TAGLI AGLI SPRECHI, NON AL WELFARE

Tremonti lo ha ammesso. La manovra che abbiamo approvato a luglio era sbagliata, una colossale schifezza e va modificata. Dopo l'intervento della Bce e dell'Europa, che ha posto il governo in una sorta di commissariamento, ora si deve cambiare musica. Appunto. Però la musica annunciata dal governo non ci piace. Aspettiamo di conoscere il pentagramma nel dettaglio ma già da ora dichiamo forte e chiaro che la manovra bis deve suonare una sinfonia diversa. Non può e non deve ripercuotersi su chi è già stato massacrato. Farlo non è demagogia, o fantascienza. Si può e si deve. Perchè prima di mettere mano al welfare, al mondo del lavoro, alle tasche dei piccoli risparmiatori, c`è una giungla di sprechi e di costi della politica da disboscare, ci sono misure che si possono e si devono rilanciare. Serve solo il coraggio di farlo, di incidere concretamente su quei centri di potere, politico ma non solo, che per mantenere il loro status quo, bloccano la modernizzazione, lo sviluppo e la crescita del Paese. Noi lo abbiamo scritto, nero su bianco, nella nostra contromanovra che abbiamo presentato in Parlamento. Tre i settori d`intervento. Il primo, riduzione dei costi della politica; abolizione delle province; soppressione delle comunità montane, dei consorzi di bonifica, degli enti inutili; riduzione del numero dei parlamentari, eliminazione dei vitalizi per i parlamentari e consiglieri regionali; amministratore unico per le società e gli enti partecipati; eliminazione dei rimborsi elettorali ai partiti; auto e aerei blu; unificazione dei comuni con meno di 20.000 abitanti. Il secondo, riduzione delle spese della pubblica amministrazione: riduzione delle spese militari; unificazione degli enti previdenziali; riduzione dei consumi intermedi. Terzo, misure fiscali e cioè, ripristino delle norme per il contrasto all`evasione; rendite finanziarie al 20%. Noi offriamo al Governo il nostro pacchetto di proposte, che non presenta il conto ai soliti noti ma che riduce i costi della politica, razionalizza quelli della pubblica amministrazione e rilancia necessarie misure fiscali. Se il governo non ha il coraggio di farlo, è meglio che vada a casa.

Commenti

caro Carlo,mi trovi d'accordo su questo punto. La questione del rimborso elettorale va trattata nel senso di permettere a partiti con grandi ideali ma con pochi mezzi iniziali di potere riuscire ad ottenere  visibilità. In questo senso il rimborso della REALE spesa elettorale proporzionalmente al consenso ottenuto mi sembra giusto. Certo questo contributo cosi' come é oggi va ridotto probabilmente di qualcosa come il 70% per essere un rimborso propriamente detto. Va elargito secondo il numero di anni della legislatura e evidentemente assolutamente bloccato alla fine della legislatura (anche se anticipata). Mi trovi ugualmente d'accordo sul divieto alle aziende di finanziare i partiti. I privati tuttavia possono farlo, naturalmente in maniera trasparente e pulita.Un tetto massimo di finanziamento privato non mi sembra un'idea malsana per aggirare il citato divieto societario.Ti ringrazio per la riflessione.Walter
LA RICETTA A TUTTO QUESTO CAOS FINANZIARIO ERA TANTO SEMPLICE QUANTO EFFICACE, E C'ERA ARRIVATO PERSINO TREMONTI: APPLICARE I DAZI A TUTTE LE MERCI PROVENIENTI DALLE FAMOSE E FUMOSE ECONOMIE EMERGENTI - ED IO AGGIUNGO, ELIMINARE LA CONCORRENZA INTERNA CINESE CHE STA DEVASTANDO QUEL TESSUTO CONNETTIVO INDISPENSABILE ALLA ECONOMIA ITALIANA, FATTA DI PICCOLE E MEDIE AZIENDE (PERSINO REPORT SI E' OCCUPATA PIU' VOLTE DI QUESTO ASPETTO) - . TUTELA QUINDI DALL'ESTERNO E DALL'INTERNO. MA C'E' QUALCUNO CHE CREDE CHE AL DI FUORI DI QUESTE RICETTE VI SIA LA POSSIBILITà DI SALVARSI? L'EUROPA SEMBRA ANDARE SEMPRE NELLA DIREZIONE OPPOSTA A QUELLA GIUSTA, PERTANTO, VI SEMBRA ESAGERATO, PARLARE DI AUTODISTRUZIONE DELL'EUROPA ?...ALTRA INELUDIBILE QUESTIONE è LA TOSSICITA' NON DI QUESTO O QUEL TITOLO MA DI TUTTO IL MONDO FINANZIARIO E BANCARIO A LIVELLO PLANETARIO, IN PARTICOLARE QUELLO ITALIANO CHE OLTRE AD AVERE SPECULATORI IMMONDI, NON DISTINGUE PIù TRA POLITICA E FINANZA, TRA BANCHE E PARLAMENTO, TRA CONTROLLATI E CONTROLLORI ....MA QUESTA E' STORIA VECCHIA....CARO MASSIMO, PASSIAMO ALLA QUESTIONE DELLA CONCIA CHE 'SI SPOSA': A PARTE IL FATTO CHE NON CAPISCO COME LA CONCIA - NOTA MANGIAPRETI, COMPRESO IL VATICANO TUTTO - SI AVVALGA DI UN ISTITUTO PRETTAMENTE RELIGIOSO PER EMANCIPARSI, MI CHIEDO COME POSSIAMO GARANTIRE LIBERTA' DI QUESTO TIPO NEL 2011 QUANDO L'EUROPA VIENE INVASA DA CULTURE CHE 'DI QUESTE COSE' PROPRIO NON NE VOGLIONO SAPERE (TANTO PER ADOPERARE UN RAFFINATISSIMO EUFEMISMO), NON TI SEMBRA CHE ANCHE SU QUESTO IDV DEBBA RIFLETTERE SERIAMENTE?
CARO DONADI, SONO RIMASTO BASITO QUNDO IN UNA TUA INTERVISTA, APPARSA SUL CORRIRE DELLA SERA DEL VENETO DI QUALCHE SETTIMANA FA, HAI AMMESSO CON CANDORE CHE ANCHE UN DEPUTATO DELL'IDV SI E' FATTO RIMBORSARE IL CAPPOTTO RUBATO A MONTECITORIO. IO CHIEDO CHE VENGA FATTO IL NOME DI QUESTO DEPUTATO E CHE VENGA IMMEDIATAMENTE DEFERITO DAI PROBI VIRI DELPARTITO! E' INCONCEPIBILE CHE UN DEPUTATO DELL'IDV USI QUESTI SQUALLIDI MEZZUCCI, INVENTATI APPOSTA PER AUMENTARSI LO STIPENDIO. NON SI PUO' ESSERE CENSORI E AL CONTEMPO FARE I CIALTRONI! CONSIDERO VERGOGNOSO E INDECENTE CHE UNO VOTATO DAL POPOLO DELL'IDV ABBIA FATTO UNA COSA DEL GENERE!!!! SICCOME TU SAI CHI E', DOVRESTI COME CAPOGRUPPO NON SOLO FARE PUBBLICAMENTE IL NOME DI QUESTO LADRO, MA ADOTTARE LE MISURE PER ALLONTANARE IL SOGGETTO IMMEDIATAMENTE DAL PARTITO!  
Sono d'accordo con Mario Bulgarelli! L'IdV sta portando avanti con grande fatica, ma anche con grande e riconosciuta ammirazione e determinazione la "prima vera campagna di moralizzazione" della indecente ed inqualificabile Casta politica italiana, riconosciuta in Europa la più strapagata, incapace ed inaffidabile, dal 1946 al giorno d'oggi, tesa più all'interesse personale che a quello generale del Paese. Gli elettori ed i sostenitori dell'IdV vogliono, prima di tutto, che i loro rappresentanti in Parlamento, e cioé "quelli che sono rimasti",  abbiano in modo indubitabile le caratteristiche di "onestà, probità e capacità intellettuale" che essi stessi propugnono e gli Italiani vogliono! Si tratta di quelle doti che troppo spesso mancano in quasi tutti gli altri partiti, da destra a sinistra, dal PdL-Lega al PD-Terzo Polo che sono ormai nei fatti delegittimati dai loro stessi elettori. L'IdV sarà, lo spero, prossimamente forza di governo e Di Pietro, nei sondaggi, supera di gran lunga Bersani. Ciò fa onore a Di Pietro e all'IdV, ma i suoi sostenitori non vogliono proprio  più gli indegni voltagabbana Scilipoti, Razzi od altri sordidi personaggi che portano soltanto danno e discredito all'IdV partito della giustizia, gabellato "ingiustamente" e ad arte come "giustizialismo"...
 Caro Donadi,torno a ribattere su un tema che mi sta molto a cuore e credo anche a moltissimi amici che seguono questa rubrica : La riforma elettorale dovra' essere attuata prima del 2013 se veramente vogliamo dare agli elettori la possibilita' di scelta . E poi non solo il numero dei parlamentari dovra' essere dimezzato ma anche quello dei consiglieri provinciali e comunali. BASTA con questa  MASNADA di Politici !
 Caro On. Donadi, c’è un punto sul quale non sono d’accordo, anzi la penso in modo diametralmente opposto :
  • a mio parere i partiti dovrebbero finanziarsi “quasi” esclusivamente con i rimborsi elettorali, che sono in legittima proporzione con i votanti che hanno ottenuto ;
  • dovrebbero essere invece proibite le contribuzioni private d’altro genere, inevitabilmente vincolate ad oscuri ritorni ;
  • ho detto “quasi”, perché vi sarebbero inoltre i versamenti degli eletti al proprio partito.
Cordiali saluti, Carlo Mascarino, referente IDV in Argentina. 
Quanto proposto dall'IdV é condivisibile al 100%. Prima i tagli delle spese improduttive e dei costi della politica e poi, se non bastano, si ricorre se necessario a nuove risorse che, s'intende, saranno a carico dei già tartassati Cittadini contribuenti. Ma l'IdV si prepari ai fuochi di sbarrimento, tenendo in debito conto anche il temibile "fuoco amico". Se non vogliamo far fallire il Paese si potrà ancora "tosare" i Cittadini, ma non oltre un certo limite... Se cedono i consumi, cede la produzione,cede poi l'economia e le entrate dello Stato. La onorevole Casta tende, invece, all'autoconservazione fisica dei propri scranni in Parlamento ed a quella dei propri privilegi che sono, a loro dire, "diritti (abusi) acquisiti" come nel medioevo, ma manca ancora lo "jus primae noctis", particolarmente gradito al porcellone di Arcore. La battaglia sarà durissima, ma l'IdV non deve demordere, neanche nei confronti del PD che vuole mantenere le Province e la legge elettorale di Calderoli "Porcellum"  da loro gradita in caso di vittoria alle prossime elezioni.