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ITALIA IN PIEDI!

Oggi è un giorno speciale. Mi avete capito. Il vento sta cambiando e si sente un’aria nuova nel Paese. Aria pulita, aria di cambiamento. Un vento che nasce dalla volontà di cambiamento, dal popolo come si diceva una volta. Hanno esagerato, hanno preso troppo in giro gli italiani, scontentando praticamente tutte le categorie. Ad ognuno hanno promesso la luna, a tutti hanno garantito un peggioramento delle condizioni. Sono arrivati al punto che neanche le televisioni di regime possono addomesticare la realtà alle esigenze sceniche del Satrapo di Arcore. Hanno fallito e gli italiani lo hanno capito. Detto questo, però, ora arriva la parte veramente difficile: c’è da ricostruire un paese, bisogna rifondarlo. E per farlo c’è bisogno dell’unione delle forze di opposizione che condividono un progetto e della parte sana dell’Italia. C’è un’Italia che non si è piegata all’illegalità ed alla degenerazione, pur avendo modo ed occasione di farlo in questi anni. E’ da qui, dai giovani e dalle energie positive che bisogna ripartire. Da domani, se il vento del rinnovamento comincerà a soffiare forte, non sediamoci sugli allori, diamoci da fare: c'è un paese da ricostruire.

ARCORE E’ ANDATA, SILVIO PURE

Berlusconi-BossiBerlusconi-BossiArcore è andata e Silvio Berlusconi pure. Ad Arcorlandia, il Pd è il primo partito e stacca di due punti il Pdl.Voleva il plebiscito su di se e così non è stato, almeno non nel verso in cui voleva lui. In campagna elettorale aveva deciso di mettersi in gioco in prima persona. Aveva invitato i suoi collaboratori a battersi “casa per casa” e di essere “missionari della libertà”. “Se ricevo meno delle 53.000 preferenze delle precedenti comunali l’opposizione mi farà il funerale”. Ebbene, il referendum personalissimo di Silvio si è fermato a quota 20.000 preferenze, la metà del 2006. Se, dunque, a palazzo Chigi, qualcuno conserva un minimo di decenza e di spirito di coerenza dovrebbe trarre le giuste conclusioni: l’aria sta cambiando. A nulla servirà correggere il tiro ora, in vista dei ballottaggi. Correggere la rotta ora è una presa per i fondelli. E’ inutile cambiare il mantra e i ritornelli ora. La gente è stufa di operazioni mediatiche ruffiane. Hanno imposto una campagna elettorale non sui programmi per le città, ma tutta all’insegna di attacchi violenti, toni duri e insulti. La scelta non ha pagato e non pagherà in futuro. Da questa tornata di elezioni amministrative arriva una sonora batosta per il Pdl e un bilancio positivo per il centrosinistra, al netto delle analisi specifiche che verranno dopo. Il berlusconismo è al tramonto, si può battere. Il blocco Pdl- Lega non fa più paura, soprattutto al Nord. Sta esplodendo e presto il Carroccio servirà il conto al premier. Ora, avanti tutta per i ballottaggi: il vento è cambiato!

"BERLUSCAMENTE", PIU' CONDONI PER TUTTI

Cetto la Qualunque - BerlusconiCetto la Qualunque - BerlusconiPiù condoni per tutti: alla pari dello stile del “qualunquemente”, il “berluscamente” imperversa privo di argini in questa fine di campagna elettorale, già infestata da colpi bassi e violenza, verbale e ideologica, con un’unica logica di base, quella della menzogna. L’ultima sparata del camaleontico Berlusconi lascia quasi senza parole. Al Sud infestato dall’illegalità, dove la parte buona della popolazione e della classe dirigente combatte per abbatterla, il cavaliere annuncia di volerla legalizzare, inventando l’ennesima sanatoria, una sorta di condono elettorale questa volta. Né più né meno che un’istigazione a delinquere col fine di ottenere una manciata di voti in più. Sarà che ha letto troppo Machiavelli, sarà che in lui il concetto di vincere travalica ogni logica morale e di buonsenso, fatto sta che Berlusconi ha fatto ieri un errore molto grave. Da una parte si è esposto in prima persona nell’avallare una vergognosa sanatoria sulle case abusive, costruite nel napoletano anche in parchi naturali e zone ad alta inedificabilità. Dall’altra parte ha esposto al ridicolo il suo governo, dal momento che la Lega non ha fatto attendere la propria presa di distanza dalla promessa del premier, minacciando l’altolà. Mentre insomma, da uno dei suoi innumerevoli pulpiti mediatici, Berlusconi continuava a dire che l’alleanza con il Carroccio è solidissima, da altre parti del Paese i ministri leghisti dimostravano l’esatto contrario. A me pare chiaro che questa volta le menzogne berlusconiane abbiano le gambe ancora più corte del normale: la tanto millantata unità tra Pdl e Carroccio, che Berlusconi continua affannosamente a ribadire, ha la stessa solidità di un cubetto di ghiaccio sotto il sole di ferragosto. A breve ne resterà solo acqua.

ECOBALLE, FUFFA E CAMORRA

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Emergenza rifiuti? ‘Ghe pensi mi’. No, presidente, lasci perdere. Se questi sono i risultati non se ne occupi, per carità. L’Unione Europea è stata impietosa: ‘dopo due anni la situazione non e' molto diversa. I rifiuti sono per le strade, non c'e' ancora un piano di trattamento e gestione della
differenziata’. Le roboanti dichiarazioni di Berlusconi, che per due anni ha menato vanto di aver risolto l’emergenza, si sono rivelate per quel che sono: fuffa. Per chi non lo sapesse, al di là del significato metaforico, la parola fuffa indica quella specie di lanetta che si forma sui tessuti. Molto diversa dalla corposa sostanza dei rifiuti campani. Saviano scrive che i rifiuti illegali accumulati l’uno sull’altro, formerebbero una montagna alta 15mila metri, quasi due volte l’Everest, con una base di tre ettari.  La ‘monnezza’ è un problema ormai cronico in Campania, visto che l’emergenza inizia formalmente l’11 febbraio del 1994 e nessuno si aspetta che un colpo di bacchetta magica risolva il problema in una settimana. La colpa del governo è aver, anche in questo caso, fatto facile propaganda sulla pelle dei cittadini. Berlusconi non risolve i problemi, li nasconde, li occulta alle telecamere, nasconde, insomma, le ecoballe sotto il tappeto. Tutto rimane uguale, ma a sentir lui tutto cambia in meglio. Balle, anzi, eco-balle. Ieri il presidente della Repubblica è intervenuto sulla questione, affermando che non aveva ancora ricevuto il decreto  sulla raccolta dei rifiuti e i termovalorizzatori. Non solo chiacchiere, ma anche scorrettezza istituzionale. Dovuta forse alla guerra intestina al Pdl campano, che vede nella gestione dei termovalorizzatori un’occasione di lucro. C’è in ballo un affare da un miliardo di euro. Ed infatti litigano ferocemente. L’asse Carfagna – Caldoro vs Cosentino – Cirielli. I primi vorrebbero che la competenza sui termovalorizzatori fosse affidata alla regione, i secondi alle province. Una guerra tra bande che danneggia i cittadini, esposti a rischi sanitari enormi. Ed intanto la camorra continua a fare affari. Come sempre. La relazione conclusiva della commissione d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti, presidente il fisico Massimo Scalia, già nel 1998 affermava: La criminalità organizzata di stampo camorristico continua ad intervenire in maniera diretta sui traffici illeciti di rifiuti, lucrando notevoli somme di denaro: si tratta di  un'affermazione che ha avuto una corale evidenza nel corso delle audizioni e che quindi va assunta in questa relazione. Del resto, sono stati anche i collaboratori di giustizia a illustrare a questa
Commissione lo schema di intervento della camorra, nonché una versione storicizzata dei fatti. La criminalità organizzata si pone come terminale del traffico, nel senso che assicura il territorio ove smaltire illecitamente i rifiuti: può fare ciò perché è la camorra stessa a controllare e gestire ogni
metro quadro di ampie aree del territorio campano. In particolare la provincia di Caserta presenta zone controllate manu militari dalla criminalità organizzata, che addirittura organizza staffette per pattugliare le strade e attua attività di controllo sulle macchine non conosciute che transitano per
quelle vie. Oggi non è cambiato nulla.

RIFIUTI: GOVERNO SGAMATO

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“E’ stato smentito chi diceva che il governo non ce l’avrebbe fatta: l’emergenza è superata. Napoli torna ad essere una città occidentale ordinata e pulita. Abbiamo fatto una cosa che nessuno in passato era riuscito a realizzare”.  Queste sono le parole pronunciate il 19 luglio del 2008 da un fiero Berlusconi che si reca a Napoli con Bertolaso al seguito, per pubblicizzare da vicino l’operato di governo e Protezione Civile. Ed ancora il 3 giugno 2009 torna a fare dei rifiuti in Campania il trofeo del suo governo dicendo: “A Napoli funziona tutto. Lo smaltimento dei rifiuti continua, nonostante le cose che si dicono e qualche fotografia di pacchetti di immondizia elettorale lasciati da gente della sinistra. Non c’è da preoccuparsi. Abbiamo discariche capaci di accogliere tutti i rifiuti per i prossimi due anni e abbiamo il termovalorizzatore di Acerra che funziona benissimo”. Peccato che il termovalorizzatore di cui parla, oltre a costare 50 milioni di euro solo di manutenzione, non abbia mai realmente funzionato. L’unica linea che attualmente è attiva, la prima, è rimasta ferma tra maggio e luglio. Quanto alle altre, la seconda è immobile dal 7 settembre, la terza già dal 17 agosto. E peccato, soprattutto, che la bella costruzione di parole ed annunci di Berlusconi sia crollata come un castello di sabbia dopo il passaggio di un’onda. A smontarla, è stata la verità, venuta fuori a smascherare la messa in scena di questo governo, che fa della frottola un metodo di politica, della favola il proprio cavallo di battaglia. “Quello che è successo negli ultimi giorni dimostra che le autorità italiane non hanno ancora fatto quello che è necessario per trovare una soluzione adeguata e definitiva al problema”. Le parole del commissario europeo per l’ambiente, Janez Potocnik, giungono, pochi giorni fa a sventare qualunque dubbio dovesse esser rimasto e a far infuriare il capo della protezione civile, che prontamente replica: “L’Unione Europea farebbe bene a fare il proprio mestiere e invece di dare giudizi dovrebbe dare una mano a trovare alternative”. Una volta sgamato, Bertolaso gioca a scaricabarile pur di non riconoscere la propria azione fallimentare e lancia al rialzo assicurando che “tempo tre o quattro giorni e Napoli tornerà alla piena normalità”. Naturalmente la reazione dei cittadini, sommersi da migliaia di tonnellate di rifiuti, che addirittura hanno raggiunto anche il centro del capoluogo partenopeo, non si è fatta attendere. Segno che la popolazione non ci sta più a bersi le balle di un governo che predica bene e razzola male. Un governo che ora parla di accordo per definire l’imposizione del proprio piano. Il problema rifiuti resterà aperto, com’è sempre rimasto, perché, quando Berlusconi gridava al successo, la monnezza era solo stata spostata, certo non smaltita. E questa andrà ad aggiungersi alle tante, troppe questioni lasciate insolute da questo governo di centro destra. Su di noi ricade una grossa responsabilità, di cui non mancheremo di farci carico. E’ il momento della svolta, gli italiani hanno perso la pazienza ed ora spetta a noi, al centro sinistra dire basta alle frottole, mandando a casa questo governo e passando ai fatti.

LE BUGIE HANNO LE GAMBE CORTE. ED ANCHE IL GOVERNO...

Le bugie hanno le gambe corte. Cortissime quando si tratta di Berlusconi. Basta dare un'occhiata ai principali quotidiani per rendersi conto che la situazione reale è molto diversa da quella descritta dal premier. Partiamo dal caso più eclatante: i rifiuti in Campania. Ricordate quando, in pompa magna, Berlusconi affermava di aver compiuto il miracolo. di aver ripulito le strade di Napoli? Ecco, più che di un miracolo si è trattato di un trucchetto da mago imbroglione, ed infatti oggi ci ritroviamo con montagne di rifiuti per strada, con le rivolte a Terzigno e con la longa manus della camorra che gestisce e manda segnali. Il governo ha nascosto tonnellate di rifiuti sotto il tappeto, ed ora rischia di esserne sommerso. Passiamo ad altro: il nostro pasese se la passa meglio degli altri dell'Ue. Berlusconi ed i suoi ministri, quando non potevano più tacere sulla crisi economica, nè negare l'evidenza, hanno cercato di mettere in buona luce la nostra situazione, paragonandola, in meglio, a quella degli altri paesi europei. Anche in questo caso arriva la doccia fredda. La presidente di Confindustria Marcegalia dice: siamo stati pesantemente colpiti dalla crisi, non è vero che stiamo meglio di altri e adesso abbiamo una capacità di crescita inferiore alla media europea. E dire che stiamo parlando della Confindustria più filoberlusconiana mai esistita. Torniamo alle bugie: la maggioranza è solida, governeremo per altri tre anni. Voi che ne pensate? io credo che ogni commento su questo argomento sia superfluo e che la verità sia sotto gli occhi di tutti. Quella casa a Montecarlo è diventata il simbolo di uno scontro feroce nel centrodestra, che rasenta i limiti del giallo o degli intrighi internazionali. Ormai i fatti di casa nostra sono nelle mani di un quantomeno improbabile ministro della giustizia di un'isoletta caraibica nota solo per essere un paradiso fiscale...Non proprio una bella figura internazionale per l'Italia. Chiudo con l'ultima grande bugia: farò della Lega una forza moderata ed affidabile. Beh, complimenti mr B, ci è proprio riuscito...E' ironia, naturalmente. Dopo i simboli padani ad Adro, gli amministratori locali del Carroccio hanno emanato una circolare per evitare che le bande suonino l'inno di Mameli, a meno che non ci sia la presenza di corpi militari. Forse in un paese moderno e civile una forza moderata di governo non farebbe battaglie contro il tricolore e contro l'inno nazionale. Battaglie culturali e simboliche pericolosissime, perché attentano all'unità e all'identità nazionale. Amara conclusione: l'Italia è retta da un governo che a sua volta si regge sulle bugie. Nota di speranza: come le bugie, anche il governo ha le gambe corte. E non andrà lontano.