PRIMO CONGRESSO NAZIONALE IDV. SI PARTE!!

 

PRIMO CONGRESSO NAZIONALE IDVPRIMO CONGRESSO NAZIONALE IDV

Pubblico il testo integrale del mio intervento al primo congresso nazionale dell'Italia dei Valori. (Clicca qui per guardare il VIDEO - prima parte/seconda parte)

Caro Presidente, amiche ed amici

oggi Italia dei Valori celebra il suo primo congresso nazionale. E’ quasi un sogno che si avvera per chi come me ha sempre sperato che potesse nascere in questo nostro difficile e martoriato paese, un partito nuovo … diverso, un partito che mette al centro di tutto una speranza, quella del riscatto morale della politica e della vita pubblica, che opera per la difesa della costituzione, l’affermazione di valori di trasparenza ed onestà. E questo congresso oggi è il nostro sogno che si avvera!!!!
Ed è a Te Antonio, al leader e all’amico, che voglio rivolgere il mio primo pensiero.
Grazie. (……) Grazie, Antonio, per tutto quello che hai reso possibile. Sii orgoglioso di averci portati fino a qui.
Da nulla, se non dal tuo coraggio, è nato tutto questo ed il coraggio, diceva Churchill, è la prima delle qualità umane, perché è quella che garantisce le altre. A nulla servono onestà, lealtà, rigore morale se a renderli fermi non c’è il coraggio.
Sembra l’avverarsi di un sogno….. dicevo, ma si sa….., quando i sogni si avverano, subito si coprono della polvere della realtà e purtroppo oggi, nel nostro paese, l’aria è intrisa della polvere della menzogna e  della disinformazione.
Oggi è di nuovo il tempo delle macchinazioni, delle congiure e delle bugie. E’ ripartita  l’opera squallida e vile di chi cerca di colpire, ancora una volta, la storia di Mani Pulite, la storia personale di Di Pietro, l’Italia dei Valori, attraverso attività vigliacche fatte di insinuazioni, di illazioni…… basate sul nulla…… certo, ma che intanto “media” compiacenti trasformeranno in sospetto diffuso a reti unificate.
Burattinai politici e del mondo economico finanziario manovrano nell’ombra per difendere quell’intreccio malato tra affari e politica che regge questo paese da cinquant’anni.
E noi siamo un pericolo per questo sistema di potere. Perché non facciamo sconti……perché non siamo in vendita……. perché non siamo disponibili a sacrificare l’interesse collettivo all’interesse particolare di nessuno.
A questi burattinai della disinformazione e del sospetto diciamo che hanno ragione. Hanno ragione ad avere timore di noi perché sappiamo che loro sono il male di questo paese. Ma il male non trionferà fino a quando gli uomini per bene continueranno a battersi, e noi non ci fermeremo mai, mai!!!

Non ci fermeremo anche perché è già iniziata una stagione nuova di IDV. Perché con questi valori “dentro di noi”, dobbiamo guardare al paese che sta “intorno a noi”. La strada è tracciata ed il cammino è già ben avviato.
Questo congresso deve essere anche l’occasione per rompere i luoghi comuni. Spezziamo le catene di chi ci vuole inchiodati alla dimensione unica della giustizia e dell’antiberlusconismo. Altri vivono nell’incubo della giustizia (ed evidentemente  hanno le loro buone ragioni). Perché IDV è già oggi un partito che ha radici possenti che crescono nel paese, tra la gente, tra i lavoratori in cassa integrazione, tra quelli che il lavoro lo hanno perso del tutto, tra i giovani precari, tra i ricercatori senza futuro. Ma anche a fianco di quel sistema di micro, piccole e medie imprese che è la spina dorsale del paese e che improvvisamente si è trovato nel mezzo della più grande crisi dal dopoguerra senza che il governo abbia mosso un dito per aiutarle. Lavoro ed impresa oggi possono e debbono essere alleati in molte battaglie per la crescita e lo sviluppo economico, in un paese dove solo il lavoro è tassato e le rendite sono quasi paradisi fiscali in patria.
Costruiamo un Paese migliore per i nostri figli, un Paese dove il merito, l’impegno, le capacità siano il metro di giudizio collettivo. Un Paese dove siano aboliti per sempre i familismi i corporativismi le mille caste piccole e grandi, dove la meritocrazia sia l’unica strada per raggiungere il successo.
Combattiamo le iniquità  anche quando questo significherà  cambiare il nostro modo di pensare. E la prima e la più grande iniquità è quella che ancora relega la donna in una posizione di non parità nel nostro paese. Dal lavoro, alla carriera, alla politica, alla famiglia, le resistenze culturali radicate nella nostra società creano un tetto di cristallo sopra la testa delle donne che schiaccia e rinnega il loro diritto ad una piena affermazione. Vorrei che il prossimo candidato presidente del consiglio di centrosinistra dicesse che il primo, il primo….. punto del suo programma di governo è quello di portare l’occupazione femminile in Italia dal vergognoso 45% almeno a livelli medi europei. Questa sarebbe la vera rivoluzione del riformismo in Italia!!!!
Battiamoci per l’ambiente, per le energie rinnovabili, per l’acqua pubblica, smascheriamo il governo su quel grande bidone che è il nucleare italiano.
Siamo però consapevoli che per realizzare grandi progetti servono alleati. IDV deve essere protagonista di una stagione di rinascita del centrosinistra italiano. Perché ce lo dobbiamo dire con franchezza. Dalle elezioni politiche del 1996 in poi non è più esistita in Italia una coalizione nel senso nobile del termine, che nascesse prima dalla condivisione di un progetto e di un obiettivo. Abbiamo avuto solo matrimoni di convenienza o caravanserragli buoni a vincere un giorno ma non a governare il giorno dopo.
E’ tempo di costruire alleanze su percorsi valoriali. E’ tempo di costruire cantieri veri, non laboratori “per apprendisti stregoni”, che cercano di costruire in provetta delle chimere destinate a saltare in aria alla prova del consenso popolare. E’ tempo di realizzare un cantiere ambizioso, ma  laborioso e silenzioso, animato da spirito costituente, dove ciascuno dia con generosità e spirito anche di sacrificio il suo contributo. Dio solo sa se questo Paese ne ha bisogno! Oggi questo laboratorio parta dalle uniche due forze del centrosinistra presenti in parlamento, IDV e PD, e poi verifichi passo a passo fino dove e con chi ampliare il percorso. Con la sinistra cosiddetta radicale se saprà accettare la sfida del riformismo e del superamento dell’approccio ideologico all’azione di governo. Con l’UDC di oggi, quella delle alleanze last minute, che quasi fa rimpiangere l’affidabilità di Dini e di Mastella, o che vota le leggine incostituzionali di Berlusconi  mi pare davvero difficile. Ma se in futuro le condizioni dovessero cambiare dovrà essere chiaro fin dall’inizio del confronto che sulle libertà civili non si torna indietro. Testamento biologico, fecondazione assistita, aborto, scuola pubblica, diritti delle unioni civili per noi devono essere altrettante declinazioni della parola LIBERTA’.
Su Berlusconi, che intenzionalmente non ho citato, vorrei che parlasse Alexis de Toqueville del quale vi leggo poche righe.
“Quando il gusto per il benessere materiale si sviluppa più rapidamente della civiltà e dell’abitudine alla libertà, arriva un momento in cui gli uomini quasi perdono la testa alla vista dei beni che stanno per conquistare.

Non riescono a cogliere lo stretto legame che unisce il benessere di ciascuno alla prosperità di tutti. In casi del genere, non sarà neanche necessario strappare loro i diritti di cui godono: saranno loro stessi a privarsene volentieri. Se un individuo abile e ambizioso riesce a impadronirsi del potere in un simile momento critico, troverà la strada aperta a qualsivoglia sopruso.
«Se un potere dispotico si insediasse nei paesi democratici, esso avrebbe certamente caratteristiche diverse che nel passato; sarebbe più esteso ma più sopportabile, e degraderebbe gli uomini senza tormentarli.
Un sistema che potrebbe sembrare paterno, ma che al contrario cercherebbe di fissare gli uomini alla loro infanzia, preferendo che si divertano piuttosto che pensare [...].
De Toqueville ha scritto queste  parole pensando all’America del 1840, ma penso che questo pensiero contenga molto su cui anche gli italiani del 2010 dovrebbero riflettere.

Commenti

No vi prego, no è possibile.   Antonio, “tu quoque brute fili mi”  ?? Non riesco ancora credere che il Congresso del mio partito, dell’ Italia dei Valori,  si sia potuto/dovuto arrendere alla candidatura di  de luca.  Lo sentivo in diretta su sky, e mi aspettavo da un momento all’altro una serie di fischi e contestazioni e invece? Invece sentivo applausi anche da Di Pietro  ( ???!!! ) mentre de luca si autoassolveva in una sorta di  processo in diretta suo personale… ma come è stato possibile ciò ???Come è possibile che il Congresso si sia fatto imbambolare dalle schiocchezze che propinava ?? Io non so se sia colpevole o innocente dei reati che gli vengono contestati, ma non capisco perché lo si debba candidare per forza. Di Pietro, Donadi, come spiegherete questo ora ?? Ma lo sapete  che ghedine & c. vi faranno neri per questo ?Quanti voti in meno costerà questo a IdV solo per “provarci” in Campania ?? Perché Di Pietro  nel 1996 si è giustamente fatto da parte soltanto per degli avvisi  di garanzia e poi si accetta de luca ?? perché…?? non lo capisco perché…e non credo ci sia ‘calcolo politico’ che tenga , o timori  consegna della regione ai casalesi . Con de luca a chi la si consegna invece ???  Bastava dire a Bersani “NO DE LUCA NON VA !! prenditi al responsabilità di trovarne un altro. Punto!! E se questo doveva essere il prezzo, allora meglio dire  “muoia sansone con tutti i filistei”  Una mossa sbagliata invece,  che ci costerà cara , molto cara !!! Datemi un motivo sufficiente per non essere così amareggiato, perché a IdV io vorrei ancora continuare a crederci. E a questo punto la speranza per me ( ma credo per tantissimi altri ) si chiama Luigi de Magistris. Un saluto sconfortato Giuseppe Piscitello

Normal 0 21 false false false MicrosoftInternetExplorer4 Caro Massimo Donadi, - A noi dipietristi dell’Argentina è piaciuto molto il tuo primo intervento al Congresso Nazionale. - Siccome noi in genere dell’America Latina non avremo rappresentanti al Congresso Estero, vorremmo chiederti di presentare le nostre richieste per far capire quali sono le caratteristiche degli emigrati quaggiù. - 1.-  una mezza dozzina di patiti ( per esempio l’arch. Nicolò D’Ercole, l’ing. elettromeccanico Roberto Di Virgilio, il medico dermatologo e scrittore Domenico Mantella, l’arch. e costruttore Jorge Ariel Puglisi  ed io -ingegnere in pensione- ) possiamo ben tesserarci, e cioè fare un pagamento annuo, insignificante fronte alle nostre spese normali per i contatti con gli emigrati. - 2.-  è invece impensabile, e impossibile, chiedere pagamenti ( anche di un solo peso ) agli emigrati italiani, abituati e indignati a causa della disattenzione delle autorità e dei partiti italiani. - 3.-  quel che potremo fare è chiedere firme, ma solo se si otterrà soddisfazione alla richiesta del punto 6. - 4.-  il programma di IdV non contiene nessuna previsione per gli emigrati. - 5.-  dal canto nostro abbiamo ripetutamente informato quali sono le disposizioni e le leggi necessarie per noi. - 6.-  se l’IdV omologasse queste disposizioni gran parte degli emigrati voterebbe per essa. - 7.-  ci vorrebbero degli stanziamenti per una fitta propaganda ben spiegata sui giornali, e una moderata affissione di cartelli sulle pareti autorizzate, ma noi non vogliamo maneggiare soldi, per cui richiediamo la presenza in Argentina di un Tesoriere che farebbe direttamente le spese consensuate con noi. - 8.-  Previsione per le prossime tornate elettorali : se non ribaltiamo noi questa situazione, in Argentina e nel resto di America Latina vincerà alla grande il PDL con alla testa l’ex ambasciatore argentino nel Vaticano e grande leccapiedi del Cavaliere, Estéban Caselli ( che è anche candidato alla presidenza argentina nel 1911 ). - Se potrai presentare al nostro Presidente Antonio Di Pietro questi otto punti te ne saremo molto grati. - Con affetto, Carlo Mascarino ( classe 1935 ) e i suoi amici dipietristi. 

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