LA CASTA SALVA IL MINISTRO

Altero MatteoliAltero Matteoli Deputati, ministri, sottosegretari, tutti al gran completo. Non si vedeva uno spiegamento di forze così imponente da parecchio tempo alla Camera. Ieri, in Transatlantico, i cellulari della maggioranza sembravano impazziti. Dall’alto, era partito l’ordine: tutti in Aula, c’è un uomo da salvare. Ma non si trattava di un uomo qualunque, magari un precario della scuola o un operaio licenziato. L’uomo da salvare era ed è il ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli che ieri Pdl, Lega e Udc hanno salvato dal giudizio dei magistrati. Salvato dalla casta e da un artificio tecnico, messo in campo dall’on. Consolo, avvocato difensore di Matteoli, nonché membro della Giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera. Et voilà, l’ennesimo conflitto di interessi è servito.Questo in breve il fatto. Altero Matteoli, all’epoca dei fatti contestatigli ministro dell’Ambiente, avvisò il prefetto di Livorno di un procedimento penale per abusi edilizi sull’isola d’Elba a suo carico, consigliandogli “di non usare il cellulare e di distruggere la memoria del suo computer”.Questa è l’accusa. Vero o no, in un paese normale spetterebbe alla magistratura il compito di accertare la veridicità dei fatti, tanto più se a compiere il reato è stato un ministro della Repubblica. In un paese normale, dove tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge. In Italia no. Se in ballo c’è un ministro che “sembrerebbe aver commesso un reato” si invoca l’immunità, ci si nasconde dietro l’artificio giurisprudenziale, degno del peggior azzeccagarbugli.C’è solo una ragione per la quale la Camera avrebbe avuto ragione ad impedire di procedere contro il ministro Matteoli, ovvero, “in presenza di tutela dell’interesse dello Stato”. Non so voi, ma personalmente non ravviso nessuna ragion di Stato dietro al fatto che il ministro Matteoli abbia avvisato “di guai in vista” l’amico prefetto.Invece, ieri, con 375 voti a favore e 199 contrari, ciò che non è riuscito a Berlusconi con il lodo Alfano, è riuscito al ministro Matteoli con il lodo Consolo: assicurarsi l’immunità, anzi, l’impunità davanti alla legge. Una beffa quasi insopportabile per il povero Silvio. In questo Paese, essere ministri è meglio che essere semplici cittadini, ma è anche meglio che essere presidenti del Consiglio.

Commenti

Ho la senzazione, che anche denunciando pubblicamente il malaffare dei nostri politici, in questo caso un ministro della Repubblica, alla gente che non usa tecnologie avanzate e non legge i quotidiani certe notizie non arriveranno mai.Il grande problema di questo paese (del bengodi per coloro che delinquono) è proprio l'informazione che è assente o asseverata a grandi gruppi economici o a grandi lobby politiche, cosa possiamo fare per arrivare a tutti?

Se non ricordo male la motivazione per non consentire la perseguibilità del ministro era che l'imputazione potesse costituire o essere una ritorsione da parte avversa per le opinioni o posizioni politiche assunte dal ministro accusato. Così almeno in origine. mi chiedo e vi chiedo  allo stato attuale della legge l'AUTORIZZAZIONE A PROCEDERE deve corrispondere ad una motivazione ( ad esempio NO PERCHè è UNA RITORSIONE POLITICA AVVERSA) oppure non necessita di alcuna motivazione ? o ancor meglio vi è una casistica prevista dalla legge (norma o regolamento) per la quale è previsto negare l'autorizzazione ?perchè la domanda ? mi piacerebbe capire se chi nega per  Matteoli l'autorizzazione a procedere lo pure fregandosene bellamente delle norme vigenti  o se di tratta di un puro intollerabile arbitrio

A giudicare dai risultati pare che il premier farebbe meglio a licenziare Ghedini e a sostituirlo con Consolo.

vorrei affacciarmi alla finestra e gridare "SONO INCAZZATO NERO E TUTTO QUESTO NON LO ACCETTERO'  PIU'".Citazione a parte, quasi quasi lo faccio, ....... così per vedere che succede. =)

Il titolo non necessita di spiegazioni, credo.

La votazione sul lodo Consolo dimostra quanto non sia praticabile un'alleanza con l'udc.