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Leggevo tempo fa uno scritto su De Gasperi che, in una lettera, si scusava con sua figlia per non averle lasciato nulla. De Gasperi era colto, pieno di stile e profondamente credente: con una visione laica dello Stato.
Sapeva stoppare le ingerenze vaticane, in nome di una visione più ampia del bene comune, molto più libera rispetto a quella di tanti "omini "della nosta politica attuale.
Essere ricchi non è un peccato, in fondo è solo un'enorme fortuna. Non esserlo, in una situazione in cui si può vivere serenamente, non è la più atroce delle sfortune.
Faremo del nostro meglio per convincere gli italiani che uno stile diverso non è solo possibile, ma auspicabile. Che esiste un'Italia che ha una faccia diversa da quella che rappresenta il Premier.
Io voglio poter insegnare ai miei bambini che uno stile diverso è possibile. In fondo noi siamo italiani e abbiamo diritto di essere rappresentati da qualcuno che racconti anche le nostre storie.
Quelle di uomini e donne che hanno bisogno non di bodyguard ma di di flessibilità nella concessione dei prestiti alle imprese da parte delle banche, della continuità del rapporto di lavoro per le nostre famiglie, di una scuola di qualità per il futuro dei nostri bambini.
Grazie, onorevole, ci rappresenti al meglio, come già fa.