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Li avevano vestiti e attrezzati, quei tanto voluti Poliziotti di Quartiere, pronti con i loro cappelli rigidi, le divise, i palmari e gli scooter per dare la caccia ai cattivi. Peccato, però, che pochi li abbiano visti. Era il dicembre del 2002 quando l'allora ministro dell’Interno Peppino Pisanu propose, su idea geniale di Berlusconi, questa figura di poliziotto più vicino ai cittadini che avrebbe dovuto «combattere il crimine», e oggi, a otto anni dalla proposta è scomparso dalle nostre strade. Il progetto prevedeva di destinare all'iniziativa quasi 6 mila uomini tra poliziotti e carabinieri. Secondo un'indagine della Corte dei Conti ne sono entrati in servizio nemmeno 3900. In totale sono stati investiti quasi 500 milioni di euro. Un flop all'italiana: gli uomini sono stati presi e destinati ad altre mansioni, possibilmente dietro una scrivania! Ma niente paura. I poliziotti di quartiere si sono persi per strada? Ci pensa la Lega Nord che nel 2009 ha proposto le Ronde di Quartiere, dei volontari, quasi supereroi del rione, con l'incarico di difendere il territorio e fare le veci di polizia e carabinieri, promossi e legalizzati dal ministro dell'Interno Bobbo Maroni. Anche stavolta... li avevano vestiti e attrezzati... mascherati! Un altro fiasco clamoroso! Nessun iscritto a Milano. Nemmeno a Torino, Roma e Verona. E così in tutta Italia. I registri per iscriversi alle ronde restano bianchi. E la stessa cosa si ripete a Bologna, Treviso e Padova. Da nord a sud le ronde sono un fallimento. Insomma tanto rumore per nulla! No tripe for cats! Nemmeno la Lega è più quella di una volta. S’è ammorbidita all’ombra del Cupolone e “il ce l’ho duro” di bossiana memoria e roba d’altri tempi! Infatti, mentre la Lega si schiera in favore della legge bavaglio criminalizzando le intercettazioni che disturbano cosche e farabutti di Stato, ecco che a Treviso esulta per aver piazzato ottanta nuovi occhi elettronici per controllare il territorio. Di cui non si fida. Valla a capire. Si tratta di un progetto di videosorveglianza estesa a 27 comuni della Marca trevigiana. Per questo, hanno speso oltre cinque milioni di euro, il prezzo della diffidenza. Il costo della conversione della cultura delle ronde e dell’olio di ricino a quella, più tecno, dell’occhio elettronico. Fanno i fighetti con i soldi di Roma Ladrona e qualcuno ancora li vota.

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