Carissimo Massimo,Sulla censura alla rete ci sarebbe molto da  dire .  Rappresenterebbe un fatto gravissimo e ci allineerebbe a paesi come Cina o Iran . La rete rappresenta la societa’ e la libera circolazione delle idee nel bene e nel male .  Per chi fa apologia di reato esistono gia’ le leggi ordinarie .  In Italia abbiamo gia’ una grande parte della stampa che e’ ridotta a fare da  cassa di risonanza dei governi piuttosto che rappresentare i guardiani della liberta’ di espressione . Reprimere le voci di dissenso in rete rappresenterebbe un rischio enorme perche’ chi si sfoga in rete scarica anche una componente di aggressivita’ che altrimenti troverebbe altri canali  come avvenne negli anni 70 quindi l'esatto opposto di quanto afferma l'on. schifani .Ho sentito un commento di  Galimberti sociologo e psicologo che afferma che l’amore o l’odio verso un leader e’ il frutto del carisma  e io aggiungo della debolezza di una societa’ che non sa piu’ decidere da sola  e quindi si aggrega pro o contro in maniera acritica affidandosi all’”uomo del destino”  .Quando  tanto piu’ si punta sul carisma di un unico uomo piuttosto che ad una idea piu’ generale incarnata da un movimento , piu’ si crea la figura di un “capo” da amare o da odiare .  Credo che l’eccessiva personalizzazione della politica voluta dal centro destra e dal suo leader  sia quindi la causa che determina fenomeni emotivi spesso  incontrollabili anche se il caso di piazza del duomo a Milano esula da questo contesto. In tal senso penso che anche l’IDV dovrebbe sempre piu’ configurarsi come partito di idee e di valori  senza caricare troppo sulla figura , che io peraltro stimo , di Di Pietro . Concordo invece sul fatto che nei comizi di partito non dovrebbero interferire forze contrarie e questo naturalmente vale anche per i "fischiatori" di Romano Prodi.