IL GRANDE SONNO DEL PD

 Umberto Bossi, Silvio Berluconi, Gianfranco FiniUmberto Bossi, Silvio Berluconi, Gianfranco Fini La compattezza del centrodestra si sta sciogliendo come neve al sole. Non c’è conflittualità e contrasto sui temi, come accadeva al governo Prodi,  ma reciproca disistima e disprezzo totale. Berlusconi, Fini e Bossi sono un patetico menage a trois, tre separati in casa che si odiano ma continuano a stare insieme solo per necessità. Da questo matrimonio andato in pezzi ciascuno vuole trarne il massimo profitto, chissenefrega del prezzo che il Paese paga. Fini, che ormai non ha più nulla a che spartire con questa maggioranza, ha intrapreso la sua strada ed il suo percorso individuale, Bossi, che ricatta apertamente il premier, insegue il suo sogno secessionista, Berlusconi che, come Hitler negli ultimi giorni è asserragliato nel bunker a difendersi da tutto e da tutti, insegue l’unico obiettivo di salvarsi dai processi e conservare il suo impero economico.C’è ne è abbastanza per mettere la parola fine a questo patetico matrimonio, a questa ormai ridicola parvenza di Governo. Ce ne sarebbe abbastanza se di mezzo non ci fosse il solito Pd. Di fronte a questo scenario, il maggior partito di opposizione, invece di cogliere l’attimo e dare una zampata che lasci il segno, come un’opposizione seria e decisa dovrebbe fare, mette sotto l’albero di Natale un doppio regalo a Berlusconi. I Dalemoni di turno, il segretario Bersani, Livia Turco, Nicola La Torre, criticano apertamente la piazza del No B-day, definendola addirittura pro-Berlusconi. I Letta di turno aprono al presidente del Consiglio sulla giustizia e propongono l’ennesimo patto della crostata. Se qualcuno nutrisse ancora qualche dubbio, è servito: il Pd, qualunque sia la faccia della medaglia, se deve scegliere a chi fare un favore, non sceglie gli italiani ed il Paese ma Berlusconi. Un po’ quello che accadde durante la trasmissione di Omnibus di qualche tempo fa, quando il senatore La Torre del Pd, invece di giocare di sponda con il sottoscritto e mettere in difficoltà l’esponente di turno della maggioranza, decise di andare in soccorso dell’onorevole Bocchino, passandogli l’ormai celebre pizzino.Io credo che questa maggioranza sia giunta al capolinea e che sia finito il tempo dei distinguo, dei se e dei ma, dei ma anche, dei distinguo, tutti sintomi evidenti della sindrome da primi della classe di cui la classe dirigente del Pd è afflitta da sempre. E’ tempo che il maggior partito di opposizione si dia la sveglia. Il 5 dicembre venga in piazza con noi, è l’occasione giusta. Questo Governo è in piedi per miracolo, va avanti per forza di inerzia, si regge sui personalismi e gli egoismi dei suoi protagonisti in cerca d’autore. Si odiano, non sono d’accordo su niente, non presentano un provvedimento legislativo ormai da tempo. Non governano più, anzi, non hanno mai governato. Che aspettiamo?

Commenti

Sicuramente il PD dorme, ma anche l'idv non è da meno, sono svegli ma fanno il gioco della maggioranza, almeno per quello che riguarda le liberalizzazioni: perchè il ddl Lannutti che dava una speranza di sviluppo alle parafarmacie è stato misteriosamente sostituito da un ddl (Astore, Belisario, Carlino, Mascitelli) che con una clamorosa inversione ad U ricopia il ddl Gasparri-Tomassini che, se approvato, provocherebbe la chiusura di 3000 parafarmacie e la perdita del lavoro per 5000 persone? Non servono solo le parole o le piazze per dimostrare di fare vera opposizione, servono anche i fatti, anche per dimostrare di non essere -come tutti- "influenzati" da lobby e corporazioni. 

Facebook segnala la lettera che Enrico Letta ha scritto su «La Repubblica».A prestoCaro DirettoreMiriam Mafai, nel suo editoriale di ieri, mi rivolge una serie di quesiti in merito alla qualità della nostra opposizione a Berlusconi. Provo a offrire alcune risposte. Questa settimana in Parlamento condurremo la nostra battaglia per far saltare il “processo breve”. Perché riteniamo sbagliato il provvedimento e ingiusto il ricatto che vi è alla base, cioè l’immunità per il premier o, in alternativa, lo sfascio ulteriore di una giustizia già in crisi. La linea del Pd l’ha espressa in modo chiaro Bersani domenica: “No a leggi ad personam, sì a riforme di sistema”.  Mi chiedo dove mai si possano trovare posizioni del PD che autorizzino a scrivere il contrario. Affermare che il premier, come qualunque cittadino,  può difendersi nel e dal processo, secondo la legislazione vigente, non lo mette sopra la legge, ma, appunto, al livello di qualsiasi cittadino. Ribadisco: secondo noi, volendosi difendere dal processo, Berlusconi sbaglia. Eppure, questa possibilità gliela concedono i suoi giudici, applicando le regole del legittimo impedimento, oggi previste. Miriam Mafai critica la mia affermazione secondo cui “mai le forze politiche pur così divise sono state tanto vicine a un’intesa sul merito delle riforme istituzionali”. Credo, invece, sia proprio così. Se ripensiamo alle distanze degli ultimi quindici anni sui modelli istituzionali, possiamo dire che la condivisione essenziale della bozza Violante sia una convergenza a portata di mano, a partire dal voto di oggi in Senato sulle mozioni sulle riforme istituzionali. Lo stesso auspicio che formula il presidente Napolitano.Se queste riforme non si faranno, non dovrà essere responsabilità dell’opposizione, ma della maggioranza. E se, invece, si faranno, sarà una conquista per il Paese e per i cittadini, a prescindere  dal colore del governo in carica. Istituzioni più efficienti e meno inutilmente costose sono un vantaggio per tutti. Un atteggiamento di opposizione e di contemporanea alternativa lo proporremo anche sulle grandi questioni sociali che attanagliano l’Italia. Il dato-record di ieri della disoccupazione (in particolare di quella giovanile, arrivata al 26,9 per cento) è l’ultimo tassello di un mosaico che smonta la tesi del governo su un’Italia che esce meglio degli altri dalla crisi. Purtroppo non è così. I nostri emendamenti in Finanziaria sulle protezioni per i lavoratori e sulle riduzioni fiscali per i redditi medio-bassi e per le piccole imprese saranno la base per le “1000 piazze per l’alternativa”, con cui l’11 e il 12 dicembre presenteremo i nostri “no” al governo Berlusconi e i nostri “sì” per l’alternativa.Costruire l’alternativa vincente: è questa l’ossessione del Pd. E per farlo non basterà riportare al voto tutti gli elettori del centrosinistra. Perché oggi siamo minoranza. Se l’obiettivo è il 51 per cento dobbiamo convincere qualcuno che ha votato o al centro o addirittura dall’altra parte. Senza perdere l’anima e mantenendo la speranza che questo Paese, con un governo di riforme e di progresso, possa uscire dalle drammatiche difficoltà nelle quali si sta dibattendo. Dobbiamo farlo anche per rispondere alla provocazione di Pierluigi Celli, che auspicava su “la Repubblica “ del 30 novembre per il proprio figlio un futuro all’estero. Dall’Italia si può non fuggire. In Italia si possono cambiare le cose.  Dipende anche dall’alternativa a questo governo che saremo in grado di costruire.Enrico Letta--------------------

Caro Massimo,  tutti i commenti a questo post concordano sulla medesima conclusione : inutile sperare qualcosa dal PD. In questo blog non ci conosciamo, ma siamo tutti dello stesso parere. Sono anni che si tira la giacca a questo fantomatico partito, dobbiamo dedurre che o non vogliono o non sono in grado di comprendere il danno che stanno facendo al paese.Continuano a cincischiare. L' IDV deve portare la croce da solo, per il bene di tutti, e contare sui grandi delusi dell'una e dell'altra parte. Molti stanno aprendo gli occhi, perciò il partito deve affilare le unghie in vista di una fase di governo. Gli esami non sono finiti, c' è ancora da sgobbare. Sabato sarà un gran giorno. Ma dopo ? Bisogna farsi trovare più che  pronti. 

Si sa quando si mangia troppo è regolare che viene la sonnolenza e poi quando si mangia.......................non si parla......

Restare svegli e fare danni talvolta è peggio che dormire. Vedi commento sulle liberalizzazioni.

 Durante la puntata della Zanzara su Radio 24 di ieri sera, martedi' 1 dicembre, mi è capitato di sentire Paolo Guzzanti, ex PDL, illustrare lo scenario politico che sta andando in onda.Guzzanti sostiene che Mr. B. ormai accerchiato, da una parte Fini e gli ex AN che lo spingono giù, dall'altra la Lega, che lo tiene alla catena, ed i suoi che iniziano ad essere stanchi di essere trattati come "servi", stia pensando di aprirsi con accordi sotterranei con UDC e PD.In cambio di un salvacondotto, per saltare i processi, Mr. B. lascerebbe campo libero ai suoi avversari, PD ed UDC, realizzando durante la sua legislatura parti dei loro programmi.Insomma, Mr. B. a causa di questa situazione, si sta trasformando da dittatore a dittatore in scacco e per di più ricattato per salvaguardare i propri interessi.Dall'altra parte, partiti come il PD e l'UDC, piuttosto che chiedere di governare legittimamente, di tornare alle urne, per avere un controllo trasparente delle istituzioni, approfittano della situazione per imporre chissà quali condizioni.Da qui, forse si capiscono i tanti tentennamenti di questi mesi dei partiti di opposizione PD in testa, che ad eccezione di IDV, non si sono mai veramente messi in gioco.Ho la netta impressione che ormai si stia andando più indietro della prima repubblica, in direzione di una politica marcia dentro, senza più identità e giudizio.Non ci resta che sperare che IDV in tutto questo non perda il controllo ma continui a remare nella direzione del cambiamento totale, quello che va nella direzione di tornare ad una politica seria, che espella il marciume che si è formato in questi anni. 

Ma ancora vi meravigliate di quello che fa o non fa il PD? Questo è il Partito degli Inquisiti, la loro moralità è pari a zero, nelle loro fila militano Bassolino, Jervolino, Lojero, loro votarono l'indulto determinando la scarcerazione di assassini, stupratori e rapinatori, cosa vi aspettate da questa gente, spiegatemelo!!

Inquisiti o no anche i rappresentanti dell'idv si sono fatti "influenzare" dalle lobby alla faccia della moralità:un disegno di legge (n. 950) del Senatore Elio Lannutti (Italia dei Valori) che prevedeva la possibilità di aumentare il numero dei farmaci vendibili in parafarmacia, è sparito all'improvviso nel luglio scorso ed è stato rapidamente sostituito: l'Italia Dei Valori ha presentato un nuovo Disegno di Legge (n. 1627) a firma dei Senatori Giuseppe Astore, Felice Belisario, Giuliana Carlino, e Alfonso Mascitelli nel quale la proposta più rilevante è la cancellazione definitiva della vendita di farmaci nelle parafarmacie. Una vera e propria inversione ad U. E hanno fatto il gioco della maggioranza! 

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Ricordate? un calice amaro da bere fino in fondo (Montanelli).Già proprio fino in fondo.A comiciare dalla b-icamerale (GRAZIE, dalemon) al diritto di difesa CONTRO il processo(OK, letta), senza protestare (VAI bersani, chè sei forte) in attesa che l'unto santifichi.Nella cabala 666 indica le 3 BESTIE..Da una semplice operazione matematica si evince che:3Bugie - 2Bugie = 1BUGIA.Voglio esserci per gridare BASTA BUGIE.Io sono ITALIANO, non merce di scambio..L'ITALIA E' UNA REPUBBLICA PARLAMENTARE..L'ITALIA NON E' UN'AZIENDA PRIVATA.Quindi: BASTA,VIA, SCIO'..Provate a guardarvi nello specchio e a specchiarvi negli occhi puri dei bambini..Non abbiate paura... e poi fate sapere..GRAZIE.. I miei RRISPETTI      

LA TRATTATIVA E' L'UNICA ARMA !  IL CUMULO DI MASSERIZIE CHE SI DEFINISCE GOVERNO PER ESSERE PORTATO FINALMENTE IN DISCARICA ,HA BISOGNO DI UN PUNTO D'INCONTRO CHE LE FORZE CHE SI DEFINISCONO DI OPPOSIZIONE DEVONO RAGGIUNGERE NECESSARIAMENTE.E' CHIARO CHE SI TRATTI DI UN COMPITO DI NON FACILE ESECUZIONE , BISOGNA LAVORARE SU OGNI MINIMO SEGNO , SPUNTO DI DIALOGO PER POTER COSTRUIRE UN'ALTERNATIVA COESA , FUNZIONALE ALLA DERIVA ATTUALE .QUALCHE INCOMPRENSIONE E' SEMPRE SUPERABILE , QUALCHE ROSPO PUO' SEMPRE ESSERE INGOIATO SE COME POSTA SUL PIATTO C'E' IL DESTINO DEL NOSTRO BENE AMATO PAESE ITALIA!!! 

Il partito democratico non è mai nato, purtroppo.Ormai stiamo assistendo alla vecchia "sorfa" dei DS. Poca cosa, possibilità praticamente estinte di rinnovarsi. Cosi và bene alla rossa nomenclatura.Rossa più di vergogna che nell'intenzioni di proteggere i veri baluardi dei bisognosi e dei più deboli.Derresto con D'Alema, Consorte, Bassolino, dove si poteva andare ?Calci nel sedere a Veltroni e Franceschini. Si tengono i potentati.Va bene a loro va bene a tutti. Noi proseguiamo per la nostra strada, ricordandoci però di stare attenti alle contaminazioni di interesse, ed a quei signorotti del piffero che vedrebbero bene il partito chiuso in un recinto di  di quattro gatti.Della serie: più pochi siamo e più belli sembriamo....Speriamo che qualcuno cambi qualcosa, almeno dalle mie parti, nel nordovest piemontese. Di Pietro è avvisato, già da tempo....

Cosa devo pensare di un partito che ogni volta che ha la palla sulla linea di porta svirgola e manda fuori? Non una ma due, tre, ripetute volte? Che non è un partito di opposizione. Punto. E' solo una trasformazione genetica dello stesso partito al governo, col quale fa finta di essere in disaccordo per poi perpetrare politiche che un'Italia civile non può permettersi. C'è da pagare il prezzo dell'aver voluto buttare al macero l'eredità MORALE dei Berlinguer, delle Iotti, degli Ingrao e della sinistra tutta, opponendo una politica di ammicchi e di supponente vuoto.Non succedono a caso queste cose, onorevole.Non succedono a caso i pizzini, le assenze in Parlamento durante le votazioni, i puntuali regali alla maggioranza.Non succede a caso il non volersi confrontare con una manifestazione voluta da cittadini per i cittadini. Il PD è un partito che non esiste, esclusivamente autoreferenziale, adattissimo a far balenare l'idea di contrappeso, movimentando il nulla, ad una classe governativa impresentabile in un vero Stato di diritto.La vera opposizione non la conoscono e non vogliono conoscerla.Non li disprezzo meno di questa destra. E credo di essere stato abbastanza chiaro. 

Non ho mai capito la "logica" del PD.Sono sempre stati convinti (un pò tutti) che un'opposizione dura non paghi, anzi penalizzi chi la fa, nonostante i vari precedenti che dovrebbero almeno farli riflettere. Berlusconi è stato premiato per aver attuato una durissima campagna di denigrazione nei confronti del "Prodi II", durata per tutti i (quasi) due anni del suo Governo. Questa azione ha avuto inizio subito dopo lo spoglio elettorale, accusandolo di aver vinto con i brogli e conclusasi con il cambio di sponda di Dini e l'annessione di Mastella, senza dimenticare la sua spudorata "campagna acquisti" di Senatori eletti all'estero. L'IDV è stato a sua volta premiato per aver fatto un'opposizione seria e convinta, denunciando fatti reali, non denigrando gli avversari. E allora, cosa aspetta il PD, forse un'altra sostanziale emorragia di voti?

Al ricordo di quanto accaduto a La 7 mi viene ancora il voltastomaco, se leggete il blog di Grillo troverete i nomi dei parlamentari assenti o defilatisi al momento di votare l'autorizzazione a procedere contro Cosentino. Sentendo le interviste rilasciate dai politici del maggior partito dell'opposizione emerge la lontananza di costoro dai cittadini esasperati e la volontà di sostenere dei distinguo, uno "stile" che va bene in alcuni momenti, ma non certo di fronte alla scelta di partecipare o no a una manifestazione libera, organizzata dal popolo di Internet, che finalmente decide autonomamente di organizzarsi e scendere in piazza finalmente la gente si sta svegliando!!!! E il PD? Dorme!

Parafrasando il testo di una notissima ninna nanna del Banco:....."non lo svegliate, ve ne prego. Ma lasciate che il PD dorma questo sonno"....Più dorme più voti prendono i "Dipietristi ........autoferenziali".

Per cambiare il Paese è necessario andare al governo,per riuscirci occorre diventare maggioranza,questo è possibile solo se l'IDV riesce a creare,intorno a se un'alternativa a Berlusconi.SO bene che non è facile,ma è l'unica strada percorribile.Le diverse posizioni nel centrosinistra sono note da tempo,occorre convivere individuando e rafforzando i valori comuni.