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'Maggioranza-Opposizione' - dopo i tempi poco regolamentari di una legislatura giocata su un terreno ai limiti della impraticabilità, in un campo che s'è fatto palude sotto gli incessanti acquazzoni di scandali, ruberie, ripensamenti e tradimenti, e dopo aver disputato i tempi supplementari che stavolta non hanno sortito inciuci, aggiustamenti e ribaltoni vari, tanto era alto il livello di indecenza raggiunto - arrivano a giocarsi la partita ai calci di rigore. Si và ad oltranza: a colpi di mozione e l’ultimo rigore, quello decisivo, a calciarlo sarà proprio Gianfranco Fini! Il Pd ha presentato, alla Camera, insieme all'Idv la mozione di Sfiducia contro il governo. Il capogruppo alla Camera Dario Franceschini ha scritto al presidente della Camera Gianfranco Fini per chiedere di convocare subito una capigruppo che calendarizzi il voto sulla mozione. Subito dopo il gruppo del Pdl ha presentato al Senato la mozione di Fiducia al governo, primo firmatario il capogruppo Maurizio Gasparri. La mozione è di due righe: "Il Senato invita il governo a proseguire nella sua azione secondo le linee tracciate dal presidente del Consiglio on. Silvio Berlusconi". Ora la 'palla' passa quindi a Fini: un calcio di rigore e due porte - a sua disposizione - per realizzare un autogol a quello che è stato anche il ‘suo’ governo: segnare nella propria porta negando la Fiducia al Senato, o mettere la palla nella rete dell’opposizione votando la Sfiducia alla Camera! La palla è lì ferma sul dischetto: "Forza Gianfry tira sto' rigore"!

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