, prevedibile ed immaginabile di ciò che voi avete messo in piedi, e di cui portate tutta la responsabilità politica.

Per questo motivo, signor sottosegretario Bertolaso, abbiamo chiesto, e continueremo a chiedere, le sue dimissioni, perché lei è colpevole politicamente. Non siamo solo noi a dirlo, perché non si tratta di un problema di maggioranza ed opposizione. Vorrei ricordare le parole del presidente dell'Associazione nazionale costruttori edili, che di questo sistema sciagurato, che avete messo in piedi, ha detto: “crea una discrezionalità totale, che cancella un castello di leggi che regolano il mercato delle opere pubbliche, cancellando ogni principio di concorrenza e di mercato”.

Sottosegretario Bertolaso, l'ingegner Buzzetti parlava di lei, quando sosteneva che avete creato un sistema che cancella ogni principio di concorrenza e mercato.

Ma con voi se l'è presa anche Confindustria. Il vicepresidente di Confindustria ha affermato che avete messo in piedi “un sistema privo di ogni criterio di legalità e totalmente arbitrario, che toglie ai grandi investimenti pubblici che si realizzano in Italia ogni visione di sistema, con l'assunzione di decisioni incoerenti e prive di una visione complessiva di efficienza e di sviluppo del Paese”. Questo è ciò di cui vi accusiamo.

Di fronte a tutto questo, di fronte allo scempio delle istituzioni, noi chiediamo, soprattutto, una cosa: chiediamo chiarezza e trasparenza. Infatti, è evidente ed inevitabile che, quando si verificano straordinarie calamità naturali, è necessario azzerare la burocrazia e creare procedure rapide ed efficaci, che consentano allo Stato di intervenire con prontezza. Tuttavia, in una democrazia vera, degna di questo nome, quanto più si toglie da una parte, in termini di passaggi burocratici e di controlli democratici del Governo e del Parlamento, tanto più si deve dare dall'altra parte, con l'altra mano, in termini di trasparenza, dando a tutti gli italiani i mezzi e le condizioni per capire ciò che si sta facendo.

Signor sottosegretario, oggi, dobbiamo contestarle che, anche in Abruzzo, questa trasparenza non vi è stata, se è vero che le famose «casette» sono costate 2.800 euro al metro quadrato, al netto degli espropri, cioè quanto una casa di lusso in una media città italiana. Vogliamo sapere come spendete i soldi, gli italiani hanno diritto di saperlo.

Quando il Presidente del Consiglio Berlusconi ci viene a raccontare che metterà al centro della sua azione politica la lotta alla corruzione, noi gli diciamo: caro Presidente del Consiglio, quando parla di lotta alla corruzione, ha la stessa credibilità di una banconota da tre euro, perché, da quindici anni a questa parte, ha creato le condizioni legislative e politiche, affinché la corruzione in Italia la faccia sempre franca e i disonesti vincano sempre.

Sappiamo, in realtà, cosa voleva dire, e concludo. Il suo vero obiettivo è approvare quel provvedimento che, col pretesto di regolare le intercettazioni, in realtà, le impedisce! E non si parlerà più di corruzione, in Italia, perché nessuno scoprirà più le corruzioni! Volete creare lo Stato dove regna sovrana l'illegalità, ma noi non ve lo permetteremo!

 

Commenti

Nell'inchiesta in corso tra le altre cose scrive il gip " I fatti emersi sono gravissimi proprio per la sistematicità delle condotte illecite e dei rapporti illeciti e di cointeressenza  tra gli indagati e per le rilevantissime ripercussioni finanziarie ed economiche ai danni del bilancio dello Stato rese possibile, tra l'altro, da una normativa ampiamente derogatoria delle ordinarie regole in materia di aggiudicazione degli appalti pubblici che presuppone in chi la deve gestire ed applicare ancora di più un rispetto delle regole di trasparenza, fedeltà, imparzialità ed efficienza imposte da legge e Costituzione ai pubblici ufficiali competenti".E come reagisce il Presidente del Consiglio? Dichiara di non essere affatto preoccupato, "studia" un disegno di legge anti corruzione, però il suo più intimo pensiero è rivolto al  blocco delle intercettazioni, e perchè no "pensa" ad istituire una commissione che giudichi sull'operato di chi per Costituzione è preposto a contrastare i gesti criminosi, e che ha osato contro i politici.Mi chiedo, ci sarà un giorno in cui questa persona, tra l'altro non più giovanissimo ed il suo fido che ha giurato su Ippocrate, e che si dichiara cattolico, e tutti gli altri, rifleteranno sul significato della parola VERGOGNA? O pensano di esser immortali? Anche il Mazzarò personaggio del Verga ha dovuto lasciare tutto qui e partire senza obolo in tasca, con biglietto di sola andata.A parte questo, bel discorso Donadi, mi sono sentito IDV ascoltandolo.
come si può non delinquere ? Danno tutti i mezzi e le garanzie per salvarli dalla galera e poi se rubano la colpa e dei giudici, per ciò si cerca di eliminare le intercettazioni ( che vengono fatte non dal personale della polizia con mezzi propi, ma appaltata alla Telecom), probabilmente anche il lavoro dei nostri servizi segreti sono in subappalto. Sono convinto che il 20% dei 10 miliardi spesi sono finiti nelle tasche dei portaborse. Vi ricordate anni fà quando uno incappava in qualche malattia seria o intervento chirurgo, doveva andare dal primario dell'ospedale il quale con noncuranza per il saldo della parcella ti indirizzava dalla secretaria e logicamente pagavi molto salatamente in nero. Dovremo farci una ragione e cominciare a pensare a un colpo di stato come nei paesi sudamericani e far intervenire i tribunali militari. Dei miei oltre 70 anni, ne ho vissuto 20 sotto la dittatura Franchista lui condannava ai lavori forzati a vita o alla fucilazione, diciamo con una certa classe i nostri sono delle cose inqualificabili marci fino al midollo e senza nessun rispetto per le donne, che condannano i cittadini a vivere nella miseria e nella disperazione (vedi i suicidi per perdita di lavoro)
 Per arginare  la corruzione lampante e frenare le candidature in odore di criminalità , occorre qui un  Commissario Straordinario,con pieni poteri,designato dall'intero Parlamento unito,senza scendere a compromessi,e senza guardare in faccia a nessuno,faccia pulizia totale,è una chimera?   *IN NOME DEL POPOLO ITALIANO*si può fare,solo cosi vedremo l'inizio di una ITALIA migliore.Coraggio Italiani............
Restituiamo la dignità ad una formidabile organizzazione che opera a sostegno delle emergenze del nostro paese. Per farlo però va fatta chiarezza, pulizia e trasparenza. Emergenza è un terremoto, alluvione etc... qualsiasi evento NON PREVEDIBILE. Il G8 non è emergenza. Fuori le logiche di mercato dalla Protezione Civile perchè non si passi dal FARE ALL'AFFARE!!!   Massimo gran bell'intervento. Politici così fan la differenza! Grazie 
Ma quando questi lanciano i loro slogan si può anche rilanciarglieli indietro!Ad esempio:1) "Noi siamo l'Italia del fare DANNI"2) "PDL Popolo della LADRI"3) "PDL Popolo della Libertà DI EVADERE LE TASSE".4) "PDL Popolo della Libertà DEI RICCHI DI FARE QUELLO CHE GLI PARE". 
Bravi,avete tutto il mio appoggio. Deve venir fuori tutta l'ipocrisia di questi c.d. liberali, mercatisti e meritisti..Stavolta avrete anche il mio voto alle regionali.
COMPLIMENTI E ANDATE AVANTI COSI! ALMENO LIMITIAMO I DANNI DI QUESTI DISGRAZIATI LADRI.
Per essere breve, Bravissimo (vero)Onorevole Donadi, e grazie per questa intervenzione splendidamente chiara, e condivisibile al mille per cento. Vorremmo che ci fossero decine e decine di persone come lei,che con la sua chiarezza ci illumina il cuore, purtroppo siamo sempre ed ancora, a DOVER scegliere il meno peggio, che per noi é ancora peggio di NON scegliere. Bisognerà aspettare che nel PD sparissero tutta la nomenclatura attuale, a partire da quel Enrico Letta  sotto segretario del PD - il nipote di quel Gianni Letta,  sotto segretario alla presidenza del consiglio e factotum di berluskoni. Cosa si puo'  sperare da queste persone, che durante i loro pranzi o cene di famiglia, concordano come il lo padrone deve difendersi non solo nel processo, MA ANCHE E SOPRATTUTTO D.A.L.  processo... una vergogna, che purtroppo ci cade addosso anche a noi stessi, visto che siamo obbligati a sottostare ai loro dictat, come in CAMPANIA...Ho il fegato che mi scoppia, dalla rabbia, e pertanto cosciente, che é difficile fare altrimento, e soprattutto spero che questo non farà perdere la fiducia di tutte quelle persone come me, hanno dovuto chiudere il naso.
Purtroppo ancora una volta la nostra "vittoria" consiste soltanto nel limitare i danni. Continuiamo a resitere! 
purtroppo per noi.