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LA CASA DEGLI SPIRITI

C'è un copione che, in questi giorni, gira nei palazzi. E' la sceneggiatura di un film horror ed è scritta a più mani da vari esponenti di diversi partiti, tutti di gran peso. 

Il film ricorda, in parte, il vecchio film horror “La Casa”. Dopo la bocciatura dei referendum, nei palazzi del potere, arriva un videocassetta che libera uno spirito maligno. Questo spirito maligno racconta agli italiani che la politica deve riprendersi la propria dignità e che, in uno scatto d’orgoglio, decide di restituire ai cittadini il potere di scegliere i propri eletti. La voce dello spirito maligno diventa subito un coro e comincia, allora, un operoso lavorìo all’interno delle segreterie dei partiti.

Mentre sta arrivando la sera, cominciano a manifestarsi i primi avvenimenti soprannaturali. Gli spiriti maligni, che operano all’interno dei vari partiti, convincono la maggioranza del Parlamento che l’unico sistema che non scontenta nessuno fino in fondo è il proporzionale alla tedesca, oppure una delle sue infinite varianti. La polpetta avvelenata viene servita su di un piatto d’argento agli italiani, ai quali si racconta che, con le preferenze e con i collegi uninominali, potranno eleggere il loro bel candidato.

Gli spiriti maligni, però, si guardano bene dal dire agli italiani che, accettando la polpetta, perderanno tutto il resto e cioè  il poter controllare con il loro voto le alleanze fra i vari partiti, il programma di governo e la composizione stessa del governo. 

Qualche voce si leva pure per denunciare tutto questo ma gli spiriti maligni riescono, con il loro potenti trucchi, a farle fuori. A questo punto hanno campo libero per dare vita alla fase due dell’operazione, il passaggio dalla “Casa” a “Il ritorno dei morti viventi”. 

Inizia la decomposizione dei partiti e dalle loro ceneri escono nuovi contenitori che hanno l'aspetto di veri e propri zombie. Si ricompone la diaspora democristiana e la quasi totalità di Forza Italia, ciellini in testa, gli ex democristiani del Pd, tutta l'Udc, l'Api e i vari gruppuscoli meridionalisti con qualche sponda tra gli iper-cattolici del governo tecnico e le gerarchie vaticane. Tutti loro danno vita a un vero e proprio ectoplasma di vaga ispirazione centrista che, aggiornato ai tempi moderni, potrebbe in qualche modo ricordare quello che fu la Democrazia cristiana. Il piano degli spiriti maligni è chiaro: un simile ectoplasma adeguatamente sostenuto anche dalla finanza cattolica, potrebbe tranquillamente veleggiare tra il 30 e il 35% dei consensi.

A questo punto alcuni potenti spiriti maligni che aleggiano in quel che resta del Pd, iniziano a recitare la terribile formula magica tramandata da generazioni di malvagi stregoni e nota ai più come "compromesso storico" per unire le loro forze con l'ectoplasma neo centrista e garantirsi quindici anni di potere nel regno delle tenebre. 

Qualcuno dirà: "Va bene che è un film dell'orrore ma la storia deve avere una sua credibilità e non è credibile che, nel giro di un anno, si possa costruire un'alleanza simile". 

E' qui che però, nella storia, arriva il colpo di scena finale. Con un nuovo sistema elettorale proporzionale, senza premio di maggioranza, senza vincoli di coalizione che lascia di fatto mani libere ai partiti dopo il voto, è facile per gli spiriti maligni raccontare al Paese che né destra né sinistra, in assenza di un premio di maggioranza, avranno i numeri per governare; che non si può disperdere l'esperienza di pacificazione nazionale, rappresentata da un anno e mezzo di governo tecnico; che la crisi non è ancora finita; che ci sarà bisogno di una legislatura costituente e che questo presuppone un accordo fra le forze principali. Insomma, che sarà necessario il "compromesso storico" anche se nessuno degli spiriti maligni lo chiamerà in questo modo.

A quel punto, gli spiriti maligni avranno di fronte a loro 5 lunghi anni per convincere gli italiani che quella è l'unica maggioranza possibile, una democrazia nuovamente bloccata e senz’alternanza. E quando gli italiani capiranno che li hanno fregati ancora una volta e che, con il loro voto, potranno decidere meno di prima, sarà troppo tardi perché ormai sarà iniziato il regno delle tenebre. Ma non preoccupatevi è solo un film dell'orrore...

GLI ALFIERI DELLA MERITOCRAZIA

P4P4Una pioggia di smentite. “Fatti poco rilevanti”. Solo un gesto di cavalleria”. “Lo conosco da 30 anni”. Una vicenda ridicola, già chiariti i dettagli”. “Al telefono ero ironica”. “Ricevo tutti i giorni chiamate così”. “Non ho mai chiesto un interessamento per la mia nomina”. “Ho già chiarito tutti i dettagli di questa vicenda ridicola”. “Ci stanno arrivando addosso troppi schizzi di fango”. I magistrati chiariranno gli aspetti dell’inchiesta P4 e le responsabilità, ove fossero accertate, di ciascuna delle persone coinvolte. Non entro, dunque, nel merito delle indagini ma mi preme fare due o tre considerazioni. Il sistema che soffoca il merito e controlla i gangli della nostra economia è sempre quello: pressioni, raccomandazioni, fino ad assunzioni facili, senza merito né competenza. Da Tangentopoli ad oggi, dalla maxi tangente Enimont, la madre di tutte le tangenti, nulla è cambiato: il sistema si è solo ingegnerizzato. Una neolaureata che, per ragioni del tutto personali, sarebbe stata assunta all’ufficio legale delle Poste spa, con un cv artatamente taroccato alla bisogna. Nessun merito, nessuna esperienza per un contratto a tempo indeterminato, una assicurazione a vita grazie a “conoscenze in alto”. Alla faccia dei tanti giovani, pieni di titoli e meriti e delle tante belle parole “di certa politica”, di chi definisce i precari “l’Italia peggiore”. Società che non reggono il confronto del mercato che avrebbero ottenuto la sopravvivenza grazie a commesse ottenute con buoni uffici. Alla faccia delle tante imprese e dei tanti imprenditori sani di questo paese che, nonostante i sacrifici, sono costretti a gettare la spugna. Appalti e contratti d’oro con enti pubblici, Eni, Poste, Enel e soprattutto la Rai, usata come un pozzo artesiano da cui attingere favori e prebende per amici e amichette, in cambio magari di un giretto in Maserati. I principali enti economici pubblici italiani usati come bidoni aspira-contratti per gli amici degli amici. Quegli enti pubblici che di fatto governano le nostre bollette degli italiani in regime di monopolio. Su questo scenario deprimente e, a tratti angosciante, dove è finita l’Italia migliore, quella che lavora davvero, produce, si impegna, studia, si specializza, rischia in prima persona? Io sogno un paese libero e liberato da chi lo soffoca, da chi gli impedisce di crescere e volare alto.

P1 P2 P3 P4 POVERA ITALIA…

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Papa - BisignaniPapa - BisignaniP1 P2 P3 P4…Quante P ci dovranno ancora essere nella storia d’Italia prima che  le istituzioni si rendano impermeabili alle cosche speculative, alle cricche, alle corruzioni? Se continua così, con questo andazzo politico, ancora troppi anni. Ieri ho partecipato ad un convegno sull’economia e moderato da Oscar Giannino. C’erano, tra gli altri, Casini, Bocchino, Baldassarri. Ho proposto una leggina semplice semplice, ma, secondo me, efficacissima: chi è condannato in via definitiva per reati contro la pubblica amministrazione non potrà più farne parte né potrà avere cariche elettive o istituzionali. Siamo ad un punto di non ritorno, perché lo Stato è stato per tanti anni predato dalle cricche, che lo hanno dissanguato. Il conto alla fine lo pagano sempre gli stessi. Un sistema distorto e perverso che ha inquinato gravemente l’economia italiana, creando danni pesantissimi. Ora è il momento di fare scelte serie per rimettere in carreggiata l’Italia, prima che la prossima sbandata ci porti fuori dall’Europa. Bisogna avviare una lotta senza quartiere alla corruzione, che è un male dilagante. La vicenda torbida della P4 dimostra una volta di più quanto sia necessaria la vigilanza democratica. Ma non solo. Oggi, con ancora più forza dopo il voto referendario, i cittadini chiedono alla politica una vera operazione di pulizia al proprio interno. Se questo non accade non si può dare la responsabilità alla magistratura che indaga, come per troppo tempo ha tentato di fare una parte della destra. Alla luce di questa inchiesta è ancora più necessario difendere l’autonomia della magistratura e tutelare l’indipendenza del pubblico ministero. Se passasse la riforma della giustizia del Pdl, con la separazione delle carriere e la subordinazione del Pm all’esecutivo, scandali come questo della P4 non verrebbero a galla. Per questo non cederemo mai il passo ad una riforma che farebbe a pezzi la giustizia italiana.

DA ZAIA ATTO DI SPAVALDA VIGLIACCHERIA

video: 

Un atto di spavalda vigliaccheria, l’ennesimo gesto dettato da quella insopportabile demagogia alla quale la Lega ci ha ormai abituati da tempo. L’ultima impresa è di ieri e porta la firma del governatore del Veneto, Luca Zaia, che ha deciso di sostituire l’inno di Mameli con Va’ Pensiero, in occasione dell’inaugurazione di una scuola a Treviso. E’ un copione che ormai si ripete,  un metodo di acquisizione del consenso targato Lega. Due i canali fondamentali: da un lato,  far leva sulle piccole paure e ingigantirle: la paura dell’immigrato, le ansie dei piccoli imprenditori verso i mercati internazionali; dall’altro tutta una serie di simbologie alla base delle quali vige il continuo richiamo alla Padania, che sono devastanti per la coscienza unitaria del Paese: dal disprezzo verso i simboli della patria come il tricolore al rifiuto dell’inno nazionale o non tifare per gli Azzurri ai Mondiali di Calcio.Ma sobillare le paure esalta gli egoismi, le divisioni porta alla chiusura verso tutto ciò che è altro.  Giocare con i simboli dell’unità, d’altra parte, non porta ad altro che alla disgregazione del tessuto di solidarietà e comunità nazionale. Un partito che non costruisce, che disgrega soltanto, una politica sterile, di respiro cortissimo, buona solo a trovare consenso. Quando poi si tratta di soddisfare le aspettative degli elettori, la Lega non possiede gli strumenti ed ecco che si rifugia  nella demagogia legislativa, quel fare politica andando ascoltando le necessità degli elettori, ma dando loro solo fumo. Ed ecco che dal cilindro del Carroccio vengono fuori i provvedimenti contro l’immigrazione tanto folcloristici, quanto inutili, ma, soprattutto, troppo spesso violenti e xenofobi come il White Christmas del sindaco leghista o la trovata dei presidi spia, o l’aggravante di clandestinità. Tutte proposte strampalate, che, quando arrivano sul tavolo della Corte Costituzionale sistematicamente vengono bocciate e, quando non è così, si rivelano comunque un fallimento,  come la stessa Bossi-Fini (da quando è stata approvata ha prodotto in Italia, anno dopo anno, il record assoluto di nuovi immigrati). Altro sacco pieno solo di fumo, che si affloscerà quanto prima sotto gli occhi degli elettori, è il federalismo, che fino al momento è solo una parola, troppo usata, cui non seguono mai fatti. Ecco perché ho trovato le parole di Enrico Letta molto preoccupanti: in Veneto, nel corso di una manifestazione, ha detto che il Pd deve dialogare con la Lega perché glielo chiedono i suoi elettori. Non so chi siano gli elettori con cui ha parlato Letta, ma quelli che conosco io, sia del Pd che dell’IdV, non ci chiedono certo di andare a governare con la Lega. Forse, piuttosto, si aspettano che, come sarebbe giusto, il centro sinistra riconosca alcuni temi che la Lega tratta solo in modo parassitario per affrontarli in maniera seria. Mi riferisco all’immigrazione, come al sostegno alle piccole imprese. E’ ora che il centro sinistra inizi a porre l’attenzione su quelli che sono i veri nodi e le priorità di quegli elettori che continuano a votare Lega solo perché essa fornisce l’illusione di soluzioni a breve termine, che puntualmente non arrivano. Solo così potremo riprendere parte del consenso del  Centro Nord e solo con proposte vere potremo offrire agli elettori un’alternativa alla fatua demagogia leghista.

BERLUSCONI HA MENTITO. ECCO LE PROVE

Silvio BerlusconiSilvio Berlusconi

Vi ricordate la pubblicità della Porche 911, quella della reclame da 0 a 100 in 3,4 secondi? Potrebbe essere lo spot di questo governo che, in meno di 24 ore, è passato da “va tutto bene madama la marchesa” al “rischio Grecia” annunciato dal sottosegretario Letta. Una accelerata, anzi una brusca sterzata, che la dice lunga sulla credibilità, sulla competenza e serietà di questo governo. La verità è finalmente venuta a galla. La situazione è drammatica, i conti sono allo sfascio. Per reperire i 24 miliardi dell’anticipo della manovra economica il governo annuncia sacrifici per tutti, almeno sulla carta. Poi si sa che con Berlusconi i furbi la faranno franca e gli onesti pagheranno per tutti. Per due anni e mezzo ci siamo dovuti sorbire il falso e retorico ottimismo del presidente del Consiglio, quello che “va tutto bene”, “la crisi non ci sfiora”, “l’economia italiana è in ripresa”, insieme agli insulti nei confronti dell’opposizione, a suo dire menagrama, disfattista  e affetta da pessimismo cosmico. Ora si scopre che avevamo ragione, che loro erano i grilli e noi le cicale, che per due anni e mezzo hanno raccontato balle al Paese. Per due anni e mezzo sono rimasti a guardare, mettendo in campo ridicole misure tampone, senza interventi strutturali e di ampio respiro. Ora, se la responsabilità politica avesse ancora un senso e fosse ancora di moda in questo Paese, chi ha mentito, chi ha raccontato bugie colossali e chi oggettivamente ha fallito, dovrebbe andare a casa. Ma siccome questo, politicamente parlando, è il paese del sole e del mare, governo e maggioranza fanno l’unica cosa che sanno fare: appellarsi al senso di responsabilità dell’opposizione. E’ chiaro che Italia dei Valori ci sarà, per senso di profonda responsabilità e per risparmiare ai cittadini e alle famiglie ulteriori indicibili sacrifici. Presenteremo le nostre proposte, la contromanovra dell’IdV, basata su una seria lotta alla speculazione e all’evasione fiscale, che faccia pagare finalmente chi non ha mai pagato, chi ha usato lo scudo fiscale di Tremonti per arricchirsi ulteriormente, e risparmi le fasce medie e più deboli di questo paese. Ma prima di ogni altra cosa, siccome il presidente del Consiglio ha mentito al Paese, gli chiediamo di venire in Parlamento, di metterci la faccia e di dire che la crisi c’è e che il governo ha sbagliato. Altrimenti, vadano a casa!