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Mi rincresce notare che qualche "inconveniente" (?) con gli universitari ce l'ha lei. Del resto, si sa, in Italia il titolo di studio conta poco o niente; quello che conta sono altre cose, ad esempio ostentare una ricchezza che non si ha, saper giocare a calcio, essere simpatici e giocherelloni, magari saperci fare con le donne: questi sono i lasciapassare qui da noi... Quelli che non rispondo a questi requisiti sono degli intellettuali snob. E' dall'Ottocento che gli italiani la pensano come lei.Come cittadino, e non come universitario, desidererei che chi mi governa avesse un minimo di cultura, fosse preparato a parlare con i suoi avversari facendosi capire, o almeno si sforzasse. E non credo nemmeno che sia necessario che vadano al Parlamento gli operai, i quali peraltro sanno fare molto meglio il loro lavoro di quanto Razzi sappia parlare l'italiano. E aggiungo anche che gli stessi operai sanno parlare benissimo la nostra lingua, come si è potuto vedere in tv nelle interviste ad alcuni di questi a Pomigliano!Vede che forse quello che crede che gli operai siano degli analfabeti è proprio lei?Concludo: dal momento che so bene l'italiano le posso anche dire che alla frase «ma la lingua italiana prima di tutto» manca VOLUTAMENTE un verbo. Forse lei ha avuto una maestra un po' rigida alle elementari! Un'intellettuale snob anche la maestra!

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