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CONTROMANOVRA IDV: DOVE TOGLIERE E METTERE
Italia dei Valori non fa chiacchiere. Agisce e propone. Queste, dunque, le nostre prime tre proposte per una manovra più equa e ispirata ai principi di solidarietà. Cominciamo da un primo pacchetto di proposte. Tre punti chiari e semplici, da applicare subito.
1. DOVE TOGLIERE. Cancellare, subito, il previsto acquisto di 131 caccia bombardieri F35 che costeranno allo Stato 18 miliardi di euro. Cosa se ne dovrebbe fare il nostro Paese di 131 aerei da guerra, inutilizzabili nelle missioni di pace dove siamo ancora impegnati, in un momento in cui rischiamo il fallimento e tenuto conto che siamo l’ottava potenza militare al mondo? Cui prodest l’acquisto di questi 131 caccia bombardieri quando, secondo uno studio di Ania-consumatori in collaborazione con l’Università di Milano, le condizioni di vita dei bambini e dei minori sono notevolmente peggiorate e pagano il prezzo più alto della crisi?
DOVE METTERE. Con questi soldi, rendiamo più graduale l’innalzamento dell’età pensionistica prevista dal decreto, tutelando adeguatamente i lavoratori precoci, cioè coloro che hanno iniziato a lavorare a 15-16 anni e hanno diritto ad andare in pensione subito; chi è vicino ai 40 anni di contributi ed ha perso il lavoro a causa della crisi e non può vivere altri due o tre anni senza alcun reddito; tutti i lavori usuranti per i quali è impensabile allungare gli anni dell’attività lavorativa.
2. DOVE TOGLIERE. Dimezzare per decreto i tre miliardi di euro che le pubbliche amministrazioni spendono ogni anno per consulenze e che il più delle volte rispondono a logiche clientelari, quando addirittura corruttive, con un risparmio di un miliardo e mezzo di euro. In Italia abbiamo una pubblica amministrazione pletorica, con al suo interno eccellenti professionalità. Non si capisce la ragione per cui, dunque, si debbano buttare soldi invece che valorizzare le strutture e i dipendenti dell’amministrazione pubblica. Dimezzare, con decreto, il numero delle auto blu presenti in Italia che costano 4 miliardo di euro, con un risparmio netto di 2 miliardi di euro.
DOVE METTERE. Con questi soldi, cancelliamo completamente il blocco delle indicizzazioni delle pensioni.
3. DOVE TOGLIERE. Abbassare a 500 euro l’uso del contante ma soprattutto consentire alle Agenzie entrate di incrociare i dati delle spese di ogni singolo cittadino o società con i dati dei redditi dichiarati. In questo modo evadere diventerà praticamente impossibile. Il recupero non è quantificabile ora, ma parliamo sicuramente di decine di miliardi di euro soltanto nei prossimi anni.
DOVE METTERE. Aboliamo l’Ici sulla prima casa e avanzeranno anche un bel po’ di quattrini per aumentare e di molto gli assegni familiari in busta paga per le famiglie numerose, che sono state le più colpite in termini di riduzione del potere d’acquisto.



Vertici segreti? No a sette carbonare
La trasparenza in politica non è negoziabile. Da giorni si rincorrono voci su incontri segreti tra il presidente del Consiglio Monti e i segretari di Pdl, Pd, e Terzo Polo. Perché tanta segretezza, si vergognano? E di cosa?
Chiariamoci, la mia non è una polemica contro i vertici, ma contro la loro segretezza. Non riesco davvero ad accettare che le forze politiche che insieme rappresentano circa il 60% dei cittadini si vedano, decidano, ma poi non lo portino a conoscenza dell’opinione pubblica. Leggo di articoli in cui si parla di passaggi e corridoi tra palazzi per sfuggire ai giornalisti. Roba da romanzo di Dan Brown.
Chiediamo che sia fatta chiarezza su questo punto, in primis dal presidente Monti. Questi vertici ci sono stati o non ci sono stati? Oppure ci sono stati e continueranno ad esserci ma non si può dire? Si tratta di incontri assolutamente legittimi su cui si deve togliere ogni ambiguità. Anche perché è chiaro che i vertici tra segretari cambiano il profilo stesso dell’esecutivo, che, se è sostenuto organicamente dai partiti, smette di essere il governo del presidente e diventa il governo di una maggioranza politica e programmatica.
Vogliamo sapere se questo governo è sostenuto individualmente ed autonomamente da ciascuna forza politica oppure se ha una sua maggioranza politica. In ogni caso noi continueremo a sostenerlo ed a valutarlo sui singoli provvedimenti, ma non possiamo rimanere in silenzio di fronte ad un esecutivo che rischia di trasformarsi in una sorta di setta carbonara, che decide il proprio percorso e quello del Paese fuori dalle sedi istituzionali.
Questi vertici sono pienamente legittimi, ciò che non è tollerabile è la segretezza, che offende il Parlamento ed anche i partiti. Se ci sono vertici, lo dicano e lo rivendichino dal punto di vista politico. Se esiste una maggioranza politica che sostiene Monti, smetta di nascondersi ed anzi rivendichi questo percorso ed operi alla luce del sole, nel rispetto della trasparenza che è dovuta ai cittadini. Insomma, se fate una cosa assumetevene la responsabilità.



Basta alibi, colpire sprechi e disonesti
Non ci sono più alibi, si deve intervenire con urgenza per varare un progetto di risanamento dei conti pubblici. L’immobilismo e l’incapacità del precedente governo hanno danneggiato gravemente l’Italia, ma rappresentano il passato, ora è tempo di guardare avanti.
Equità e giustizia sociale sono i nostri pilastri alla base di qualsiasi piano di rilancio dell’economia italiana. E se intendiamo davvero dare il buon esempio, dobbiamo partire da quei miliardi di euro che ogni anno vengono sperperati dallo Stato e dalla Casta o intascati da chi non paga le tasche.
Fuori da ogni demagogia, una drastica riduzione dei costi della politica con veri tagli agli sprechi, accanto ad una serrata e rigorosa lotta all’evasione fiscale, permetterebbero allo Stato di risparmiare o incassare decine di miliardi di euro. Altro che chiacchiere, stiamo parlando di cifre vicine ad una piccola manovra finanziaria. E si può aggiungere anche la tassazione dei capitali rientrati in Italia con lo scudo fiscale. In questi anni di crisi c’è anche chi si è arricchito a dismisura, spesso illecitamente.
Dobbiamo andare a colpire lì prima di tutto. Il peso del risanamento economico non può essere sostenuto da quelli che hanno lavorato onestamente e hanno sempre pagato le tasse. Se il nuovo governo vuole mantenere la credibilità che ha acquisito non può eludere queste richieste. Noi faremo la nostra parte in Parlamento per rispondere alle legittime aspettative dei cittadini. Come sempre.



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