Una manovra figlia di nessuno

Il governo balla. Balla coi numeri e con le proposte per la manovra. Ciò che vale al mattino non ha più senso il pomeriggio. E meno male che serve senso di responsabilità e rigore. Il governo è riuscito a battere se stesso ed ha raggiunto vette ancora più alte di cialtroneria politica rispetto a quelle cui ci aveva abituato, che pure sembravano inarrivabili. Più che una manovra, questo testo sembra sia diventato una lotteria mattutina. Ogni giorno, infatti, qualcuno lancia la sua proposta dalle pagine dei giornali (forse prima di fare un'intervista pescano un bussolotto), partecipando al gioco di chi la spara più grossa. Così finisce che questa manovra (pessima) è figlia di nessuno, non ha padri politici. Tutti la criticano, nessuno la difende. Neanche Tremonti e Berlusconi. Non si gestisce così il Paese in una situazione di crisi, con il rischio di attacchi speculativi. In tutto questo marasma, oggi, c'è una buona cosa. Maroni ha detto che ci sarà una riduzione o persino l'azzeramento dei tagli dei trasferimenti di fondi agli enti locali che, in questo modo, potranno continuare a fornire servizi ai cittadini. Speriamo siano parole con un minimo di fondamento.

Commenti

 In Italia non esiste una definizione e una politica ufficiale sul co-sviluppo. Il governo italiano, i ministeri che si occupano di migrazione, non hanno finora elaborato documenti che analizzino e propongano misure di co-sviluppo. Se vi sono dei riferimenti a questo concetto essi rimandano a documenti delle Nazioni Unite o dell’Unione europea. I flussi hanno carattere internazionale e quindi non possono essere gestiti solo con politiche nazionali. Il concetto di co-sviluppo risulta in gran parte chiaramente strumentale a interessi nazionali italiani. In ogni modo questo concetto viene utilizzato molto poco. Non c’è bisogno di camuffare la realtà. Le iniziative sono presentate per quel che sono: gestione dei flussi e operazioni di ritorno. Il co-sviluppo in Italia è presente attraverso l’iniziativa di molteplici attori che, però operano in assenza di una politica nazionale sul tema. Non vi sono orientamenti, non ci sono programmi strutturati e le risorse sono scarse. Gli attori sono alla ricerca di un sistema nel quale ordinare e potenziare le diverse azioni, ma si trovano senza strategie di medio e lungo periodo e con poche possibilità di accrescere capacità ed avere un impatto significativo. Manca ancora un rapporto strutturato con i migranti e le loro associazioni. Non è ben compresa l’importanza di connettere integrazione e transnazionalismo, e quindi le azioni sono spezzettate e non coordinate. D’altra parte una vera politica di co-sviluppo sarebbe incoerente con l’attuale politica di immigrazione. In Italia la priorità è focalizzata sul controllo dei flussi e sulla sicurezza. La politica migratoria è comandata dal Ministero dell’Interno, parzialmente da quello del Lavoro e solo in forma funzionale dal Ministero degli Affari Esteri. La prospettiva è quella di un interesse nazionale concepito in modo miope, restrittivo, poco coerente, con una considerazione scarsa e strumentale dei rapporti con i paesi di transito e di origine, e senza visione positiva sul ruolo delle migrazioni per lo sviluppo. La politica dell’Unione europea è considerata necessaria in quanto funzionale a questo interesse. Il rapporto con i paesi di transito e di origine si gioca tatticamente negoziando la domanda di controllo e di selezione dei flussi con l’offerta di incentivi. In questo quadro, approcci innovativi come quelli su mobilità e sviluppo, co-sviluppo, rispetto dei diritti umani, appaiono strumentali. Il co-sviluppo potrebbe essere eventualmente e retoricamente utilizzato per favorire misure di ritorno e per la circolazione dei migranti secondo i fabbisogni del mercato del lavoro italiano. Nonostante ciò, come si è visto, il territorio italiano presenta una interessante vivacità di sperimentazioni e impegno da parte di molti e diversi attori. Il problema è lo scarso impatto di queste iniziative. Le sperimentazioni hanno scale limitate. Gli attori sono deboli. Non vi sono processi di apprendimento collettivo e di costruzione di iniziative per un reciproco rafforzamento. Di conseguenza anche la pressione per una politica italiana di co-sviluppo innovativa e virtuosa è assente. Non vi è ancora sufficiente consapevolezza della validità del concetto di co-sviluppo in un mondo sempre più interdipendente e denazionalizzato, dove le pratiche positive transnazionali, l’interculturalità e la ricerca di forme di governance multi-attoriale e multi-livello appaiono come politiche e strumenti necessari per una convivenza più civile e dai benefici comuni. Forse, un parziale cambiamento a favore del principio del co-sviluppo potrà venire dalla convergenza tra europeizzazione della politica migratoria e movimento dal basso dei diversi attori(Ong, Associazioni, Onlus, ecc.) che stanno cercando forme di coordinamento per fare un salto di qualità e di scala, stimolando il dibattito pubblico nazionale e proponendo orientamenti innovativi.  
  • Un chicco di grano rubato dal granaio prezioso del Cespi....
cara elga non so quali medicine prendi per scrivere queste cose o se hai mangiato qualcosa di pesante, ma credi ancora che con questi discorsi fumosi si possano risolvere i problemi? ma di quali attori parli, di quale cosviluppo, multi attoriale, multi-livello, integrazione e transnazionaliamo ecc. ecc. ? ma secondo te esistono nel globo terrestre (e nella storia dell'umanità)  società multirazziali, multietniche e multiregligiose che funzionanano? ma ammesso che le soluzioni che tu indichi un giorno vengano attuate (cosa del tutto utopica),  tu credi che i migranti vogliano integrarsi? Mah! i sintomi di questa impossibile convivenza sono le periodiche sommosse delle periferie di città europee, mi si dirà che tali sommosse sono originate dal degrado, dal disagio e via discorrendo, ma ti ricordo che in quelle stesse periferie di città inglesi o di Parigi ci abitano da sempre, da molto prima che arrivassero comunità di migranti, i cittadini di quel paese che hanno sempre sopportato il degrado,la povertà e anche la miseria in tempi ancora più duri di questi, ma mai hanno protestato o bruciato auto o devastato negozi e case... termino pregando te e tutti quelli che fanno grandi discorsoni di essere più seri e di non scherzare su queste cose....
LA TUA DISAMINA STORICA è INAPPUNTABILE ,PURTUTTTAVIA DEVO DIRTI CHE OGGI SIAMO MESSI BEN PEGGIO RISPETTO AI TEMPI CHE TU ACCENNAVI, PERCHE' LE GUERRE E LE CONQUISTE DI ALLORA ERANO CAUSATE, QUASI SEMPRE, PER LA SUPREMAZIA ECONOMICA E COMMERCIALE, ANCHE IL MONDO ARABO (CHE AVEVA EREDITATO TRAMITE L'IMPERO BIZANTINO LA CIVILTA' CRECO-ROMANA) SEMBRAVA MUOVERSI IN NOME DEL 'NEC OTIUM' ROMANO, QUINDI SI TRATTAVA DI BISOGNI CONCRETI. ORA, INVECE, SOTTO L'APPARENTE SODDISFAZIONE DEI BISOGNI PRIMARI, (FACILMENTE SODDISFATTI DALLE SCELLERATE  - DICO SCELLERATE PERCHE' ORMAI NON CI SONO I SOLDI PER I NOSTRI DISOCCUPATI, ANZIANI E BISOGNOSI - POLITICHE SOCIALI DEI PAESI EUROPEI NEI CONFRONTI DELLE MASSE MIGRANTI CHE, PERLATRO, COSTITUISCONO UN TAM TAM IRRESTISTIBILE PER TUTTI I POPOLI DEL TERZO MONDO), VI SONO ALCUNE POPOLAZIONI CHE TENTANO UNA SOTTERRANEA QUANTO INAVVERTITA INVASIONE CULTURALE E RELIGIOSA. PURTROPPO LE NOSTRE DEMOCRAZIE SI FONDANO SUI NUMERI, E QUANDO SI OTTIENE LA MAGGIORNAZA SI VINCE (SENZA COMBATTERE), E I NUMERI O PRIMA O POI, CON LA FILIAZIONE TIPICA DI QUESTE POPOLAZIONI, VENGONO RAGGIUNTI!    
Caro Massimo,in tutto questo marasma politico una sola cosa e' chiara anzi chiarissima : Tutto il Parlamento(destro-sinistro-centro destro-centrosinistro) si preoccupa solamente di difendere i propri interessi e niente altro. Ma caro Massimo anche voi basta a prenderci in giro o volete che anche in questo bel paese succeda quello che e' successo in Libia-Marocco-Tunisia ecc.ecc. ? Di eliminare le poltrone delìle provincie non se ne parla piu'! di eliminare  tutti gli schifosi privilegi dei politici idem, di dimezzare il numero dei parlamentari idem. e la famosa tanto attesa riforma della legge elettorale che fine ha fatto ?Vi i siete dimenticati anche voi dell'IDV che alle prossime elezioni politiche gli italiani vogliono scegliere i propri rappresemntati e non quelli indicati dalla castadi destra e di sinistra !Ora quelli che superano i 90.000 euro di reddito l'anno non pagheranno piu' la supertassa ! Ora l'hanno portata a 200.000. Chi supera questa vetta paghera' la supertassa  ! Ma NON FACCIAMO RIDERE I POLLI. Ma non vi siete ancora accorti che non ce n'e' uno sano e che sono tutti marci e tutti se ne devono andare a casa. Anche  il povero PENATI (poverino) mi viene quasi quasi da piangere e ' stato scagionato perche' tutto e' ' caduto in prescrizione ! ed e' quindi normale che il POLLO si vede costretto a difendere il POLLETTO. Basta per carita' ma cosa ancora ci venite a raccontare Donadi,Donadi,Donadi. Perche' non vieni a Macerata a scoprire come si comportano alcuni consiglieri dell'IDV nei confronti di un assessore dell'IDV e di u n consigliere dell'IDV ? che sono bravissime persone pure politicamente e degne del massimo affidamento! La serieta' non conta niente ! quello che conta in politica sono oramai ,note lucenti, gli interessi personali e basta.