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FACCE DI BRONZO E RIMOZIONE DELLA REALTA'
Verdini - La RussaSta andando in scena in questi giorni la più grande operazione di rimozione della realtà mai messa in piedi in una democrazia europea. La linea di Berlusconi sul voto, espressa dal coordinatore Verdini (indagato eccellente e coordinatore del pdl) è: abbiamo pareggiato. Una bella X sulla schedina del primo turno delle amministrative in attesa del ballottaggio. Nessun cenno all’emorragia di voti, alla sonora bocciatura di Berlusconi a Milano, agli straordinari successi di De Magistris e Pisapia. Quelli che ‘via le Br dalle procure’ hanno perso, la gente non li vuole più. E’ evidente che di fronte agli effetti sempre più concreti della crisi economica in atto, che incidono sulla vita reale di tutti i cittadini, la mistificazione berlusconiana non basta più, ha dovuto cedere il passo alla realtà. Però bisogna ammettere che il loro tentativo è straordinario. Come la loro faccia tosta. Anche di fronte alla catastrofe elettorale hanno detto di aver pareggiato, se non addirittura vinto. Berlusconi ha trasformato le comunali di Milano in un referendum sulla sua persona. Ha perso, ma fa finta di niente. Vuol dire che non ha e non hanno alcuna intenzione di prendere atto della volontà popolare. Fanno finta di non rendersi conto che la risicata maggioranza parlamentare su cui ancora possono contare non rappresenta più il pensiero degli elettori. Non voler prendere atto della volontà popolare è anche un’indicazione politica molto chiara: rimarranno aggrappati alle poltrone con la colla, ci si faranno inchiodare sopra. Attenzione, dunque, a dare per imminente la capitolazione di Berlusconi. Il suo ciclo politico è finito senz’altro, ma non è detto che ciò coincida con la sua caduta. Questo deve essere uno spunto di riflessione per il centrosinistra. Dobbiamo farci trovare pronti.



GIULIO "CESARE" BERLUSCONI GO HOME!




SI ALLA COMMISSIONE D’INCHIESTA SULLA P3
Dalla P2 alla P3
Oggi il presidente del Pd, Rosy Bindi, durante una conferenza stampa, ha presentato la proposta di legge per l’istituzione di una commissione d’inchiesta sulla nuova P3, mantenendo fede a quanto annunciato la settimana scorsa. Ebbene, lo voglio dire con chiarezza, io sono d’accordo con l’iniziativa di Rosy, pur sapendo che non tutti nel mio partito, a partire dal presidente Di Pietro, sono pienamente convinti della bontà dell’iniziativa. Io sono convinto, invece, che sia una strada opportuna e percorribile per una serie di ragioni sulle quali, però, vorrei il conforto della vostra opinione. Innanzitutto, già il fatto di proporla è una vittoria perché se la maggioranza non dovesse autorizzarla, sarebbe un’ammissione palese di colpa, la dimostrazione che vogliono insabbiare la verità. Ma se riuscissimo a portarla a casa, con una presidenza affidata a persona autorevole e di assoluta garanzia, e non certo a Niccolò Ghedini, sarebbe un vero colpaccio per l’opposizione. Non solo perché si rivelerebbe uno straordinario mezzo per raccontare il marcio che c’è in quel partito, dalle sue origini fino ai giorni nostri, ma perché sarebbe una spina nel fianco affilata dell’opposizione che tormenterebbe Berlusconi per i prossimi due anni e mezzo. Ricordo, qui, che grazie all’inchiesta della Commissione Anselmi, si arrivò ad una legge di scioglimento della P2 e alla previsione come reato della creazione di società segrete con finalità analoghe alla P2. E’ chiaro che tale commissione non dovrà e non potrà sostituirsi all’inchiesta della magistratura, cui spetta l’accertamento delle responsabilità penali ma emerge sempre più con forza la necessità di far luce sulle responsabilità politiche e morali nel Pdl, che ormai ha al suo interno una questione morale grande come una casa e che, con molta probabilità, sarà la causa della sua implosione. I politici del centrodestra coinvolti in questa nuova società segreta, una sorta di cupola affaristica che perseguiva finalità private manipolando la cosa pubblica, non sono poche mele marce nate lontano dall’albero maestro. Hanno ruoli di primissimo piano, siedono alla destra del padre padrone, sono coordinatori nazionali, sottosegretari, rappresentano il cuore e l’anima di questo partito corrotto e sgangherato. Dunque, perché no? Perché, almeno, non provarci, non provare a metterli con le spalle al muro? Voi cosa ne pensate?



BOCCHINO INFILZATO, SCAJOLA INCENSATO



SE C'E' CORROTTO C'E' CORRUTTORE




E’ UNA NUOVA TANGENTOPOLI




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