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Mi sia permesso di dire che la "lapalissianità" della questione risiede innanzitutto nella mentalità di chi si predispone ad accedere ad una carica politico amministrativa in questo nostro "bel Paese". Mi risulta difficile scovare nella memoria nomi di personalità che lo abbiano fatto per dovere morale ed intellettuale nei confronti dei cittadini. Ricordo l'episodio del presidente De Nicola che viaggiava su mezzi pubblici o conservava la metà della mela non mangiata per non "sprecarla" e pochi altri, come il presidente Pertini la cui moglie non ha mai chiesto di vivere nella magnificenza del Quirinale. Esempi seguiti da pochi, la maggior parte vede l'incarico politico amministrativo come un trampolino di lancio per le fortune proprie e dei propri discendenti e da qui privilegi di casta ed emolumenti crescenti a fronte di servizi ai cittadini sempre più scadenti ed onerosi. La soluzione del problema passa da qui: far tornare la politica a "SERVIZIO PER I CITTADINI"  e non adoperarla come strumento di potere per i "SUDDITI". La vedo nera in prospettiva!

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