VERSO LE ELEZIONI: LE NOSTRE LISTE

Finalmente ci siamo. Domani Centro Democratico renderà pubbliche le liste dei candidati alle prossime elezioni. Alle 11:30 saremo nella Sala stampa della Camera dei Deputati per rispondere alle domande dei giornalisti. Se penso che ci siamo imbarcati in quest’avventura neanche due mesi fa, è quasi incredibile vedere che siamo già una reale forza politica pronta a presentare candidati d’eccellenza in tutte le Regioni.

E il merito è delle centinaia di amministratori e militanti che hanno aderito con convinzione al progetto e che poi si sono impegnati, quotidianamente, per diffonderne i principi e creare una rete di strutture ben radicata sul territorio. Questo risultato è stato pienamente raggiunto. Oggi possiamo confermare che Diritti e Libertà non è una scatola di presentazione, come purtroppo sono alcune formazioni, ma è un movimento concreto e presente, una forza che giorno dopo giorno vive e si dà forma con il contributo di tutti, iscritti e simpatizzanti.

Oggi, questa forza si presenta nella lista “Centro Democratico – Diritti e Libertà”, in alleanza con il Pd e Sel, per dare al nostro elettorato una seria rappresentanza nel prossimo Parlamento e per sostenere le riforme, non più procrastinabili, di cui il nostro Paese ha bisogno: crescita, lavoro, sviluppo. Per questo abbiamo sostenuto Bersani alle primarie e per questo lo sosteniamo oggi come candidato premier del prossimo governo.

Domani in conferenza stampa saranno al mio fianco Bruno Tabacci, Giovanni Maria Flick, Maria Grazia Guida e altri dei nostri eccellenti candidati alle elezioni del 24-25 febbraio. Che presentiamo fieri, sicuri della loro pulizia dal punto di vista penale e del loro sincero e maturo attivismo civico. Ora, insieme, cambiamo l’Italia.

LA NOSTRA RICETTA: STOP EVASIONE E MIGLIORE SPESA PUBBLICA

Razionalizzare la spesa è il primo guadagno. Se uniamo questo principio a una lotta (spietata) all’evasione fiscale, ecco allora che la riduzione delle tasse non è più una chimera. Ma un risultato realmente alla portata del prossimo governo di centrosinistra. E lo perseguiremo.

Ce lo ha detto anche la Corte dei Conti: con la lotta all’evasione fiscale possiamo recuperare ben 60 miliardi all’anno. Pensiamo a quante risorse in più potremmo avere a disposizione per migliorare i servizi e investire nella crescita. Accanto a ciò, dobbiamo attuare una seria e metodica riduzione delle spese dello Stato, limitando i livelli di rappresentanza sul territorio (in primis con l’abolizione delle province) ed eliminando gli sprechi causati dalla mala gestione e dai clientelismi. Non solo, così, ridurremmo le tasse, ma avremmo servizi più efficienti e vicini al cittadino.

Queste non sono vacue promesse pre-elettorali. No, sono fatti concreti e tangibili. Su cui andremo a basare, dopo le elezioni, la ricostruzione economica e sociale dell’Italia. È una battaglia di giustizia e di civiltà. È giusto che tutti i cittadini paghino, e che paghino il giusto. Non che i super-ricchi vivano dei sacrifici delle fasce più deboli. Ma purtroppo questi principi sembrano essere stati dimenticati da molte forze politiche.

Il governo che sta volgendo al termine ha cercato di far quadrare i conti prelevando risorse in quelle fasce della popolazione oneste e di medio e basso reddito. Tassando con l’Imu il bene-rifugio per eccellenza degli italiani, ovvero la casa, che è di proprietà per almeno 4 cittadini su 5. Proprietà che per molti non generano neanche reddito, e che quindi hanno costretto i proprietari a intaccare cospicuamente i propri conti in banca o anche addirittura a chiedere prestiti.

Non è questa l’Italia che vogliamo. Noi vogliamo un’Italia giusta e moderna, capace di gestire con intelligenza le proprie risorse. E per quanto riguarda le risorse (soprattutto intellettuali), lo sappiamo, questo Paese non ha niente da invidiare a nessun’altro. È l’ora di fare la scelta giusta.

MONTI SUPERSTAR IN TV MA PUNTA ALL'INGOVERNABILITA'

Monti superstar in Tv. Avevamo già invitato il candidato premier di Casini ad avere maggiore ‘sobrietà’ televisiva, oggi glielo ha ripetuto, più autorevolmente, l’Agcom. Vedremo. Vedremo se la par condicio sarà rispettata in questa campagna elettorale che si preannuncia infuocata. Alla faccia di chi vorrebbe parlare di temi concreti. Imperversano le promesse, gli insulti, i toni da crociata, ma poco e male si affrontano i veri problemi del Paese.

Le ultime uscite di Mario Monti hanno confermato ciò che sosteniamo dall’annuncio della sua ‘salita’ in politica: punta all’ingovernabilità come strategia politica. L’unico obiettivo di Monti, che sa di non poter vincere le elezioni, è l’ingovernabilità. Lavora per creare una situazione di  stallo al Senato, per poi sperare di avere un ruolo politico molto superiore ai voti ricevuti.

Ci saremmo francamente aspettati di più da un uomo che sino a poche settimane fa era considerato ‘super partes’ ed anche una risorsa per le istituzioni. All’Italia ora serve un cambiamento vero. Solo il governo di centrosinistra può rilanciare l’Italia, partendo dal lavoro, dall’innovazione e dalla legalità.

BELLO LO SHOW DEL CAV, MA ORA TUTTI AL LAVORO

Ringraziamo il Cavaliere perché sta davvero sdrammatizzando i toni di una campagna elettorale dominata dall’atmosfera di crisi economica. I suoi colpi da clown, gli attacchi alle giudici femministe e comuniste di Milano, le sue promesse campate in aria, i toni apocalittici, rendono il confronto politico degno di essere seguito dai cittadini, come si fa per una bella fiction. Solo che, fosse davvero una fiction, sarebbe un po’ scontata, con lo stesso copione ripetuto a memoria da vent’anni.

Ironizziamo va’, per non pensare che il centrodestra italiano è ancora dominato dal populismo e dalla demagogia di Berlusconi e che ci vorranno ancora anni prima che venga scalzato definitivamente da una destra liberale di stampo europeo, alla Monti per intenderci. Forse è proprio questa l'operazione che il Ppe sta cercando di fare in Italia. Queste elezioni sono fondamentali per la normalizzazione della politica italiana, per un riassetto istituzionale e per aprire una nuova stagione di riforme, a partire dal conflitto d’interessi.

Il voto del 24 e 25 febbraio è fondamentale per il nostro futuro, bisogna fare la scelta giusta. Che è una e una sola: governo di centrosinistra per le riforme, per il rigore temperato da misure per la crescita e per l’equità sociale. Dobbiamo rilanciare economia e consumi, creare occupazione e infrastrutture utili, rinvigorire il turismo e premiare chi investe sull’innovazione. Dobbiamo eliminare gli sprechi statali e ridurre le spese inutili senza intaccare il welfare, anzi, rendendolo più efficiente.

Sono incomprensibili i motivi per cui una delle prime dieci potenze economiche del mondo, nell’era di internet, ancora abbia una burocrazia elefantiaca che frustra i cittadini, i lavoratori e gli imprenditori. Sono queste le basi da cui ripartire. E sono solide. Tocca a tutti noi rimboccarci le maniche e partire. Forza.

C’E’ CHI PUNTA ALL’INGOVERNABILITA’

Una cosa su tutte, tra quelle emerse dall’analisi politica degli ultimi giorni, mi ha particolarmente colpito. In negativo. E cioè: Fini e Casini puntano al blocco al Senato. E il tutto, magari, per poi andare a trattare con il Pd. Ma…calma, un momento, ragioniamo (come avrebbe detto Gaber). Chi darebbe mai il proprio voto a una coalizione che per obiettivo ha lo stallo elettorale? Chi lo farebbe, per di più oggi, in questo momento storico, in cui all’Italia (e su questo pensavo fossimo tutti d’accordo) serve un governo stabile, ben definito e con un programma da attuare il più presto possibile per far ripartire la crescita e lo sviluppo?

La Lista Monti è nata solo con l'obiettivo di rendere il Paese ingovernabile. Ma non ce la faranno. Non questa volta. Non più. Perché gli italiani sulla scheda elettorale troveranno i tre simboli di un centrosinistra forte e che propone un progetto di governo serio e credibile. Per quanto ci riguarda, prima con Diritti e Libertà e oggi con Centro Democratico, abbiamo dichiarato subito e chiaramente il nostro orizzonte elettorale per il futuro del Paese: un governo di centrosinistra con guida Pier Luigi Bersani. Al Paese questo serve.

Pd, Sel e Centro Democratico, insieme, rappresentano sempre più chiaramente l’unica coalizione capace di portare avanti dopo queste elezioni un programma di governo serio e lineare. E per “serio” non intendiamo il rigore per il rigore. No. La serietà per noi sta nel prendere a cuore il benessere del Paese, non solo a far quadrare i numeri (soprattutto se, poi, per far quadrare i numeri si persegue la via del salasso agli onesti, anche se da quando è partito il count down per la data del voto, improvvisamente, le dichiarazioni in merito hanno magicamente cambiato contenuto).

Ieri abbiamo presentato a Firenze la squadra toscana di Centro Democratico. Siamo molto soddisfatti, e presto seguiranno altri incontri in tutta Italia. Per sapere dove e quando, attiveremo a breve sul sito www.ilcentrodemocratico.it il calendario, grazie a cui essere costantemente aggiornati. Seguiteci.

CASINI E MONTI, IL GATTO E LA VOLPE

Tag: Casini , cd , elezioni , imu , Monti , Pd , Pdl , scelta civica , udc

Monti riserva sorprese continue, non smette mai di stupire. Ha imparato in fretta a muoversi bene nell’ambiente politico, ora può anche insegnarne i trucchi, anche perché ha un maestro d’eccezione: Casini. Che è la vera mente politica dell’operazione. Infatti possiamo tranquillamente dire che si scrive Monti, ma ogni giorno più chiaramente si legge ‘Casini’. Mario Monti è passato nel giro di pochissimo tempo dal ruolo di tecnico super partes ad esecutore della politica dei due forni di Casini. Solo chi pratica la politica dei due forni può affermare di essere pronto ad accordi post elettorali anche con Berlusconi. Cioè con il demagogo per eccellenza, il principale responsabile politico della crisi in cui è sprofondata l’economia italiana. Bersani e Berlusconi per lui pari sono. Non ci siamo caro Mario, è il tempo delle scelte. Del rilancio e di un governo liberal-progressista che abbia in mente un’Italia diversa. Un’Italia migliore.  C’è da fare, a questo punto, un’amara considerazione, la Lista Monti è nata solo con l’obiettivo di rendere il Paese ingovernabile. Fallirà nel suo intento perché il centrosinistra è forte e propone agli italiani un progetto di governo serio e credibile. 

CENTRO DEMOCRATICO PER CRESCERE E INNOVARE

Centro Democratico è la forza liberal del centrosinistra che, nel rispetto del necessario rigore, punta sui temi dimenticati dal governo dei tecnici: la crescita, l’innovazione, la solidarietà. La coalizione di centrosinistra –Pd, Sel, Cd - esprime diverse sensibilità, ognuna delle quali è una ricchezza per il Paese. Non solo nel centrosinistra non si ‘silenzia’ nessuno, ma, al contrario, si ascoltano le proposte e le richieste dei cittadini, si presta attenzione ai problemi dell’economia reale, delle imprese e dei lavoratori. Solo il centrosinistra può rilanciare l’Italia dal punto di vista economico, sociale e culturale. Questo per quanto ci riguarda. Permettetemi altre brevi considerazioni. Ieri è stata una giornata nera dal punto di vista del rispetto dei principi democratici. Mario Monti ha chiesto a Bersani di silenziare  quelli che ritiene degli estremisti. Si può essere d’accordo o meno con Fassina, ma ritenerlo un estremista è tanto ridicolo quanto sciocco. Beppe Grillo, invece, quel sincero democratico, ha attaccato l’intera terza rete della Rai, auspicandone la chiusura. Perché? Per un servizio del tg3 che non gli era piaciuto. Complimenti mr. Beppe. Gli regalerò un libro di Voltaire, il filosofo che diceva ‘non condivido ciò che dici ma sono pronto a morire perché tu possa dirlo’. E finalmente, sempre, ieri, qualcuno si è accorto che Monti ci ha preso gusto ad andare in tv. Un po’ troppo spesso, come ha sottolineato la commissione di Vigilanza. Meglio tardi che mai.

‘SILENZIARE’ LINGUAGGIO DA ESTREMISMO TECNOCRATICO

Monti, nominato premier in circostanze eccezionali, dovrebbe essere più attento alle regole della democrazia e fare ammenda dell’intollerabile arroganza verbale di chi vuole silenziare chi la pensa diversamente.
‘Silenziare’ qualcuno è un linguaggio inaccettabile soprattutto per un leader politico.  Noi non silenziamo nessuno, tranne i violenti, i razzisti e chi va contro la Costituzione. Difendiamo l’Art.21 della Carta, la più bella del mondo, in tutte le sue forme. Non consentiamo a nessuno di utilizzare certi termini. Nemmeno a colui il quale è ancora formalmente il presidente del Consiglio. Non lo consentivamo a Berlusconi prima, non lo consentiamo a Monti oggi. Monti dimostra di essersi lasciato prendere la mano da un estremismo tecnocratico che pretende di essere verità assoluta. E’ proprio per questi motivi che Centro Democratico ha scelto il centrosinistra come campo politico, perché non ci appartiene il dogmatismo tecnocratico di chi rifiuta il confronto e pensa di poter dare patenti di riformismo e conservatorismo alle altre forze politiche. Monti se ne faccia una ragione: sarà il centrosinistra a governare e ad avviare quelle riforme che il governo dei tecnici non è stato in grado di fare. Nel rispetto del rigore, punteremo su crescita, innovazione e solidarietà, temi ‘dimenticati’ dai tecnici, attenti ai numeri ma poco alle esigenze degli italiani.

IMPEGNI PER IL 2013: FARE EQUITA' SOCIALE

Risolvere l'emergenza sociale. Questa è la priorità di governo indicata dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e questa sarà la priorità che dovrà avere il futuro governo di centrosinistra. Dobbiamo lavorare per ripristinare quell'equità sociale che nell'ultimo anno non ha trovato posto nell'agenda di governo.

Quell'equità sociale senza cui l'Italia rischia di collassare, perché non si può pensare a salvare le banche e nel frattempo martoriare le fasce più deboli della società. E' un sistema folle, ingiusto e che comunque non dà prospettive sostenibili a lungo termine. Abbiamo disperato bisogno di rimettere in moto l'intera macchina del sistema Italia. E per farlo non si può seguire unicamente la strada del rigore.

Dobbiamo recuperare risorse lì dove vengono sprecate e gestite secondo logiche clientelari e di parte. Dobbiamo ridare al Paese la speranza di una società più giusta, che sappia coniugare il necessario rigore con la giustizia sociale e la crescita. Se andiamo verso l'Europa, ed è ciò che auspichiamo, allora facciamolo anche culturalmente. Approdiamo a un bipolarismo politico che non si riduca a una sterile lotta tra tifoserie. E anche questo Napolitano ce lo ha ricordato.

Pensiamo ad una società in cui sia bello vivere, che non mortifichi gli onesti e che dia respiro e possibilità a quelle persone, e ne abbiamo tante, che hanno l'entusiasmo e le capacità per far crescere il nostro Paese. Il centrosinistra è deciso a portare a compimento questo programma. Un centrosinistra che oggi più che mai è ampio, solido e coeso nel comune intento di salvare l'Italia da quelle sabbie mobili in cui ci sentiamo intrappolati. Possiamo farlo, siamo un grande Paese. E non dobbiamo scordarlo mai. Buon anno Italia.

UN 2013 BUONO DAVVERO!

Sul finire di quest’anno duro e di grandi cambiamenti, l’unico augurio che sento profondamente di fare a tutti voi è quello di un 2013 di speranza e crescita. Faccio i più sentiti auguri a tutti coloro che credono in un’Italia migliore. A chi si impegna giorno dopo giorno per dare vita a un sistema sociale più giusto e vivibile. Ai lavoratori italiani perché ritrovino meritocrazia e tutela, alle buone imprese perché possano dialogare con uno Stato che le valorizzi. Ai nostri giovani, perché non siano più mortificati da un sistema folle che li costringe a scegliere tra il proprio Paese e la carriera professionale. Auguri a chi non ha paura di cambiare per restare coerente con i propri ideali, anche se questo significa mettere a rischio qualche sicurezza.

Centro democratico lavorerà perché questi non rimangano solo auguri, ma siano punti programmatici del futuro governo. Un governo di centrosinistra solido e fattivo. Ne abbiamo assoluto bisogno. L’Italia è un Paese straordinario, ricco di risorse e personalità d’eccellenza. Non ci manca nulla per riuscire a far emergere, dal caos del 2012, un Paese giusto e fiorente. Ecco perché oggi vi auguro buon anno. Perché sono convinto che, con l’aiuto di tutti voi, potrà essere buono davvero.

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