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Gli onorevoli parlamentari di ogni ordine e grado si sono attribuiti dagli anni '50 in poi pingui emolumenti, comodi vitalizi, privilegi di ogni ordine e specie. Tant'é che le leggi essi le fanno per noi, ma soprattutto per loro! Essi incassano mentre noi paghiamo! Nel periodo delle vacche grasse, lavoro e denaro per tutti, chi poteva immergeva le proprie avide e rapaci mani nel generoso e ricco sacco del denaro pubblico. Agli onorevoli, sempre primi in classifica, si univa, quantomeno interessata, la magistratura. E onorevoli e magistrati trovavano pure interessanti punti di convergenza. Infatti lo stipendio degli onorevoli é parametrato allo stipendio dei magistrati della corte di cassazione. Si aumenta, in perfetta armonia e concordia, lo stipendio dei citati pochi magistrati e, di conseguenza, parimenti, aumentano gli emolumenti dei molti onorevoli: e il gioco é fatto! E così essi, fedeli servitori dello Stato, vivono tutti felici e contenti... Beati parassiti che campano, sempre e comunque,  a spese del generoso ma grullo popolo italiano al quale sono prodighi nel dare lezione su come gli italiani devono vivere, spesso  disoccupati,  con l'acqua alla gola e col debito pubblico più alto del mondo che, semmai, sarà pagato dai nostri figli, per ora privi di lavoro e di ogni sicurezza per il loro buio futuro!

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