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Proprio così. Estirpare la diversità, la voce fuori dal coro, il dissenso....Non rimane più niente.E poi arriva il giorno che tocca a te, magari per un nonnulla, come i tuoi predecessori in verità.Questa è una grande citazione anche perchè Brecht la visse sulla sua pelle, perchè nel 1933 con l'avvento del nazismo, dovette lasciare la Germania e per molti anni condusse un'esistenza nomade- Austria, Svizzera, Danimarca- prima di stabilirsi negli Stati Uniti. E fu in questo esilio che scrisse le sue opere maggiori. Al di là dell'iniziale tentativo di trasformare il teatro secondo una prospettiva marxista, l'innovazione fu quella di creare un nuovo teatro socialmente impegnato. In questo teatro lo spettatore da semplice osservatore passivo, doveva essere messo in condizione di giudicare criticamente quanto veniva rappresentato e di collegarlo alla realtà sociale, fuori dal teatro. Sperimentare il modo di ostacolare l'identificazione del pubblico con quanto accade sulla scena e sollecitarne invece l'attenzione critica.Nei suoi drammi lo spettatore non doveva essere trascinato dalla continuità dell'azione ma doveva riflettere sulle implicazioni di ciò che aveva visto, per questo motivo spesso canzoni o brevi dialoghi interrompevano lo sviluppo della scena.Le attrezzature teatrali venivano esibite e davanti al pubblico operava i cambi di scena.Insomma tutti gli elementi della struttura drammatica e della produzione teatrale venivano usati da Brecht per raggiungere questo effetto . La rappresentazione anzichè immergere lo spettatore nell'armonia delllo spettacolo, doveva suscitare effetti contrastanti e solleciatere la riflessione critica.