Falcidiate le intercettazioni. Questa volta, i silenzi non saranno compresi

napolitano.jpg Trovo indispensabile dopo le polemiche di questi giorni chiarire a tutti voi il mio pensiero e le opinioni da me espresse nella giornata di ieri in relazione agli eventi di piazza Farnese e alla polemica apertasi con il Quirinale. Mai e in alcun modo ho criticato il presidente Di Pietro né tanto meno ho inteso creare una spaccatura nel partito. Ieri ho semplicemente affermato tre punti molto semplici. Il primo che Antonio Di Pietro non ha mai offeso il presidente Napolitano e che sulle sue affermazioni sono state fatte “miserabili” strumentalizzazioni. “Ha preso spunto dal fatto che la polizia ha portato via uno striscione civile e non offensivo per dire che in democrazia bisogna anche tollerare la critica verso le più alte cariche istituzionali”.Seconda cosa. Ho  affermato che “è un dato oggettivo che, in alcuni momenti molto delicati che hanno coinciso con passaggi dove la maggioranza ha posto in essere delle notevoli forzature istituzionali - ad esempio il Lodo Alfano o la ricorrente aggressione alla Magistratura – è stato parco di parole e a dir poco prudente”.Terzo. Ho espresso una valutazione personale e diversa soltanto sulla valutazione da dare a questo comportamento che io ho reputato, e forse anche sperato, essere stata una scelta di sopravvivenza per il Colle a fronte di una maggioranza che altro non  cercava che uno scontro frontale.

Ho detto queste cose  perché ci credo davvero e perché ritengo che, come me, lo pensino anche altri tra i nostri elettori  e che si possano sentire rassicurati da una pluralità di opinioni all’interno del partito - e un partito granitico come il nostro non deve aver paura di rappresentare sensibilità diverse - e da ultimo perché credo sia importante non aprire un fronte di polemiche con il Quirinale alla vigilia della madre di tutte le battaglie, e spiego subito a cosa mi riferisco.

Con il disegno di legge sulle intercettazioni, il Governo ha avverato la profezia di Julius Von KirchmannUn tratto di penna del legislatore e intere biblioteche diventano carta straccia”. Solo che, in questo caso, a diventare carta straccia sarà la legalità e lo stato di diritto in questo Paese.

Con il disegno di legge sulle intercettazioni, il Governo di fatto ha “falcidiato” uno strumento fondamentale nelle mani dei magistrati per tutelare i cittadini di fronte ad ogni forma di criminalità e corruzione. Questa volta non basta dire che è come togliere il bisturi dalle mani di un chirurgo ma che al chirurgo gli vogliono proprio amputare le mani..

Sono tre i passaggi “perversi” di questo disegno di legge che metteranno a serio repentaglio la sicurezza di milioni di cittadini e che consentiranno alla criminalità organizzata di prosperare indisturbata.

Il primo. Da oggi per i reati puniti con meno di 10 anni le intercettazioni sono state di fatto abrogate perché per poterle disporre occorre di fatto che si sia già provata la colpevolezza dell’indagato. Piuttosto che intercettarlo, dunque, lo si andrebbe proprio ad arrestare.

Il secondo. Fissare a 60 giorni il termine massimo per le intercettazioni, significa che, se al 59 giorno, se si scoprono ulteriori complici, tutto viene vanificato. Insomma, chi delinque continuerà indisturbato a farlo.

Terzo. Se, nei casi di estorsione, il Governo pretende che sia la persona offesa a chiedere le intercettazioni, in realtà come il Sud del nostro Paese, la battaglia contro il pizzo sarà vanificata per sempre.

Per tutte queste ragioni, ritengo che la riforma delle intercettazioni sia un atto di eversione costituzionale, un attentato alla sicurezza dello Stato, un resa definitiva del Paese alla mafia, alla camorra, alla ‘ndrangheta.

Di fronte a questo scempio, che segna la vittoria di Berlusconi e dei falchi oltranzisti, non ci sono giustificazione degli alleati che tengano. E’ la sconfitta, senza mezzi termini, di Fini, di An, della Lega e di tutti quelli che, a parole, si professano e si dichiarano difensori della legalità.

E’ il più grande regalo della storia del nostro Stato ad ogni forma di criminalità.

Ebbene, di fronte a tutto questo, ci aspettiamo, anzi, diamo per scontato, che le più alte cariche dello Stato, si opporranno a questa tragica scelta. Perché questa legge è ancora più grave del lodo Alfano, perché se il lodo Alfano è una norma eticamente vergognosa poiché garantisce l’impunità ad un uomo, questa sulle intercettazioni è socialmente devastante perché compromette la sicurezza e la libertà di milioni cittadini.

Ed è proprio per questa ragione che siamo convinti che tutte le più alte cariche dello Stato comprenderanno che qui sono in gioco valori fondamentali di fronte ai quali, questa volta, silenzi o i mancati contrasti non saranno compresi in quanto rappresenterebbero un danno per il Paese.

Per il supremo rilievo dei valori in campo, il dibattito intorno a questa legge rappresenterà un punto di svolta nella vita democratica e nel confronto politico e istituzionale del Paese. Per questa ragione, le uniche posizioni possibili potranno essere quelle di chi sostiene la legalità o di chi la legalità la infrange, di chi questa legge la contrasta e la combatte, nelle forme e nei modi che appartengono al proprio ruolo, e di chi questa legge la consente o la avvalla.

Nel mezzo, questa volta, nessuno si potrà collocare. Perché questa volta un mezzo non c’è.

Commenti

Scusi l'errore del nome. succede!

Il problema in Italia è davvero serio.
Il sig. Berlusconi continua la sua politica del "entro in politica o mi mandano in prigione". Funziona sempre così con luì.
L'Italia cade nel ridicolo e nell'illegalità sempre più e ci vorrebbe davvero un freno.
Ma si ragiona davvero in questo Stato?!
Sono così poche le persone che hanno gli occhi e le orecchie per intendere?!
On. Donati, come andrà avanti questo Paese con Berlusconi?
E' necessaria una manigestazione popolare attuabile attraverso una decisa sensibilizzazione delle coscienze dei cittadini.
Il Paese fermi la distruzione del Paese.

Una questione sociale sta forse impedendo alla legislatura di continuare il suo corso.
E' troppo duro affrontare queste questioni.
Preferisco il silenzio.
Chi più ne dice, più lacerazioni provoca da una parte politica e dall'altra.
Qual'è il risultato finale?
Forse si giungerà alle elezioni politiche anticipate!

Caro Massimo, prima dell' apertura di questo blog, rispondevi anche a qualche mia mail, ora sono passati 2 mesi senza risposte:
Mi riferisco nello specifico alle mie istanze inviate l' 1/12/2008 e il 20/12/2008.

Riassumo in breve: visto che la mia proposta sull' "uscita" dalla politica (ineleggibilità e inaccessibilità alle nomine) dopo un totale di 25 anni di cariche elettive o nominative, a tuo dire "non è praticabile nell' attuale parlamento", perchè non viene adottata nello statuto di IDV, che invece è molto sensibile a questo tema?

Gentile on. Donadi,
Credo che per quanto riguarda il metodo, il chiarimento che ha pubblicato nel suo blog sicuramente non sarebbe stato necessario se, nell'intervista rilasciata ad "Affari Italiani", avesse esternato inquivocabilmente il suo pensiero. Avrebbe anche evitato che si strumentalizzassero le sue parole, come puntualmente è stato fatto, in un momento, per l'IDV, in cui il sistema politico-mediatico di questo Paese non aspetta altro. La pluralità di opinioni non è in discussione, anzi, però credo che proprio il ruolo di rilevo che lei riveste nel partito (capogruppo alla Camera) dovrebbe suggerirle maggiore equilibrio nelle interviste alla stampa. Forse una chiarimento all'interno del partito sarebbe risultato più utile alla discussione e meno dannosa alla sua immagine. Nel merito della questione credo che non si debba avere alcun timore nel criticare anche la più alta carica dello Stato, quando si è convinti della giustezza delle proprie ragioni. Come lei ha giustamente affermato nella sua intervista e riaffermato nel suo blog, il nostro Presidente della Repubblica in alcuni momenti cruciali della vita dello Stato si è dimostrato alquanto prudente nelle esternazioni. Ma un Capo dello Stato, proprio perchè super partes, ha il diritto-dovere di dare un segnale forte ai cittadini quando, da qualunque parte politica e da qualunque governo provenga, si tenti di far approvare leggi o adottare provvedimenti che possano coprire o assolvere illegalità della classe politica. Penso che l'Italia abbia estremo bisogno di un Capo dello Stato che, finalmente, faccia seriamente riflettere i politici sulle nefanedezze che accadono quotidianamente in questo nosto Paese definito dai benpensanti liberale e democratico. Mi riferisco, ad esempio, ai casi Aldrovandi e Rasman, due cittadini uccisi da agenti di polizia e che le istituzioni hanno tentato di coprire e sminuire. Ai casi di xenofobia alimentati dalla destra fascista, ultimo quello di un indiano bruciato vivo a Netttuno. Le violenze continue ai danni delle donne. Il disfacimento progressivo del territorio dovuto alle speculazioni edilizie.
Non dimentichiamoci che Napolitano prima di essere eletto Capo dello Stato, è stato un uomo di partito. Non dimentichiamoci che l'IDV è nato per porre fine all'inciucio continuo che domina la politica italiana da quattordici anni e di cui Napolitano è sempre stato un "silente" (dell'inciucio) protagonista.
Con stima.
Mario Paolini

sono davvero indignata dalla lettura di queste notizie. ma in che razza di paese viviamo, e perchè il pd non dice nulla e nemmeno i giornali di sinistra? credo che questo paese ormai non abbia più speranza, ma vi ammiro per il coraggio con il quale continuate a lottare. per questo continuerò a votarvi ed a farvi votare.
p.s. on. donadi mi voglio congratulare con lei per la chiarezza e l'equilibrio con i quali si esprime

capisco le sue buone ragioni e le condivido. la democrazia e il confronto sono sempre e comunque un buon segnale. ora pero' si e' andati oltre: l'accusa fatta a di pietro da parte delle unioni camere penali di vilipendio dei confronti di napolitano e' la dimostrazione palese che in questo paese c'e' qualcosa che non va. vorrei sapere cosa ne pensa, da avvocato e da politico.

ho difeso di pietro e l'italia dei valori piu' volte, compreso l'ultimo accanimento su piazza farnese.

però mi passa la voglia di tenere in considerazione l'italia dei valori per votare alle prossime europee...perchè?

fino a poco tempo fa di pietro e il partito escludevano un cambio della legge elettorale, mentre ora non dicono piu' nulla e i media dicono che sono favorevoli al 4%(cosa che naturalmente favorirebbe italia dei valori a svantaggio di altri partiti), a pochissimi mesi dalle elezioni, e senza che vi sia reale urgenza nè esigenza.

questa cosa mi da fastidio, e non so se lei caro donadi leggerà il mio commento, ma sappia che proprio questo fattore mi sta facendo escludere italia dei valori tra i partiti che potrei votare.

saluti.

Lo aveva preannunciato la Sig.ra Alfano,durante uno dei suoi più significativi interventi,rivolgendosi alla stampa presente alla manifestazione"Vi ringraziamo di essere qui; non ci aspettavamo una presenza cosi sgnificativa dei Media..,ma..voglio vedere se e cosa scriverete,cosa racconterete,di quanto si è detto qui,oggi..."
Più o meno queste le parole dell'amara profezia,che un pò tutti abbiamo condiviso,quella mattina.Ma eravamo li: tanti,decisi,convinti,solidali.
Eravamo li,siamo qui....esaremo ancora ovunque e in qualunque contesto,situazione e condizione ci permetta di dire che NON CI STIAMO.
Noi resistiamo.Esattamente come ha gridato, alla folla dei presenti, il Salvatore Borsellino.Resistiamo.Perchè anche questo è essere consapevoli di una valida opposizione; e non si tratta più solo di opposizione al governo...Ormai si tratta di opporsi allo stravolgimento e alla minaccia del totale crollo delle principali libertà sancite dalla nostra Costituzione.IO SO...

Mercoled' 28 Gennaio a P.zza Farnese, ero presente ed ho ascoltato tutto e tutti, con grande attenzione e con molto piacere. La manifestazione è stata una delle più piacevoli riunioni, di chi per molti versi mi rappresenta e che vorrei che mi rappresentarse....ed oggi, come oggi, posso garantire è già tantissimo. L'analisi che mi viene spontanea fare, è semplicemente che, senza che la popolazione se ne accorga, stiamo sprofondando in una famosa "Dittatura dolce", che in pochissimo tempo non ci permetterà nemmeno più di esprimerci liberamente. L'intervento di Salvatore Borsellino, è forse stato il più importante e il più concreto. Se le parole di Antonio Di Pietro sono state offensive per il Presidente della Repubblica, quello che il fratello di Borsellino ha gridato, dovrebbe far accapponare la pelle.....ma come al solito questa corrotta stampa, e questa ipocrita televisione, in un teorema che prevede la distruzione della figura del nostro "Tonino", mette in risalto la verità cantata dal leader dell'IDV. Caro Onorevole, come ho già detto in una riunione di partito ieri sera nella nostra sede regionale, mettiamoci subito al lavoro per le elezioni di Giugno(noi oltre le europee, abbiamo le Provinciali e le comunali), costruiamo un rapporto con il territorio, andiamo noi tra la gente con gazebo e con discussioni nelle piazze. Creiamo quella rete che la lega al nord ha consolidato negli ultimi anni, e informiamo la gente delle nostre idee e dei nostri programmi. Facciamo capire a tutti quello che siamo e quello che vogliamo....certo...... il partito deve aiutarci e non solo a parole. Tutti voi Onorevoli e Senatori dovete battere il territorio palmo a palmo, lavorando accanto ai candidati e a tutti coloro che si vorranno impegnarsi nel costruire un nuovo mondo.....dove essere incensurati, essere orgogliosi di vivere in questa nazione.....non sia un qualcosa di cui vergognarsi!Il 1938 erano gli anni del consenso....70 anni dopo, si ripete la follia di questa nazione. Non si può stare zitti nel firmare una legge come il "Lodo Alfano", non si può stare zitti nel firmare una legge come la "133", non si può stare zitti sull'umiliazione che tutto il mondo della Pubblica Sicurezza sta vivendo, non si può stare zitti su una riforma del P.A. che butta fumo negli occhi all'opinione pubblica ma che continua a rimanere carta straccia. A P.zza Farnese non mi sembravano tutti pazzi e poveri illusi, o semplici utopisti.....ho visto gente stanca di venire denigrata da questa politica di "nani e ballerine", ho visto gente stanca di votare il meno peggio, ho visto gente incazzata davvero. Il grande sentimento e la grande ammirazione che mi legava a Walter Veltroni, mi ha fatto pensare ad un unico centro sinistra capace di spazzare via questo "Psiconano" che con questo enorme potere regalatogli ad aprile del 2008.......ma purtroppo è stata solo un'illusione, mentre "Il puparo", continua nello svolgimento diligente del programma della loggia "Propaganda 2"...e tutti zitti, aspettando la fine di una libertà conquistata dai nostri nonni e dalle nostre nonne e .....soprattutto dai nostri eroi! Come diceva il mitico Indro Montanelli ad un lettore del CdS nelle sue famose "Stanze di Montanelli" che gli chiedeva, "perchè rispettare le regole e le leggi se poi tutti ti guardano con sospetto? ". Il giornalista gli rispose:"Forse non ha capito...E' lei l'Alieno".Ok....allora diventiamo tutti ALIENI!

Buon lavoro...ed "in bocca al lupo"
Massimiliano Di Pillo

Molti elettori del PD non capiscono il perchè della distanza dall'I.d.V. Forse è vero che è una distanza più mediatica e di apparenza che di sostanza. Io ero in p.za Farnese il 28 gennaio e non ho avuto l'impressione che si sia offeso il Capo dello Stato. C'era gente veramente preoccupata di ciò che sta avvenendo in Parlamento e molto informata. Poi ha parlato Salvatore Borsellino ed è stato un pugno nello stomaco. Pensavo che di questo si sarebbe parlato il giorno dopo su stampa e tv. Invece nulla!!Però c'è la rete..
Ascoltatelo, guardatelo, leggetelo e, soprattutto divulgatelo.

http://paolofranceschetti.blogspot.com/
Grazie alla gente del web.

Caro Massimo,
questa vicenda dimostra quanto gli organi che hanno i compito di informare i cittadini in realtà siano diventati veri strumenti di propaganda ad uso e consumo di un'unica parte politica con l'unico intento di pilotare l'opinione pubblica e trattare i cittadini alla stregua di sudditi buoni solo a comprare e spendere soldi per fare "girare" l'economia italiana. Per fortuna non tutti siamo così, anzi, sono certo che la maggior parte dei cittadini del nostro paese sia composta di gente onesta e per bene.
Per questo caro Massimo, chi come te, il presidente Di Pietro e tutto l'IdV, hanno il compito importante di essere presenti e far sapere che c'è in Italia una forza politica che li rappresenta.

Un saluto e buon lavoro!
DT

Trovo la sua precisazione sul Presidente Napolitano più corretta e meno fosoca. Complimenti. Così come continuo a sperare che una vera sinergia possa esserci non il PD. L'avversario è il centro/destra e non tra noi, facciamo tutti insieme questo salto di qualità. Basta polemiche.
Paolo Giardino consigliere comunale PD - città di Fondi -lt

Non c'era alcun dubbio, Onorevole Donadi che la stampa, certa stampa( quella per intendersi che spera e spinge per l'inciucio PD-PDL e quella personale di " famiglia berlusconi") avrebbe strumentalizzato le dichiarazione dell'On DI PIETRO e le sue per i propri fini. Purtroppo questo è il modo di fare politica della cultura berlusconiana e dei "poteri forti" che governano in Italia da sempre. Dobbiamo abituarci a queste falsità ed essere pronti ed uniti per rintuzzare questi meschini tentativi di deligittimare IDV. Il fatto positivo è che IDV fa paura, i sondaggi del Cavaliere indicano in IDV un reale pericolo. Parliamo charo alla gente onesta e per bene e continueremo ad aumentare i nostri consensi. Un saluto e un augurio di buon lavoro.

Personalmente ho apprezzato il punto di vista anche leggermente diverso da quello del presidente Di Pietro. La pluralita' delle opinioni e' il sale della democrazia.
A riguardo della nuova proposta di legge contro le intercettazioni, qualora dovesse essere convertita in legge mi metto a disposizione per fare la raccolta firme per un referendum abrogativo della stessa.

Io non capisco questa levata di scudi contro chi denuncia che in Italia esiste una cultura del silenzio e dell... Visualizza altro’omertà. Che in questo Paese spesso e volentieri ci si nasconde dietro l’immagine delle tre scimmiette è una realtà innegabile, e chi lo nega dimostra di essere in malafede. Chi lo nega, appoggia coloro che hanno il solo interesse di coprire scomode verità. Lo strumento del silenzio serve per cancellare il ricordo di ciò che non deve essere ricordato e per ottenere che gli altri, soprattutto le giovani generazioni, vengano a conoscenza della memoria storica di questo Paese. Per questo il Suo silenzio fa così tanto rumore.

On. Donadi,
quando ho sentito le critiche rivolte dall'on. Di Pietro al Presidente della Repubblica sono rimasto un pò amareggiato. Non mi fraintenda, lo comprendo molto bene, credo che abbia anche delle ragioni, ma attaccare così il Presidente che è l'ultima trincea davanti all'arroganza di berlusconi non mi convinceva come scelta e temevo che ci avrebbe anche fatto perdere dei consensi. Per questo mi ha fatto piacere sentire da lei un'opinione diversa che, se non ho capito male, è anche servita per ricucire lo strappo con il quirinale. Secondo me con un grande leader come Di Pietro e con una persona come lei al suo fianco che sa essere più moderato, in certi momenti, siete davvero una grande squadra. Andate avanti così.

Purtroppo la radice di questo problema, e ti tanti altri ne nostro paese, è il pessimo rapporto che hanno gli italiani con le regole. In ogni circostanta la regola vini vissuta come un limite all'inidividuo e non cme la tutela dello stesso e dell'ordine sociale. Partendo da li si arriva ad un popolo che accetta che i suoi rappresentanti possano essere pregiudicati, delinquenti, corrotti o corruttori. Come possono individui di tale risma scrivere regole che tutelino la collettività? Poi vorrei dire che sarebbe ora di smettere con questa sorta di impunità implicità del Presidente Napolitano: ciò che non si discute è l'Istituzione che egli rappresenta ma è discutibile come la rappresenta. Per esempio, nel caso del lodo Alfano, non era lecito aspettarsi che il Presidente della Repubblica ricordasse a tutti il suo ruolo di garante della Costituzione della Repubblica? Pur comprendendo che debba rispettare un Governo eletto democraticamente, o quasi, a me personalmente avrebbe rassicurato una sua presa di posizione più vicina al pensiero che i più importanti costituzionalisti avevano espresso a riguardo. Buona giornata.

andiamocene finche' siamo in tempo............anche perche' i servizi segreti non smetteranno di intercettare........................solo che loro non intercettano i delinquenti ma i dissidenti..................

Caro Donadi,
come sempre le tue idee sono chiare e la tua voce forte : condivido le prime e applaudo la seconda .
Con gente come te l'I.d.V. è diventata un vero Partito .
Senza volere togliere nulla, proprio nulla a Tonino, anima e cuore di tutto quanto .
Un abbraccio
Ato Benaglia

Non c'era bisogno di spiegazioni, conosciamo tutti noi la tua onestà intellettuale. Sei forte ed "in gamba". Tanti auguri e buon lavoro.
Raffaele - Trieste

Caro Massimo
Ci conosciamo dal 2002 e ci siamo incontrati più volte fino a Vastoa Settembre.
condivido queste tue precisazioni e tutto il resto del tuo intervento.La manovra dell'"organo" del PD era chiara:creare scompiglio nel nostro partito,ma non ci sono riusciti.Se vengono menzionati certi mostri sacri si parla subito di offesa,una buna occasione per il leader della destra Fini di correre in difesa dell'ex comunista Napolitano, ora divintà intoccabile.
Questa occasione mi ha dato la conferma della mia giusta scelta di far parte dell'I.D.V.Sono fiero di Antonio di Pietro.

Carissimo onorevole,
nell'esprimerle tutta la mia stima per il modo chiaro e pulito con cui lei riesce a spiegare i fatti (ovviamente lontani dalla sofistica certi altri nostri rappresentanti in parlamento), mi permetto di darvi - a lei e a tutti il gruppo parlamentare IDV - tre suggermenti:
1. Creare un collegio di persone che si occupino della questione morale all'interno del partito, persone dalla specchiata onestà che siano integerrime al fine di non dare scuse ai nostri detrattori. Dobbiamo essere puri il più possibile, per portare avanti il nostro sogno di una nuova politica.
2. Sfruttare la distanza che gli altri partiti hanno dai veri problemi della gente, per radicarsi sul territorio e battersi per le grandi tematiche della quotidianeità (penso alla scuola, all'edilizia pubblica, alle imprese...). Al Nord questo sarà uno strumento per catalizzare le grandi energie della regione in un progetto di una nuova rappresentanza con riscontri sul territorio; al Sud darà la possibilità a tanti nostri connazionali di emergere da un sistema che molte, troppe volte si è rivelato inefficace e corrotto.
3. Fare un Congresso costituente per fare di un "movimento" un vero "partito" ossia qualcosa di ben strutturato e definito, evitando però certamente e con la massima forza il partitismo e il volersi spartire le poltrone.

Augurando a lei e a tutti i massimi dirigenti dell'IDV un buon lavoro, le ricordo che siamo dalla sua parte
RESISTERE! RESISTERE! RESISTERE!

Andrea Piazza - Italia dei Valori Faenza

Sono perfettamente d'accordo con l'opinione che ha espresso nel post. La voce pluralista all'interno del partito deve esistere, anzi, sarebbe pericoloso se non fosse così. E' una questione di stile ma anche di sostanza. Le sfumature, in un partito come il nostro in cui non ci identifichiamo per correnti, hanno importanza: allargano la griglia dell'appartenenza, ci educano alla diversità e ci rendono più forti.
Solo qualcuno in malafede potrebbe pensarla altrimenti.

Caro On.le Dondadi,

all'interno di IDV lei è una delle persone che stimo di più per il suo stile e correttezza.
Su questo punto avrei appunto voluto chiederle la sua versione, al di la di quello che dicono e scrivono i giornali, in quanto effettivamente mi sembrava strano che lei andasse nella direzione di mettere in crisi IDV.
Grazie per aver scritto questo post che chiarisce quello che i giornali non sono in grado di dire con parole loro.
Come diceva un altro blogger sopra, quello che chiedo anch'io è che IDV costituisca una sorta di comitato di controllo, sopratutto delle sedi più chiaccherate, onde evitare che entrino in IDV personaggi di dubbia fama.
Capisco che IDV ha bisogno anche di politici di esperienza, gente che sappia tenere i toni degli altri partiti, ma devono essere persone di cui fidarsi.
Spero che questa nostra richiesta, oltre alla pubblicazione al più presto di un Codice Etico di IDV, vengano presto prese in considerazione a livello nazionale.

La saluto
Valerio

Ritengo la sua spiegazione esaustiva, anche se consci di come la stampa rigira a proprio uso e consumo le parole, la invito nel futuro a misurarle in sede pubblica, con l'intelligenza, l'arguzia e l'integrità etica e morale che l'hanno sempre contraddistinta. Cordialmente la saluto.

Penso che il partito debba contrastare con efficacia la disinformazione sistematica attuata dalla Destra (logica) e dalla sinistra (meno logica).
Oramai siamo al punto di far credere alle persone che gli asini volano.
Debbo rilevare che anche a livello locale siamo considerati un fastidio,come qualcosa di cui ci si deve liberare.Diamo fastidio alle loro lobby.In realtà abbiamo coscienza di essere l'unica opposizione.
Buon lavoro.

Non mi meraviglia affatto il tam tam mediatico contro Di Pietro. E' quasi diventato uno sport nazionale!! Con questo governo - composto da una accozzaglia di "servi del padrone" - è diventato assai facile manovrare i media in un senso favorevole al "principale rappresentante". Mai come adesso occorre tenere i nervi saldi e continuare con una opposizione durissima in Parlamento, volta anche a convincere le poche persone valide della maggioranza del fatto che questa legge è lesiva della tutela dei cittadini e che ci porterà ancora più in basso nella classifica dei paesi senza libertà! Buon lavoro!!!

Grazie caro massimo, permettimi di darti del tu. Ho letto il tuo messaggio e sono contento del fatto che non ci sia una "crisi" all'interno del partito. I giornali di "regime" hanno preso "ad arte" le tue parole, per far si che uscissero fuori i vari "distinguo" all'interno dell'IDV. Mi raccomando, noi non vogliamo correnti all'interno del partito, ma vogliamo una "voce sola", la voce di un partito unito e visto che ormai la sinistra radicale non c'è più, vogliamo in parlamento, nelle istituzioni e nelle piazze, un partito veramente solido, che sia la naturale (e credibile) alternativa al PD. Continuate così!!!!!

lei è un politico libero ed onesto percio' noi la stimiamo .
ci aiuti a napoli .
la gente per bene scappa dal partito.
perchè non viene a trovarci?
abbiamo le elezioni per il comune ad avellino e noi non possiamo stare con gente strana e politici "chiacchieratissimi".
prima che sia troppo tardi .....per voi dell'idv.....venga a trovarci ...
cordialmente

per un Italia politica che e' stata insensibile alla strage degli innocenti a GAZA ...le intercettazioni sono pinzellacchere...ci vogliono politici che ridiano fiducia ad una nazione putrefatta ormai alla deriva...

Sono arrabbiato tantissimo per come stanno andando le cose ! Spero che sia voi che il PD facciate un rumore assordante su questa questione,in televisione radio giornali !!! Perchè già abbiamo condannati in parlamento, ma dover sopportare anche le cavolate che fanno non mi va bene !
Un ruolo fondamentale lo ha l'informazione ! un informazione che monta i servizi tagliando i pezzi facendo credere che di Pietro abbia insultato Napolitano, che si dimentica o che è cieca di tutti i temi importanti che si sono trattati in piazza Farnese ! E che devono dire le vittime di mafia, i magistrati che erano presenti ?? oltre allo stato li ha dimenticati anche l'informazione ???

alex

Ancora una volta ci stanno prendendo per il culo, soltanto che non lo fanno con le solite balle quotidiane. Utilizzando pennivendoli con un microfono in mano, giornalai prezzolati dalla nascita e meretrici da bottega che quelle del grande raccordo anulare gli fanno un baffo, questa volta stanno organizzando una grande operazione di disinformata di stampo sovietico o sudamericano, come volete. O italiano: diciamo pure di stampo italiano, italiota. Lo fanno perché hanno paura degli elettori che forse hanno cominciato a intuire quale gigantesca porcata debbano nascondere, o quali gigantesche porcate debbano nascondere con questa legge inciucio contro le intercettazioni.
Prima vittima Antonio Di Pietro, colpevole di un 14% in Abruzzo, unica opposizione al regime, che prova ad accordarsi ed aprire ai movimenti della Società Civile accreditati di un 7% elettorale, tra le resistenze di chi vede i suoi uomini sul territorio molto simili a quelli del PD con in più la colpa di prenderselo in culo senza nemmeno avere le palle per reagire e affermare con i fatti - che le parole mo basta - che con Franco Marini and company non si può cambiare proprio niente e allora è meglio Gianni Chiodi...che almeno è tutto chiaro.
A Roma io c'ero e ho sentito, ho sentito bene, che quell'attacco al Presidente nonc'è stato. Domande, giuste domande SI ma attaco no. Dire che "il silenzio è mafioso" non è un attacco ad un Presidente...a meno che non si voglia dare per scontato che il nostro Presidente è silente, è complice del silenzio, è di parte, sta con una parte e deunque contro un'altra parte...e ma allora quanto mai "il silenzio è mafioso".
Ma perchè questo attacco. Semplice. Berlusconi e i suoi complici non sono riusciti a convincere l'opinione pubblica che in Italia ci vogliano meno intercettazioni. Gli italiani, per motivi ovvi di intelligenza e per interesse alla loro sicurezza, sanno che è giusto e doveroso rinunciare a un pezzettino della nostra privacy per mettere qualche telecamera in giro, per acchiappare più delinquenti, per mettere dei telefoni sotto controllo per acchiappare più delinquenti. Ma anche per scoprire, eventualmente, se c'è qualche innocente che è finito ingiustamente in un'inchiesta, grazie alle intercettazioni. Si riesce immediatamente a scindere la responsabilità dei colpevoli e degli innocenti, quindi le intercettazione per chi non ha niente da nascondere è una risorsa. Invece, per chi ha molto da nascondere, è un pericolo. Questo non sono riusciti a farlo passare, ancora, nemmeno l'orchestra nera che ci martella da vent'anni è riuscita a convincerci che dobbiamo accettare, per il nostro bene, meno intercettazioni per i reati di lorsignori, e dunque anche per i reati di strada. Pare che persino gli elettori leghisti – per fortuna, meglio tardi che mai – si stiano ribellando e stiano premendo sui loro rappresentanti perché non firmino la porcata che Berlusconi vuole fare. E ci raccontano, i giornali, che la partita è se entrerà o meno la corruzione fra i reati per i quali non si potrà più intercettare. Viene linciato per quale motivo? Per due motivi. Uno è proseguire la guerra a quelli che, a Catanzaro, hanno osato sollevare il coperchio sul pentolone del letame che ribolliva e a ricominciato a bollire da quando De Magistris è stato cacciato e da quando i magistrati di Salerno, che avevano riaperto quel coperchio, sono stati a loro volta cacciati. Ma questo attacco a Di Petro è anche perchè se si unissero Sonia Alfano, Salvatore Borsellino, Carlo Vulpio, Beppe Grillo per invitare tutti quanti in difesa della legalità in Italia e non solo a fianco dei magistrati di Salerno, il quadro politico del paese cambierebbe e si avrebbe dopo le Europee un terzo polo aggregato sui valori della legalità. Allora bisogna proseguire nello sterminio di massa iniziato con De Magistris, proseguito con la Forleo.
Ancora una volta ci stanno prendendo per il culo, soltanto che non lo fanno con le solite balle quotidiane. Utilizzando pennivendoli con un microfono in mano, giornalai prezzolati dalla nascita e meretrici da bottega che quelle del grande raccordo anulare gli fanno un baffo, questa volta stanno organizzando una grande operazione di disinformata di stampo sovietico o sudamericano, come volete. O italiano: diciamo pure di stampo italiano, italiota. Lo fanno perché hanno paura degli elettori che forse hanno cominciato a intuire quale gigantesca porcata debbano nascondere, o quali gigantesche porcate debbano nascondere con questa legge inciucio contro le intercettazioni.
Prima vittima Antonio Di Pietro, colpevole di un 14% in Abruzzo, unica opposizione al regime, che prova ad accordarsi ed aprire ai movimenti della Società Civile accreditati di un 7% elettorale, tra le resistenze di chi vede i suoi uomini sul territorio molto simili a quelli del PD con in più la colpa di prenderselo in culo senza nemmeno avere le palle per reagire e affermare con i fatti - che le parole mo basta - che con Franco Marini and company non si può cambiare proprio niente e allora è meglio Gianni Chiodi...che almeno è tutto chiaro.
A Roma io c'ero e ho sentito, ho sentito bene, che quell'attacco al Presidente nonc'è stato. Domande, giuste domande SI ma attaco no. Dire che "il silenzio è mafioso" non è un attacco ad un Presidente...a meno che non si voglia dare per scontato che il nostro Presidente è silente, è complice del silenzio, è di parte, sta con una parte e deunque contro un'altra parte...e ma allora quanto mai "il silenzio è mafioso".
Ma perchè questo attacco. Semplice. Berlusconi e i suoi complici non sono riusciti a convincere l'opinione pubblica che in Italia ci vogliano meno intercettazioni. Gli italiani, per motivi ovvi di intelligenza e per interesse alla loro sicurezza, sanno che è giusto e doveroso rinunciare a un pezzettino della nostra privacy per mettere qualche telecamera in giro, per acchiappare più delinquenti, per mettere dei telefoni sotto controllo per acchiappare più delinquenti. Ma anche per scoprire, eventualmente, se c'è qualche innocente che è finito ingiustamente in un'inchiesta, grazie alle intercettazioni. Si riesce immediatamente a scindere la responsabilità dei colpevoli e degli innocenti, quindi le intercettazione per chi non ha niente da nascondere è una risorsa. Invece, per chi ha molto da nascondere, è un pericolo. Questo non sono riusciti a farlo passare, ancora, nemmeno l'orchestra nera che ci martella da vent'anni è riuscita a convincerci che dobbiamo accettare, per il nostro bene, meno intercettazioni per i reati di lorsignori, e dunque anche per i reati di strada. Pare che persino gli elettori leghisti – per fortuna, meglio tardi che mai – si stiano ribellando e stiano premendo sui loro rappresentanti perché non firmino la porcata che Berlusconi vuole fare. E ci raccontano, i giornali, che la partita è se entrerà o meno la corruzione fra i reati per i quali non si potrà più intercettare. Viene linciato per quale motivo? Per due motivi. Uno è proseguire la guerra a quelli che, a Catanzaro, hanno osato sollevare il coperchio sul pentolone del letame che ribolliva e a ricominciato a bollire da quando De Magistris è stato cacciato e da quando i magistrati di Salerno, che avevano riaperto quel coperchio, sono stati a loro volta cacciati. Ma questo attacco a Di Petro è anche perchè se si unissero Sonia Alfano, Salvatore Borsellino, Carlo Vulpio, Beppe Grillo per invitare tutti quanti in difesa della legalità in Italia e non solo a fianco dei magistrati di Salerno, il quadro politico del paese cambierebbe e si avrebbe dopo le Europee un terzo polo aggregato sui valori della legalità. Allora bisogna proseguire nello sterminio di massa iniziato con De Magistris, proseguito con la Forleo.

Non avevo dubbi sul fatto che i giornali avrebbero usato le sue dichiarazioni per parlare di un dissidio all'interno di Italia dei Valori assolutamente inesistente. Ma è evidente che per gente asservita al potere berlusconiano e privata della possibilità di esprimere una propria opinione diversa da quella del Presidente del Consiglio, l'idea che negli altri partiti possa esistere un CONFRONTO è impensabile.
Detto ciò, pur essendo maggiormente orientata verso i dialoghi pacati, piuttosto che quelli dai toni "accesi", ritengo che ora si sia arrivati ad un punto per cui sa necessario alzare la voce. Siamo sull'orlo di un baratro e se un mio amico sta per cadere dentro un burrone, non gli sussurro di stare attento (correndo il rischio che non mi senta), glielo urlo. Perciò ben vengano "le urla" di Di Pietro. Così come ben venga il sereno confronto tra opinioni diverse. Con la massima stima
Chiara Manetti (Italia dei Valori - Cerveteri)

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