SIAMO DAVVERO ALLA RIVOLTA DELLA BASE?

Italia dei ValoriItalia dei ValoriSono convinto che Italia dei Valori abbia due strade davanti: avere un grande futuro o non averne nessuno. Per noi non ci sono vie di mezzo. O riusciremo a costruire un partito davvero innovativo e coerente con i principi che proclamiamo o scompariremo. La scommessa si gioca intorno a quattro pilastri fondamentali in cui credo e per i quali, da sempre, mi batto.1) Italia dei Valori dovrà continuare ad essere un partito di uomini liberi che non deve niente a nessuno, se non ai propri elettori. Nel suo futuro, così come nel suo passato, non dovrà esserci nessun compromesso, nessun pacchetto di scambio con i cosiddetti poteri forti, quei potentati economici e finanziari cui oggi molto devono altri partiti.2) Italia dei Valori dovrà essere il partito del nuovo Rinascimento della politica italiana, che concepisce la politica come servizio civile, come ricerca del bene del cittadino e non della poltrona per il dirigente politico di turno.3) Italia dei Valori dovrà essere il partito dei militanti e non dei tesserati. Per questo, il tesseramento dovrà basarsi su un principio imprenscindibile, ovvero il passare di un ragionevole lasso di tempo tra il momento in cui ci si iscrive e quello in cui ci si candida a incarichi pubblici o di partito. Solo così Idv potrà selezionare una classe dirigente coerente ed “appassionata” e non ridursi ad essere un autobus sul quale si sale per  fare carriera.4) Italia dei Valori dovrà continuare ad essere il partito delle regole, che significa una cosa sola. Chi sbaglia paga ed è fuori un secondo dopo, a tutti i livelli, qualunque sia il suo incarico o il suo ruolo. Solo così facendo, Idv potrà continuare ad essere quel partito integerrimo che fa del rispetto delle regole e della questione morale il suo punto qualificante e  di partenza per un vero rinnovamento della classe politica italiana.E’ questa Italia dei Valori oggi? In parte, non ancora del tutto. Quello che Italia dei Valori è oggi, grazie all’intuizione di un uomo solo e di 4 o 5 persone che ci hanno creduto sin dall’inizio, è comunque già un miracolo. La crescita tumultuosa ed esponenziale degli ultimi tempi ha rappresentato una sfida che, dobbiamo riconoscerlo, ci ha colti per molti aspetti impreparati ma non distratti.C’è ancora molto da fare sul piano del rispetto delle regole, sul consolidamento di una classe dirigente che ami a fondo questo partito, sulla democrazia interna. Nessuno deve tirarsi indietro, soprattutto chi più di altri ha responsabilità politiche importanti.Per parte mia, questo l’ho fatto da sempre nell’unico modo che credo corretto e, cioè, senza clamore, senza ricerca di momenti di “gloria”, convinto come sono che un partito non si rinnova con interviste sui giornali ma rimboccandosi le maniche e lavorando sodo, affinché, passo dopo passo, mattone dopo mattone, questo partito somigli sempre di più al modello ideale che molti di noi hanno nell’animo.Ho deciso di parlarvi di tutto questo, nel post di oggi, perché molti giornali e televisioni in questi giorni stanno dedicando grande spazio a quella che è stata definita “la rivolta della base” di Italia dei Valori per chiedere più democrazia e trasparenza. Di questo vorrei distinguere due aspetti, uno positivo, uno negativo. Quello negativo riguarda, esclusivamente, la strumentalizzazione che, di questa legittima e naturale forma di dissenso democratico, stanno dando i mezzi di informazione. Siamo di fronte ad una vera e propria disinformazione, da parte di media che non ci amano perché sanno di non poterci controllare. Giusto per capirci, alla riunione autoconvocata di Bologna, mi risulta ci fossero state una cinquantina di persone che, se fossero state di un qualunque altro partito che non fosse IDV, non avrebbero avuto neanche l’onore di una riga nel giornale locale. Ma l’altro aspetto, quello positivo, ci impone di non minimizzare e anzi, di rispettare, il dissenso che quelle persone hanno voluto esprimere. Perché il dissenso è democrazia e un partito come  l’Italia dei Valori non può aver paura del dissenso al proprio interno ma anzi deve fare ogni sforzo per creare occasioni ed opportunità affinché ogni ragione o dissenso trovi il suo spazio e si possa esprimere. Anche questo blog sarà sempre a disposizione di tutti, come è doveroso che sia nella rete che è l’unico spazio di democrazia privo di controlli e censure.Credo anche che il partito abbia il dovere di ascoltare questo dissenso e di interrogarsi sulle ragioni di chi lo esprime o sul fatto se siano stati commessi degli errori.Coerentemente con quello che dicevo prima credo, però, che tutto questo vada fatto nel dialogo e nel confronto e non sui giornali. Ma su questo vorrei davvero sentire il vostro parere. E se riterrete che, in questa fase, anche il parlare pubblicamente di questi problemi sia un mezzo di crescita, credetemi, non mi mancheranno né le idee, né il coraggio per esprimerle. Per sostenere anche pubblicamente l’impegno per migliorare il nostro partito che spesso, in questi dieci anni, mi è valso l’appellativo di “asburgico”, per l’intransigenza con la quale concepisco la realizzazione di questi valori.

Commenti

E' importante che prima del Congresso Nazionale IdV si provveda a fare chiarezza sulla organizzazione del partito.E' impellente la necessità di individuare i veri rappresentanti territoriali del partito. Che questi siano uomini e donne degni di tale ruolo.Non bisogna affidare a soggetti, provenienti da altre formazioni politiche, incarichi di responsabilità del partito. Questi signori devono fare la "Gavetta", lavorando per il partito, dimostrare di condividere e sostenere le idee del partito e poi affidargli incarichi di responsabilità.Il più delle volte, questi signori, forti dei pacchetti di voti e tessere, cooptano amici del partito di provenienza, facendo promesse e affidangogli incarichi, e decidono le sorti del partito. Di Pietro disse a Vasto nel 2008 che chi viene nell'Italia dei Valori deve tirarsi su le maniche e zappare. Questo non è successo e allora assistiamo che gli ultimi arrivati diventano i primi a usufruire posti di rilievo nelle candidature producendo poi quello che succede con Misiti, Pisicchio soggetti che hanno come unico obiettivo politrone e sistemazione di parenti e amici stretti.Chi come me che lavora fin dal popolo dei fax deve solo lavorare, dissodare i campi, seminare e curare i raccolto, alla fine c'è chi raccoglie per te con un criterio molto discutibile.Pino da Manfredonia 

Dagli interventi che legge qui, on. Donadi, si ricava lo spirito di coloro che hanno aderito al partito ed hanno lavorato per il suo successo, credendo nella politica dell'onestà, della meritocrazia e della giustizia. Anch'io mi considero tra questi, e sono deluso dai meccanismi che sono in funzione all'interno del partito. Non mi stupisce che voi dirigenti ai massimi livelli non conosciate certe situazioni della base; avete un compito estenuante a livello nazionale, ed io non riesco nemmeno ad immaginare come riusciate ad essere sempre sulla breccia con tale energia.   Però quando dalla base vengono fatte delle osservazioni, ci deve essere qualcuno che è disponibile a valutarle, per verificare se sono in qualche modo legittime.   Ad esempio quando si decidono gli incarichi amministrativi senza rispetto per i voti ottenuti dai candidati si tradisce il voto degli elettori e si deludono gli attivisti; quando in una circoscrizione gli elettori votano un candidato e poi non lo vedono mai tra di loro, la sensazione di essere strumentalizzati colpisce la loro dignità.  I discorsi che arrivano dai dirigenti IDV, del tipo "chi non è daccordo non è obbligato a stare qui, se ne può andare" oppure "ci sono mele marce", quando sono fatti in maniera indiscriminata, fanno male al partito; in questo modo si allontanano anche persone che si sentono giustamente offese nel mucchio, dopo aver dato il proprio impegno per il partito con serietà ed onestà.  Poi un'ultima osservazine: il certificato del casellario giudiziario non basta a garantire che una persona non faccia un uso strumentale della sua appartenenza politica.  Il sistema attuale della politica, con la sua struttura di casta che coinvolge al momento non solo il partito di Berlusconi ma anche tutti gli altri compresa IDV, premia soprattutto coloro che sanno accaparrarsi il favore dei dirigenti. Di Pietro ha intrapreso un percorso di democrazia all'interno del partito, con coraggio e lungimiranza, perchè ha capito che se non vuole essere messo sullo stesso piano di Berlusconi ma vuole batterlo, non potrà mai farlo con i mezzi usati finora, perchè il potere mediatico è in mano all'avversario. E' con la pratica di una democrazia vera e trasparente che il potere berlusconiano può essere sconfessato e battuto.  Ma per farlo non basta essere abbastanza furbi da non incorrere nella giustizia; occorre credere davvero che la politica è un servizio alla società, che deve essere condotta con trasparenza e fedeltà ai principi della democrazia. Scegliere i dirigenti in questa logica è determinante, sia adesso che la scelta viene fatta dai vertici, ma soprattutto in seguito, se sarà la base del partito ad eleggerli democraticamente. I criteri di scelta ed i controlli dovranno essere rigorosi; ci dovrà essere chi vigila in modo severo ed imparziale sulla loro applicazione a tutti i livelli.  In bocca al lupo.

Perfettamente in sintonia con questo intervento. 

  Caro Massimo Donadi, a me personalmente l'intransigenza ed il giustizialismo di Italia dei Valori sta benissimo e mi ritrovo appieno con il suo modo di pensare. Se una rivolta dalla base ci deve essere deve essere solo e soltanto per sancire la necessità di alzare la guardia quando i numeri crescono. I quattro amici al bar si conoscono, si fidano l'uno dell'altro, i grandi numeri (sfiorare il 9 % in pochi anni non è da tutti) comportano inevitabilmente ingressi nel partito di persone magari poco "limpide" o poco affidabili. E visto che noi iscritti crediamo fermamente nell'onestà di chi ci rappresenta forse desideriamo garanzie continue di trasparenza. Perchè non chiedere a chiunque si iscrive ad IDV il cerificato del casellario giudiziale? Lo chiedono pure ai ragazzi per lavorare 3 mesi alle Poste ! Così come desideriamo fortemente dei governanti onesti nella vita pubblica così come in quella privata (sono un'eterna utopista, e comunque non mi riferisco al governo attuale, marcio alla radice) potremmo dare un bel segnale con uno strumento di questo tipo. Potremmo tappare la bocca a chiunque, con piena ed altera onestà. E soprattutto a testa alta, cosa non da poco di questi tempi. La saluto con la consueta stima che merita.Claudia Pilon    

Iniziamo a fare pulizia all'interno del Partito: FUORI!!!ai condannati, a chi ha la fedina penale sporca (c ompresi i patteggiammenti), a chi non da i capelli per la prova della droga. FUORI  !!! chi cambia partito dopo una elezione DEVE perdere la carica che HA CONQUISTATO INVADENDO I:D:V: SOLO PER QUESTO SCOPO.Chi cambia partito per venire in IDV, per 3 anni almeno non può partecipare ad elezioni per IDV, nè assumere cariche. Chi viene eletto DEVE, ALMENO PER UN ANNO E PER DARE L'ESEMPIO, RINUNCIARE AL COMPENSO E DEVOLVERLO AI POVERI DELLA SUA CITTA'. BISOGNA DARE L'ESEMPIO!!!!!!!!!!!! 

Caro ON. DONATI è vero che quando un partito cresce diventa un pò curioso da un lato tantissima gente normale stanca del magna magna generale ,delle divisioni di poltrone.dei detti tanto non cambia mai niente.la politica è sporca.chi va va al potere non cambia niente.che è mnormale che chi arriva al potere pensa a se stesso e dall'altra parte i furbi .i porta voti .i pezzi da novanta della vecchia politica che si buttano dovunque.anche nel IDV, per mangiare sempre ma io dico a voi vertici dell' IDV  non badate ai voti subito ,se voi ascoltate le persone semplici ,umili,cioè la base cresceremo cresceremo ma sani e abituati alla cosa più importante cioè quella che ogni persona ,OGNI PERSONA, può dire la sua e nel confronto con tutta la base uscirà tutti i valori che OGNUNO DI NOI PORTA :se leggerete queste due righe io vi ringrazio da ora per ciò e se permettete ASCOLTATE LA BASE ASCOLTATE LA BASE ASCOLTATE LA BASE CIAO alla prossima CARUSO GUILLERMO ISCRITTO NELLA SEZIONE  IDV DI GESUALDO ( AV ) GRAZIE................

L'IDV è solo un partito di proprietà del padrone Di Pietro, non c'è democrazia interna, non c'è alcun contraddittorio, gli iscritti non contano un cazzo...  Voglio stare alla larga da questa gente...

Come fai ad affermare una cosa del genere proprio ora che stanno per fare i congressi e cambieranno gli statuti?Io davvero non capisco

Si vede........................... che non rappresenti nessuno....!(Da qualsiasi punto di vista)Stavamo aspettando proprio te, ma come abbiamo fatto fino ad ora senza di te, aspettavamo il tuo prezioso aiuto, anzi per farti fare il capo, dicci dicci che dobbiamo fare? vieni da noi ti aspettiamo a braccia aperte.Sei un conoscitore di IDV, incredibile, si vede che lavori,......................... dagl'occhi, sei 1 di dx che si finge di sx, ne carne ne pesce.

Ti sbagli, io non mi fingo, io sono di destra, tu invece, caro Massimiliano, ti fingi intelligente ed invece...ti dimostri l'esatto contrario...

Caro Onorevole Donadi,       innanzitutto vorrei dirTi che condivido ogni riga di quanto da Tescritto. Te lo dico con grande convinzione, dato che ho letto e riletto più volte le tue considerazioni e mi pare che difficilmente si possa aggiungervi qualcosa di significativo.     Tu dici giustamente che i quattro punti che costituiscono i "pilastri fondamentali" su cui deve poggiare il partito che vogliamo, sono un punto di arrivo, una meta, un obiettivo limite cui dobbiamo informare la nostra azione presente. Questo è assolutamente vero e ritengo che dobbiamo essere ben consci del fatto che stiamo vivendo una fase transitoria che, solo se ben governata, ci porterà un po' più vicini alla meta. Non prendere atto di ciò rischierebbe di produrre non solo amare delusioni, ma imperdonabili e forse devastanti errori.     Chi studia la dinamica dei sistemi sa che le crescite tumultuose si accompagnano ad oscillazioni che debbono essere opportunamente gestite se non si vuole che il sistema vada fuori controllo. Questo deve essere l'impegno di tutti, non solo della classe dirigente che, come Tu dici, deve "ascoltare il dissenso e interrogarsi sulle ragioni", ma anche di chi pone legittime richieste e manifesta comprensibili aspettative.Il nostro Presidente, nel suo libro-intervista "Il guastafeste", dice "Vorrei che il mio partito fosse un mezzo, non un fine: un mezzo per contribuire al rinnovamento della vecchissima politica italiana, per uscire dalle ideologie". Abbiamo obiettivi molto alti e, di conseguenza, c'è ancora cammino da percorrere. Sarà meno faticoso se lo faremo tutti insieme. Gianni Di Masi - Padova

Caro onorevole Donadi, ho apprezzato molto il suo intervento, soprattutto quando dice che l’IDV deve contraddistinguersi con un nuovo modo di fare politica, distante dagli schemi dell’attuale politica dei quali il cittadino è stufo e forse ormai quasi rassegnato. Vorrei però far notare come sia illusorio pensare di risolvere la questione con generici inviti al cambiamento. A parer mio è il classico invito al tacchino a festeggiare il natale. Servono delle norme e regole interne al partito che incanalino tutti: attivisti, iscritti, eletti e non ultimi i nominati verso dei comportamenti in linea con le aspettative del nostro elettorato ed io credo anche di una buona fetta degli italiani. Vado sul concreto e faccio alcuni esempi che potremo mettere in atto già dalle prossime elezioni regionali di primavera:ü      Impediamo che i professionisti della politica che viaggiano da un partito all’altro con il pacchetto di tessere/voti in tasca possano entrare nel nostro partito. Inseriamo una norma che preveda, a chi proviene da altri partiti e negli ultimi 5 anni ha ricoperto ruoli importanti (consigliere, assessore, sindaco, ecc.), l’impossibilità di candidarsi nelle nostre liste per un periodo di almeno due anni, senza aver prima avuto il consenso del coordinamento cittadino o provinciale.ü       Mettiamo un freno al malcostume, tanto in auge sia nel PDL che nel PD, di abbandonare un incarico a metà mandato per dare la scalata ad un incarico più prestigioso o meglio retribuito.  Inseriamo una norma che vieti ai nostri eletti o nominati che stanno svolgendo un incarico (sindaco, assessore, consigliere, ecc.) di abbandonare tale incarico, prima della naturale scadenza, per candidarsi ad una poltrona più prestigiosa o meglio retribuita. E’ un atteggiamento che la gente non capisce e che vede solo come “vecchia politica” meramente funzionale al tornaconto personale del politico che la mette in atto.ü      Creiamo dei meccanismi chiari e trasparenti per definire, in maniera uniforme, le candidature e le nomine sulla base di criteri di capacità, meritocrazia e consenso.ü      Facciamo in modo che le indennità di carica riprendano la loro originaria funzione di rimborso spese e non di “WIN FOR LIFE” che sono diventate in alcuni casi. Un consigliere regionale ha un gettone di più di 7.000,00 euro mensili e mi sentirei di dire che l’attuale contributo del 10% se è eccessivo per i consiglieri comunali ed adeguato (forse) per gli assessori comunali è decisamente inadeguato per un consigliere regionale, al quale mi sentirei di chiedere un contributo al partito di almeno il 50%, altrimenti come facciamo noi spiegare ad un operaio cassaintegrato il motivo per cui un consigliere guadagna sette volte quello che guadagna lui ??ü      Introduciamo una norma che preveda la ratifica da parte del partito di tutte quegli atti dispositivi, presi dai nostri amministratori, e che determinano spostamenti di PIL per più di 50.000,00 euroü      Introduciamo un codice etico che stabilisca quali sono i comportamenti ai quali si debbono attenere gli iscritti e gli eletti del partito. In particolare con riferimento agli omaggi che si ricevono ed alle segnalazioni di persone bisognose di aiuto (per dirla alla Mastella). Forse giunto a questo punto lei starà già po’ sorridendo e pensando di trovarsi di fronte ad un povero ingenuo, ma per esperienza diretta (lavoro da 27 anni in banca) conosco le debolezze umane, e le assicuro che non sto esagerando. Per dirla “alla Di Pietro”, io non credo sia sufficiente la sola regola di “eliminare le mele marce”, ma anche a quella di mettere le mele in un cesto sano che impedisca loro marcire. Se vogliamo ripristinare l’etica e la legalità nel nostro paese, dobbiamo farlo prima all’interno del nostro partito, altrimenti ci ritroveremo sempre più spesso di fronte a gente che all’interno dell’Italia dei Valori reclamerà democrazia, ma che forse vuole solo più potere per continuare a  gestire la politica come faceva prima nei partiti da dove proviene. 

Caro Massimo, ho piacere che i vertici di IDV prendano a cuore quanto sta succedendo nel Partito! Ieri sera ho letto con molta attenzione il Tuo post sulla “rivolta della base” e Ti confesso che sono rimasto spiazzato da quanto riportaVi: soffermarsi su alcuni termini quali rinnovamento, militanza, regole non corrisponde affatto a quanto avviene in IDV-Venezia, la Tua città!Credo o spero Tu sappia che, attualmente in vista delle prossime elezioni comunali, le strategia politica viene definita dai coordinatori comunale, provinciale e regionale, dai tre consiglieri comunali (uno per la verità aggiunto in primavera a qualche giorno dalle elezioni provinciali), da un ex assessore, da un non iscritto (Gallo) e dall’ex rettore di ca’ Foscari (Ghetti) che iscritto lo è da “ieri”. Viene da chiedersi dove siano le rappresentanze dei giovani (che Di Pietro, nel discorso di chiusura all’ultimo congresso di Vasto, auspicava non comparissero più al "grado di sherpa"), delle donne (quote rosa) e di coloro che alle recenti elezioni provinciali hanno dimostrato di avere del merito aumentando sensibilmente il consenso di IDV nel proprio collegio rispetto al 2004 o chi ha sacrificato molti fine settimana per raccogliere firme contro il lodo Alfano o per altre iniziative?Alle ultime Provinciali sono stati proposti candidati iscritti (?) solo il mese prima. Mi pare ciò vada  controcorrente rispetto a quanto da Te riportato: “ … dovrà passare un ragionevole lasso di tempo tra l’iscrizione e la candidatura. Solo così IdV potrà selezionare una classe dirigente coerente e appassionata”.Attualmente, tutti sembrano invece invasati alla ricerca di raccogliere più tessere possibili entro il 20 novembre! Pratica questa di consuetudine in partiti di ben altra tradizione.Dov’è la coerenza, il rispetto, la condivisione? Ci sarà mica paura di misurarsi col nuovo? C’è realmente la volontà di dare un’identità al nostro movimento? Rassicurato da quanto declamato dal Presidente nell’incontro di Vasto del 2008: “… controllare chi nel prossimo futuro entrerà nel partito …”, nella scorsa primavera, durante una riunione del direttivo comunale, avevo segnalato ai colleghi un pericolo “colonizzazione” di IDV da parte dei nuovi iscritti provenienti da un sindacato, che da oltre trent’anni sono militanti politici e che francamente faccio fatica a comprendere cosa abbiano in comune con chi declama in Europa i principi di riformismo, liberalismo e democrazia. Se fossero così vicini al mondo del lavoro, perché i lavoratori di Vinyls in una recente lettera alla stampa locale non ha ritenuto di ringraziare IDV, per il sostegno nella lotta contro la chiusura della fabbrica,  come invece ha fatto per altri partiti?Conservo da primavera una Tua lettera che garantiva agli iscritti di IDV-Venezia regole chiare (“paletti”) che tutti avrebbero dovuto rispettare per non cadere in una anarchia che invece oggi è palese, dove ognuno dice e fa ciò che pensa senza purtroppo “pagare dazio”. Chi risulterà più “impreparato” di altri a gestire la situazione nel territorio, avrà il buon senso di farsi da parte?Com’è stato per Micromega, anche il mio sfogo vuole essere una critica costruttiva, un atto di coraggioso dissenso perché credo ancora nei valori del Partito e rimango ovviamente disponibile, se lo riterrai opportuno, ad un futuro e spero proficuo incontro.Ho un’enorme stima nei Tuoi confronti, però smettiamo di prenderci in giro. Inizierò a ricredermi solo quando l’osannato cambiamento si concretizzerà con i fatti e solo con questi.  

Carissimo Massimo, in genere un Partito si costruisce negli anni, su basi idealistiche e fideistiche, altrimenti a che titolo si pretenderebbe disciplina di partito, sacrificio, impegno, esposizione personale ed economica...dalla base? In meno di un paio d'anni siamo passati da movimento, non eravamo ne destra ne sinistra, ..poi partito, ....poi alleati del PD...oggi su molte posizioni siamo oltre la stessa rifondazione comunista. Forse un pochino di "calma" sarebbe  utile. Molti la leggono come una crisi di crescita....forse, ma non credo. Stiamo raccogliendo il dissenso che viene da una parte della sinistra che non si riconosce più nei PD...ma stiamo accogliendo anche tanta "confusione".Alle regionali serve riconfermare il risultato delle europee e si spera di aumentarlo...ma si sa bene che contano i voti dei candidati...si vota con le preferenze....e noi stiamo raccogliendo consiglieri di altri schieramenti, turandoci il naso sulle provenienze,  pur di far numero...campania docet... Abbiamo i capelli bianchi e di queste "strategie" ne abbiamo piene le scatole...Il difficile sarà gestire il DOPO....La base meravigliosa (me compreso) che nulla chiede ...è chiaro che si sente tradita...i Congressi a posteriori servono a poco. L'IDV è l'espressione dei valori e di una bellissima classe politica che esiste (tranne qualche eccezzione) iniziando da Di Pietro....attenti a non buttare alle ortiche un immagine nazionale ottima ...dovendo rispondere in futuro alle malefatte di politicanti e traffichini che stanno salendo a bordo. Infine mi spieghi, da presidente della camera come sia conciliabile in un partito che il nostro validissimo De Magistris presenti a Salerno il libro La casta della monezza...e all'interno dello stesso ci siano molti nomi dell'IDV ? Con stima e spirito costruttivo Ti saluto e Ti auguro buon lavoro.       

On. Donadi:                  è ovvio ormai che la struttura del partito a livello regionale,provinciale e comunale necessitadi una revisione sostanziale e rapida.Ciò che poteva andar bene quando si aveva il 2% dei voti non va più bene ora.Ristrutturare la rappresentanza territoriale di IDV con modalità trasparenti e democratiche non è poi così difficile.I coordinatori comunali e provinciali siano eletti dagli iscritti locali di IDV (magari allargandosi,con scheda diversa,ai simpatizzanti).Ogni provincia,in rapporto al numero degli iscritti,mandi un certo numero di propri delegati regionali al consigli regionale.Il consiglio regionale,espressione delle varie realtà provinciali,elegga il referente regionale IDV,e le altre cariche regionali (tesoriere ecc.) Essenziale che le modalità sopra descritte siano ben specificate nello Statuto Regionale,che deve regolare le attività del partito a livello locale. Qualora si adottino al più presto queste modalità,finiranno finalmente tutte le discussioni sulle scelte imposte dall'alto o trasparenza non sempre presente.COn auguri di buon lavoro,ringrazio per il lavoro da Lei svolto per noi. 

Caro Massimo, condivido tutta la prima parte delle tue considerazioni ed anche quando  sostieni che è necessario fare la propria parte, ma vedi, quando da anni fai la formichina ed ottieni anche consensi elettorali, anche ruoli rilevanti, ma da anni chiedi colloqui col presidente o gli organi nazionali competenti, non ottenendo alcun ascolto, quando da anni inviti i vertici nazionali a prendere provvedimenti su  comportametni incoerenti (per non dire illeciti), quando da anni, pur avendo ruoli "di prestigio", cerchi di confrontarti internamente (con i vertici locali e nazionali) non ricevendo alcun riscontro (non in termini di poltrone, ma semplicemente di ascolto), quandometti in discussione certe scelte o posizioni politiche, incoerenti,  fai tutto questo anche a rischio di perdere "la poltrona", ma convinta di farlo per il bene di IDV, convinta che il presidente non sappia realmente le cose, convinta che vi sia la volontà di fare un partito serio, diverso, la cui componente si ispira all'elettorato, tipicamente movimentista, quando da anni cerchi di allargare i consensi con persone che hanno ancora ideali, e poi ti ritrovi dentro, ai vertici, persone che nulla hanno a che fare con IDV, alle quali importa solo la gestione del potere, ed ottieni solo risultati opposti (riduzione dello spazio di rappresentatività), relegandolo a pure beghe personali, di poltrone (cosa assolutamente offensiva e immagino strumentale), beh è difficile credere ancora in un cambiamento dall'interno, dai vertici, aspettare ancora anni senza vedere alcun spiraglio, alcuna apertura, e allora apprezzo coloro che provono a dare uno scossone,  che fanno autoconvocazioni e che chiamano i giornali, che non credo siano tutta contro IDV (vedi il Fatto), chissà che forse, per necessità qualcosa si muova. L'IDV ormai da anni sta commettendo l'errore "degregoriano" e non credo proprio, a questo punto, che sia un errore, ma una scelta consapevole; gli elettori di IDV  saranno sempre più severi e pretenderanno sempre più coerenza, e la scelta di imbarcare chiunque possa portare tessere (per crescere solo numericamente), porterà solo al suicidio di IDV e alla perdita dell'unica ancora di salvezza per molte persone (non c'è una strategia lungimirante). Il partito di IDV, che nasce, almeno per proclami, su basi differenti rispetto agli altri partiti (onestà, democrazia, trasparenza, ETICA, il bene collettivo, ecc..)  e fa esattamente come gli altri, ha una responsabilità doppia, per ipocrisia e incoerenza.Anche io faccio un distinguo: non confondiamo chi protesta con lo spirito "grillino" (per banalizzare) da coloro che protestano perchè non hanno ottenuto qualche poltroncina (sempre per banalizzare); all'incontro di Bologna (a cui non ho partecipato) ho letto anche nomi che non mi convincono per niente (perchè li conosco) e allora dico ai "grillini idv" attenzione a non cadere dalla padella alla brace e distinguere bene le persone.Si protesta per alti ideali e basta!Purtroppo, se da un lato aumentano le tessere,dall'altro si perdono i militanti "idealisti", la somma fa zero e vi tenete il peggio. Non è questa l'IDV in cui ho creduto,  mi ha deluso fortemente, e continua a farlo ogni giorno. Sempre di meno mi riconosco in questo partito, e se qualcosa non cambierà a breve, molti di noi saranno costretti a fare una scelta per mantenere almeno la propria identità, che, per quanto mi riguarda, non si avvicina a nessun altro partito.

Caro Onorevole,   il Tuo ragionamento mi pare corretto e condivisibile. E' chiaro che in un partito in grande espansione come IDV  non tutti gli aderenti possano essere soddisfatti, come è naturale che in alcune situazioni locali ci siano state ( e forse ci sono ancora oggi) soggetti che non stiano gestendo con il buon senso il partito. Ma è bene ricordare che IDV sta rappresentando per migliaia di iscritti ed aderenti  un importante strumento di partecipazione democratica, una delle poche speranze di essere protagonisti nelle decisioni dei nostri territori.Concordo che bisogna che ci siano delle regole chiare: IDV non puo' piu' fare l'errore di imbarcare opportunisti senza scrupoli, nè consentire a qualche piccolo politicante di periferia di diffamare il partito. Caro Onorevole Donadi, vigilate e vigiliamo affinchè IDV tenga alla larga questi personaggi.In questi giorni ho letto gli articoli che i giornali nazionali hanno pubblicato sulla "rivolta" della base IDV , con grande spazio ed enfasi a chi è stato tra i promotori di tale protesta: l'On Pisicchio! Cioè quello sìche quando Di Pietro ( e quindi l'IDV) pochi mesi fa  l'ha "nominato" deputato era un  leader democratico, adesso  l'on Pisicchio è passato con Rutelli  e Di Pietro ( e IDV..) è diventato antidemocratico  : questa è vera coerenza "DEMOCRATICA".Per cortesia, Basta con gente come Pisicchio in Parlamento per IDV!!!!!!!!!!!!!!!!!Cari saluti e buon lavoro.. e grazie per quello che IDV sta facendo in Parlamento.Antonino PipitoneAntonino Pipitone    

sul fatto che gran parte degli iscritti idv siano soddisfatti ho qualche dubbio. penso piuttosto che non sappiano come dovrebbe essere un partito che voglia essere minimamente democratico.le elezioni regionali sono vicine ma non troppo, eppure ci sono candiati che detengono la borsa dei quattrini, avallati dal Tonino, che già stanno spendnedo fiumi di quattrini, migliaia di euro per spot radiofonici, manifesti 9 x 6 in tutta la regioene. Ma sti soldi che glieli ha dati? Chi li controlla? Ma chi ha deciso che debba essere lui già candiato alle regionali? Dov'è la democrazia?Tutto questo succede in Piemonte dove vige la monarchia assoluta e tutto tace tutti tacciono.verrebbe da dire: speriamo in micromega! ma non non è una soddisfazione

Non posso che condividere le argomentazioni dell'amico Massimo Donadi. Il nostro Partito sta subendo una logica evoluzione (dovuta al positivo riscontro elettorale a tutti i livelli) e sempre più avremo persone che busseranno alla nostra porta. Quello che dovremo saper fare è aprire quella porta facendo capire a chi vuole entrare che esiste una organizzazione e, soprattutto, che si entra perchè si crede nel progetto politico di Italia dei Valori senza aspettarsi contropartita alcuna. Bisogna altresì pensare a migliorare il nostro Partito con un'organizzazione efficace ed efficiente, oltre che trasparente. In Veneto lo stiamo facendo da tempo e i risultati si vedono: bando ai personalismi, gioco di squadra, apertura verso la cosiddetta società civile, rispetto per chi manifesta idee e posizioni diverse ma anche rispetto per chi cerca di far funzionare al meglio la "macchina" e per tutte quelle persone che - iscritte e/o simpatizzanti - cercano di dare il meglio affinchè il Partito possa avere visibilità e riscontro elettorale.  In quest'ottica la democrazia e l'eventuale dissenso all'interno del Partito per IdV rappresenta e deve rappresentare una risorsa, non un problema. Il filosofo francese Voltaire diceva "Io combatto la tua idea, che è diversa dalla mia, ma sono pronto a battermi fino al prezzo della mia vita perchè tu, la tua idea, possa esprimerla liberamente» ; mi permetto di dire che questo aforisma vale anche oggi, anche per la nostra discussione e la democrazia interna ad IdV. E Massimo Donadi, da Dirigente esperto ed equilibrato, ha dato in questo senso un chiaro segnale di evidente apertura.Gennaro Marotta - Coordinatore Regionale IdV Veneto 

Intanto ritengo un grande gesto il fatto che Lei, unico nel panorama, si stia occupando della faccenda, senza nascondersi dietro ad un dito ed affrontando una situazione che esiste. E dimostra di affrontarla con il grande respiro che Lei sa sempre usare. Non ho molto da commentare, tranne il fatto che condivido in pieno le sue parole e che le ha dette così bene e chiaramente che non posso fare altro che inserire solamente tra i commenti tutta la  mia approvazione al modo con cui ha trattato questa materia.

Caro Massimo,  spesso molti di noi, dirigenti da anni dell’idv, citano la Lega Nord per il radicamento che ha ottenuto e continua ad avere sul territorio. Ebbene, la Lega, prima di assegnare un qualsiasi incarico a chicchessia, non solo fa trascorrere un anno dall’iscrizione, ma valuta l’opportunità o meno di affidarglielo anche in base all’impegno (banchetti, manifestazioni ecc.) profuso in questo arco di tempo; è ovvio che questo serve anche per capire “chi è” la persona che si è avvicinata al partito. Nessuno di “parole civili”, almeno per gli emiliano-romagnoli che conosco, li ho visti, ad esempio, a Roma il 3 ottobre per la manifestazione sulla libertà di stampa o a Firenze il 9 per sostenere i metalmeccanici o, con le dovute eccezioni, ai banchetti….per non dire che, in massima parte, si sono avvicinati al nostro partito solo pochi mesi prima delle recenti amministrative e comunque dopo le politiche dell’aprile 2008 che suggellarono il primo grande successo dell’idv. Ciò detto, se comprendo chi attacca me o i miei familiari (si stanno avvicinando le regionali) è una “vigliaccata” attaccare Silvana che si è trovata, suo malgrado e senza cercarlo, a dover reggere le redini anche della segreteria regionale. In poco più di un anno, col suo lavoro e le sue competenze, ha costruito un’organizzazione e dei rapporti con le altre forze politiche che hanno consentito alla classe dirigente emiliano-romagnola di entrare nelle Giunte dalla porta principale. Certo che chi ne è rimasto escluso può rammaricarsene e forse qualcuno anche a ragione, ma un po’ d’umiltà e un po’ più impegno, non solo sul web, gioverebbe sia a costoro che al partito. Conosco Silvana dal 2003 e dò ragione a Sonia: “ama questo partito come si ama un figlio e si comporta, nei suoi riguardi, come una madre amorevole”. È proprio così!....Silvana non demordere, ci serve la tua voglia di crescere, far crescere gli altri e far crescere l’idv. Paolo Nanni 

Condivido il pensiero di Paolo Nanni di assegnare gli incarichi all'interno del partito o all'interno delle giunte comunali dopo un certo periodo di tempo di militanza interna al partito (bisogna quantificarlo), ma non condivido l’esclusività del criterio di anzianità di militanza per la'ttribuzione di tutti gli incarichi. Questo criterio  è già in uso nel nostro partito e ha dimostrato inefficienza;  tanto è vero che oggi siamo qui a parlarne. . Molti dei c.d. “anziani” che hanno partecipato come candidati alle elezioni amministrative del 6-7 giugno, non solo si sono scelti le province come lista di candidatura (molto facile, eh!!!), ma, non eletti,  sono stati premiati con incarichi ad hoc. Alcune di queste persone erano presenti anche nelle liste elettorali per il comune di Bologna, il risultato è stato  catastrofico. Questi,  che dovevano attrarre una quantità di voti, sono gli ultimi nella graduatoria di preferenza. Ovvero, sapendo anticipatamente di essere premiati, hanno lavorato il “giusto”.Nei siti delle varie giunte comunali è possibile individuare le persone che hanno ottenuto gli incarichi e nel sito della prefettura di Bologna i voti ottenuti. Molte volte mi sono lamentata con il Dr. Pagnetti, attuale coordinatore provinciale, e con l’Ing. Paolo Nanni, sulla mancanza di premio a chi ha prodotto di più rispetto ai c.d. “anziani” e ai”giovani” di primo accesso. Ho fatto tutto quello che mi è stato chiesto di fare:  banchetti, volantinaggio,  per fare numero mi sono candidata anche in un altro comune, ho dato supporto ad alcuni candidati per la raccolta  di voti, ho  attirato verso l’IdV persone che avevano sempre votato per l’UDC e per il PD,  ma  la risposta che ho ottenuto  da Pagnetti è stata : “ il partito non assegna incarichi, poltrone, seggiole in base ai  voti ottenuti o per essersi impegnati,  ma usa altri criteri”. Io, ancora devo comprendere quali sono i criteri. Forse,  li ho capiti:” Avrai il tuo incarico, la tua poltroncina, la tua seggiolina, ecc.,  se sarai  buona, accondiscendente (per non usare il termine “lecchina”) e, soprattutto,  amica/o di qualcuna/o che conta, all’interno del partito Questa si chiama “mafia”.Il criterio di nomina proposto da Paolo Nanni, non tiene conto del merito e delle competenze delle persone, della  loro capacità di fare politica,   dell’attrazione dell’elettorato, ma vuole istituire di fatto incarichi di fiducia  “ad personam”, che inevitabilmente si traducono in casta o mafia politica, così come oggi sta già avvenendo. Inoltre, l’”anzianità di militanza” è sempre molto soggettiva, poco misurabile e molto discutibile. Non vado oltre, perché avrei tanto da dire. Ma voglio solo rispondere a Polo Nanni che in questo momento sta facendo la vittima, io non ti ho attaccato, ma ho denunciato  un modo di fare che non deve appartenerci e che non ha niente a che vedere con la tua candidatura alle prossime elezioni regionali. Io ero all’oscuro che tu eri già candidato.  E per correttezza non esprimo le offese ricevute da un membro della  tua famiglia. Per quanto riguarda Silvana Mura, non so! Non la conosco bene e non mi permetto di dare giudizi.E comunque, non credo che sia questo il luogo dove esporre i problemi personali, ma sia il luogo dove trovare soluzioni, affinché il clima si rassereni. Detto ciò, ribadisco che non  condivido come criterio esclusivo il criterio di “anzianità di militanza”, ma vorrei fare delle mie proposte, suddividendo le nomine su due ambiti interno ed esterno al partito: -         attribuzione degli incarichi interni al partito sulla base delle primarie, provinciali e regionali. Il vincitore organizza e nomina i vari coordinatori interni.. Chi sostiene  che non si possono fare le primarie, perché siamo un partito piccolo, dico che non è vero, anzi, proprio perché siamo un piccolo partito diamo più trasparenza ai cittadini.  Oggi, in tutto questo parlare ci siamo dimenticati di loro; -         attribuzione degli incarichi fuori da quelli eletti  (giunta comunale) per graduatoria di espressione di voto di preferenza con uguaglianza di distribuzione degli incarichi tra uomini e donne;-         attribuzione degli incarichi nelle società partecipate sulla base di curriculum attinenti alle società partecipate; Ringrazio l’On Massimo Donadi per averci dato la possibilità di esprimere i nostri pensieri. Distinti saluti, Lucia Fiadino

Carissimo Onorevole, mi sono iscritta all'Italia dei Valori, a Padova, il 2 maggio del 2008. Mai, prima d'allora, m'ero impegnata nel lavorare per una organizzazione politica. Il motivo era che percepivo il mondo politico così degradato, che ne ero naturalmente respinta. Dopo le primarie del PD, che elessero Veltroni segretario(partecipai anch'io, per contribuire ad un rinnovamento che non venne), rimasi allibita ed indignata per la "riabilitazione" di Berlusconi, che sembrava ormai "defunto", quando ormai tutti i suoi alleati lo stavano abbandonando (si ricorda il "siamo alle comiche finali"?). Dopo una campagna elettorale disastrosa di quella che avrebbe dovuto essere il più grande partito d'opposizione, ho compreso che l'unico partito che incarnava gli ideali ai quali aspiravo era l'Italia dei Valori. Ho deciso che mi sarei messa a disposizione per dare una mano, con le capacità, certamente non da politica ma da semplice cittadina, che potevo offrire. Sono entrata in una realtà, e non esagero, che definisco stupenda. Dal Coordinatore Provinciale al Coordinatore Cittadino ai componenti del direttivo a tutti gli amici, che come me, sentivano la necessità di contribuire in maniera positiva ad un modo diverso di fare politica, tutti hanno lavorato e collaborato in armonia, senza nomi calati "dall'alto". Il lavoro è stato premiato. Tre consiglieri in provincia, due assessori in Comune e tre consiglieri comunali,  nove consiglieri di quartiere(eletti in tutti i quartieri). Il nostro lavoro sta continuando, con organizzazione di eventi, banchetti in tutta la città con campagne contro il nucleare, pro energie alternative, per la libertà d'informazione, contro la stigmatizzazione del ruolo femminile, ecc. Certo, come in tutte le buone famiglie, a volte ci sono vivaci dibattiti, ma tutto viene deciso in trasparenza e democrazia.Grazie Onorevole, per le sagge e "vitaminizzanti" parole.Cosetta Sartori - IdV Padova

"Carissimo Massimo,premetto che parlo come Tesserata (tessera n. 9228/2009), prima di innescare ulteriori polemiche.Ho letto con molto orgoglio quello che hai scritto. Molti mi hanno attaccata, (nemmeno io sono rimasta immune sulla rete), direttamente e indirettamente, hanno attaccato mio padre - che da 10 anni lavora mosso solo dall'Amore per questo Partito e che non ha mai chiesto nulla in cambio (e anche tu ne sei testimone, dopo le lunghe giornate a controllare le firme per il Lodo Schifani e le notti trascorse insieme, che ci hanno permesso di conoscersi) e - ora che sono in Emilia Romagna, devo ascoltare anche gli attacchi davvero ingiustificati a Silvana! Mi sembra troppo e per questo commento anch'io il tuo post.Non per raccontare a te cose che già sai, ma per far si che altri, che si incensano dalla mattina alla sera, possano prima fare un bagno di umiltà: Silvana Mura è una donna che dedica 15 ore della sua giornata, 7 giorni su 7, all'Italia dei Valori, con energia, impegno e passione. E io penso di poterne essere la testimone più diretta. Ama questo Partito come si ama un figlio e si comporta come una madre amorevole. La crescita di un figlio implica sempre tante preoccupazioni e sono solo queste che portano ad agire per il bene della sua crescita.I segretari provinciali, i giovani, le donne dell'Emilia Romagna possono solo ringraziare Silvana per i fine settimana impiegati nella Regione, per le riunioni, le telefonate, le attenzioni che ha loro riservato in ogni minuto libero della giornata scandita da impegni Istituzionali."Quello che Italia dei Valori è oggi, grazie all’intuizione di un uomo solo e di 4 o 5 persone che ci hanno creduto sin dall’inizio..." Silvana era a fianco di quell'uomo quando hanno iniziato e c'è ancora oggi, con la fede di allora!A quanti arrivano oggi, ad un Partito all'8% e chiedono di cambiare ciò che pè stato, chiedo:"Dov'eravate durante percorso che ci ha condotto fino a qui?". Arrivare oggi, avanzare pretese, chiedere di cambiare quello che c'è... Mia nonna diceva: " Chi fa, sbaglia!" Perciò hai ragione, "degli errori sono stati commessi". Di certo chi non ha fatto, ora può solo mettersi in cattedra e criticare. Ma per essere costruttivi serve altro. Ho letto troppe persone che snocciolano il loro curriculum, che si fregiano di meriti nella fondazione di questo Partito, che pubblicano foto e millantano crediti. Eppure questo Partito va avanti grazie e soprattutto alle tante persone silenziose, che veramente ci credono e che ogni giorno occupano le loro giornate, con buona volontà e rispetto delle regole, per la crescita di quei Valori in cui credono fin dall'inizio. Penso a tutti i segretari provinciali che non sono certo stipendiati, nè spesso ricevono plausi, eppure si rimboccano le maniche e procedono, nella direzione indicata, nonostante tutto. E poi penso ai tanti militanti seri e per bene che oggi si sentono spiazzati da quest'onda d'urto, che da qualcosa di costruttivo si sta trasformando in qualcosa di distruttivo. E penso anche a me, che credo ancora in Italia dei Valori, che lavoro con serietà e passione per questo Partito e che pure, oltretutto, vengo attaccata o criticata in prima persona. Per cosa, poi? Magari per aver lavorato accanto ad una donna che mi ha insegnato a dare a questo Partito, incondizionatamente, tempo ed energia. Le mie aspirazioni non sono mai state volte a ricoprire un ruolo politico, tutti mi sono testimoni, ma a stare dietro le quinte affinchè un progetto funzionasse. Eppure anche questo è motivo di discussione, da coloro che in mala fede vedono le cose come le vivrebbero loro. Io lascerei la mia porta di casa aperta, perchè non entrerei mai nella casa di qualcun altro! Forse per molti di loro non è così.A presto,Sonia" 

Gentile onorevole Donadi, In relazione a "PAROLE CIVILI"a Bologna non c'è stata alcuna rivolta,  eravamo un centinaio di miltanti (gente da banchetto e firma per intendersi) che intendevano  CIVILMENTE parlare della situazione, lei è stato invitato ad ascoltare come altri dirigenti, le rinnovo l'invito per il 4 dicembre a Modena, rinnovo ufficialmente l'invito a tutta la dirigenza attraverso ogni  canale che mi è possibile! Pregherei le signorie vostre di mettersi in comunicazione con noi tramite e-mail o telefono, sms, o lettera, insomma i soliti canali che si utilizzano quando c'è da pagare i 20 euro della tessera, e non tramite blogs e giornali come sta accadendo nella frenesia di questi giorni. I recapiti miei e degli altri del comitato li avete eccome (eventualmente li chieda alla Sig.ra Barbati che scrive più sotto o uno dei suoi 3 o 4 amici al bar). In ogni caso le riscrivo qui il mio indirizzo e-mail personale  oppure La saluto civilmente a nome del comitato "parole civili" che presiedo protempore. Massimo Barberio  

 Gentile Onorevole Donadi, A seguito dell'assemblea "parole civili" del primo novembre è stato redatto un documento cone 5 domande che aspettano risposta, al momento ci sono oltre 100 firme e sta girando in rete per raccoglierne altre.TESTO DELL'APPELLOGli iscritti ed i simpatizzanti dell’IDV fanno appello ai vertici del partito ed in primis al presidente Di Pietro affinché:1. analizzino le cause del disagio degli iscritti, testimoniato da recenti inchieste, da pubblicazioni e dal tam tam della rete, senza emarginare coloro che sollevano questioni relative alla mancanza di trasparenza e di democrazia interna;2. si provveda senza indugio all’immediata convocazione e celebrazione dei congressi territoriali (regionali, provinciali e cittadini) prima della celebrazione del congresso nazionale in ottemperanza allo statuto del partito;3. a partire dalle prossime elezioni regionali si applichi il sistema delle primarie per la scelta di tutti i candidati;4. si applichi senza deroghe il divieto di doppi incarichi5. maggiore trasparenza e democrazia nella gestione economica del partitoAggiungo una domanda a lei:Quante firme dovremo raccogliere per ottenere risposte?Massimo Barberio 

A parere mio Onorevole, in base ai principi sostenuti dall' Italia dei Valori e dal suo elettorato alla voglia di cambiamento e del rinnovo della classe politica trovo assurdo far entrare le "cavallette " e intendo ex politici (udeur,ds,margherita......)quei politici che si spostano in base alla tendenza di voto cercando la poltrona e non di fare gli interessi dei cittadini.Al partito servono persone introdotte nella società con lo spirito del fare, le cosi dette persone in gamba e non ex politici da strapazzo solo perché portano voti.Chi vota Italia dei Valori deve dire con orgoglio che il suo partito ha le mani pulite e de composto da persone serie.

 Caro Donadi,grazie per la charezza con la quale in questo post torni a ribadire i concetti essenziali del nostro "essere" e dl nostro "dover essere" come partito. Quando ad esempo ribadisci che "Italia dei Valori dovrà continuare ad essere il partito delle regole, (...)  quel partito integerrimo che fa del rispetto delle regole e della questione morale il suo punto qualificante ...."E' questo il valore aggiunto del nostro partito. Sono proprio questi i "Valori" a cui si riferisce il nostro nome, E' solo , proprio solo per questo che la gente ci vota e ci premia con entusiasmo. Non per altro. Il resto è contingenza, è retorica e talvolta è marciume o decadenza che al marciume prelude . Grazie per aver ricordato che si deve essere un partito che non deve niente a nessuno se non agli elettori, che concepisce la politica come ricerca del bene del cittadino e non della poltrona, partito dei militanti e non dei tesserati, ed il partito delle regole. " Era proprio questo il background che mi ispirava, l'altra sera, scrivendo due righe su IDV PADOVA Googlegroup.Ti saluto, col mio ingombrante cognome del quale vado sempre più fiero......ROBERTO DI PIETRO--   PADOVA 

Caro Donadi, come al solito le tue proposte sono pienamente condivisibili e mi permetto di invitarti a non crucciarti dell'appellativo "asburgico" che fa onore tra una commistione di individui indegni persino dell'appellativo "borbonico" pur da ridimensionare attraverso una più attenta e meno tendenziosa rilettura delle vicende italiane degli ultimi quttro secoli. Vorrei sottoporre però alla tua attenzione e a quelli che avranno la pazienza di leggermi un aspetto del problema che, forse alla luce della mia scarsa esperienza politica, non mi pare, al momento, suscettibile di soluzione. Cerco di spiegarmi: sono d'accordo per avere tra i candidati a funzioni amministrative locali e nazionali membri della società civile e per vagliare accuratamente i "curricula" dei militanti, dei quadri e dei futuri dirigenti del partito provenienti da altri schieramenti politici (perfugae). La domanda sorge spontanea: ma tutta questa gente, priva di esperienza sul campo, sarà in grado di confrontarsi, meglio,  di affrontare gli attacchi di politicanti di mestiere, reduci da scuole di partito con alle spalle anni di milizia politica? La formazione, oso dire solo tecnica, di questi cittadini vogliosi di dare il meglio di sè e pieni di abnegazione per contribuire di persona ad una svolta positiva della politica italiana, sono preparati a misurarsi con i problemi che li attendono e soprattutto con le mille difficoltà di cui sarà disseminato il loro futuro ad opera di avversari agguerriti, potenti e privi di scrupoli? All'indomani  delle ultime consultazioni elettorali, che ha visto l'IDV, a buon diritto, raddoppiare i propri consensi, in una trasmissione televisiva di cui non ricordo neppure il titolo, il rapresentante locale dell'IDV di Firenze, sembrava capitato lì per caso e la sua, potremmo considerarla benevolmente una comparsata e nient'altro. E' certamente un ottimo soggetto e un cittadino onestissimo,  del tutto mancante però, a mio giudizio, di quei ferri del mestiere indispensabili nel confronto politico e nella creazione del consenso. E non voltiamoci dall'altra parte per rifiutare di giovarsi in questa direzione dell'apporto dei media, perché sarebbe come andare da Firenze a Roma a dorso di mulo invece che in auto o su un Eurostar. Quanto sopra per dimostrare quanto può essere prezioso l'apporto di "perfugae", già addestrate all'agone politico, purché dotate di tutte quelle caratteristiche di cui si è detto. E chi sarebbe così pazzo da non accettare tra le nostre fila un Furio Colombo, anche se attualmente milita, se pur dissenziendo, nel PD? D'altra parte la formazione ex novo  richiede più di un anno o due ed ora la situazione sta precipitando al punto che in certi casi non mi pare oportuno fare boccucce. Ecco perché ritengo il problema di difficilissima soluzione. Fiducioso tuttavia in una discussione che serva a renderla meno ardua, colgo l'occasione per congratularmi con il nostro Massimo, che vedrei bene come segretario del partito con ADP presidente. Credo che questa specie di diarchia potrebbe giovare ad IDV, come giovò a suo tempo, per chi se ne ricorda, il tandem Togliatti-Pjetta per l'allora PCI. D'altra parte le battaglie non sono molto cambiate da allora, anche se oggi mi paiono più difficili da combattere, sia per la forza dell'avversario quanto per l'accidia dilagante nel campo opposto.

Sono d'accordo con lei ma la pratica di omaggiare di tessere i propri amici , ci riguarda .Le regole di  democrazia elezioni dei segretari cittadini o provinciali , congressi o partecipazione dei tesserati che pagano di tasca propria la tessera inesistente. Ha ragione non bisogna minimizzare perchè il problema esiste e vorrei dire anche che l'organizzazione del partito è lacunosa , forse non si era preparati a questa crescita.Cordiali saluti 

il Ciuccio e il sogno marcio del PD . L'utillità di una rivolta. il Lazio.Oggi parliamo del Lazio. L' ottimo risultato alle europee ha premiato questo partito regionale.Ma questo risultato  rischia a di fuorviare e sfuocare gli obiettivi di idv in italia .I risultati di idv lazio non devono giovare ai membri di IDV LAzio nè più nè meno che agli altri membri di idv altre  regioni.Nè i risultati delle altre regioni devono servire a chissa chi .Esse sono il risultato di una politica globale sulla nazione di un unico partito.Oggi piu che mai è  necessaria la coesione, probabilmente su diverse basi da quelle di 4 anni fa.LE ragioni di quella che lei chiama rivolta sono dovute a tanti fattori! e sono sinonimo di vitalità importante . Un corpo ammalato sopravvive e diventa piu  forte. LA rivolta nasce dal sogno marcio del pd. Dal disvelare il velo di menzogne.Certo  che  rispetto a quello che succede in altre regioni per ora il LAzio è un sogno .Si  è parlato del fatto  che il Lazio abbia uno statuto speciale. E che nel lazio sia tutto ok.L'on.le Stefano  Pedica ha dichiarato  che  idv lazio è una grande famiglia., che lui è sempre a disposizione che lo puoi chiamare al telefono perchè  oggi è diverso il rapporto con i politici di un tempo, pensate oggi puoi parlare ad un senatore chiamandolo al telefono.E' vero lo posso confermare. Pedica può giudicare rispetto al passato perchè ha un lungo corso e  se ne intende della politica di un tempo.  Pedica   in ogni caso è  un bravo  dirigente nessuno lo nega.Ma  sicuramente lo straordinario risultato del IDV Lazio non è tutto merito suo!Nè può ne deve interessare,  a nessuno che sia tutto suo! se non si vuole che prima o poi la rivolta scoppi .Sarebbe come se  la regione trentino alto adige fosse quello  che è  rispetto allo stato italiano per  merito del suo presidente di turno e non dei trentini e della loro cultura.Dunque osserviamo :   il "vicario politico" del partito è Oscar Tortosa , il "segretario politico" è Salvatore Doddi.Pedica - Tortosa -Doddi - = ex dc- ex psi-ex psdi. MIca male !Lo statuto idv LAzio    In punto di diritto sembra differenzarsi  circa il rapporto  con il partito nazionale rispetto agli altri statuti.Ci sono alcune clausole che non sono pubblicate? Non ritiene che rispondere a quest e domande possa semplificare i rapporti  base - partito ? ed evitare modena ?Il lazio ci viene detto a vasto è un modello ,un sogno, una  vacanza alle maldive rispetto altre regioniE' vero pure questo. Ma è un sogno al ribasso, inadeguato per l'attuale situazione. e se è inadeguato ed è giunto all'appuntamento con la storia del crollo del pd in ritardo qualcuno ne è responsabileE poi un modello per chi? e' un modello lungimirante quello in cui  ci sia una massa che  continui  a fare banchetti riunioni in sedi  talvolta  pagate da loro  stessi  per poi vedere ade esempio   un certo palma ex pdl ad nominato in un' azienda partecipata ai trasporti si e no un anno e mezzo di iscrizione a discapito di militanti di  5 anni di passata fede ?    si può sperare che nessuno dica nulla se poi le nomine non  si rapportano a nessuno se non alla persona fisica che le ha proposte   ? Si può sperare che si assista alla nomina di assessore dall'alto come maruccio senza che egli si sia reso conto che non è più in una trincea di uno  studio legale ? ma che è diventato suo ben o malgrado un uomo politico ?,  e in posizione apicale ?  di cui deve assumere  prima  che sia troppo tardi almeno un profilo  psicologico ?Visto cosa ha combinato il PD a livello lazio   i risultati ad oggi della  sua "lungimirante politica ",sono sotto gli occhi di tutti. il Lazio è una fogna :  a livello di amministrazioni locali   rifiuti ,  dicarica malagrotta. - asl -mafia - siti nucleari nascosti - acque reflue - corruzione - fasciti sindaco - masse incivili- spazzatura - vaticanesimo. e il pd è crollato. se fosse, Lei  a decidere  , non crede che  sia giusto  ,puntare per un IDV LAZIO DI ALTO Profilo e che dia voce   ai cittadini ? ma come realizzare questo progetto ? mi piacerebbe una risposta. Dal risultati  di IDV -Lazio ma anche dai contenuti di questo risultato dipende la svolta di questo partito !!I  Mica si penserà meno siamo meglio stiamo?Come vede mi sono esposto, io cerco di animare idv sul territorio di roma i municipio , nulla di più ,   chissà se in futuro verrò mai candidato, forse per quanto detto qui qualcuno deciderà di no,  ammesso che me ne importi qualcosa .Continuerò a lavorare in ogni caso.Tuttavia  mi sono esposto perchè le ragioni della storia politica di questo paese e probabilmente del futuro poltiico di idv, unico partito senza clientele importanti , adesso e non domani, sono più importanti dei destini singoli    di noi  che  abbiamo chi prima o dopo condiviso la scelta di antonio di pietro,.La storia ha improvvisato ci ha dato un biglietto con su scritto un appuntamento e lo ha anticipato rispetto ai calcoli di qualcuno.....ora sta a noi.  Se non si sale su  di un partito veramente innovato capace di risolvere tutte le probelmatiche della democrazia non credo che per idv ver verrà fatto un altro bigliettino ..... 

avere il coraggio delle idee e combattere per la loro affermazione senza compromessi. la strada è lunga e piena di ostacoli, ma il tempo può dare ragione. l'italia è un grande paese, governato da piccoli uomini, con la complicità di chi dovrebbe combatterli, c'è una massa che vorrebbe dissociarsi, ma trova difficile non conformarsi al sistema, perchè ogni volta che una parte politica si trova in fallo, l'altra parte la soccorre con un parallelismo spaventoso, ed insieme cercano un capro espiatorio nel "giustizialismo" delle persone oneste. alla fine però lo stoicismo dovrebbe prevalere.

 Caro Massimo,sulla organizzazione dei congressi avrei preferito un percorso rovescio che vedo non è più di moda.Ovvero partire dai congressi comunali e provinciali, scegliere segretari e delegati per i congressi regionali e, alla fine, scegliere i delegati per la nomina del segretario con un congresso nazionale.Questo avrebbe consentito lo sviluppo di un dibattito (e della democrazia interna), discutendo di problemi reali, sia di politica locale che di politica nazionale.Amen. Aspetteremo un anno o quasi, ma in politica un anno può essere un secolo.

Credo che il nostro partito abbia avuto una sbornia post elettorale troppo forte che non è ancora stata smaltita. Quell'8% rischiera' di diventare un boomerang se non ci si ascolta a vicenda e soprattutto non si tiene conto della base, quella vera, quella che scende in piazza, che raccoglie le firme che è con il nostro Presidente!A Vasto una fetta del gruppo giovanile ha letto una lettera-manifesto dove si chiedeva a tutto il partito (dal circolo più piccolo all'esecutivo nazionale) di usare come parametri divalutazione e di scelta quelli della meritocrazia e trasparenza che ci hanno reso così vicini alla gente che in tanti casi ci vota perchè ci vede come unica alternativa CREDIBILE!Ma paradossalmente proprio dal nostro interno in parecchie regioni sento parlare di commissariamenti, espulsioni, "tagli" quasi sempre a discapito di chi non è "allineato" col commissario di turno.Fosse solo qualche caos sporadico, ok lo capirei pure. Ma ora mi domando: è mai possibile che tutti quelli che criticano sono solo dei delusi o degli ipercritici.ATTENZIONE: io non credo in quelli che urlano in Parlamento o si fanno intervistare per gettare fango sul nostro partito per avere quei 15 minuti di celebrità. Io credo più in quelle persone che come adesso con serenità parlano per trovare una soluzione, una sintesi.... Visualizza altroE' questo credo che manchi in tante realtà. la Sintesi tra una tesi ed un antitesi. Spesso l'antitesi diventa qlkosa di indigesto da espellere. Nn è così che si cresce.Io sono un ottimista e credo che a febbraio col congresso le cose cominceranno a prendere il verso giusto.Certo mi AUGURO ANCHE CHE LE "ADESIONI" DI QUESTI GIORNI POSSANO MUTARSI IN TESSERAMENTO PER L'ANNO PROSSIMO.....altrimenti come lo spiego agli "aderenti" che quel loro contributo sarà valido per soli due mesi?In ultimo mi auguro che la componente giovanile diventerà nel prossimo futuro il vero motore del partito sia a livello partecipativo (candidati giovani sempre ed OVUNQUE) che a livello decisionale. Certo la bravura dovrà essere anche la nostra a saperci creare i nostri spazi, SPERANDO di essere valutati con trasparenze e merito ogni qualvolta ce ne sia bisogno o richiesta e non sviliti da scelte verticistiche, inspigalibili che poi ci portano a farci sentire dei fantasmi....

Gentilissimo Onorevole Donadi,leggendo il suo intervento non posso non pensare che forse non tutto è perduto; riconoscere gli errori, i limiti, le miopie può sicuramente essere il primo passo per un vero cambiamento. Ma poi ripenso alla realtà, quella vicina a me, quella della mia città, Matera. Alle ultime consultazioni elettorali ho sostenuto con convinzione la candidatura del dott.De Magistris alle Europee; come me almeno altre 12.300 persone nella sola provincia di Matera  hanno dato fiducia ad una persona che rappresenta quasi l'ancora di salvezza e un ottimo esempio da seguire in una Italia corrotta ad ogni livello. Nella stessa occasione abbiamo votato anche per il rinnovo del Consiglio Provinciale e qui, ahimè,  non c'è stato lo stesso riscontro delle Europee: IDV si è fermata al 6%, io stessa non ho votato per IDV e sa perchè? Perchè non accettavo l'idea di dare il mio voto a chi della politica ne ha fatto un mestiere, entrando in IDV pochi giorni prima della composizione delle liste.Un simile risultato avrebbe dovuto portare i vertici locali e regionali a riflettere; ed effettivamente la riflessione c'è stata ed ha portato, a distanza di pochi mesi, all'entrata clamorosa nell'IDV della signora Rosa Mastrosimone (ex vice Presidente Nazionale Udeur, commissario Udeur per la Puglia, insomma una grande attivista mastelliana portatrice convinta dei valori dell'Udeur, almeno fino all'anno scorso) e del suo movimento. Un paradosso o meglio un suicidio politico: nello stesso partito che ha mandato al Parlamento Europeo il dott.De Magistris, oggi entra, per esclusiva volontà dei vertici nazionali, l'emblema della politica che l'IDV combatte, o che dice di voler combattere.Contro la decisione di accettare l'entrata e la candidatura per IDV alle prossime Regionali della signora Mastrosimone è insorta, inascoltata, la base regionale di IDV. La cosa più grave, però, per il partito, è che questa notizia ha creato sdegno tra la gente comune, la gente perbene che ha creduto e votato IDV per farsi rappresentare da persone come De Magistris, e che sicuramente non seguirà l'IDV nella prossima tornata elettorale.Come bisogna interpretare tutto questo? Solo in un modo: IDV non è diverso dagli altri partiti, non conosce democrazia interna, non conosce meritocrazia, ma soprattutto non vuole dialogare nè con la gente nè con la propria base. E allora non si meravigli se ultimamente da più parti si è fatto ricorso alla stampa; in fondo è una cosa positiva perchè, paradossalmente, rappresenta l'estremo tentativo di voler dialogare, di far sentire con forza quello che molti vogliono nascondere.E penso che i malumori siano giunti ormai lontano e magari qualcuno vorrà correre ai ripari quando sarà troppo tardi; Le ricordo che il peggior sordo, "quello" che non vuol sentire, è anche il peggior male per il partito che rappresenta.Federica Bruno

Secondo me siamo solo all'inizio, é una questione di COORDINAMENTO e di ORGANIZZAZIONE, chi non chiede non ottiene nulla o chi s'aspetta che piova dal cielo il CAMBIAMENTO del paese stiamo freschi, abbiamo davanti dei concorrenti che dell'organizzazione e del risultato (se non lo fanno vanno in galera) ne ha fatto una PRIORITA' di vita, quindi prima ci conosciamo tutti e meglio é....Comunque mentre tanti discutono, noi di IDV nel nostro piccolo nel nostro territorio siamo partiti a razzo, tié, siamo gasati come dei pazzi.... ognuno metterà del suo. Tutti professionisti.

Caro Massimo,leggo con gioia la tua chiara esposizione e sono perfettamente d'accordo con le tue riflessioni, con le criticità che hai individuato e con l'indicazione dei   "problemi da risolvere" che affliggono il nostro partito. La strada da percorrere, che tu indichi, mi trova perfettamente aderente, alle scelte indicate, che è neccessario fare.Un partito, qual'è il nostro, deve avere regole precise che perseguano il rinnovamento della politica, l'abbandono dei vecchi e schifosi sistemi di accaparramento del consenso e sopratutto che diano fiducia, speranza e non permettano di deprimere i tanti che attivamente si occupano a farlo crescere.Quindi regole chiare che determinino tesseramento, candidature, organismi territoriali e incarichi interni/esterni definiti bene nelle loro competenze, autonomie, limiti e sinergie neccessarie. Ferrea applicazione delle regole stesse. Con ciò si eviteranno discussioni con chi, dei nostri, vorrebbe un congresso ogni mattino o con quelli che non lo vorrebbero mai.Un caro saluto con l'augurio di buon lavoroMario Marin  

E' SEMPRE UN PIACERE SENTIRLA DISCORRERE E PER QUANTO MI RIGURDA QUANDO C'E' DA DISSENTIRE NON GUARDO IN FACCIA NESSUNO, VOLEVO GIA' ESPRIMERMI SU FACE BOOK , MA POI' HO PENSATO CHE NON FOSSE OPPORTUNO , IL DISSENSO VA ESPRESSO SI MA NEL GRUPPO AFFINCHE' SIA COSTRUTTIVO, LO SCAMBIO VICENDEVOLE DI OPINIONI DOVREBBE FAR RIFLETTERE E CRESCERE MI PERMETTO DI DIRE IL NOSTRO PARTITO.LE LITI INTESTINE NE' IN PIAZZA NE' SUI GIORNALI ASSOLUTAMENTE NO , LA TRASPARENZA E' ALTRA COSA.PORGO CORDIALI SALUTI 

L'IDV alleata col PD, il Partito degli Inquisiti e dei trans, non ha alcun futuro, mettetevelo tutti nella capoccia...

Ho apprezzato tantissimo il suo intervento che mi ha davvero toccato per la sua evidente sincerità e buona fede. Il futuro del partito è realmente ancorato ai quattro punti che lei cita. Ma mi raccomando, dia seguito a queste parole perchè idv è troppo preziosa per il paese e non possiamo correre il rischio di veder naufragare questo progetto. Mi lancio: perchè non pensiamo ad un futuro di idv con Di Pietro presidente e Donadi segretario!!!!

Sono d 'accordo sul fatto di lasciar trascorrere un periodo di tempo prima di candidare qualsiasi persona per conoscerla meglio. Seguo Tonino dai tempi di mani pulite ma non mi sono mai iscritto anche se ho sempre votato per l'IDV perchè se non c'è onesta nelle persone che vengono elette, e attualmente questo governo e corrotto come ai tempi della DC (ESCLUSO IL PERIODO FANFANI) e un disasatro per il benessere di tutta la comunità.

Caro Donati, scusami se ti do del tu, ma credimi ti sento così simile a me che ho tenerezza per la tua genuinità, pulizia morale ed intellettuale. Quello della politica purtroppo è un mondo di squali, ha volte anche quando si persegue, "la moralita, la giustizia, la democrazia".Potrei scriverti un romanzo su queste cose, preferisco inviarti di seguito solo una delle tante lettere che ho scritto a Di Pietro nel 2001, dopo aver speso quattro anni del mio impegno politico fra incontri, convegni, mercatini, campagne elettorali ed elezioni. Non sono sicuro se la leggerai, Di Pietro, all’epoca, sicuramente no! O se si, l'avrà certamente cestinata.“Lettera postata a marzo del 2002 DI PIETRO…..ATTENTO!”            Preg.mo Antonio Di Pietro, ti ho seguito fin da "mani pulite", leggevo e conservavo le tue considerazioni,  più le leggevo e più mi convincevo che la tua competenza legale, la tua lucidità, la tua memoria storica, la tua intelligenza  e non ultima la tua determinazione, meritavano un posto di primo piano nella lotta civile.  Molti di noi, fin dalla prima ora,  ebbero a  suggerirti di aprire sempre di più alla società civile e non accettare gli ammalianti  inviti di uomini politici riciclati dai vari partiti politici. Ma la cosa che più mi sorprende è che mi fa impazzire oggi, è che purtroppo continui a circondarti sempre di più di uomini sbagliati. E’ possibile mai che proprio in questo aspetto che è il più importante per il futuro del  partito,  tu possa credere che non sia determinante?  La costruzione dell’immagine di un  partito diverso dagli altri, non la si ottiene raggranellando qualche voto in più, assoldando per questo  personaggi discutibili e molte volte palesemente collusi col malaffare, ma arricchendo sempre di più la compagine politica di uomini e donne di valore con storie personali trasparenti e pulite.  Ma allora è un’illusione credere ancora che un Di Pietro possa essere l'uomo del cambiamento? Vista la tua incapacità di crearti un "entourage" di persone affidabili moralmente e culturalmente?  Vista la tua incapacità decisionale?  Vista la tua arrogante egocentricità, che ad ogni occasione dimostri di avere, perdendo i migliori uomini che ti si avvicinano?           Io ho tristemente esperito di persona questa incapacità. Alle elezioni politiche del 2001, pur avendo pochissimo tempo libero da dedicare a queste faccende, detti  la mia disponibilità alla candidatura alla camera. Risultato: portai a casa, da buon "portatore d'acqua",  4500 voti, e come me tanti altri candidati, che ho avuto modo di conoscere e di stimare. Poi, d'un tratto, l'amarezza di scoprire un uomo di tale poca affidabilità. Sappi che le prime avvisaglie le avemmo quando   nel pieno della campagna elettorale 2001, con Elio Veltri si andava di porta in porta a racimolare voti, indicando Di Pietro l'eroe di "mani pulite", l'uomo che poteva dare una svolta morale e legale al Paese, fu allora che  ci cadde il mondo addosso. Nel mentre la bufera sulla corruzione, seguita dalle maggiori testate europee, attaccava Berlusconi, tu candidamente dichiaravi ai giornali che avevano scoperto "l'acqua calda", perché quelle cose le andavi dicendo già da tempo. E facesti  sbollire la cosa. Non parliamo poi del lavoro fatto con Veltri, per diffondere il libro "l'Odore dei soldi", boicottato fin dall'uscita e senza mai dare spazio a Veltri nelle trasmissioni televisive, il quale sarebbe stato certamente capace di imprimere negli spettatori quel dubbio che in tanti fece breccia. Ma Di Pietro, NO! L'unico indiscusso padrone della IDV era lui e solamente lui, spazio a nessuno. Conclusione? Per una manciata di voti (3,9 %), dopo tanta fatica, non avemmo neanche la rappresentanza Parlamentare. Ed oggi? Dopo aver perso tutti i tuoi uomini migliori, a causa delle ulteriori scelte arroganti e sbagliate fatte nelle assemblee regionali e fuori, scegli sempre con palesi  "imbrogli" il peggio.  Anche i leader degli altri partiti della coalizione del centro sinistra (se pur anch’essi incapaci) ti tengono alla larga, perché ti ritengono, inaffidabile e pericoloso per la coalizione.  Perché  ho detto queste cose con amarezza e tristezza? Per offenderti? Certamente no! E’ un semplice tentativo di farti aprire gli occhi.  Perché, credo, sia venuto il momento di rifondare un partito più legale, più democratico e aperto ad altri  culturalmente preparati. L’IDV  potrebbe avere la diversità rispetto agli altri partiti per  il suo programma di libertà, legalità, giustizia  e  democrazia.Dimenticavo di dirti, che io sono uno di quelli che allontanasti dal partito nel primo congresso regionale della Campania, ricordi perche? Eravamo contrari all'apparentamento con Rosa Russo Iervolino e con i referenti IDV regionale.Comunque interpreterai   questa mia nota,  ti assicuro che pur  otturandomi  il naso, ti voterò sempre. Ma sappi che è l’ultima volta, poi farò finta di non averti mai conosciuto.Nel salutarti cordialmente, attendo un  segno di cambiamento. Arnaldo  Napoli marzo 2002     

 non mi piace proprio il tenore del tuo intervento. devo dire che denota molta più arroganza di quella che attribuisci a Di Pietro, e a differenza sua, senza nemmeno averne la statura per potertelo permettere. di pietro è il leader che ha portato l'idv e le sue battaglie per la legalità all'8%. il resto mi sembra solo un tuo vecchio ed inacidito rancore.   teddy, roma

mi dispiace, ma hai frainteso , la mia lettera se la rileggi è datata 2002, vuole significare semplicemente che già allora le proteste erano attuali. Pur riconoscendo a Di Pietro la paternità e la riconoscenza per una rivoluzione copernicana portata nella politica italiana, bisogna necessariamente fargli aprire gli occhi. Non  gli è più consentito arruolare sul campo, faccendieri ed affaristi provenienti da altri partiti, bisogna inoltre azzerare la dirigenza politica regionale ed andare ai congressi con regole nuove. A buon intenditor poche parole.Arnaldo

On. Donadi, sono iscritta all'IdV da un anno e sono stata molto delusa dal modo in cui il partito viene gestito a livello locale: direttivi calati dall'alto in cui il segretario enuncia il suo verbo, regole mai esplicitate, statuto inesistente...e, alle ultime elezioni, è stata messa a capolista una persona proveniente dal PD, tesserata IdV all'ultimo momento, a cui è stato poi conferito un assessorato comunale (formando così una gounta praticamente tutta PD), al fine di ottenere una vicepresidenza della Provincia in totale subordinazione al PD; in un comune della provincia è stato scelto come capolista un personaggio locale molto noto, proveniente da svariate militanze anche di destra. Per non dire del trattamento riservato a quei militanti, come me e mio marito, praticamente ostracizzati perché avevamo osato esprimere opinioni divergenti da quelle della nomenklatura. Opinioni che non abbiamo esitato a rendere note all'on. Mura e a Di Pietro, senza ricevere alcuna risposta. L'IdV potrebbe essere un grande partito, ma deve imparare che la democrazia non va solo predicata.Valeria Vasi, Ferrara 

Cara Valeria, se leggi il mio post dopo il tuo, capirai che la storia si ripete ancora.Ritengo però, che oggi il partito si sia arricchito di uomini capaci di determinare la svolta, dobbiamo stargli vicino,  non per annullare Di Pietro, ma per aiutarlo a cambiare e finalmente prendere una svolta nuova. FUORI tutti i referenti regionali provenienti dagli altri partiti, non solo, ma anche tutti quelli che in questi anni hanno dimostrato che l'affarismo viene prima degli interessi del partito. BASTA! con le nomine sul campo. Bisogna andare ai congressi regionali non con i pacchetti di tessere ma con le idee chiare e con commissioni formate dalla base, per RADIOGRAFARE  i candidati regionali e stabilire regole nuove. Il partito non ha bisogno di "depositari della verità" ma gruppi di coordinamento regionali con avvicendamento continuo a seconda delle prorie competenze e professionalità. Spazio ai giovani ed alle donne, il partito si deve proiettare nel futuro!Attenzione!  l'IDV è un treno in corsa, fa gola a molti faccendieri della prima e della seconda Repubblica.Arnaldo

Carissimo on Donadi,premetto che il suo post di oggi, secondo me, è la riprova del fatto che IDV sia un partito che sa fare anche autocritica, merce assai rara da trovare nelle logiche di partito di oggi. Detto questo vorrei aggiungerealcune cose sulla stampa di ieri a cui Lei faceva riferimento. E' vero che molte accuse e critiche sono esternate per il semplice motivo di un moancato controllo su IDV e di discredito a chi ancora nella politica di oggi trova spazio per la ragione morale e la buona condotta. Tuttavia và aggiunto però un articolo apparso sul "Fatto quotidiano", unico giornale indipendente e autofinanziato, che ha avuto da ridire su alcune logiche di potere e di regole all'interno del Nostro partito (sono un iscritto di IDV); e le cose emerse sono preoccupanti se si vuole puntare a un futuro roseo come auspica Lei nel suo post. Credo che quell'articolo, fatto da persone serie come quelle del fatto, vadano prese in assoluta considerazione, analizzate e "curate" di conseguenza. Nella speranza che IDV possa continuare lo strepitoso lavoro svolto fino ad ora e migliorarlo di giorno in giorno, colgo l'occasione per salutarLa cordialmente augurandole buon lavoroAlessio, Perugia

 Caro on.Donadi,ho letto con interesse il tuo intervento e ho ritrovato un pò di serenità.In questi giorni siamo stati colpiti dalla malattia ,che colpisce  ed ha colpito spesso i partiti del Centro sinistra ,anche quelli più "vecchi "di noi,che come sintomo   principale fa straparlare e soprattutto ci si fa male da soli.In questi anni di strada ne abbiamo fatta molta ,4 amici intorno ad un tavolino che raccoglievamo firme,ed ora all'8%,secondo partito del Centrosinistra.Era impossibile non fare errori ,perchè chi lavora sbaglia ,era impossibile non "imbarcare"persone più interessate ad ottenere un risultato personale,che non a contribuire alla crescita dell'IdV ,al suo radicamento sul territorio .Chi pensa ,in questi giorni di distruggere tutto ,di dividere, di portare avanti vendette personali,o ambizioni personali, frustrate molto spesso dalla realtà dei fatti ,si sbaglia ,abbiamo anticorpi efficaci ,dovuti alla nostra fiducia in Antonio di Pietro,all'orgoglio di aver costruito un grande partito ,non grande per i numeri ,ma per le speranze che riesce ad infondere alla gente comune ,che in Italia sia ancora possibile credere in una politica pulita e al servizio dei cittadini.Chi vuole dividerci fra i tesserati e la  società civile, sbaglia ,chi pensa che un tesserato valga meno di uno che si definisce "società civile", non sa che è impossibile, perchè chi si è tesserato in IdV proviene dalla società civile e non da Marte,anzi un Tesserato ha fatto una scelta di campo,si è speso ,e porta con orgoglio la sua tessera,chi si vanta di essere solo società civile,può farlo ,ma è tutto da dimostrare che sia meglio di me, o di tutti quelli che come me si sono sempre tesserati e non solo per poter dare un contributo ,necessario in anni dove molte delle attività le finanziavamo proprio con pochi soldi delle tessere,ma per portare con orgoglio un segnale di "appartenenza" ad un grande progetto,al sogno che il nostro Presidente ha portato avanti e che ora può trasformarsi in realtà,essere alternativa di governo.E allora care amiche tesserate e cari amici tesserati ,facciamo sentire con forza la nostra voce e il nostro sostegno al Presidente,siamo forti ,siamo bravi ,sappiamo lavorare per il nostro partito e se la società civile si sente orgogliosa, o interessata ad essere in IdV,ben venga, intorno ai tavolini c'è posto anche per loro.L'articolo di Micro Mega ha avuto un pregio quello di farci riflettere anche su alcuni errori che possiamo aver compiuto,o che in alcune zone ha compiuto il Partito,ma agli errori si rimedia , non prestiamoci al gioco al massacro che alcuni cosiddetti "intellettuali" hanno eletto sport dell'anno,dopo essere diventati esperti di tiro al piccione all'interno della Sinistra, ora vogliono far pratica su di noi ,visto che della loro sinistra è rimasto ben poco.Impallinata la sinistra,non penseranno che noi dell'Idv siamo pennuti facili,come il simbolo del partito ci dice ,voliamo alti e così semmai saranno loro a rimanere colpiti e non mi riferisco ai "pallettoni",ma a qualcosa di più prosaico.Caro Onorevole tu sei venuto in Emilia Romagna spesso ed hai potuto vedere ed ascoltare il partito emiliano romagnolo,ne hai conosciuto le capacità organizzative,la voglia di fare ,la volontà di essere partito in mezzo alla gente.Ma tutto questo ,come sai,non si costruisce dall'oggi al domani ,si costruisce col lavoro ,l'impegno ,la forza,le capacità personali ,lo spirito di sacrificio che abbiamo imparato dalla nostra Segretaria Regionale On.Silvana Mura.da lei abbiamo imparato ad amare questo partito.Senza di lei probabilmente l'Emilia Romagna non avrebbe ottenuto i risultati che ha sempre ottenuto,anche nelle ultime elezioni.Quando si guida con spirito di sacrificio e grandi capacità personali si fanno scelte che possono anche non essere condivise dall'1% del Partito ,ma che il 99% approva .In questi giorni ci si è addirittura "permessi" di definirla" un'intoccabile" ,facendo così pensare che Silvana abbia ricevuto il suo posto nel Partito per grazia divina e non per capacità personali.Ebbene voglio proprio confessarlo,penso anche di poterlo fare a nome del 99% di questo Partito:"Sì Silvana Mura è "un'intoccabile",non per grazia ricevuta ,ma perchè è circondata e protetta dal nostro affetto e dalla nostra riconoscenza.Diciamolo pure , le vogliamo bene.Merita il nostro rispetto.Merita il rispetto di tutti.Non ci sarebbe IdV così forte ,radicata e organizzata senza di lei.Non ci sarebbero state notti di lavoro per consegnare firme e documenti.Non saremmo riusciti a diventare questo partito senza la sua guida.Lei è riuscita a trasferirci la sua passione e il suo entusiasmo e ci ha guidato con le sue notevoli capacità.Grazie Silvana!Grazie Antonio.E grazie On. Donadi per l'attenzione.Liana Barbati  

Gent.ma, io non lo conosco perchè non ho avuto il piacere di conoscerla così come lei non ha avuto mod di conoscermi.Non ho nulla da dire in merito alla sig.ra Silvana MUra, perchè non mi permetto di giudicare dall'apparenza o pèer sentito dire le persone.Sono felice di appartenere a quell'1%, perchè significa che c'è ancora gente onesta che ha voglia di gridare giustizia.Sono grata a Silvana Mura di avermi messo in quell'1%, perchè posso gridare con tutta la mia forza: "Non sono suscettibile di ricatto e posso gridare la verità".E' difficile accettare la verità, molto più semplice nascondere la testa come lo struzzo.E' difficle ammettere di aver sbagliato, ma si è sempre in tempo a correggere la rotta,  se l'obiettivo finale è veramente quello dell'interesse della comunità o del singolo cittadino e non.personale.Non metto in dubbio le capacità di Silvana Mura, non metto in dubbio tutte le cose che lei ha fatto, ma certo è che,al momento,  il suo comportamento non le danno ragione.Purtroppo, quello che è stato detto da molti altri, è vero.Non mi va di aggiungere altri commenti, perchè come appartenente a quell'1% sono troppo orgogliosa per elevarmi alla feccia del 99%

....... il suo comportamento, nel senso decisionale, non le da ragione............, per elevarmi alla testa di quel  99%. 

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