LA DEMOCRAZIA NON CEDA AI RICATTI

InciucioInciucioLe istituzioni e la democrazia sono sotto ricatto. A dimostrarlo è il tam-tam di dichiarazioni che arriva dal mondo politico di destra e di sinistra e che apre al dialogo sulle riforme con il Cavaliere. E la scena si ripete. Ma come al solito niente di nuovo si vede sotto il sole.E’ come se stessimo assistendo alla scena cruciale di un film, un classico thriller-movie americano. Il sequestratore asserragliato in una banca. Con una mano tiene la pistola puntata sulla tempia degli ostaggi e con l’altra chiama la polizia e dice :"o mi fate avere un elicottero sul tetto per mettermi in salvo oppure io ammazzo tutti gli ostaggi".Questa scena, ricalibrata, può essere trasferita al clima politico che si respira in questi giorni. Berlusconi è il sequestratore che tiene la pistola puntata alla tempia delle istituzioni democratiche e rivolto all’opposizione e al presidente della Repubblica dice : “o mi date subito la legge che mi garantisce l’impunità o io scasso tutto”. La pistola carica è rappresentata dalla legge sul processo breve che manderebbe a gamba all’aria la giustizia penale italiana e lascerebbe impuniti il 50 per cento di reati commessi. Il problema è che qui non siamo in un film. In gioco c’è la qualità della nostra democrazia. In un sistema democratico non si possono accettare ricatti. Per questo pagare il riscatto come vorrebbe fare D’Alema è inaccettabile.Oltretutto pensare allo scambio non solo è sbagliato, ma per il centrosinistra è pura follia e masochismo, viste le riforme che ha in mente di fare il centrodestra. In una lettera al Giornale il coordinatore del Pdl, Denis Verdini, ha spiegato che occorre “cambiare la Costituzione ormai arcaica”, “riformare la Corte Costituzionale perché è un organo squilibrato formato da giudici di sinistra”, “eleggere direttamente il premier” e arrivare a un quadro politico che porti al “bipartitismo”, riscrivere il sistema giudiziario italiano perché non sia più il dominus della vita politica e degli equilibri istituzionali”.  In realtà nessuno parla della prima riforma della quale il paese ha bisogno. Bisognerebbe infatti partire dalla radice, ovvero, cambiare le regole che sorreggono il nostro sistema dell’informazione e della comunicazione televisiva. Oggi non si può prescindere da questo, soprattutto in una società come la nostra, nella quale l’informazione condiziona pesantemente l’opinione pubblica. Mi riferisco a due cose. La prima, che dovrebbe valere per tutti i mezzi di informazione, è l’assoluta incompatibilità tra la proprietà e/o il controllo di mezzi di informazione e l’attività politica. La seconda , valida solo per le televisioni, è il divieto assoluto e inderogabile ai mezzi di informazione di sostegno privilegiato a una formazione politica o a una coalizione. Solo così la nostra democrazia, da anni condizionata  dalle intricate vicende giudiziarie e dal conflitto di interessi del premier, potrà essere libera dal cappio che ha intorno al collo da quando è sceso in campo  Silvio Berlusconi.  Solo così si potrà impedire che un altro 'Berlusconi' metta sotto ricatto ancora la nostra democrazia.

Commenti

  Caro Massimo, riesci ad immaginare le lingue  e gli attacchi incrociati della Destra se, a governare in questo momento fosse Prodi? Si sarebbero scatenati contro l"'incapacita' del governo di gestire una semplice nevicata" ecc., ecc., ecc.!!!! Ma siccome a governare solo LORO, allora tutto e' colpa della neve e ....portiamoci acqua, panini e coperte per i viaggi!!! NON C'E' PIU' RELIGIONE MASSIMO!!!!!!!!Insomma, NEVICA, GOVERNO PIDUISTA!!!!

credo che oggi in italia sia ipocrita gridare ai 4 venti la necessita' di dialogare quando come interlocutore c'è  un manipolatore come berlusconi. perchè non si è dialogato prima, allora? semplice:perchè è impossible dialogare con uno che ha come ambizione il potere assoluto, uno che vuole stravolgere la costituzione a suo uso e consumo con la scusa delle riforme ,  uno che ha ridotto l'italia ad una repubblica di tipo padronale. insomma, il finto buonismo, dopo l'aggressione a berlusconi, non puo' essere preso come spunto per fare le riforme e su questo napolitano è stato chiaro. inoltre le pseudo-aperture del pd e udc le trovo ridicole e poco credibili in quanto sappiamo come andra' a finire qualora ci si sedesse a un tavolo con berlusconi: o si è d'accordo con lui o si è contro di lui! E' questa la filosofia che caratterizza la politica berlusconiana e oggi che il pdl si è trasformato nel cosiddetto partito dell'amore, la cosa è ancor piu' evidente poiche', di fatto, ha marcato ancor di piu' il campo, facendo divernire piu' fazioso il confronto, altro che dialogo! E' l'ennesimo escamotage per imporsi unilateralmente mettendo ko l'opposizione: pdl(amore) gli altri(odio); è come dire, d'ora in poi chi mi critica fa parte del partito dell'odio ed è un istigatore alla violenza. Per non parlare di come manipola e controlla i mass media. A tal proposito, è di ieri la notizia che idv ha perso 6 punti. Beh, non mi sono meravigliata affatto vista la campagna, mirata a criminalizzare selvaggiamente l'idv, posta in essere da tutte le tv filo-berlusconi, senza un minimo di contraddittorio. Questo è segno di quanto il martellamento mediatico sia utile a plasmare le menti e berlusconi è un maestro in questo. D'altronde, storicamente, si sa, che quando un dittatore va al potere, la prima cosa che fa è mettere le mani sui mezzi di informazione. Berlusconi e i suoi falchi si definiscono liberali ma di liberale non hanno niente; si comportano peggio dei peggior comunisti di cui si lavano tanto la bocca.Quanto ai 6 punti persi, forse è meglio perdere 6 punti che perdere la dignita'; quella l'hanno persa in molti da tempo, svendendosi al potente manipolatore berlusconi e mi riferisco a giornalisti, uomini e donne di spettacolo che, pur di compiacere il loro padrone, che altrimenti non li farebbe lavorare, svolgono un grande servizio di propaganda politica. anche loro saranno giudicati dalla storia.   

Il richiamo al dialogo per le riforme rischia di diventare stucchevole.Ad un tavolo ci si siede solo se legittimati a farlo.Berlusconi ha vinto le elezioni,legalmente ha titolo tuttavia gli manca la legittimazione morale per via dei tanti conflitti di interessi in cui è coinvolto.Nella PDL,una parte che già pensa al dopo Berlusconi vuole cancellare il primo articolo della nostra Costituzione,il fondante riferimento al lavoro per loro è una zavorra.La Costituzione non si può cambiarla a picconate,occorre un clima condiviso di valori che sono il vero architrave di uno Stato civile.

On. Donadi sono pienamente d'accordo con il contenuto della sua nota. Con la sua analisi lei ha fornito una autorevole esaustiva veste grafica al mio pensiero.

E poi nel PD piangono perchè IdV toglie loro dei voti! Dopo certe dichiarazioni non c'è bisogno di fare nulla...se li tolgono da soli. 

Caro Max,purtroppo non è stato eletto Marino come guida del PD, un abortino da fusione fredda che è ruzzolato sempre più per la china dell'insignificanza, del senzapallismo, della miopia, della mancata opposizione costruttitiva, con noi, fino agli inciuci parziali de facto, e ora, inciucio totale programmatico, per liquidare  vere Riforme, Costituzione, divisione democratica dei Poteri, vera ripresa, occupazione, studio, ricerca.Tutto quello che per la Fata Turchina delle Libertà Insostenibili & Co. (e questo 'Co.' è in corso di allargamento indebito) sono "Riforme", sono in effetti, "DEFORME", DEFORMAzione di qualcosa di funzionante, valido, civile, istituzionale, progressista, nei sensi più pieni.

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