La rivoltella puntata sulla democrazia

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Berlusconi ha detto che voterà sì al referendum. La cosa mi preoccupa  e non poco. Il suo sì è carico di insidie, cambia le carte in tavola ed apre uno scenario nuovo su cui dobbiamo aprire una riflessione. C’è il forte rischio che le nostre migliori intenzioni di cambiare una legge elettorale pessima diventino la via per l’inferno. E l’inferno, per me, è consegnare la nostra democrazia a Berlusconi: la dittatura, insomma.

Il nostro obiettivo è quello di cambiare una legge elettorale che, a detta del suo stesso autore, fa letteralmente schifo. Il referendum è lo strumento per scardinarla ma per arrivare poi a fare una nuova legge elettorale in Parlamento. E’ qui che scatta l’insidia.

Oggi, c’è un partito padronale, che si chiama Pdl, con un consenso che si aggira intorno al 40%, grazie al lavaggio dei cervelli che le tv del biscione operano quotidianamente. La legge elettorale scardinata che uscirebbe dal referendum consegnerebbe il Paese al partito che prende più voti. L’insidia è tutta qui, in uno scenario incerto ma non fantascientifico. Berlusconi dice che voterà sì, si mette pancia a terra in una campagna pro-referendum senza precedenti. Passa il referendum. Credete che Berlusconi, si lascerebbe sfuggire l’occasione ghiotta di immediate nuove elezioni con una legge elettorale scardinata dal referendum che gli consegna su un vassoio d’oro le chiavi della nostra democrazia?

Flashback. E’ il 21 luglio 1923. La Camera dei Deputati approva la legge elettorale Acerbo con 223 sì e 123 no. Il 18 novembre del 1923,  la legge Acerbo, dopo il si definitivo del Senato,  entra in vigore. Prevede l’adozione del sistema maggioritario plurinominale all’interno di un collegio unico nazionale. La lista che ottiene la maggioranza con una percentuale superiore al 25% elegge in blocco tutti i suoi candidati.

Alle elezioni del 6 aprile 1924, il Listone Mussolini prende il 61,3% dei voti. Il premio di maggioranza è scattato, come prevedibile, per il Partito nazionale fascista. Il resto è noto.

Giovanni Sabbatucci definì l’approvazione della legge Acerbo un classico caso di “suicidio di un’assemblea rappresentativa”, accanto a quelli del Reichstag che vota pieni poteri a Hitler nel marzo del 1933 o a quello dell’Assemblea Nazionale francese che consegnò il Paese a Petain nel luglio del 1940.

Dunque, è già accaduto. Il fascismo non nacque da una rivoluzione ma da un’elezione democratica, almeno nelle apparenze, grazie ad una legge elettorale non molto diversa da quella che uscirebbe dal referendum.

Oggi mi chiedo, e vi chiedo, per la sincerità che ha sempre caratterizzato il mio blog, se non stiamo consegnando a Berlusconi la rivoltella per sparare il colpo finale alla nostra democrazia. Dobbiamo aprire un confronto e decidere insieme cosa fare di fronte a questo nuovo ed inquietante scenario. Per parte mia, non sarei capace di sopportare un nuovo caso di suicidio di un’assemblea rappresentativa ma alle vostre decisioni e a quelle del partito mi atterrò.

Commenti

Ho avuto conferma che anche rifiutando le schede per il voto si concorrerebbe ad incrementare il numero dei partecipanti, quindi il raggiungimento del quorum. Mi è stato anche risposto all'interrogativo espresso che un esito positivo del referendum condurrebbe alla realizzazione di una nuova legge elettorale ma non credo di aver capito l'obbligatorietà di questo passo. Sarebbe bello poter sapere prima se a rifiutarsi di votare saremmo migliaia o milioni. Nel secondo caso avrebbe un senso percorrere quella via, nel primo caso sarebbe del tutto inutile. Almeno così ritengo. Come tecnico edile opto sempre per il rispetto del principio di seguire la via "a vantaggio della stabilità" o clausola di salvaguardia. In parole semplici evitare il più possibile di correre rischi; non costruire ponti dove il rischio che crollino è alto, mettere un ferro in più e non uno in meno nel cemento armato. Credo proprio che, se decidessi di esprimere una scelta sarei obbligato alla via prudenziale del NO. Il rischio è realmente troppo alto. Dove vivo la gente è copsì esasperata da credersi di destra e talmente cieca da non capire cosa o chi è realmente di destra finendo così per scegliere PDL. Il reale problema è che la madre di alcuni tipi di individui è sempre gravida e fa parti plurimi. Che mi si creda o no devo confessare che ho paura. Non vorrei proprio finire dalla padella alla brace. Massimiliano da Taranto.

Gentile Massimo,
trovo il suo articolo saggio e esplicativo.
Qui in Italia sta avvenendo un lavaggio dele cervello delle masse. In pratica si sta creando un consenso che fa intravedere una dittatura basata sull'acquiescenza.
E' vero il facismo è nato legalmente soprattutto grazie a quella legge.
E' da tenere ben presente che questa è la patria delk Fascismo e che il Paese dentro continua a essere marcio.
Anche Hitler è salito al potere eletto legalmente e ha creato la sua nuova sacra Germania attraverso la Gleischschaltung, un complesso progetto di sincronizzazione, omogenizzazione. Non solo si è basato su leggi e iniziativi politiche ma soprattutto è stato possibile grazie alla Propaganda in un momento storico così difficile.
In Italia tutto ciò avviene sotto i nostri occhi perché il PDL e Silvio operano attraverso una Propaganda.
La situazione è grave.
Grazie del suo impegno.

La democrazia (intesa come libera scelta dei governati di scegliere e sostituire i loro governanti) nella Repubblica Italiana ha avuto per oltre quarantanni la denominazione di "democrazia anomola" ,in quanto volente o nolente il popolo è stato governato dallo scudo crociato eretto a baluardo del comunismo e di chi voleva(come la Francia fece),essere più libero dalla sudditanza americana.Nelle politiche del 76 socialisti e comunisti avevano ottenuto complessivamente quasi due milioni di voti in più della DC e non successe nulla.Anzi socialisti per primi e comunisti poi sostennero il governo Andreotti con la benedizione di Carter e delle due istituzioni che tutt'ora comandano in Italia:Vaticano e Mafia.Poi segui l'omicidio Moro ed Andreotti,recentemente giudicato in collusione con la mafia fino al 1980 è ancori lì seduto al Senato e lì resterà,orgoglioso, fino alla fine dei suoi giorni.
All'inizio degli anni novanta l'esplosione di Mani Pulite sembrava dare agli italiani la liberazione dalla mala politica corrotta e mafiosa.Ironia della sorte a comandare gli italiani sorse quel Personaggio che più di ogni altro aveva saputo elargire tangenti a manca ed a dritta.Col passare degli anni la Sua capacità di comando è aumentata a dismisura e, a parte due episodi da dimenticare (per Lui ed anche per noi per quanto riguarda l'indulto ed i "suicidi"),tutt'ora sta imperando.Il Demiurgo della sfera politica italiana ha ordinato il suo universo principalmente sula difesa degli interessi personali,imponendo alla maggioranza della sua mediamente mediocre oligarchia sudditanza e cieca obbedienza,abolendo competenza (basta Lui) e dialettica.Un tale sistema non può che avere fondamenta fragili ma l'Onnipotente non sente altre voci se non la Sua, ingigantendo cosi la Sua presunzione di infallibilità.Un altro statista italiano di ben altra statura(sia politica che morale.....ed anche fisica)nel 1953,convinto della suo larghissimo consenso,istituì il "premio di maggioranza" , decisione questa che diede inizio alla sua discesa politica.STORICAMENTE CI SIAMO anche perchè altri cedimenti sono palesi:la Lega deve guardarsi costantemente alle spalle,Fini alla prima occasione finirà di fare il gregario , la crisi stà aprendo gli occhi a molti italiani. E la Sua seconda moglie non ne può più.Con questa categoria di Regnanti non vedo grandi pericoli per la Democrazia(la Democrazia Reale in Italia non si è mai avvicinata alle promesse di quella Sostanziale)che nel nostro paese è da sempre da costruire. Anche perchè, secondo me,la Democrazia in un polpolo viaggia pari passo con lo sviluppo della Società Civile.Ed è questa che si deve urgentemente allargare e difendere prendendo ad esempio le grandi civiltà delle nazioni del nord Europa.Ed è questo uno uno degli obiettivi che ogni onesto e moderno partito dovrebbe perseguire dando per primo il buon esempio adottando nel propio statuto: la personalità giuridica,l'obbligo di bilancio e la verifica periodica di democraticità interna(tutti lo sanno ma nessuno lo fà e tantomeno ne parla).Il Referendum poi,una delle rare istituzioni di partecipazione dirette del popolo alle decisioni, dovrebbe essere valido indipendentemente dalla percentuale di partecipazione degli aventi diritto al voto.La pistola puntata alla democrazia è quella del disinterresse,della mancanza di senso civico,della non partecipazione.

ECCO UN'ALTRA "BELLA NOTIZIA" :

Benito Mussolini era "un uomo straordinario e di grande cultura, alla
> Montanelli", non come quel fetente di Stalin. Ma soprattutto "era
> troppo buono". Infatti, a differenza di quell'altro farabutto di
> Hitler, dai suoi diari risulta chiaramente che le leggi razziali
> avrebbero dovuto essere "blande". Furono le circostanze a trasformare
> il fascismo in un "orrendo regime". Lui non lo auspicava. Se poi non
> si fossero messe di mezzo la perfida Albione e compagnia, che imposero
> le sanzioni dopo le radiose giornate dell'avventura etiope, neanche ci
> avrebbe pensato ad allearsi con il nanerettolo austriaco, "che non
> stimava per niente". Sapeva infine usare la tecnica giusta con le
> donne, musica e magia: "musica (tromba) e magia (sparisci)". E i
> repubblichini furono anche loro dei partigiani, "che hanno lottato al
> pari degli altri per una loro idealita'."...
>
> Chi ha pronunciato queste parole in una web-tv e' lo stesso
> individuo che poco piu' di un anno fa, prima delle elezioni,
> dichiaro' che in caso di vittoria del centro-destra ci avrebbe
> pensato lui a cambiare i libri di storia, troppo infarciti dalla
> retorica della Resistenza. In quella stessa occasione, defini'
> Mangano un "eroe". E' Marcello dell'Utri, il potentissimo amico
> di Silvio, fondatore di Forza Italia, senatore della Repubblica.

IL ROSPO A FURIA DI GONFIARSI, PRIMA O POI, ESPLODE.
L'ESPLOSIONE E' FORSE GIA' INIZIATA, FORSE GLI ITALIANI, OLTRE LA TV, COMINCIANO A VEDERE IL COLORE DELLA FAME.
BISOGNA VEDERE SE I SUOI COMPAGNI DI MERENDA, ALIAS BANDA BASSOTTI LOMBARDA, SIA DISPONIBILE A VEDERSI ANCORA RIDOTTE LE LORO FUNZIONI, CHE GIA' ADESSO SONO VICINE AL NULLA, NONSTANTE IL RINGHIARE DEI RAZZISTI DELLA LEGA, CHE OSANO ABRAITARE SOLO PER FARSI SENTIRE DAI SOMARI CHE LI VOTANO.

se il referendum è abrogativo. i fautori della legge elettorale porcata ne possono fare una seconda e poi una terza etc ( tutte simili alla prima ). e noi a rincorrere con inutili referendum.
che finisca il gioco ( berlusconi - pd ) " una legislatura a te e una a noi " e si corra il rischio di dare tutto al P2sta.
se vincerà, la democrazia morirà e poi risorgerà.
se perderà si darà modo di fare una alternativa non falsa con nomi nuovi.
abbiamo perso tempo dal 94 ad oggi

Sono sconcertato dalla posizione politica presa dal nostro partito riguardo al referendum.
Ma come, ogni volta che si nomina Berlusconi non si fa altro che dire (... e a ragione!) che fa i suoi esclusivi interessi, che ogni sua azione è finalizzata a farlo rafforzare, che non mantiene le promesse (non vado avanti perché sono argomentazioni stranote) e diciamo "SI" ad un referendum che consegna l'Italia ad un solo Partito? Il Suo Partito?
In nome di che cosa? Di una riforma elettorale che NON AVVERRA' MAI?
Svegliamoci.
Diciamo di no ad un referendum che consentirebbe al Popolo della "Libertà" di diventare l'unico partito in grado di governare fregandosene di tutto e di tutti.
Quindi: no a tanti tatticismi (noi, l'UDC, cosa vuole il PD, ecc...). Il problema è serio ed a me sembra che troppi di noi stiano guardando al dito e non alla Luna.

Carissimo Massimo,
l’appoggio indiretto dato da ADP al referendum, firmando sorridente i quesiti cucinati dalla strana coppia Segni-Guzzetta, mi ha lasciato, a suo tempo, basita.

Mi fa piacere sapere oggi che in IDV tu sia tra chi denuncia il pericolo insito in una legge indirettamente costruita, tramite referendum, ottenuta cioè, cancellando frasi e parole della legge porcata di Calderoli.

Ora, visti i rapporti di buon vicinato con la Lega (grazie al voto sul federalismo), l’unica via è quella di far partire una potente campagna a favore di un ripristino delle preferenze e dell’introduzione di uno sbarramento al 4 o 5% , un ritorno al proporzionale, insomma, per chiedere una legge elettorale che rispetti la nostra storia e la possibilità per gli elettori di scegliere i propri rappresentanti.

Calderoli, definendo “porcata” l’attuale legge elettorale che ormai porta il suo nome, ha già iniziato un percorso di AUTOCRITICA; bene, occorre portarlo fino in fondo perchè se il porcellum era una porcata con il referendum arriveremmo al “porcellissimus”.
Sappiamo tutti quanto in questo periodo i suini siano pericolosi, pertanto via con le disinfestazioni, via con una massiccia campagna di informazione che spieghi quanto sta accadendo e che porti a chiedere di mettere in cantiere una nuova legge elettorale che permetta di cambiare l’attuale nomenklatura al potere da troppo tempo, incapace di capire i cambiamenti sociali e pertanto incapace di governare.

L’obiettivo dichiarato sarà dunque far vincere i NO e un SI contro le candidature multiple per chiedere subito una nuova legge elettorale.
IDV+Lega+UDC+ ampi settori del PD + tutta la galassia dei partiti minori sono a mio parere motivati a sostenere questa battaglia, occorre partire al più presto, spiegare a tutti cosa sta succedendo visto che, e l’ho constatato di persona, anche persone acculturate e attente alla politica, nulla sanno del contenuto e degli effetti dei quesiti referendari.
Già questo fatto, l’ignoranza indotta e diffusa, è da denunciare poichè è parte integrante del “referendum truffa”!

p.s. sul blog di ADP da tempo lancio l’allarme sul referendum anche con O.T. col nick florance

Districarsi tra le leggi è vermanente peggio che trovarsi tra i rovi pungenti...
Tra il popolo si pensava: abrogano l'attuale legge (porcellum), si torna a quella prima.
Eh, eh... mica facile!!!
Ho dovuto leggere i testi dei tre quesiti (ma li avete letti?), prima di fare questo commento.
Senza la spiegazione (corredata) ovviamente non si sarebbe capito nulla, a meno di non andare a prendere il decreto del '57 con tutte le sue modifiche e con somma pazienza (molta, ma molta più che montare i famosi mobili svedesi!) andare a vedere i vari "commi": roba da super giuristi.
Veramente un labirinto, troppo complicato per una persona qualunque.

Ma 'sto Segni è veramente disinteressato?
O si sfrutta la sua "popolarità" di referendario (ereditata da quello famoso del '91) per proporre al popolo cose che in realtà servono ai soliti pochi interessatissimi personaggi?
L'allarme che sta lanciando l'On. Donadi è legittimo!
Come al solito dai media non passano queste informazioni, che anzi verranno taciute fino a che i vari interessi si paleseranno tramite le fumose dichiarazioni, che vedremo di sicuro tra poco da parte dei vari schieramenti... senza per altro entrare nel merito (come di consueto), ma dirigendo la c.d. opinione pubblica dove più è utile per gli scopi che i partiti si sono prefissati.
Si capisce ora meglio, perchè la Lega è contro. Perchè il PDL è favorevole. Come al solito non si capisce il perchè della posizione del PD (ah si! Crede ancora di essere l'unico partito di riferimento, con il PDL !!!). L'UDC ... bah, no comment (una bandiera al vento).
Speranza invece dal'IDV, un sollievo.

A me non piace il premio di maggioranza. Nè gli sbarramenti a percentuali così alte.
Con la "scusa" (è una scusa!) della difficile governabilità, abbiamo ridotto il Parlamento ad un oggetto di pura forma.
I Governi dovrebbere essere cosa diversa dai Parlamenti, SEPARATI, come separata dovrebbe essere la Magistratura.
Oggi non è così.
E non funziona.
Quindi a proposito di questo referendum (trappola), io voterò NO ai primi due quesiti e SI al terzo.

Abbiamo urgenza di avere una legge elettorale, dove si possa scegliere un (UNO, con nome e cognome) proprio candidato alla camera e uno al senato. Basta. Si chiama uninominale così? Bene!
Gli sbarramenti devono essere bassi (non più dell'1%). Si. Perchè altrimenti dovremmo avere quasi 1000 parlamentari, se non per garantire la massima rappresentatività al popolo?Al momento per andare al senato si devono prendere più dell'8% dei voti: vuol dire che se ci fossero tre candidati che arrivano al 7 ognuno, (3x7=21) non verrebbero eletti e il 21% degli elettori resterebbero senza parola...
Il Parlamento risponde agli italiani. E il Governo semplicemente dovrebbe occuparsi di amministrare i vari settori a livello economico, non di fare leggi (i decreti sono per le emergenze!), ne tanto meno di fare politica.
Invece...

A proposito della Lega (che non sopporto) hanno un grande ascendente sul popolino, i loro "valori" infatti fanno presa sulla gente, perchè agiscono sui più bassi (e insulsi) istinti delle persone. Praticamente discorsi da bar. E la gente ci si ritrova perchè il terrone a casa sua, il "marocchino" a casa sua, i soldi nostri ce li teniam noi... etc etc...piace alla gente.
Però credo sia opportuno da parte dell'IDV trovare una strategia (piano B) in comune con i Padani. I personaggi della Lega sono praticamente tutti dei fascisti travestiti da democratici riformisti, ma sono molto radicati sul territorio. Anche qua in Romagna hanno preso tanta fiducia tra la gente. Perchè promettono cose "pratiche" riscontrabili nel breve periodo dai cittadini.
Insomma andate a casa di Maroni e Bossi di persona, Tonino e Voi dell'IDV e trovate una soluzione ! Una alleanza?
Forse potrebbe essere una soluzione transitoria.

Siamo con voi. Buon lavoro.

Non ho idea di cosa sia giusto votare al referendum.
Mi atterrò alle indicazioni dell'IDV.
Vorrei dire alcune cose:
Sarò banale, ma la soluzione di tutti i mali parte Sicuramente dalla televisione/informazione. Non smetterò di sperare che EUROPA 7 possa trasmettere su scala nazionale e soprattutto che possa fare una tv diversa.
Parlo spesso con "l'uomo della strada" per cercare di capire perchè tanto disinteresse e tanta superficialità degli elettori, lo faccio attraverso dei forum che apparentemente trattano solo di scooter, avete capito bene, le discussioni le apro nel bar del forum del sito beverlyclub.net .
Dei segnali di speranza li avverto, ma leggo anche delle risposte che mi fanno cadere le braccia. Ora sono in contatto con ragazzi che si sono interessati e mi hanno chiesto maggiori informazioni. Ho chiesto loro di fare la CELLULA, proprio come me!
Sono stato più volte ammonito e censurato nel forum, perchè pur essendo ammesso PARLAR DI QUEL CHE SI VUOLE al bar del forum, le discussioni, le allusioni politiche non sono tollerate, da regolamento.
Non capisco perchè.
Ho spiegato loro del MITO DELLA CAVERNA di PLATONE, inizialmente è piaciuto, poi un moderatore del forum dalle limitate facoltà intellettuali, ha pensato bene di chiudere la discussione che piaceva a tanti.
Ho spiegato loro che le discussioni le ho volute aprire in QUEL sito internet perchè il voto di uno scooterista è UGUALE a quello di Massimo Donadi o del Rettore dell'università La Sapienza.
Discutere con persone di un certo livello intellettuale, o magari che si interessano alla politica, non avrebbe senso.
Molto meglio parlare con il cosiddetto "popolino", senza offesa.
Sono loro che fanno vincere il governo dei mediocri e che ci condannano ad essere sudditi come loro.
Prossimamente aprirò discussioni in altri forum che non hanno niente a che vedere con la politica.
Magari facendo il TARLO insieme ad altri riesco a illuminare qualche cervello spento. :-)
Spero con tutte le mie forze che l'ITALIA DEI VALORI possa porre fine alla televisione degli ultimi 15 anni.
Cordialità

Caro Massimo,
Ti ringrazio dell'e-mail che mi hai inviato per partecipare al dibattito. Altre voltre ti ho scritto ed altrettante volte mi hai risposto. Ci siamo trovati esattamente con le stesse idee e con gli stessi mezzi per lottare contro l'imminenza di una dittatura dolce o non dolce ma mediatica e quindi ancora più pericolosa perchè addormenta le coscienze.
Ma veniamo al tema: votare SI' o votare NO: chiedi il nostro sostegno e la nostra opinione. Ti giuro che prima di scriverti ho meditato a lungo e con la testa fra le mani. Dopo una lunga meditazione ho sviluppato due tesi e poi ho scelto. Ecco le tesi:
1- Se prevarrà il NO, o non ci sarà il quorum, vuol dire che rimarrà il "porcellum". Il Nuovo Re Sole, che la consorte ha chiamato "imperatore" (siamo lì), alle prossime elezioni al Parlamento, visto che mancano elementi per renderlo simile adn un postribolo, avrà l'oppotunità per farlo. Ora il Parlamento è il ricettacolo di piduisti, condannati, inquisiti e pregiudicati ecc con il postribolo facciamo tombola e saremo sui giornali di tutto il mondo. Sono andato oltre? Io penso di no. Pensa, se non fosse intervenuta la "regale" consorte chi avrebbe mandato in Europa? Vogliamo questo? IO NO!! Se ciò avverrà, io sto maturando in me per la prima volta di non recarmi alle urne.
2 - Se prevarrà il SI' si aprono diversi scenari che aprono molti dubbi. Questi dubbi che tu hai sono gli stessi che ho avuto io ed ho sciolto con un ragionamento, che fa affidamento sugli italiani e sulle Istituziuoni.
Vediamo. Tu paventi che con il premio di maggioranza al partito che ha avuto più voti si possa ripetere l'inizio di un nuovo "ventennio". Cioè, facciamo il nome, Berlusconi sentendosi sicuro di fare l'asso piglia tutto comincia a sbraitare per avere nuove elezioni, quindi lo scioglimento delle Camere. Prima osservazione: non possiamo paragonare l'allora Re d'Italia con il Presidente della Repubblica che è tenuto a rispettare e far rispettare la Costituzione. Sappiamo che lo scioglimento delle Camere è una prerogativa di Napolitano che dopo aver sentito Presidenti delle Camere e opposizione,se non ci sono possibilità di formare un nuovo governo scioglie le Camere. Secondo te con uno scenario da te evocato Napolitano scioglie le Camere con leggerezza? Io credo di no.
Seconda osservazione: ammettiamo che Berlusconi, PDL, venga accreditato di un 40-45% di consensi, l'altro 60-55% prono non si opporrebbe allo scioglimento delle camere ben sapendo a quali conseguenze si andrebbe incontro? Io non mi riferisco a te, a Tonino e l'Italia dei Valori ed al sottoscritto. So che combatterò con tutte le mie forze per far sì che i sette anni di prigionia di mio padre, come ti dissi in passato, non siano trascorsi invano. Ma gli altri? Ci seguiranno nella lotta? Io penso di sì, se tu e Tonino li tenete svegli.
IO VOTERO' SI. Non voglio un Parlamento ridotto a postribolo e rifugio di galeotti! Se ciò avverrà sarei disposto ad emigrare in un altro paese dove la Democrazia è reale e vera chiedendo asilo politico.
Ti sarei grato per un cenno di riscontro alla mia casella e-mail.
Se hai bisogno di un aiuto, sono pronto.
Mario Alessandro POTALIVO

Trovo rassicurante che chi abbia alte responsabilità nell’Italia dei Valori vada con i piedi di piombo nel valutare le scelte che il partito è chiamato ad operare, tuttavia vedo lontano il pericolo di un eventuale “ listone Mussolini”.
Eravamo tutti preoccupati per il raggiungimento del quorum, ora lo siamo per una ottimistica vittoria dei “si”.
Ci sono nel mondo democrazie consolidate dove la leadership di governo è contesa da 2 grandi partiti e hanno livelli di libertà superiori al nostro( società di mercato e liberalizzazioni ne sono gli elementi più significativi).
Vorrei solo ricordare che è stata la frammentazione partitica a consegnare il Paese a Berlusconi rendendo ingovernabili tutti i precedenti governi del centro-sinistra.
Di più: in un contesto di coalizione elettorale e di governo la guida è affidata ad un rappresentante del maggior partito.
SALUTI

Siccome il referendum è diviso in tre formule dove nelle prime due si discute dei vari sistemi di punteggio e collegi vari,e nell'ultimo si parla di scegliere le preferenze, chiedo e propongo: non si può dire no ai primi due e si al terzo?

cari amici, e caro massino donadi, i tuo rifeirmento alla legge Acerbo è del tutto pertinenente. Dare la maggiornanza alla lista che prende piu voti è l'anticamera della dittatura. NOn possiamo fare questo regalo al signor B.

Carissimo Massimo, la tua e' una di quelle notizie , oltrtutto correttamente inquadrate, che mettono i brividi. E' come dire che al peggio non c'è mai fine, tenendo presente che gia' da tempo siamo in un regime vero e proprio, come M.TRAVAGLIO ha incontrovertibilmente dimostrato. QUID FACIAMUS?
Non possiamo limitarci certo a "sperare" in una mancanza di quorum, o in una vittoria dei NO : il rischio è troppo forte e ciascuna soluzione sartebbe comunque peggiore dell'altra.Tu temi una dittatura, io penso che è talmente grave in cancro che , un giono dopo l'altro, da 15 anni, corrode quel che rimaneva della democrazia in Italia, che, per paradossale che sia un iscritto all'IDV a dirlo, io penso( mi rendo conto che forse e' utopico) ad una unione di forza dei nostri migliori ingegni ( non ti faccio la lista, ma è facile immaginare chi e a quanti potrebbero essere, che , con un colpo di stato o, extrema ratio, una nuova guerra civile, mettano uno STOP a tale degenerazione. A mali estremi, estremi rimedi. Lascio ad altri commentatori indicare soluzioni meno traumatiche e/o violente.

Concordo pienamente con Lei Onorevole. Io non me la sento di votare a favore di una norma che consegna il 51% a Berlusconi. Non capisco perché Di Pietro continui a dichiararsi favorevole e indica di votare Si. In questo caso non è Berlusconi che sbaglia siamo noi di IDV. Mi sembra di capire che IDV spinga per il SI al referendum convinta che cmq non ci sarà il quorum e quindi (per fortuna) non passerà. Ma questa volta abbiamo fatto male i conti. Se B. con tutte le sue TV decide di chiamare a raccolta i suoi elettori il quorum verrà raggiunto lui si troverà ad avere il potenziale 51% e indirà immediatamente nuove elezioni.

Infatti,i media e prima ancora i libri di storia hanno fatto passare il Fascismo ed il Nazismo come un "golpe politico"mentre in realtà presero il potere democraticamente votati dal popolo.A volte i morti ritornano...sta a noi non farli ritornare,perchè se ci affidiamo a questi parlamentari dell'opposizione del Pd,portaborse e burattini della Prima repubblica,"struzzi politici"che volevano fermare Berlusconi patteggiando,ma al soldo degli stessi padroni americani e anglo-giudaici,beh incoroniamo direttamente Berlusconi,senza combattere contro i mulini al vento.E ve lo scrive uno che da sempre sostiene Di Pietro codice sostenitore 88384

Non ho letto i commenti ma vorrei comunque ipotizzare una linea dazione che spero sia condivisibile. Io sono uno di quelli che sperava ed era convinto che il referendum fosse quello che abrogava in toto la legge porcata e che ha amaramente scoperto che così non ra. Ora mi è stato indicato da un lgale una possibile strategia che ritengo non debba essere disattesa. Dato che di questo referendum non se ne fa niente nessun uomo di buona volontà e dato che l'espressione di voto è sempre un diritto/dovere per quale motivo non presentarci massicciamnte in numero al seggio elettorale RIFIUTANDOCI DI VOTARE? Praticamente csì facendo si raggiungerebbe il quorum previsto dei votanti che non figurerebbero come inadempienti al voto, non si incrementerebbeo le schede nulle percé non verrebbero computate in quel novero, si metterebbero in difficoltà serie i presidenti del seggio e si darebbe comunque un segnale forte. Detto così sembrerebbe anche semplice, in fondo. Prego qualcuno più competente di me di darmi un'eventuale smentita. Grazie. Io sto per divulgare questa ipotesi di azione. Vorrei conferma qualificata della sua bontà o meno.

La posta in gioco è micidiale. Forse bisognava pensarci prima. Potrei sbagliarmi, ovviamente, ma il " SI'" ai primi due quesiti del referendum fa sparire le coalizioni e apre la vittoria solo ad un partito sui due maggiori ( restano solo due partiti e tutti gli altri spariscono).
E' una definitiva vittoria di D'Alema per far morire la sinistra ?
Solo il PDL può vincere da solo.
Pd e IdV possono vincere solo se si associano, magari con altri partiti. Ecco i numeri : sfidare col 24% dei voti uno che ha il 43% mi pare proprio una lotta impari. Eppure è quel che rischia di accadere.
La vecchia pretesa di Veltroni di mandare il Pd alla vittoria da solo e di fare a meno anche di Di Pietro è una pretesa folle. E ora Franceschini che fa, la ripete? Cui prodest ?
.

Carissimo Donadi,
ho visto che finalmente nelle sue parole emerge la giusta preoccupazione sull'esito del referendum per la legge residuale che resterebbe in vigore e che rappresenta proprio il bis della famigerata legge Acerbo e che anche lei si pone il dubbio se non convenga fare qualcosa.
Per parte mia, modestissimamente, in calce ad una mail che ho inviato a Giaretta per le europee, ho mandato anche il seguente testo, che aggiungo per conoscenza ora:
Padova, 22/4/09 - A PAOLO GIARETTA ED ALTRI - omissis - POST SCRIPTUM.
Leggo ora, come se non bastasse già la sequela di errori passati, che - inseguendo ancora una volta il “nuovismo” e le scriteriate posizioni di Segni e dei suoi nuovi seguaci tipo Guzzetta - il PD non solo si adopera perché il referendum avvenga almeno il 21/6 in concomitanza dei ballottaggi, quindi con un evidente incentivo alla partecipazione ed a rendere valida la consultazione, danneggiando chi vuole la vittoria del No, ma addirittura si appresta a suggerire di votare Si. Ho visto le motivazione di Dario e di Rosi secondo cui il voto a favore non sarebbe motivato da un apprezzamento per il modello di legge elettorale che uscirebbe dall'abrogazione della legge attuale, ma piuttosto una premessa per modificare il sistema di voto costringendo il Parlamento ad andare ad una nuova legge.
Rosi addirittura sostiene che dicendo di no all'attuale legge si vadano a determinare le condizioni per una riforma elettorale la quale, comunque - e la Corte Costituzionale non consentirebbe il contrario -, dovrebbe poi rispettare l'esito referendario.
Personalmente giudico che la legge residuale dal referendum è sostanzialmente la copia della famigerata legge Acerbo, con la quale il fascismo con parvenza di legittimazione democratica si trasformò in regime e in dittatura. Perché con la maggioranza relativa dei voti consente la conquista della maggioranza assoluta dei seggi parlamentari e concede il relativo premio di stabilità non alla “coalizione”, ma alla lista cioè al partito singolo ! Molto peggio del “Porcellum” oggi in vigore.
Il referendum, nato forse con altre intenzioni e in periodo diverso, oggi sembra fatto apposta per favorire Berlusconi e d’altro lato sempre i “soliti idioti” sono stati classificati tali perché proponendosi cose diverse, favorivano l’avversario!!! Non a caso Berlusconi, che ha fior fiore di consiglieri, ha nel frattempo realizzato il PDL che è già pronto a fare la scorpacciata di seggi dopo un esito favorevole del referendum.
Pensiamo a cosa succederebbe se, vinte alla grande le amministrative e le europee del 6-7 giugno, Berlusconi vedesse anche il referendum con il quorum di validità garantito e con la vittoria del Si. Il parlamento attuale – inevitabilmente - sarebbe subito ritenuto “delegittimato”, quindi più o meno immediate elezioni politiche anticipate e filotto gigantesco grazie alla nuova indecente legge elettorale! Quella di una paziente e migliorativa discussione by-partisan in parlamento per fare una buona legge elettorale è tutta una fantasia e un’illusione. Fra l’altro dentro il PD non si sa neppure quali sono le posizioni dominanti e quale sia una “buona” legge elettorale. C’è chi crede al sistema proporzionale alla tedesca, preferenze comprese. Chi pensa al presidenzialismo e al sistema elettorale conseguente (ma in Italia il presidenzialismo non avrebbe i contrappesi fondamentali e autorevoli che ha negli Stati Uniti). C’è chi pensa al semi-presidenzialismo alla francese, (ma in Italia non ci sarebbe la possibilità di un controllo del parlamento, perché esso sarebbe completamente nelle mani del soggetto-presidente, cioè Berlusconi, che comanda il partito di maggioranza relativa che diventerebbe maggioritario assoluto.
Un partito che non ha una visione costituzionale, istituzionale e elettorale convintamente comune “non” è un partito, ma un’armata brancaleone di dirigenti timorosi di essere congedati e pensionati.
Del resto, prevedibilmente, nel PD ci sarà una grande differenziazione fra Si e No. La speranza di cambiare la legge se viene modificata col referendum è una speranza pia e fallace. La previsione più veritiera è che, ancora una volta, credendo di essere più intelligenti, si finisca col fallire e favorire l’avversario. Com’è avvenuto col povero Veltroni e colla sua illusione del dialogo col cavaliere e soprattutto dell’isolazionismo e dell’autosufficienza. La vocazione maggioritaria è finita sotto i tacchi e il Pd rischia di finire in cantina.
Credo che anche Dario, data la buona scuola, si renda conto che la partita del 6-7 giugno è pressoché persa. Dovrebbe assegnarne la responsabilità a Veltroni (che non a caso si è rifatto vivo solo per spalleggiarla Serracchiani….) e alla sua insipiente nomenclatura (che giustamente non è stata candidata alle europee) e lasciata loro l’ultima soddisfazione del referendum, chiamarsi fuori per non essere travolto dal risultato prevedibile.
Ovviamente al referendum, se ci saranno dei “democratici per il Si”, dovranno esserci anche dei “democratici per il No”. Tra l’altro saranno quelli, unici, in grado di tessere rapporti con la sinistra, con l’Udc, e con i difensori della Costituzione. Soprattutto se vincesse il No o non ci fosse il quorum, che è la stessa cosa, il Parlamento sarebbe realmente spinto ad occuparsi della legge elettorale, in connessione ed in coerenza con il dibattito sulle riforme istituzionali. Seguendo queste e non precedendole, come purtroppo è successo surrettiziamente e dannosamente dal primo malefico referendum Segni del 9 giugno 1991 ad oggi.

Cordiali saluti

Cristiano Zironi, Padova

Concordo sull'analisi : il rischio esiste . La legge elettorale e' una porcata , ma questo referendum contiene un'incognita che potrebbero renderla peggiore . Da un lato e' necessario e utile che si ritorni alle preferenze per avere degli eletti e non dei nominati in parlamento , dall'altro il premio di maggioranza rischia di regalare l'Italia al partito di Berluscni a vita .Un bel dilemma . Unica limitazione che essendo un partito ad personam ed avendo la "personam" gia superato i 70 non dovrebbe durare piu' di 10 o 15 anni .

Le intenzioni di Berlusconi sono chiare, però c'è da tener conto che il premio di maggioranza si applica a posteriori, cioè si applica al partito con più voti della coalizione vincente. Prima vanno vinte le elezioni. E da qui al futuro più e meno prossimo non sappiamo quali saranno le future coalizioni, considerando di mezzo le elezioni europee che concretizzeranno i sondaggi e potrebbero far tornare in auge i partiti di sinistra radicale (e anche la destra radicale), poi appunto il referendum a seguire, e le scelte conseguenti della Lega, il girovagare dell'Udc, il Partito Democratico che avrà il congresso in autunno e che potrebbe anche scindersi oppure anche ritrovare uno slancio incredibile e recuperare credibilità. Le variabili sono moltissime, ma come detto per avere il premio di maggioranza bisogna per prima cosa vincere le elezioni e non sappiamo quali saranno le prossime coalizioni, e se ci saranno coalizioni. Allo stato attuale delle cose poi le prossime elezioni politiche sono date per il 2013 (pure quelle per il Presidente della Repubblica) e probabilmente la Lega, nel caso il referendum passasse, dovrà digerire il boccone amaro pur di completare il federalismo fiscale con i decreti attuativi e portare a compimento anche il federalismo costituzionale. In ogni caso l'Idv resta un punto di riferimento fermo e forte e potrà diventarlo ancor più.

Una giusta peroccupazione fin da quando Di Pietro mi invitò, come rappresentante della "Società Civile" di Manfredonia, a raccogliere le firme per il maggioritario. Allora non ero convinto ma ritenevo che bisognava fare qualcosa per cambiare un sistema elettorale obsoletoe produttore di cotomie asfissianti. Oggi sono ancora più preoccupato perchè la gente è incazzata e disorientata. L'egemonia della informazione alimenta le incertezze e annichila ogni forma di reazione e tentativi di contrasto al malcostume politico. Si avverte tra la gente uno scollamento per la mancanza di un vero punto di riferimeto. L'Italia dei Valori non riesce compiutamente a rappresentare le istanze dei delusi e dei senza patria sia perchè non ci è dato lo spazio per informare delle nostre giuste battaglie sia perchè nel nostro ventre si annidano personaggi che non hanno titolo nè voglia di rispettare quella famosa "Carta dei Valori". Il mercimonio politico sta diventando, in alcune nostre realtà, il credo per raccattare consensi che puntualmente sublimano quando non vedono soddisfare le soggettive pretese.
Le tue preoccupazioni trovano in me un portone sfondato già da tempo tant'è che avevo deciso in cuor mio di non impegnarmi più di tanto a fare campagna referrendaria. Ho sempre sostenuto che bisognava realizzare le condizioni per un proporzionale con sbarramento al 4 per cento in due diverse coalizioni con vincoli di conservare la casacca fino a fine legislatura. Una riforma elettorale per la governabilità fatta di vere rappresenttanze è necessaria, come è necessario organizzare il nostro partito con regole precise e con ruoli ben definiti per non consentire, a soggetti in cerca d'autore, di devastare il nostro lavoro meticoloso e certosino di 14 anni di sacrifici investiti nel coinvolgere soggetti sani e avulsi da fini reconditi e intrisi di vecchia politica.
Pino Delle Noci
Manfredonia

In effetti il rischio insito nella traduzione in quesito referendario della richiesta di soppressione della "legge porcata" appare elevatissimo. Questo rischio e' sostanzialmente collegato allo spostamento del premio di maggioranza dalla "coalizione" alla "lista" con il maggior numero di consensi. In questo caso la possibilità di Berlusconi di raggiungere il 51% non sarebbe piu' cosi' remota e il rischio di consegnare a lui e ai post(?)fascisti le chiavi della liberta' e' insostenibile. Berlusconi si è fuso con AN (che certamente non ostacola un progetto autoritario) proprio in questa ottica e in questa ottica la Lega sta facendo, per fortuna, una feroce resistenza. Il pericolo e' stato chiaramente colto dai radicali che hanno denunciato lo stravolgimento della volonta' referendaria "ad usum" di Berlusconi. Per quanto si vede oggi, pur essendo uno dei firmatari, non posso che augurarmi il fallimento del referendum. Abbiamo un sistema porcata ma Berlusconi ancora non ha - almeno giuridicamente - il controllo totale dell'Italia. Urge un dibattito.

Condivido tutte le preoccupazioni. Io stesso ho partecipato alla raccolta firme per

il referendum condividendo la necessità di superare una legge "porcata", ma il cadere

in una situazione peggiore, per concorrenza di comuni interessi tra PD e PD-L ,

obbliga a essere conseguenti.

Caro Massimo,
anche a me questo referendum non piace affatto. Trovo che Berlusconi abbia fiutato un'ottima occasione per proseguire in modo più spedito nei suoi progetti. Il tuo intervento è opportuno e utilissimo, perchè dà la sveglia e ci mette in guardia.
Stai facendo un ottimo lavoro, ti invio un caro saluto da Pisa, Antonio Cassone

scusate, un ottimo...

Ho paura.
Temo di vivere in uno stato non democratico, dove la donna torna alla stregua della velina senza cervello, da usare.
Se io abitassi a L'Aquila ora come ora cambierei città.
Se l'Italia diventasse una dittatura, me ne andrei.
Seguirò le indicazioni di Italia dei Valori perchè finora ne condivido le tematiche e le scelte.
Il federalismo, se non si ferma alla pura teoria, sarebbe un'ottimo banco di prova soprattutto per le regioni del sud che potrebbero ricominciare (se avessero una classe dirigente politica MIGLIORE e meno infiltrata/imparentata).
Sono preoccupata.
Con questo referendum che dovrebbe dare la possibilità, la libertà di esprimersi al singolo cittadino, rischiamo, dicendo SI, ora come ora, di consegnare la nostra amata Italia a chi non se la merita.
E non lo dico solo io. E' una frase che condivido.
Caro Massimo, non vogliamo sbagliare, non POSSIAMO sbagliare.
Che il cittadino si esprima è un diritto, è per me meraviglioso, poter dire ancora la mia, ma cosa rischiamo?
Purtroppo io non ho la soluzione.
Non mi piace votare un simbolo e poi essere rappresentata da un ladro.
In qualsiasi coalizione.
Forse, per la prima volta, mi asterrò dal votare al referendum.
Con grande dolore
Silvia

in condizioni normali non ci sarebbero dubbi : un bel "si" e...via.
oggi , lo ripeto , non siamo in condizioni normali , c'è un dittatore alle porte e ...bisogna chiuderle !
il referendum lo può rendere invincibile , cerchiamo un accordo , non facciamogli un altro favore , ne abbiamo fatti troppi !

C'è da dire però, che l'attuale legge elettorale ha portato nelle elezioni 2006 alla ingovernabilità dell'esecutivo Prodi. Il minimo vantaggio di consenso ha ridotto il senato a una maggioranza di pochissime unità, spesso con l'uso dei senatori a vita. C'è da tener conto però che l'attuale legge elettorale, pur violando la costituzione, assegna un numero di seggi fisso per le regioni della Valle D'Aosta e del Trentino Alto Adige, se queste due regioni fossero state conteggiate al pari delle altre nell'elezione del senato (che è su base regionale), il centrosinistra avrebbe vinto nel 2006 non con 24.000 voti ma con ulteriori trecentomila consensi, che si sarebbero tradotti su un numero di seggi diverso da quello che poi è risultato. Ad ogni modo, il premio di maggioranza spalmato su tutti i partiti della coalizione ha portato a una fragile maggioranza nella sede di Palazzo Madama, in quanto il premio per il senato è attribuito regione per regione e non su base nazionale (come è per la Camera, ma costituzionalmente è corretto così). Analizzando i tre quesiti, per prima cosa c'è da dire che il terzo, che comporterebbe l'abrogazione delle candidature multiple con conseguente opzione su chi far sedere al parlamento da parte di chi è stato plurieletto in più circoscrizioni, è onesto che abbia esito positivo. Invece a pensarci bene, con riguardo al primo quesito, considerando che con la legge attuale alla Camera, vuoi perchè è a base nazionale, vuoi perchè il numero dei deputati è maggiore di quello dei senatori, una modifica del premio di maggioranza non occorre affatto ma il tutto è già molto solido allo stato attuale delle cose, distribuendo il premio a tutte le liste coalizzate. Invece, con riguardo al secondo quesito relativo al Senato, per quanto detto in precedenza sarebbe opportuno un esito favorevole in maniera che una sola delle liste coalizzate prenda il premio di maggioranza, ricordandosi comunque che ciò avviene sempre su base regionale, ma in ogni caso darebbe quella solidità auspicata; per il Senato sarebbe utile sia per avere una voce forte nella maggioranza, sia per avere una voce forte nell'opposizione, perchè del resto essendo a base regionale c'è pur sempre qualche regione dove prevale l'opposizione, che sia di destra o di sinistra si intenda. Quindi a conti fatti penso che l'idea più consona sia quella del "doppio binario" tra Camera e Senato, ovvero che alla Camera resti la legge attuale, dando quindi più voce a tutte le liste della coalizione di maggioranza, mentre al Senato che cambi con il Si al secondo quesito. Quindi 1° quesito NO, 2° quesito SI, 3° quesito SI. Sarebbe la soluzione più equilibrata che andrebbe ad aggiustare solo dove occorre, quindi al Senato e il fenomeno delle candidature multiple. Detto ciò c'è da considerare che comunque vada, se si entra nell'ottica di una riforma costituzionale che preveda la riduzione dei parlamentari, l'unicameralismo e un Senato delle autonomie, tutte le modifiche che si faranno ora con o senza referendum durerebbero comunque poco tempo perchè per forza di cose, con una riforma costituzionale di tal genere, ci sarà da rivedere anche la legge elettorale. Quindi tutto ciò che esce dalla porta potrà rientrare dalla finestra, l'unica preoccupazione è però quella di un'eccessivo rafforzamento del partito di maggioranza relativa per quanto riguarda la Camera se passasse il quesito 1, perchè farebbe mancare un po' la tradizionale "pluralità" della Camera dei Deputati.

Auguro le migliori cose

Nicola Galetto (Verona)

la Lega sa che se Berlusconi va alle elezioni sarà cancellata. Così pure l'UDC di Casini.
Basterà proporre, dopo il referendum, un governo di salvezza nazionale che perfezioni le storture della legge. Un governo che risolva anche il conflitto di interessi e dopo qualche tempo ed altre necessarie riforme democratiche condivise, andare alle elezioni. Sarà una battaglia durissima, ma è una battaglia da fare correndo tutti i rischi. Stavolta il popolo italiano non si farà fregare e la lega non mi sembra che, insieme e Casini, abbia smanie suicide.
Ormai la democrazia rimastaci adesso è così poca che non credo si noterà la differenza in caso di sconfitta

ciao massimo , sono convinto che il referendum , così come formulato sia un grande favore a berlusconi , tale da renderlo inattaccabile sino a quando sarà lui a guidare il pdl .
a mio avviso se ci sarà il quorum , ci sarà anhe la vittoria del "si" con probabili nuove elezioni ( berlusconi , a questo punto , avrebbe tutto l'interesse a provocarle e mi sembra che ci stia già provando visto come sta trattando la lega ) .
a questo punto l'unico modo per evitare questa jattura è un accordo a tutto campo con chi non chi ha tutto da perdere ( in pratica tutti gli schieramenti eccetto il pdl ) e cercare di fare una nuova legge elettorale.
questo potrebbe , forse , sparigliare anche le carte delle alleanze tra pdl e lega .
io ci proverei !

Non mi sembra che Berlusconi goda del consenso necessario per sovvertire il regime democratico e istituire una dittatura, cosa che peraltro non mi sembra immaginabile nel contesto delle relazioni che l'Italia ha oggi con le altre democrazie occidentali. Infine a Berlusconi, grazie al potere mediatico che ha, riesce assai meglio svuotare la democrazia di significato reale, e mantenere in vita un simulacro formale di democrazia. Ma questo processo è già avviato e non si fermerà con questo referendum. Dunque nel complesso penso convenga andare a votare e votare si.

Da mesi vado dicendo/scrivendo che dobbiamo rendere resistibile l'ascesa di Arturo Ui. Mi rifaccio a un testo teatrale di B. Brecht che traspone l'ascesa di Hitler nell'ambiente dei gangster americani e mostra, gradino per gradino, l'ascesa del più duro di loro, che si fa largo tra eliminazioni e soprusi, conquistando la cupola appunto gradino per gradino, ognuno dei quali avrebbe potuto essere resistito. La letteratura, la storia, la cultura, l'umanità non ci hanno insegnato nulla nemmeno questa volta, e stiamo piombando nel più assurdo dei regimi, quello di un essere che cerca il potere per non dover fare i conti davanti alla giustizia umana, giustizia della quale, con l'appoggio dei vari Ghedini, Alfano, Pecorella, Bongiorno e simili, si appresta a fare strame. Mi risuona la dichiarazione di voto contrario alla fiducia al governo dell'onorevole Di Pietro e ripenso alle occasioni in cui l'IdV ha messo in guardia da questo abominio. Vi ringrazio.
Soprattutto ripenso all'appassionata interrogazione dell'on. Di Pietro, nella quale si constatava come oggi si ravvisi il reato di attacco alla Costituzione (cito a senso) soltanto quando vi sia un attacco violento. Io ho paura da molto tempo, e sono consapevole che un'opinione pubblica assuefatta, drogata dalle tv imbroglio non saprà arginare, anzi appoggerà l'ascesa dell'abominio. Soltanto la sofferenza fa rinsavire gli uomini, li fa ridiventare umani, credo di poterlo constatare. Per quanto mi riguarda sono impegnata in una resistenza tutta personale ma condivisa al fianco dei Servitori dello Stato onesti, dalla schiena dritta, che ancora una volta la convergenza di poteri osceni che guida i fili del burattinaio berlusconi sta cercando di far fuori per poter perpetuare il proprio potere. Io so. Not in my name.

Carissimo Donadi,
ripongo in te la massima fiducia perché mi sembri una persona onesta e preparata, aliena dalle piazzate da teatrante tanto care alla platea italiana. Ho avuto conferma del tuo stile e della tua compostezza dalla trasmissione di Gad Lerner di lunedì scorso ove chiunque, al tuo posto, avrebbe perso le staffe non tanto per le menzogne e le provocazioni degli avversari, quanto per il comportamento del conduttore classificabile come il Vespa del PD. Non mi dilungo sugli interventi di Vattimo, stizzosi, incomprensibili e inconcludenti e nemmeno su quelli di Schiavone che, secondo me, disonora l'Università dove hanno insegnato Salvemini, Calamandrei e Garin e dove anch'io, modestamente, ho avuto la fortuna di concludere il mio ciclo di studi. Che se lo tenga il Pd e che buon pro gli faccia. A questo punto però vorrei che tu spiegassi a me e anche ad altri, perché non credo di essere il solo a nutrire questi dubbi, come diavolo si deve votare ai referenda giacché mi pare che in ogni modo resti sconfitta la democrazia. Sarei tentato di votare no, o di non andare a votare, perché così sceglierei il male minore. Infatti se con il porcellum si lascia in mano ai capipartito la scelta dei candidati, se passa il "sì" c'è il rischio di votare un'altra volta sola e poi più. Per favore rispondimi e spiegami. Grazie.

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