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IL PERSEGUITATO CHE OSCURA ANNOZERO E BALLARO'

“Sono il più perseguitato della storia”. Una frase così fa venire in mente personaggi del calibro di Nelson Mandela, Aung San Su KI, per non parlare di chi, come Anna Politkovskaja, ha pagato con la vita il dissenso. Capirete che se a pronunciare questa frase è il capo del governo italiano, Silvio Berlusconi, essa diventa improvvisamente ridicola. Come chi l’ha detta. Berlusconi si è presentato poco fa nell’aula del palazzo di giustizia dove si celebra il processo Mediatrade, ad accoglierlo una claque convocata dal senatore Mario Mantovano, coordinatore del Pdl lombardo. C’è stato qualche attimo di tensione con chi, invece, contestava il premier. Piccolo inciso: le contestazioni si fanno sempre più numerose e insistenti, qualcosa vorrà dire… Prima di presentarsi in tribunale, Berlusconi è passato in televisione. Caffè e telefonata all’amico direttore Belpietro in diretta sulla sua ammiraglia, Canale 5, per dire che è l’uomo più imputato dell’universo e della storia, che sono i comunisti a manovrare i giudici, che si tratta di accuse ridicole. Soporifero, a quell’ora poi…Aria fritta, le solite cose trite e ritrite che ormai ripete come un disco rotto. Berlusconi è l’unico politico al mondo capace di evocare il pericolo comunista a più di vent’anni dalla caduta del Muro, in un paese in cui i partiti comunisti raccolgono alle elezioni cifre da prefisso telefonico. Siamo veramente al ridicolo. Questa però, è solo una delle sue facce. Berlusconi non è uno sciocco, sa benissimo che evocare il pericolo comunista fa presa su un certo tipo del suo elettorato, in particolare su quello di età avanzata, a basso livello di scolarizzazione che si espone solo all’informazione della tv generalista. Ha parlato a loro. Lui che può parlare a tutti come meglio crede. Controlla l’informazione pubblica e privata, ha tv e giornali ed è capace di condizionare l’opinione pubblica. Come se non bastasse, ora vuole chiudere, come fece lo scorso anno, i programma di approfondimento, Annozero, Ballarò. Con la scusa delle prossime amministrative, i suoi sgherri in Vigilanza stanno preparando una direttiva per chiudere i programmi sgraditi. I talk show proprio non gli piacciono. Si corre sempre il rischio di non poterli controllare, che si parli di cose sgradite, che qualcuno preparato metta sotto uno dei suoi figuranti. L’uomo più perseguitato del mondo, insomma, innesca la tagliola della censura per imbavagliare l’informazione. L’uomo più perseguitato della storia, però, non s’illuda. Oltre alle amministrative ci sono i referendum e non gli permetteremo di oscurare l’informazione su temi strategici per il futuro del Paese.